Opinione Il killer silenzioso di cui nessuno parla

Fabvisco

Biker novus
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Giant Reign 29"
Giusto per integrare un po', credo sia utile ricordare che la popolazione italiana è tra quelle con l'aspettativa di vita più alta al mondo, quindi anche in Europa . La cosa interessante è che in Italia le regioni con aspettativa di vita maggiore sono (anche) quelle con l'aria peggiore.

Cosa significa? Io credo, ma è solo il mio pensiero, che l'aspettativa di vita in una data area sia più influenzata dalla sua ricchezza che dall'inquinamento (soldi -> cure e vaccini alla nascita, buon cibo, personale e strutture sanitarie migliori, etc etc); ma solitamente le aree più ricche sono anche quelle più urbanizzate (più servizi e lavoro) e quindi, alla fine, anche inquinate.

Si può almeno mantenere la "ricchezza media" attuale inquinando di meno? Perché auspicare ad esempio una Lombardia in cui ognuno torna a coltivare il suo campo e basta non mi pare una grande idea, anche in termini di salute

Life expectancy at birth by sex and NUTS 2 region ITALY 2019.png tgs00101_MAP_NUTS_2021_LEV_2_2024-02-19T10_15_47Z.png Life expectancy at birth WORLD 2019.png

I dati sono tutti del 2019, pre-Covid, ma se ne trovano anche di più aggiornati
 

Fermo80

Biker scrausissimus
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Scarsa
Tuttavia questo non tiene conto della teoria dei giochi: se tutti hanno l'autonomo e iniziassi ad aumentare il costo del gas, la gente farebbe a gara ad accendere per ultimo sfruttando il calore di chi cede prima al freddo, si incentiverebbe il fatto di tenere temperature più basse vestendosi di più.
Da noi tutti gli impianti centralizzati condominiali devono avere la contabilizzazione per unità abitativa, a prescindere dalla fonte di riscaldamento e ACS (per me teleriscaldamento ad acqua calda). Contabilizzazione può essere fatta in diversi modi. Nel mio condominio, ad esempio, anche se degli anni 70 l'impianto prevede un circuito con valvola di controllo per ogni unità abitativa, quindi è bastato mettere un contabilizzatore sulla valvola e un cronotermostato; in ufficio, dove il loop è unico, si usano le termovalvole con contabilizzatori sul calorifero).

In ogni caso il riscaldamento incide fino a un certo punto (anche se lo fa nella stagione peggiore), questo vuol dire che anche azzerando quella fonte di emissione il problema si riduce un po' ma non scompare. E d'altra parte in questi giorni non fa particolarmente freddo, ma sono bastate due giornate paludose per far schizzare i valori alle stelle.
 

Gigispeed3

Biker superis
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GRAFICO-particolato-PM25-per-fonte-di-emissione-2018-Fonte-Ispra-Elaborazione-Greenpeace-Italia.png
scusa , ma in questa tabella manca ciò che è prodotto dal traffico aereo.
ricordo che gli aerei , TUTTI GLI AEREI sono EURO 0,
li non ci sono batterie o marmitte cataliche che tengano.

e sempre per rimanere in tema, ma ( io abito a Bassano del grappa ) ok il caldo, il secco ecc, ma se guardo in cielo non vedo più le nuvole di una volta, ma piuttosto vedo tutt altro, sono l unico a vederlo?
 

marco

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scusa , ma in questa tabella manca ciò che è prodotto dal traffico aereo.
ricordo che gli aerei , TUTTI GLI AEREI sono EURO 0,
li non ci sono batterie o marmitte cataliche che tengano.

e sempre per rimanere in tema, ma ( io abito a Bassano del grappa ) ok il caldo, il secco ecc, ma se guardo in cielo non vedo più le nuvole di una volta, ma piuttosto vedo tutt altro, sono l unico a vederlo?

per favore evitiamo le cagate allucinanti delle scie chimiche. Messaggi del genere verranno cancellati.
 

Pietro.68

...estiqaatsi...
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due...
Secondo me un problema sono i riscaldamenti centralizzati.

Ingegneristicamente è meglio il centralizzato perchè un sistema più grande invece di n piccoli dislocati ha maggiore efficienza.

Tuttavia questo non tiene conto della teoria dei giochi: se tutti hanno l'autonomo e iniziassi ad aumentare il costo del gas, la gente farebbe a gara ad accendere per ultimo sfruttando il calore di chi cede prima al freddo, si incentiverebbe il fatto di tenere temperature più basse vestendosi di più.
Il problema è il tipo di combustibile.
L'impianto centralizzato nei condomini è molto più efficace ed efficiente di tanti impianti singoli. Il problema è cosa uso come generatore.
Una o più grosse pompe di calore, montate sul tetto e pareti e serramenti ben isolati. E scaldi gli appartamenti con pochi euro al mese. Anche allacciati alla corrente e senza FV. Ma quante ne avete viste di installate?
 

JKR

Biker serius
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Da noi tutti gli impianti centralizzati condominiali devono avere la contabilizzazione per unità abitativa, a prescindere dalla fonte di riscaldamento e ACS (per me teleriscaldamento ad acqua calda). Contabilizzazione può essere fatta in diversi modi. Nel mio condominio, ad esempio, anche se degli anni 70 l'impianto prevede un circuito con valvola di controllo per ogni unità abitativa, quindi è bastato mettere un contabilizzatore sulla valvola e un cronotermostato; in ufficio, dove il loop è unico, si usano le termovalvole con contabilizzatori sul calorifero).

In ogni caso il riscaldamento incide fino a un certo punto (anche se lo fa nella stagione peggiore), questo vuol dire che anche azzerando quella fonte di emissione il problema si riduce un po' ma non scompare. E d'altra parte in questi giorni non fa particolarmente freddo, ma sono bastate due giornate paludose per far schizzare i valori alle stelle.
Molto interessante, parziale o totale? Ti viene "pompata" una temperatura minima molto bassa ma cmq non rimovibile oppure nemmeno quella se lo spegni? Cosa accade se tutti spengono si spegne la centrale oppure resta un minimo? Nel caso di che entità è questo minimo? (chiedo tante cose non sapendone nulla)
 

Pietro.68

...estiqaatsi...
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Da noi tutti gli impianti centralizzati condominiali devono avere la contabilizzazione per unità abitativa, a prescindere dalla fonte di riscaldamento e ACS (per me teleriscaldamento ad acqua calda). Contabilizzazione può essere fatta in diversi modi. Nel mio condominio, ad esempio, anche se degli anni 70 l'impianto prevede un circuito con valvola di controllo per ogni unità abitativa, quindi è bastato mettere un contabilizzatore sulla valvola e un cronotermostato; in ufficio, dove il loop è unico, si usano le termovalvole con contabilizzatori sul calorifero).
Cosa c'entra il sistema di contabilizzazione con l'inquinanento prodotto dall'impianto di riscaldamento?
In ogni caso il riscaldamento incide fino a un certo punto (anche se lo fa nella stagione peggiore), questo vuol dire che anche azzerando quella fonte di emissione il problema si riduce un po' ma non scompare. E d'altra parte in questi giorni non fa particolarmente freddo, ma sono bastate due giornate paludose per far schizzare i valori alle stelle.
Se fai il calcolo non sulla media annua ma sui pochi mesi in cui il riscaldamento va e vedi quanto incide....
 

JKR

Biker serius
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canavese
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Cosa c'entra il sistema di contabilizzazione con l'inquinanento prodotto dall'impianto di riscaldamento?

Se fai il calcolo non sulla media annua ma sui pochi mesi in cui il riscaldamento va e vedi quanto incide....
In teoria potresti essere portato ad accendere di meno per risparmiare, quindi se tutti accendono meno l'impianto brucia meno combustibile, ma non ho ben chiaro come funzionino questi sistemi.
 
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Pietro.68

...estiqaatsi...
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due...
In teoria potresti essere portato ad accendere di meno per risparmiare, quindi se tutti accendono meno l'impianto brucia meno combustibile
Cosa che accade con qualsiasi generatore. Se lo usi meno consuma meno...
ma non ho ben chiaro come funzionino questi sistemi.
Allora è meglio che ascolti chi ne sa ;-)
Gli impianti centralizzati non sono come la caldaia istantanea che hai in casa e quindi funzionano e gestiscono il calore in modo diverso.
 

tostarello

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Molto interessante, parziale o totale? Ti viene "pompata" una temperatura minima molto bassa ma cmq non rimovibile oppure nemmeno quella se lo spegni? Cosa accade se tutti spengono si spegne la centrale oppure resta un minimo? Nel caso di che entità è questo minimo? (chiedo tante cose non sapendone nulla)
Al singolo radiatore è totale, puoi chiuderlo o impostare quanto tenerlo acceso (scegliere la temperatura a cui si chiude automaticamente la valvola).
La caldaia centrale è invece accesa durante l'orario stabilito, ma consuma più o meno a seconda della richiesta di calore dei condomini.
Per quanto riguarda i costi ognuno paga una parte in base al proprio consumo effettivo, più altre quote, ad esempio per la manutenzione e lettura/ripartizione dei consumi, e una parte per i consumi involontari con percentuale stabilita dall'assemblea dei condomini.
Da me questa percentuale è stata scelta bassa proprio per invogliare tutti a non sprecare calore, da quando è stata messa la contabilizzazione individuale nel palazzo si consuma meno (quasi tutti), io risparmio molto perché siamo abituati a non tenere temperature troppo calde.
La rilevazione dei consumi avviene a distanza, ciascun radiatore ha un apparecchietto che trasmette il consumo.
 
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Gianz

Biker marathonensis
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Valdagno (VI)
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Sono anni che tengo d'occhio le PM10 (e 2.5) per pianificare i giri in bici in pianura... d'inverno sarebbe cosa buona farsi dei piattoni infiniti per costruire la gamba, ma poi guardo le tabelle della concentrazione delle polveri e mi passa la voglia. Mi ritengo fortunato a vivere in collina, potendo "ammirare" la linea dell'inversione termica il più delle volte da appena sopra la sua quota.

Però come risolvere? La pianura padana sembra essere il posto peggiore per poterci porre grandi centri abitati e/o industriali, proprio perchè è un catino chiuso, dove l'aria non circola. Soluzioni nell'immediato non ve ne sono, anche se qualcosa bisogna cominciare a pensarlo.

Il grosso dell'inquinamento viene dal riscaldamento delle abitazioni. Ci sono stati incentivi, tipo 110%, ma a ben guardare sono incentivi che aiutano chi ha buone aliquote IRPEF da pagare, ergo chi i soldi già li ha. Si, ci sarebbe la cessione del credito, ma sempre che vada a buon fine.

Fotovoltaico ed eolico non possono aiutare: non oso pensare quanto terreno dovrebbe andare ricoperto dai pannelli, ergo: perduto, per riuscire a produrre l'energia sufficiente, con un rendimento che va dall'8 al 10%. L'eolico pure sembra in crisi, con studi che parlano di una diminuzione dei flussi di vento. Rimangono il nucleare a fissione e la speranza della fusione, sempre che non ci tiriamo la zappa sui piedi prima di riuscire a metterla veramente in funzione (si parla comunque di 50 anni, minimo, da adesso in avanti).

Tutte le altre soluzioni, dalle più draconiane a quelle sensate, beh, necessitano di ANNI di tempo per poter dare i loro frutti, anni che andranno ad accumularsi a quelli trascorsi fin'ora, aggiungendo danni ai danni già provocati.

Son parecchio pessimista in proposito, e ho sempre più la sensazione che si sia intrapresa una strada senza vie d'uscita e che il punto di non ritorno sia già stato superato da mò.

Linea d'inversione termica ai primi di febbraio... Il Carega sbuca tranquillo, ma dagli 800 metri a scendere la qualità dell'aria era "camera a gas".

DSC_5767.jpg
 

sideman

Biker pazzescus
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Firenze/Castelfranco di Sopra
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Giant e.Trance SX0
Il problema non è solo nel tipo di caldaia utilizzata, ma anche, o soprattutto,nel tipo di pellet utilizzato.


Che un pellet A1 abbia meno residui di un A2 lo di vede sia in canna fumaria che nello scarico delle fuliggini non c'era bisogno di uno studio...
Detto questo articolo (oltre che datato) ma anche che appare su un portale "interessato" quindi non vale manco la pena leggerlo.

In Austria ci sono paesi interi che viaggiano con grosse caldaie a pellet centralizzate, paesi in montagna con altissima necessità di energia: pieni di hotel con saune e piscine riscaldate x dare un idea dei consumi) e nessuno ha mai posto il problema inquinamento ...

Il reperimento del materiale non va cercato in culo come hanno scritto sopra, le segherie stesse fornitrici di legno riciclano direttamente gli scarti

Detto questo, non sarà il miglior combustibile per la città, ma eccellente per paesini e case soprattutto in quota, ed anche per il ripopolamento di questi centri che sono uno sfogo all'addensamento cittadino, quindi agevolare il pellet significa nella maggior parte dei casi agevolare il deflusso dalle città ed invogliare più gente a vivere fuori

Però come sempre in Italia si vede la bricioa ama non si ha mai la visione totale... e quindi si demonizza tutto insieme (alla cazzo di cane) senza mai fare analisi generali sulle conseguenze:
Casi esemplari il superbollo auto che ha causato meno entrate fiscali, ma ce ne sarebbe a migliaia...
 
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lorenzom89

Biker grossissimus
23/10/10
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emilia romagna
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Giusto per integrare un po', credo sia utile ricordare che la popolazione italiana è tra quelle con l'aspettativa di vita più alta al mondo, quindi anche in Europa . La cosa interessante è che in Italia le regioni con aspettativa di vita maggiore sono (anche) quelle con l'aria peggiore.

Cosa significa? Io credo, ma è solo il mio pensiero, che l'aspettativa di vita in una data area sia più influenzata dalla sua ricchezza che dall'inquinamento (soldi -> cure e vaccini alla nascita, buon cibo, personale e strutture sanitarie migliori, etc etc); ma solitamente le aree più ricche sono anche quelle più urbanizzate (più servizi e lavoro) e quindi, alla fine, anche inquinate.

Si può almeno mantenere la "ricchezza media" attuale inquinando di meno? Perché auspicare ad esempio una Lombardia in cui ognuno torna a coltivare il suo campo e basta non mi pare una grande idea, anche in termini di salute

Vedi l'allegato 636077 Vedi l'allegato 636078 Vedi l'allegato 636079

I dati sono tutti del 2019, pre-Covid, ma se ne trovano anche di più aggiornati
l'aspettativa di vita non sempre fornisce un dato significativo

bisognerebbe anche capire com'è sta vita

sinceramente non è un gran che se si vive fino a 80 anni ma poi dai 40 ai 60 li passi a curarti da tumori e dai 60 agli 80 li passi in un letto d'ospedale o in casa di riposo.

per non parlare dell'aumento di tumori e patologie varie tra i giovani
 
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