L' elemento sorpresa richiede sempre e comunque una capacità di elaborazione in tempi rapidi che non tutti possiedono, per cui l' incidente rimane probabile, ma ciò non toglie che altre attività interferiscono.
Prova ad immaginare una situazione d' emergenza mentre stai parlando al telefono: il nostro cervello deve prima liberarsi dello schema "come gestisco il cellulare?"; non viene certo istintivo lasciarlo andare per cui ci si deve occupare prima di quello, POI si deve attivare un nuovo schema che contempli la nuova situazione; tutte operazioni che richiedono tempo e risorse.
Il parlare con un passeggero non è invece così impegnativo perchè non è uno schema motorio classicamente inteso.
Il punto è che quando guidiamo agiamo in base ad ipotesi e previsioni, mediate da capacità personali di elaborare più informazioni contemporaneamente, esperienza (diretta o vicaria), disposizioni caratteriali,
condizionamenti sociali (codice della strada).
Quando accade qualcosa di diverso dobbiamo concentrarci esclusivamente sul nuovo fenomeno.
Naturale che ogni situazione è poi un caso a sé (pure qui siamo però aiutati, spesso, da altri schemi già completi); il mio è un discorso puramente statistico, che poi è lo stesso approccio dei vari ministeri che si occupano del problema.
p.s. anche parlare distrae, non per niente sugli autobus è ben visibile il cartello: "Vietato parlare al conducente".