IN....SUPER...ABILI!

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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Ireland

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Global Games, un ponte per Pechino 2008

Nella svedese Bollnas prendono il via i Global Games, il più grande evento sportivo dell'estate dopo Olimpiadi e Paralimpiadi.
I Global Games, in programma dal 26 luglio al 4 agosto, si svolgono a Bollnas, cittadina della Regione dell’Halsingland nel cuore della Svezia, rinomata per la capacità di offrire a residenti e visitatori una qualità di vita di eccellenza.
Sono l’evento centrale dell’estate. Saranno infatti una manifestazione eccezionale che avrà come protagonisti gli atleti con disabilità mentale più forti del mondo che saranno impegnati nelle gare di atletica leggera, nuoto, tennis, tennistavolo e nei tornei di basket e calcio. Il Comitato organizzatore conferma la partecipazione di 1.373 atleti provenienti da 37 Nazioni.
I Giochi costituiscono il primo passo per il reinserimento ufficiale nel programma dei Giochi Paralimpici di Pechino 2008 ed ottenere per quella data il diritto all’assegnazione di medaglie parimenti agli atleti disabili fisici e sensoriali, nel pieno rispetto dei criteri di eleggibilità degli atleti a suo tempo richiesti dall’International Paralympic Committee quale conditio sine qua non.

L’Italia, , che man mano sta inserendo nell’attività agonistica gli atleti con disabilità mentale ed intellettiva, ha inviato 4 Azzurri che hanno conseguito il tempo limite nei campionati nazionali Dir-a e Dir-p - ovvero i Dipartimenti del Comitato italiano paralimpico deputati allo svolgimento dell’attività agonistica e promozionale nell’ambito della disabilità intellettiva e relazionale - due per il nuoto e due per l’atletica leggera.

A rappresentare l’Italia saranno dunque l’atleta Silvia Corradin, nuotatrice della Rari Nantes Marostica, qualificatasi nei 50 stile libero e nei 50 dorso, l’atleta Alessandro Bruzio che nuota per l’As Orione Pescara e si è qualificato nei 50 stile libero e nei 50 farfalla, l’atleta Cristian Soster, portacolori dello Sport Life Montebelluna, che correrà i 200 e i 400 metri piani e l’atleta Daniele Randazzo qualificatosi per i 100 e 200 piani nell’atletica leggera (tutti gli atleti delle Nazionali presenti devono aver conseguito un tempo limite per l’iscrizione).



Cristian Soster sarà quindi il capitano di questa squadra avendo partecipato già al Campionato Europeo di Budapest nel 2002 e ai Mondiali di Tunisi nel 2003. Vantano una precedente partecipazione anche Silvia Corradin e Alessandro Bruzio che hanno ben figurato ai Campionati Europei di Liberc (Rep. Ceca) nel 2002. Prima volta in maglia azzurra invece per Daniele Randazzo che si è messo notevolmente in mostra nell’ultimo periodo.

Tutti gli atleti che saranno protagonisti ai Global Games, compresi i nostri 4 ragazzi, dimostreranno che le performance di cui sono capaci non hanno nulla da invidiare agli atleti già paralimpici di altissimo livello. Inoltre saranno assicurati i controlli antidoping secondo la procedura ufficiale internazionale.

SILVIA CORRADIN, ALESSANDRO BRUZIO, CRISTIAN SOSTER, , DANIELE RANDAZZO, SIAMO CON VOI, FORZA RAGAZZI!!!!!!!!!!


:eek: Ireland
 

Pecoranera

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Ireland ha scritto:
Cari/e bikers,
non tutti sapranno che Il Il GOALBALLè UN avvincente sport di squadra degli atleti non vedenti ed ipovedenti. In Italia si giocano Campionati di serie A e B. Nell'immagine è ritratto un giocatore impegnato nella fase di lancio del pallone nel torneo paralimpico di Sydney 2000

...Ma non si chiamava TORBALL?
Ho fatto Servizio civile all'Unione Italiana Ciechi e alcuni 'soci' erano appunto giocatori in una squadra di serie A. Ma sono abbastanza sicuro che si chiamasse Torball e non Goalball.
Ma può darsi che mi sbagali eh,
 

Sid il Bradipo

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ilmioalterego ha scritto:
ricordo, vari anni fa, sulla pista tagliafuoco del musine', di aver raggiunto un biker che sulla discesa sassosa procedeva piano piano...lo affianco, lo saluto, e...ho stentato a trattenere lo stupore...aveva un braccio solo! non aveva neppure una protesi, stile questo qui: http://www.prostheticarm.com/
Che idolo.....certo che ci vuole una forza di volontà e uno spirito micidiali....

Sid il Bradipo
 

Ireland

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Buone notizie per la scherma in gonnella con
Rosalba Vettraino

che ha conquistato il bronzo nel fioretto individuale. Molto importante è stato il raduno collegiale della scherma azzurra nei giorni precedenti la gara: “I polacchi hanno posizioni molto alte nella ranking mondiale e allenarsi contro di loro ci ha fatto fare un determinante salto di qualità” – ha concluso Pellegrini.






Andrea Pellegrini


Conquista l'oro nel fioretto nella terza tappa di Coppa del Mondo di scherma in carrozzina di Varsavia. In finale batte il polacco Tomaz Walisiewicz 15 a 8.
Ying Ki Fung di Hong Kong Cina, la bestia nera di Andrea Pellegrini, è tornato sconfitto dalla Polonia: in una semifinale mozzafiato l’azzurro è riuscito ad imporsi per 15 stoccate di fioretto a 12 guadagnando così la finale della terza tappa di Coppa del Mondo di Varsavia. Nell’assalto per l’oro, Andrea - “Drago” per gli amici della scherma - si è trovato poi di fronte al polacco padrone di casa Tomaz Walisiewicz battuto per 15 a 8.



“E’ la prima volta che riesco a battere il cinese di Hong Kong – ha detto soddisfatto Andrea Pellegrini – tutte le volte che l’ho incontrato sulla mia strada mi ha sempre tolto l’oro nelle finali paralimpiche. Ma la vittoria di Varsavia ha dimostrato che non è imbattibile”. Per Atene il guanto nel segno della sfida è già lanciato anche se in Polonia Fung si è subito rifatto nella sciabola dove ha sconfitto l’italiano in semifinale accontentandosi in seguito dell’argento con l’oro che è andato al francese Morè.

:}}}:

CHE EMOZIONE.....SIETE GRANDI :eek:
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...Ma non si chiamava TORBALL?
Ho fatto Servizio civile all'Unione Italiana Ciechi e alcuni 'soci' erano appunto giocatori in una squadra di serie A. Ma sono abbastanza sicuro che si chiamasse Torball e non Goalball.
Ma può darsi che mi sbagali eh,[/quote]

non ti sbagli nel senso che si chiama anche torball, ma ho controllato e si chiama anche GOALBALL
grazie per la precisazione se sai altre cose mi farebbe piacere che le scrivessi

a presto

ire
 

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Manca poco più di un mese all`inizio della dodicesima edizione delle Paraolimpiadi (17-28 settembre).




NON DIMENTICATEVELO!!!!!!!!!!!!!!NON :wink:



p.s.
nel caso.....................ci sarò io a ricordarvelo ;-)



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IN ATTESA DI VEDERLO ALL'OPERA ECCOVI UN'INTERVISTA DI FABRIZIO MACCHIIN VISTA DELLE PARAOLIMPIADI:

Le Paraolimpiadi sono un evento da sempre poco seguito e sottovalutato dal grande pubblico. Non crede che farle disputare dopo i Giochi danneggi ulteriormente l`evento dal punto di vista dell`interesse?


No, credo anzi che sia un vantaggio per il fatto che avremo alle spalle un`organizzazione già collaudata per i Giochi che ci renderà le cose migliori. Ciò non toglie che le Paraolimpiadi siano poco seguite e siano considerate un evento a parte rispetto ai Giochi per normodotati. Il mio sogno è che un giorno vengano uniti i medaglieri perchè quello sarebbe un passo importante verso una maggiore considerazione" .
"

Anche la situazione degli sponsor non è ideale per chi comunque ha bisogno di fondi per competere ad alti livelli.

"E` vero, gli sponsor sono quasi del tutto assenti ma almeno dal mio punto di vista non mi posso lamentare. Credo di essere una persona fortunata da questo punto di vista e mi ritengo soddisfatto" ."

Come si prepara Macchi al grande evento?

""Anche se non ho fatto molte gare, credo che per settembre sarò pronto. Ho fatto molto lavoro sulla forza in questo mese e adesso mi concentrerò sull`agilità e lavori specifici per trovare il massimo della forma. L`obiettivo è almeno una medaglia visto che sto andando bene e mi sento competitivo in tutte e tre le gare che affronterò. Probabilmente andrò meglio in pista ma anche su strada ho lavorato bene quest`anno" .."


NON VEDIAMO L'ORA DI VEDERLO ALL'OPERA :-?

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ho trovato un'intervista fatta sempre a Fabrizio Macchi da un giornalista sportivo a luglio, ma mi sembrava doveroso trascriverla:

il suo nome è stato accostato all’inchiesta sul doping nel ciclismo per l’intercettazione, da parte degli investigatori, di una telefonata con Carlo Santuccione, medico abruzzese coinvolto in diverse inchieste giudiziarie. Raggiunto telefonicamente da Datasport, Fabrizio Macchi, uno dei più noti atleti disabili azzurri, recordman dell’ora, si dichiara tranquillo ed estraneo alla vicenda.

Santuccione è un amico di vecchia data – ha detto – Gli telefono per fargli gli auguri di Natale, vado da lui perché lì c’è l’olio buono. Quello che fa con altre persone non lo so e non mi riguarda. Faccio il ciclista e questo è un mondo che mi appartiene, ma con lui non ho mai avuto una relazione di carattere medico-sportivo. Quando avevo qualche dolorino lo interpellavo, ma non è il mio medico ufficiale. Con lui ho un rapporto ‘culinario’”.
“

Macchi fa preciso riferimento alla notizia apparsa su un quotidiano nazionale:

“Probabilmente è stato tirato fuori il mio nome perché sono famoso. Se fossi stato una persona qualsiasi non sarebbe successo nulla. Mi sono arrabbiato (l’espressione è stata in realtà più forte, ndr) non tanto perché questa notizia mi crea problemi, quanto perché sui tabulati ci sono altre trenta telefonate del genere “posso venire a prendere l’olio” o “andiamo a mangiare una pizza”. Probabilmente poi non è nella cultura italiana capire cosa le persone nelle mie condizioni sono in grado di fare e quindi ci si stupisce quando si superano i 33 orari per 125 chilometri. Io mi stavo allenando con altri diciassette amputati che andranno ad Atene e che toccheranno i 40 orari senza fatica”.

“Ho amicizie che scottano? Va bene. Se ha sbagliato è giusto che paghi, ma se esce pulito da questa vicenda io sono contento – ha proseguito – Io ho ad esempio anche una relazione stretta con la Juventus ma questo non vuol dire che faccio uso di Epo. Ripeto, io sono tranquillo: ai miei stessi sponsor ho riferito già due anni fa dell’amicizia con questo dottore”.
“



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RUEPP ROLAND

Vi ricordate? avevo già citato il suo nome parlando delle prossime Paraolimpiadi.
Roland Ruepp, 37 anni, altoatesino, si sta allenando per i Giochi Paralimpici di Atene, cui è stato convocato per l’handbike, uno sport simile al ciclismo.
Quella greca sarà la sua quarta Paralimpiade, ma la prima lontano dalle piste da sci.
Veterano dei Giochi Invernali (nell’ultima edizione, a Salt Lake City, ha vinto due ori e un bronzo ...

eccovi un'intervista di Silvia Bruno:

Intervista con il campione altoatesino, primo atleta italiano a partecipare sia ai Giochi Invernali che a quelli estivi



Roland Ruepp sul gradino più alto del podio di Salt Lake City
Roland Ruepp, 37 anni, altoatesino, si sta allenando per i Giochi Paralimpici di Atene, cui è stato convocato per l’handbike, uno sport simile al ciclismo.
Quella greca sarà la sua quarta Paralimpiade, ma la prima lontano dalle piste da sci. Veterano dei Giochi Invernali (nell’ultima edizione, a Salt Lake City, ha vinto due ori e un bronzo nel biathlon), Ruepp è infatti una matricola per quello che riguarda l’edizione estiva: partecipare ad entrambe le competizioni d’altronde è un fatto eccezionale, ancora di più dato che il soggetto in questione è una persona disabile.

Da campione paralimpico di fondo pensava di raggiungere questi risultati anche nell’handbike?

Io faccio handbike già da 7-8 anni, d’estate, come allenamento per l’inverno. Ma non ho cominciato in previsione delle Paralimpiadi: è uno sport che mi piace ed è più semplice da praticare che lo sci. Poi sono contento di andare ad Atene, dove l’handbike tra l’altro comparirà come sport paralimpico per la prima volta.



Il campione altoatesino in handbike insieme ad un compagno di squadra
Tra maggio e giugno lei ha compiuto una sorta di giro d’Italia in handbike, da Bolzano a Trapani: com’è nata quest’iniziativa?

Sempre come allenamento: erano anni che avevo in mente un giro così, ma d’inverno ho sempre le gare e poi non avevo trovato il supporto adeguato. Quest’anno invece con l’aiuto del Panathlon e della Fisd è andato tutto bene.


E mentre era a Parma ha saputo della convocazione per Atene: cosa si aspetta da queste Paralimpiadi?
So che gareggio in una categoria non favorevole per me: corro infatti con gli amputati, che hanno più facilità a pedalare. Vincere una medaglia sarà difficile, ma non si sa mai.

Immaginiamo comunque che lo sci resti la sua passione. A Torino 2006 la rivedremo sul podio?
Sì, mi piace molto anche l’handbike ma preferisco lo sci. Per Torino vediamo, se riesco a mantenermi ad alti livelli conto di esserci e ... chissà!.



beh...senza parole un atleta al 1000%

:}}}:

tiferemo anche per lui sicuramente

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RUEPP ROLAND

Vi ricordate? avevo già citato il suo nome parlando delle prossime Paraolimpiadi.
Roland Ruepp, 37 anni, altoatesino, si sta allenando per i Giochi Paralimpici di Atene, cui è stato convocato per l’handbike, uno sport simile al ciclismo.
Quella greca sarà la sua quarta Paralimpiade, ma la prima lontano dalle piste da sci.
Veterano dei Giochi Invernali (nell’ultima edizione, a Salt Lake City, ha vinto due ori e un bronzo ...

eccovi un'intervista di Silvia Bruno:

Intervista con il campione altoatesino, primo atleta italiano a partecipare sia ai Giochi Invernali che a quelli estivi



Roland Ruepp sul gradino più alto del podio di Salt Lake City
Roland Ruepp, 37 anni, altoatesino, si sta allenando per i Giochi Paralimpici di Atene, cui è stato convocato per l’handbike, uno sport simile al ciclismo.
Quella greca sarà la sua quarta Paralimpiade, ma la prima lontano dalle piste da sci. Veterano dei Giochi Invernali (nell’ultima edizione, a Salt Lake City, ha vinto due ori e un bronzo nel biathlon), Ruepp è infatti una matricola per quello che riguarda l’edizione estiva: partecipare ad entrambe le competizioni d’altronde è un fatto eccezionale, ancora di più dato che il soggetto in questione è una persona disabile.

Da campione paralimpico di fondo pensava di raggiungere questi risultati anche nell’handbike?

Io faccio handbike già da 7-8 anni, d’estate, come allenamento per l’inverno. Ma non ho cominciato in previsione delle Paralimpiadi: è uno sport che mi piace ed è più semplice da praticare che lo sci. Poi sono contento di andare ad Atene, dove l’handbike tra l’altro comparirà come sport paralimpico per la prima volta.



Il campione altoatesino in handbike insieme ad un compagno di squadra
Tra maggio e giugno lei ha compiuto una sorta di giro d’Italia in handbike, da Bolzano a Trapani: com’è nata quest’iniziativa?

Sempre come allenamento: erano anni che avevo in mente un giro così, ma d’inverno ho sempre le gare e poi non avevo trovato il supporto adeguato. Quest’anno invece con l’aiuto del Panathlon e della Fisd è andato tutto bene.


E mentre era a Parma ha saputo della convocazione per Atene: cosa si aspetta da queste Paralimpiadi?
So che gareggio in una categoria non favorevole per me: corro infatti con gli amputati, che hanno più facilità a pedalare. Vincere una medaglia sarà difficile, ma non si sa mai.

Immaginiamo comunque che lo sci resti la sua passione. A Torino 2006 la rivedremo sul podio?
Sì, mi piace molto anche l’handbike ma preferisco lo sci. Per Torino vediamo, se riesco a mantenermi ad alti livelli conto di esserci e ... chissà!.



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tiferemo anche per lui sicuramente

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PARAOLIMPIADI: CALENDARIO CICLISMO


5 giorni di gare su pista dal 18 al 22 e 3 giorni di gare su strada dal 24 al 27 settembre (con pausa il 26)


BERSINI Emanuele (Gs Brixia Uic Brescia): 1km e inseguimento su pista / crono e prova su strada classe T12

GEMASSMER Andreas (Gs Disabili Alto Adige): 1km, inseguimento e velocità su pista a squadre / crono e prova su strada classe Lc3

MACCHI Fabrizio (Gs Giubileo Disabili):1km, inseguimento e velocità su pista a squadre/ crono e prova su strada classe Lc3

RUEPP Roland (Gs Disabili Alto Adige): crono e prova su strada classe Hc6

TRIBOLI Fabio (As Oltretutto 97): 1km, inseguimento e velocità su pista a squadre/ crono e prova su strada classe Lc1

VIGNATI Pier Angelo (Gs Giubileo Disabili):1km, inseguimento e velocità su pista a squadre / crono e prova su strada classe Lc1

DI SOMMA Fabrizio (Gs Giubileo Disabili): gare su pista e su strada con Emanuele Bersini


MI RACCOMANDO NON DIMENTICATE QUESTE DATE E QUESTI NOMI!!!!

:eek: ire
 

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FABIO TRIBOLI

Fabio Triboli parteciperà alle paraolimpiadi di Atene nella sezione ciclistica.
Triboli, , la stanchezza non sa cosa sia, anzi giorno dopogiorno incrementa le ore di allenamento.

«Da qualche mesesono per in vacanza - racconta- ho un permesso per allenar-mi. Le paraolimpiadi le ho sempre sognate. Non saprei descrivere l’emozione che ho provato a giugno quando ho avuto la certezza del biglietto per Atene. È stata una sensazione indescrivibile»

In realtà il mandellese già dallo scorso anno, dopo le gare di Praga aveva avuto la sensazione dipoter partecipare ai giochi pa-ra olimpici. Sensazione che poi è diventata realtà.
Il 14 settembre partenza per Atene, dove la nazionale ciclisti sarà impegnata in quattro gare. Il team azzurro è composto da cinque atleti e una guida: cinque ciclisti di cui uno non vedente nella sezione«tandem» accompagnato dalla guida. A casa la moglie e i tre figli sono in agitazione, pronti a fare un tifo indimenticabile.

«Ad Atene non possono venire ad accompagnarmi - rimarca Triboli - ma sono sicuro chea vranno l’adrenalina a mille e non perderanno una manchei n tivù». Le due figlie di 15 e11 anni sono per così dire «ga-satissime» all’idea di vedere illoro papà in mondovisione, ed anche il piccolo di quattro anni comincia ad essere un fan instancabile.

«Sapere che misostengono è già una vittoria.Quanto alle medaglie se arri-veranno bene, altrimenti saràstata comunque un’esperienza indimenticabile. Non sono certo convinto di vincere, tutt’altro. Dico solo di essere compe-titivo, di essere allenato epronto. Poi vedremo


Quanto alla disabilità ad un braccio Fabio Triboli non si crea problemi più di tanto. «Mi sono fatto male a cinque anni, ma non mi sono arreso, ho giocatoa tennis tavolo e poi sono passato alla bicicletta. Lo sport è una parte della mia vita, diciamo la ciliegina sulla grande torta composta dalla famiglia edal lavoro».

I mandellesi sono pronti a fare il tifo per il loro concittadino.

E NATURALMENTE ANCHE NOI, FORZA FABIO :}}}:

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EMANUELE BERSINI

il grande Emanuele come vi avevo già detto parteciperà alle paraolimpiadi ma non sapevate che correrà in tandem in quanto non vedente.
Volevo segnalare che si è laureato ad agosto 2003 campione del mondo ai Mondiali estivi in Quebec (canada) conclusi con l'oro nell'inseguimento e la medaglia di bronzo nella cronometro, con il tandem guidato dal pilota Fabrizio Di Somma.
Lo stesso pilota che sarà accanto a lui ad Atene

FORZA EMANUELE SEI UN GRAANDE :}}}:

:eek: IRE
 

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PARAOLIMPIADI: ORIGINI


In attesa che arrivi, l’11 settembre, data di partenza delle delegazione italiana per la Grecia, ripercorriamo la storia del paralimpismo internazionale che nacque in Inghilterra sul finire della Seconda guerra mondiale.



Nella cittadina inglese di Stoke Mandeville, non lontano da Londra, il neurochirurgo Ludwig Guttmann dirigeva la “Spinal Injuries Unit” ovvero il reparto di ricovero dei reduci britannici della II Guerra Mondiale che nel conflitto avevano subito una lesione midollare. Le capacità di sopravvivenza di quei soldati erano spesso scarse a causa delle gravi ferite e delle patologie corollarie della paraplegia quali le infezioni renali e respiratorie, le piaghe da decubito ed altre complicazioni. Ma, secondo l’osservazione e i dati raccolti da Guttmann, era la marcata depressione psichica a peggiorare le condizioni cliniche dei pazienti per i quali l’opinione prevalente della scienza medica negava ogni ipotesi di guarigione. Egli cominciò un nuovo programma di trattamento credendo nella possibilità di cura e riabilitazione di quei soggetti e, dal momento che molti di loro erano giovani, intuì che lo sport avrebbe potuto essere un valido alleato per aspirare a riavere una vita normale, del resto, la pratica sportiva come terapia per persone disabili era già presente nel XVIII e XIX secolo.

Proprio nei letti delle corsie dell’ospedale di Stoke Mandeville cominciarono i primi esercizi: dapprima semplici lanci del pallone medicinale che i pazienti, ancora distesi nel proprio letto, dovevano ricevere e rispedire al mittente mantenendo così l’uso e la forza degli arti superiori; poi, piccole gimcane con rudimentali carrozzine correndo intorno ai letti e nei corridoi delle camerate, fino ad arrivare a vere e proprie corse nel percorso che separava l’ospedale dalla adiacente pista d’atterraggio degli elicotteri e degli aerei. Quei reduci furono i primi atleti disabili della storia e diedero vita alla prima edizione dei Giochi di Stoke Mandeville il 28 luglio del 1948 quando 16 atleti inglesi, contestualmente alla Cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Londra, si contesero il podio nella disciplina del tiro con l’arco. La scelta di quella data e di quella contestualità non fu casuale da parte di Sir Ludwig Guttmann che intuì la possibilità di far diventare quell’evento sportivo un momento eccezionale di esaltazione dello spirito umano. E così fu. Scienziati, medici e tecnici dell’epoca rimasero sbalorditi dai risultati ottenuti da Guttmann e quei Giochi continuarono a disputarsi annualmente fintanto che, nel 1952, con l’intervento dell’Olanda, acquisirono quel carattere di internazionalità che crebbe fino a conferirgli quello spirito di universalità presente nei Giochi Olimpici.

Il 18 settembre del 1960 è la data che contrassegna la prima edizione di “ufficiosi” Giochi Paraolimpici anche se, in realtà, si trattava ancora degli stessi Giochi Internazionali di Stoke Mandeville la cui evoluzione successiva diede appunto vita alle Paralimpiadi estive. La definizione ufficiale di Paralympic Games (Giochi Paralimpici in cui il prefisso di origine greca “παρά”sta per “insieme”, “presso” o, in senso figurato per “affinità”, “somiglianza” e non, contrariamente a quanto si pensi, per “para” di paraplegico) venne successivamente quando il Comitato Olimpico Internazionale l’approvò nell’anno dei Giochi Olimpici di Los Angeles (1984).



I Giochi Paralimpici nascono quindi a Roma nel 1960
Se il movimento paraolimpico mondiale porta il nome di Ludwig Guttmann, definito da Papa Giovanni XXIII “il De Coubertin dei disabili”, il “padre” della sport terapia e del paralimpismo in Italia è stato il dottor Antonio Maglio.

:hail:

IRELAND
 

Ireland

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Cari/e bikers,
purtroppo non sono riuscita ad aggiornarvi sui risultati in tempo debito, ma voglio farlo comunque ora poichè penso che non sia troppo tardi per fare i complimenti ai nostri INSUPERABILI AZZURRI

Come saprete, almeno spero, nelle PARAOLIMPIADI, gli azzurri hanno vinto 4 ORI, 7 ARGENTI ED 8 BRONZI.

Per quanto rigurdail ciclismo TRIBOLI FABIO ha vinto una medaglia d'argento ( combinata strada cronometro) ed una medaglia di bronzo ( ciclismo su pista, inseguimento..........che emozione!!!!!!!!!!1

Anche il grande Macchi ha vinto una medaglia di bronzo( ciclismo su strada)

CHE DIRE SONO STATI TUTTI FAVOLOSI ANCHE COLORO CHE NON HANNO VINTO LA MEDAGLIA.........................MA HANNO VINTO L'EMOZIONE DI PARTECIPARE AD UNA OLIMPIADE

:}}}:

KATY - IRELAND
 

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