Punt Il sabato mattina, da Pinerolo (Val Pellice, Chisone, Germanasca)…

fab82

Biker tremendus
31/10/16
1.291
1.017
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castagnole piemonte
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Norco sight +bmc urs
ottimo, grazie :prost:

vediamo se qui sul forum riesco a trovare qualche altro volenteroso, in tal caso organizziamo un sabato o una domenica in cui ci siamo più o meno tutti. tra l'altro è un sentiero comodo da raggiungere anche in macchina, si parcheggia proprio all'inizio...poi certo c'è da camminare 20 minuti dal fondo per tornare in cima.

a te è già capitato di passarci per caso?
Si ma lo prendevo dalla croce di montoso
 

Alessandro-B

Biker novus
16/4/21
38
45
0
Val Susa
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Occam M10 LT
Prali: dalla Gran Guglia vorrei scendere lungo il Vallone delle Miniere. Avete notizie sulla ciclabilità e sulla difficoltà di questa traccia? Ho visto che su Openstreetmap non compaiono gpx pubblicati su questo single track…. Davvero nessuno lo ha mai provato?
Grazie per eventuali info.
 

freesby

Biker velocissimus
14/9/12
2.642
1.244
0
Pinerolo
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Giant trance 1 29
Prali: dalla Gran Guglia vorrei scendere lungo il Vallone delle Miniere. Avete notizie sulla ciclabilità e sulla difficoltà di questa traccia? Ho visto che su Openstreetmap non compaiono gpx pubblicati su questo single track…. Davvero nessuno lo ha mai provato?
Grazie per eventuali info.
Non ho ben capito dove vuoi scendere...io ho sempre fatto la classica discesa che poi ti riporta quasi all'inizio della strada che sale al lago verde.. oppure a dx verso col giulian e 13 laghi
 

Alessandro-B

Biker novus
16/4/21
38
45
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Occam M10 LT
Non ho ben capito dove vuoi scendere...io ho sempre fatto la classica discesa che poi ti riporta quasi all'inizio della strada che sale al lago verde.. oppure a dx verso col giulian e 13 laghi
Dal colletto della Gran Guglia si supera, tenendo la destra, il bivio per il sentiero 230 (che riporterebbe a Bout du Col) poi si sale un poco e si arriva a un altro bivio: a destra si va al col Giulian, memtre a sinistra si va giù per il Vallone delle Miniere che porta a Pont da Riou, Muande Selle e infine borgata Malazat.
 

gaio

Biker serius
10/10/06
205
20
0
Torino
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Anni fa l'ho fatto ma al contrario: 13 laghi, Colle Giulian, Passo di Brard, Vallone delle Miniere e poi risalita alla Gran Guglia e Lago Verde. Non ho pedalato molto ma se tu vuoi fare scendendo "solo" il vallone delle miniere dal colletto tieni presente che il sentiero che porta alla testa vallone non è bellissimo, poi una volta che sei dentro al vallone le cose cambiano e si scende bene e senza problemi fino alla Miande, il vallone è stupendo e in questa stagione ancora di più
 

Alessandro-B

Biker novus
16/4/21
38
45
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Val Susa
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Occam M10 LT
Anni fa l'ho fatto ma al contrario: 13 laghi, Colle Giulian, Passo di Brard, Vallone delle Miniere e poi risalita alla Gran Guglia e Lago Verde. Non ho pedalato molto ma se tu vuoi fare scendendo "solo" il vallone delle miniere dal colletto tieni presente che il sentiero che porta alla testa vallone non è bellissimo, poi una volta che sei dentro al vallone le cose cambiano e si scende bene e senza problemi fino alla Miande, il vallone è stupendo e in questa stagione ancora di più
Grazie della info: ipotizzavo, dalle curve di livello, che la parte alta fosse un po’ malmessa, ma se dopo il vallone merita, lo provo sicuramente.
 

matteof93

Biker cesareus
24/8/10
1.613
570
0
Piemonte
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Orbea Occam
Giro del Palavas (fatto ieri 29 ottobre)

Premessa sull'equipaggiamento (perchè comunque conta):
  • MTB Orbea Occam H30 29" taglia L, 140mm di escursione anteriore e posteriore, Maxxis Dissector 2.4" anteriore, Maxxis Rekon 2.35" posteriore, freni Magura MT5 203+180, telescopico 170mm. Peso credo intorno ai 14-15 kg in ordine di marcia.
  • Zaino Deuter Attack 20 con 2L di acqua, mentoniera per casco, gomitiere e ginocchiere, viveri, attrezzi in caso di guasto meccanico, abbigliamento vario, piccolo kit di pronto soccorso. Peso di almeno 5-6 kg.
Sorvolo sulla salita al Jervis, che verosimilmente conosce bene chiunque.

Passato il Jervis si comincia a salire verso il Colle dell'Urina, i primi 200-250 metri sono pedalabili su fondo discreto ma con pendenza brutale, con il 32-51 salivo a cadenza bassissima (praticamente a piedi si va quasi alla stessa velocità). Dopo i primi 250m la stradina diventa sentiero e comincia una fase di portage o di spintage, che è possibile ma ogni tanto bisogna comunque sollevare la bici.
Il primo 30% circa della salita verso il colle si può fare quasi tutto in spintage, con il portage che può essere limitato a 5-10 minuti al massimo. Avvicinandosi a metà salita si trovano alcuni tratti pedalabili, di cui addirittura uno in piano ed un in discesa. Si arriva così a metà della salita avendo pedalato a occhio un totale di svariate centinaia di metri, direi tra 500m e 1km a seconda delle abilità.
Intorno a metà salita c'è un traverso poco ripido ma anche poco ciclabile, fattibile comunque in massima parte con spintage, che conduce agli ultimi 400m di dislivello circa. La seconda parte diventa molto più rocciosa e ripida, il portage è obbligato fino a pochi metri sotto il colle. Ci sono alcuni tratti in cui si può spingere la bici, ma in pratica gli ultimi 350m di dislivello sono da fare tutti con bici a spalle.
Dal Jervis al Colle dell'Urina ho impiegato 2h e 10 minuti, incluse le pause (di cui una per una stupida caduta tentando di pedalare un tratto in salita, con conseguente taglio sul gomito e pronta medicazione).

Dal Colle dell'Urina il primo tratto di discesa, tolti i primi 100 metri poco scorrevoli, è facile. La pendenza non è importante, il fondo è soltanto di terra...si scende senza alcuna difficoltà se non quella di non farsi fregare dai bordi del sentiero, che è leggermente scavato. Si arriva in fretta ad un cartello che indica di deviare a sinistra verso la Crete de Gilly. Si segue pertanto l'indicazione, ma ci si ritrova subito un tratto di svariate centinaia di metri non ciclabile per via di tante pietre di grosse dimensioni in mezzo al sentiero. Esaurito questo tratto ci si porta direttamente sotto la Crete de Gilly con un traverso che, se non fosse spesso interrotto da brevi tratti di 5-6 metri da fare a piedi, sarebbe da piangere per quanto è bello (flow, poco ripido, super "giocoso", tutto in mezzo ai larici con il sentiero che è un tappeto di aghi arancioni e gialli).
Dopo un po' di km questo sentiero punterebbe in salita verso la Crete de Gilly, io invece ho imboccato il sentiero denominato "VTT 1" che rimane più basso (con soli due brevi tratti in risalita) e fa il giro intorno alla montagna portandosi fin davanti all'arrivo degli impianti che servono le piste ed il bike park di Abriès.

Dalla cima del bike park ho preso la pista rossa "Varènc". Lunga poco più di 2km, è veramente bellissima. Super flow, tantissimi tornanti con sponde perfette, mai difficili, veramente molto divertente. Unica accortezza occhio agli ultimi 3 tornanti in fondo perchè sono molto molto dritti (tipo il doppio di tutto quel che c'è prima), io non mi sono fidato e li ho fatti a piedi perchè temevo di prendere troppa velocità e non sapevo cosa c'era dopo.

Si giunge così sulla strada asfaltata nei pressi di Abriès, ma si gira subito a destra su sterrato e si utilizza una pista forestale che conduce, con vari saliscendi sulla destra del fiume, fino a La Montà. Qui si comincia la salita verso il Colle della Croce, che prevede circa 570m di dislivello (se ben ricordo) in 3,8 km. I primi 300-400 m di pedalano, anche se la pendenza è sostenuta (vicino al 20%). Poi comincia un lungo tratto di spintage (portage mai indispensabile) che porta fino a metà salita. La prima metà è quella più ripida, perchè poi avvicinandosi ai -2 km la pendenza molla un po' ed il sentiero di fa un po' più scorrevole. Si trovano perciò parecchi tratti ripidi ma pedalabili, che permettono di rompere un po' la monotonia del portage. Da La Montà al Colle ho impiegato 1h e 20 minuti circa (tempo comprensivo di pause).

La discesa dal Colle della Croce me la ricordavo più bella, per lo meno per quel che avevo valutato passandoci a piedi. Il primo pezzo è tutto ciclabile, poi appena si entra nel bosco ci sono tanti pezzi che, seppure non estremamente difficili, in caso di caduta comportano conseguenze molto serie. Per esempio punti in cui se si cade è praticamente matematico cadere sulla sinistra, dove si cadrebbe per qualche metro verso il basso su cespugli, tronchi o altre pietre. Insomma tratti di 5-10 metri non super esposti ma comunque pericolosi, essendo da solo ed essendo stanco (erano le 15.30 ed ero partito alle 8) ho preferito farli a piedi. Nel complesso ho comunque fatto in sella direi almeno un 70-75% della discesa. Sorvolo ovviamente sul rientro dal Jervis, fatto attraverso la strada sterrata.

Nel complesso un gran giro, ma estremamente impegnativo. Se uno vuole godere delle discese affrontate in questo giro, probabilmente la cosa migliore è passare un paio di giorni al bike park di Abriès (che permette di accedere a vari percorsi enduro, oltre ai sentieri puramente in discesa).
 

g.f.

Biker poeticus
28/1/18
3.581
1.184
0
Pinerolo
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YT Jeffsy AL 2018 29"; Santa Cruz Tallboy v5 cc 2023 (custom build); gravel Spcycle G058 (custom build)
Giro del Palavas (fatto ieri 29 ottobre)

Premessa sull'equipaggiamento (perchè comunque conta):
  • MTB Orbea Occam H30 29" taglia L, 140mm di escursione anteriore e posteriore, Maxxis Dissector 2.4" anteriore, Maxxis Rekon 2.35" posteriore, freni Magura MT5 203+180, telescopico 170mm. Peso credo intorno ai 14-15 kg in ordine di marcia.
  • Zaino Deuter Attack 20 con 2L di acqua, mentoniera per casco, gomitiere e ginocchiere, viveri, attrezzi in caso di guasto meccanico, abbigliamento vario, piccolo kit di pronto soccorso. Peso di almeno 5-6 kg.
Sorvolo sulla salita al Jervis, che verosimilmente conosce bene chiunque.

Passato il Jervis si comincia a salire verso il Colle dell'Urina, i primi 200-250 metri sono pedalabili su fondo discreto ma con pendenza brutale, con il 32-51 salivo a cadenza bassissima (praticamente a piedi si va quasi alla stessa velocità). Dopo i primi 250m la stradina diventa sentiero e comincia una fase di portage o di spintage, che è possibile ma ogni tanto bisogna comunque sollevare la bici.
Il primo 30% circa della salita verso il colle si può fare quasi tutto in spintage, con il portage che può essere limitato a 5-10 minuti al massimo. Avvicinandosi a metà salita si trovano alcuni tratti pedalabili, di cui addirittura uno in piano ed un in discesa. Si arriva così a metà della salita avendo pedalato a occhio un totale di svariate centinaia di metri, direi tra 500m e 1km a seconda delle abilità.
Intorno a metà salita c'è un traverso poco ripido ma anche poco ciclabile, fattibile comunque in massima parte con spintage, che conduce agli ultimi 400m di dislivello circa. La seconda parte diventa molto più rocciosa e ripida, il portage è obbligato fino a pochi metri sotto il colle. Ci sono alcuni tratti in cui si può spingere la bici, ma in pratica gli ultimi 350m di dislivello sono da fare tutti con bici a spalle.
Dal Jervis al Colle dell'Urina ho impiegato 2h e 10 minuti, incluse le pause (di cui una per una stupida caduta tentando di pedalare un tratto in salita, con conseguente taglio sul gomito e pronta medicazione).

Dal Colle dell'Urina il primo tratto di discesa, tolti i primi 100 metri poco scorrevoli, è facile. La pendenza non è importante, il fondo è soltanto di terra...si scende senza alcuna difficoltà se non quella di non farsi fregare dai bordi del sentiero, che è leggermente scavato. Si arriva in fretta ad un cartello che indica di deviare a sinistra verso la Crete de Gilly. Si segue pertanto l'indicazione, ma ci si ritrova subito un tratto di svariate centinaia di metri non ciclabile per via di tante pietre di grosse dimensioni in mezzo al sentiero. Esaurito questo tratto ci si porta direttamente sotto la Crete de Gilly con un traverso che, se non fosse spesso interrotto da brevi tratti di 5-6 metri da fare a piedi, sarebbe da piangere per quanto è bello (flow, poco ripido, super "giocoso", tutto in mezzo ai larici con il sentiero che è un tappeto di aghi arancioni e gialli).
Dopo un po' di km questo sentiero punterebbe in salita verso la Crete de Gilly, io invece ho imboccato il sentiero denominato "VTT 1" che rimane più basso (con soli due brevi tratti in risalita) e fa il giro intorno alla montagna portandosi fin davanti all'arrivo degli impianti che servono le piste ed il bike park di Abriès.

Dalla cima del bike park ho preso la pista rossa "Varènc". Lunga poco più di 2km, è veramente bellissima. Super flow, tantissimi tornanti con sponde perfette, mai difficili, veramente molto divertente. Unica accortezza occhio agli ultimi 3 tornanti in fondo perchè sono molto molto dritti (tipo il doppio di tutto quel che c'è prima), io non mi sono fidato e li ho fatti a piedi perchè temevo di prendere troppa velocità e non sapevo cosa c'era dopo.

Si giunge così sulla strada asfaltata nei pressi di Abriès, ma si gira subito a destra su sterrato e si utilizza una pista forestale che conduce, con vari saliscendi sulla destra del fiume, fino a La Montà. Qui si comincia la salita verso il Colle della Croce, che prevede circa 570m di dislivello (se ben ricordo) in 3,8 km. I primi 300-400 m di pedalano, anche se la pendenza è sostenuta (vicino al 20%). Poi comincia un lungo tratto di spintage (portage mai indispensabile) che porta fino a metà salita. La prima metà è quella più ripida, perchè poi avvicinandosi ai -2 km la pendenza molla un po' ed il sentiero di fa un po' più scorrevole. Si trovano perciò parecchi tratti ripidi ma pedalabili, che permettono di rompere un po' la monotonia del portage. Da La Montà al Colle ho impiegato 1h e 20 minuti circa (tempo comprensivo di pause).

La discesa dal Colle della Croce me la ricordavo più bella, per lo meno per quel che avevo valutato passandoci a piedi. Il primo pezzo è tutto ciclabile, poi appena si entra nel bosco ci sono tanti pezzi che, seppure non estremamente difficili, in caso di caduta comportano conseguenze molto serie. Per esempio punti in cui se si cade è praticamente matematico cadere sulla sinistra, dove si cadrebbe per qualche metro verso il basso su cespugli, tronchi o altre pietre. Insomma tratti di 5-10 metri non super esposti ma comunque pericolosi, essendo da solo ed essendo stanco (erano le 15.30 ed ero partito alle 8) ho preferito farli a piedi. Nel complesso ho comunque fatto in sella direi almeno un 70-75% della discesa. Sorvolo ovviamente sul rientro dal Jervis, fatto attraverso la strada sterrata.

Nel complesso un gran giro, ma estremamente impegnativo. Se uno vuole godere delle discese affrontate in questo giro, probabilmente la cosa migliore è passare un paio di giorni al bike park di Abriès (che permette di accedere a vari percorsi enduro, oltre ai sentieri puramente in discesa).
Complimenti e grazie per il report.
Ci avevo fatto un pensiero a quest giro ma visto il notevole impegno fisico, i lunghi tratti a spalla, mi sa che lo tolgo dalla mia lista, almeno per il momento.
 

SKILPAD

Pathfinder
7/10/13
210
160
0
Torre Pellice (TO)
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XC Nera e Trail Bianca
Complimenti per il report e per il giro, che in solitaria vale il doppio!

Giro del Palavas (fatto ieri 29 ottobre)

......... Se uno vuole godere delle discese affrontate in questo giro, probabilmente la cosa migliore è passare un paio di giorni al bike park di Abriès (che permette di accedere a vari percorsi enduro, oltre ai sentieri puramente in discesa).

Avendo due o piú giorni disponili, pernottare al Jervis sarebbe una buona soluzione per rendere il giro piú abbordabile.
 

fab82

Biker tremendus
31/10/16
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Giro del Palavas (fatto ieri 29 ottobre)

Premessa sull'equipaggiamento (perchè comunque conta):
  • MTB Orbea Occam H30 29" taglia L, 140mm di escursione anteriore e posteriore, Maxxis Dissector 2.4" anteriore, Maxxis Rekon 2.35" posteriore, freni Magura MT5 203+180, telescopico 170mm. Peso credo intorno ai 14-15 kg in ordine di marcia.
  • Zaino Deuter Attack 20 con 2L di acqua, mentoniera per casco, gomitiere e ginocchiere, viveri, attrezzi in caso di guasto meccanico, abbigliamento vario, piccolo kit di pronto soccorso. Peso di almeno 5-6 kg.
Sorvolo sulla salita al Jervis, che verosimilmente conosce bene chiunque.

Passato il Jervis si comincia a salire verso il Colle dell'Urina, i primi 200-250 metri sono pedalabili su fondo discreto ma con pendenza brutale, con il 32-51 salivo a cadenza bassissima (praticamente a piedi si va quasi alla stessa velocità). Dopo i primi 250m la stradina diventa sentiero e comincia una fase di portage o di spintage, che è possibile ma ogni tanto bisogna comunque sollevare la bici.
Il primo 30% circa della salita verso il colle si può fare quasi tutto in spintage, con il portage che può essere limitato a 5-10 minuti al massimo. Avvicinandosi a metà salita si trovano alcuni tratti pedalabili, di cui addirittura uno in piano ed un in discesa. Si arriva così a metà della salita avendo pedalato a occhio un totale di svariate centinaia di metri, direi tra 500m e 1km a seconda delle abilità.
Intorno a metà salita c'è un traverso poco ripido ma anche poco ciclabile, fattibile comunque in massima parte con spintage, che conduce agli ultimi 400m di dislivello circa. La seconda parte diventa molto più rocciosa e ripida, il portage è obbligato fino a pochi metri sotto il colle. Ci sono alcuni tratti in cui si può spingere la bici, ma in pratica gli ultimi 350m di dislivello sono da fare tutti con bici a spalle.
Dal Jervis al Colle dell'Urina ho impiegato 2h e 10 minuti, incluse le pause (di cui una per una stupida caduta tentando di pedalare un tratto in salita, con conseguente taglio sul gomito e pronta medicazione).

Dal Colle dell'Urina il primo tratto di discesa, tolti i primi 100 metri poco scorrevoli, è facile. La pendenza non è importante, il fondo è soltanto di terra...si scende senza alcuna difficoltà se non quella di non farsi fregare dai bordi del sentiero, che è leggermente scavato. Si arriva in fretta ad un cartello che indica di deviare a sinistra verso la Crete de Gilly. Si segue pertanto l'indicazione, ma ci si ritrova subito un tratto di svariate centinaia di metri non ciclabile per via di tante pietre di grosse dimensioni in mezzo al sentiero. Esaurito questo tratto ci si porta direttamente sotto la Crete de Gilly con un traverso che, se non fosse spesso interrotto da brevi tratti di 5-6 metri da fare a piedi, sarebbe da piangere per quanto è bello (flow, poco ripido, super "giocoso", tutto in mezzo ai larici con il sentiero che è un tappeto di aghi arancioni e gialli).
Dopo un po' di km questo sentiero punterebbe in salita verso la Crete de Gilly, io invece ho imboccato il sentiero denominato "VTT 1" che rimane più basso (con soli due brevi tratti in risalita) e fa il giro intorno alla montagna portandosi fin davanti all'arrivo degli impianti che servono le piste ed il bike park di Abriès.

Dalla cima del bike park ho preso la pista rossa "Varènc". Lunga poco più di 2km, è veramente bellissima. Super flow, tantissimi tornanti con sponde perfette, mai difficili, veramente molto divertente. Unica accortezza occhio agli ultimi 3 tornanti in fondo perchè sono molto molto dritti (tipo il doppio di tutto quel che c'è prima), io non mi sono fidato e li ho fatti a piedi perchè temevo di prendere troppa velocità e non sapevo cosa c'era dopo.

Si giunge così sulla strada asfaltata nei pressi di Abriès, ma si gira subito a destra su sterrato e si utilizza una pista forestale che conduce, con vari saliscendi sulla destra del fiume, fino a La Montà. Qui si comincia la salita verso il Colle della Croce, che prevede circa 570m di dislivello (se ben ricordo) in 3,8 km. I primi 300-400 m di pedalano, anche se la pendenza è sostenuta (vicino al 20%). Poi comincia un lungo tratto di spintage (portage mai indispensabile) che porta fino a metà salita. La prima metà è quella più ripida, perchè poi avvicinandosi ai -2 km la pendenza molla un po' ed il sentiero di fa un po' più scorrevole. Si trovano perciò parecchi tratti ripidi ma pedalabili, che permettono di rompere un po' la monotonia del portage. Da La Montà al Colle ho impiegato 1h e 20 minuti circa (tempo comprensivo di pause).

La discesa dal Colle della Croce me la ricordavo più bella, per lo meno per quel che avevo valutato passandoci a piedi. Il primo pezzo è tutto ciclabile, poi appena si entra nel bosco ci sono tanti pezzi che, seppure non estremamente difficili, in caso di caduta comportano conseguenze molto serie. Per esempio punti in cui se si cade è praticamente matematico cadere sulla sinistra, dove si cadrebbe per qualche metro verso il basso su cespugli, tronchi o altre pietre. Insomma tratti di 5-10 metri non super esposti ma comunque pericolosi, essendo da solo ed essendo stanco (erano le 15.30 ed ero partito alle 8) ho preferito farli a piedi. Nel complesso ho comunque fatto in sella direi almeno un 70-75% della discesa. Sorvolo ovviamente sul rientro dal Jervis, fatto attraverso la strada sterrata.

Nel complesso un gran giro, ma estremamente impegnativo. Se uno vuole godere delle discese affrontate in questo giro, probabilmente la cosa migliore è passare un paio di giorni al bike park di Abriès (che permette di accedere a vari percorsi enduro, oltre ai sentieri puramente in discesa).
Bel report,io lo faccio di solito al contrario utilizzando anche gli impianti del bike park,come mai sei sceso verso la crete de gilly e non hai fatto il sentiero nero che portava fino ad abries?
 

matteof93

Biker cesareus
24/8/10
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Bel report,io lo faccio di solito al contrario utilizzando anche gli impianti del bike park,come mai sei sceso verso la crete de gilly e non hai fatto il sentiero nero che portava fino ad abries?
Quale sentiero intendi per quello nero che porta fino ad Abriès? Nello screenshot sotto (tratto da Trailforks) si vede il sentiero che scende dal Colle dell'Urina (sulla destra) e poi si innesta su un bivio per i sentieri VTT1 e VTT5. Io ho imboccato il VTT1 che fa tutto il giro del versante e ti scodella direttamente in cima al bike park, da dove poi ho preso il sentiero in rosso "Varenc".

mtb.png
 

g.f.

Biker poeticus
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YT Jeffsy AL 2018 29"; Santa Cruz Tallboy v5 cc 2023 (custom build); gravel Spcycle G058 (custom build)
Ciao a tutti, vorrei chiedere alcune informazioni sulla zona del rifugio Sap ad Angrogna.
Sapete se il sentiero che si stacca dalla strada sterrata poco prima di arrivare all'Alpe Sella e che porta al Sap sia fattibile in bici?
E dal rifugio i sentieri che partono da Bric del Bec verso Riaglio e poi verso la strada asfaltata?
Del primo non ho trovato informazioni, invece per quello dal rifugio komoot da solo un primo tratto s3 poi tutto s1.
Grazie
 

g.f.

Biker poeticus
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YT Jeffsy AL 2018 29"; Santa Cruz Tallboy v5 cc 2023 (custom build); gravel Spcycle G058 (custom build)
Ciao a tutti, vorrei chiedere informazioni su un giro che sto pensando di programmare per la prossima primavera/estate, la salita al Monte Vandalino da Torre Pellice.
Leggendo qualcosa online e dando un'occhiata alle mappe, la parte finale della salita sarà a spinta ed un pò faticosa, ma non mi sembra estrema; chi lo ha fatto come la giudicherebbe?
Per la discesa ed il rientro a Torre Pellice stavo valutando la via dei ladri, presente anche su trailfork, qualcuno la ha mai fatta? Se sì, come la valuta per difficoltà?
Grazie
 

fab82

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Ciao a tutti, vorrei chiedere informazioni su un giro che sto pensando di programmare per la prossima primavera/estate, la salita al Monte Vandalino da Torre Pellice.
Leggendo qualcosa online e dando un'occhiata alle mappe, la parte finale della salita sarà a spinta ed un pò faticosa, ma non mi sembra estrema; chi lo ha fatto come la giudicherebbe?
Per la discesa ed il rientro a Torre Pellice stavo valutando la via dei ladri, presente anche su trailfork, qualcuno la ha mai fatta? Se sì, come la valuta per difficoltà?
Grazie
Al Vandalino la parte finale sali e scendi dalla stessa parte si Pratoni non c'è sentiero ,sali solo fino alla sea e fai la via dei ladri ,ma e comunque tecnica e si fondo di pietre
 
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Anche la strada che sale all'alpeggio è estrema, se fatta in sella.
Non ci avevo fatto più di tanto caso, pensa do che la parte difficile fosse dall'Alpe Vandalino al monte.
Non è un giro lunghissimo ma il dislivello et importante, devo valutare in che condizioni arrivo in primavera
 

g.f.

Biker poeticus
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Al Vandalino la parte finale sali e scendi dalla stessa parte si Pratoni non c'è sentiero ,sali solo fino alla sea e fai la via dei ladri ,ma e comunque tecnica e si fondo di pietre
La via dei ladri ha pietre mobili oppure è lastricata, fisse?
 

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Classifica giornaliera dislivello positivo