Sono assolutamente d'accordo sulla conclusione, che concorda con la mia evidenza sperimentale.
....quindi sei d'accordo anche con me...visto che dico la stessa cosa!...
Sono assolutamente d'accordo sulla conclusione, che concorda con la mia evidenza sperimentale.
Per tagliare la testa al toro bisognerebbe trovare il coefficiente di resistenza al rotolamento di una copertura da MTB e così con il calcolo risolveremmo ogni dubbio.
Si, sulla conclusione. Non sul ragionamento intermedio... o forse e` solo una questione di terminologia usata.....quindi sei d'accordo anche con me...visto che dico la stessa cosa!...
Dati un po' Datati, ma Datosi che li ho trovati te ne faccio Dono:
[url]http://www.terrymorse.com/bike/imgs/rolres26.jpg[/URL]
E questo mi piace ancora di piu':
[url]http://www.bernhansen.com/Tester/Dekktrykk,%20bredde%20og%20knastens%20innvirkning%20-%20schwalbe.pdf[/URL]
Lascia l'ascia e accetta l'accetta*
(o )Beta
*: (C) Jacovitti
Cioe` il ciclista piu` leggero, senza pedalare, viene spinto in su dall'aria e dall'attrito delle gomme? Mi sa che siamo fuori dal range in cui le approssimazioni continuano a valere... oppure dimmi dove valgono queste leggi che mi trasferisco ed inizio subito una dieta dimagrante.5% (θ=2,86°):
Ciclista da 100kg (=981N): Rp=981*tg2,86°=49N
Ciclista da 60kg (=588N): Rp=588*tg2,86°=29N
Sommanndo i contributi:
Ciclista da 100kg: F= 49 - 14,81 - 2*14,7 = 4,79N
Ciclista da 60kg: F= 29 - 14,81 - 2*8,82 = -3,45N
Cioe` il ciclista piu` leggero, senza pedalare, viene spinto in su dall'aria e dall'attrito delle gomme? Mi sa che siamo fuori dal range in cui le approssimazioni continuano a valere... oppure dimmi dove valgono queste leggi che mi trasferisco ed inizio subito una dieta dimagrante.
EDIT: In termini piu` realistici, vuol dire che il ciclista piu` leggero non raggiungera` mai quella velocita` che e` superiore alla sua velocita` limite su quella pendenza.
EDIT2: comunque il ragionamento fila, infatti in piano chi e` piu` leggero tende ad essere avvantaggiato perche` mantiene la stessa velocita` faticando meno di chi e` piu` pesante.
Si, era ovvio.No, il valore negativo significa che le resistenze sono maggiori dei contributi (in questo caso solo della pendenza).
Significa in parole povere che il ciclista per mantenere la velocità di 40km dovrà pedalare oppure decelererà fino a che la resistenza areodinamica (che è in funzione della velocità al quadrato) non si ridurrà in modo tale da raggiungere l'equilibrio (Ftot=0).
Di fatto il valore negativo significa che si è oltre alla velocità limite su quella determinata pendenza.
Scusa ma mi sono perso nelle pagine, in che modo la resistenza al rotolamento dipende dal peso del biker?
Si, era ovvio.
Scusa ma mi sono perso nelle pagine, in che modo la resistenza al rotolamento dipende dal peso del biker?
Io non capisco perchè vi ostiniate a sostenere che le resistenze (attrito gomma asfalto soprattutto) siano trascurabili: i calcoli dimostrano il contrario!
Per il ciclista da 100kg l'attrito delle gomme di una bici da strada si mangia l'8% del contributo della pendenza, per quello più leggero il 13% che non sono valori affatto trascurabili.
Inoltre non so se abbiate idea di che abisso in termini di differenza in termini di resistenza al rotolamento ci siano tra una copertura da MTB e una da bdc! Per tanto sulla MTB la resistenza del rotolamento della copertura sarà ancora più rilevante.
Trascurando gli attriti, si ottiene un modello ideale con pochissima attinenza alla realtà, così come aggiungere variabili rende impossibile la risoluzione del problema. Noi non possiamo far altro che considerare i due biker nelle medesime condizioni, altrimenti diventa impossibile venirne a capo!
Per tagliare la testa al toro bisognerebbe trovare il coefficiente di resistenza al rotolamento di una copertura da MTB e così con il calcolo risolveremmo ogni dubbio.
C'è ancora qualcosa che non mi convince. Se la forza resistente è direttamente proporzionale al peso, allora rallenta i due ciclisti allo stesso modo. Infatti nel tuo conto per una pendenza del 10% la forza risultante per il ciclista di 60 kg, se non si considera la resistenza aerodinamica, è circa il 60% della risultante per il ciclista di 100 kg. Ma anche la massa è il 60%... F = ma... i due accelerano insieme e quindi dovrebbero andare alla stessa velocità.In proporzionalità diretta, ovvero Rr= Crr * P
Dove Crr è il coefficiente di resistenza alla rotazione (numero puro) e P la forza peso espressa in newton.
C'è ancora qualcosa che non mi convince. Se la forza resistente è direttamente proporzionale al peso, allora rallenta i due ciclisti allo stesso modo. Infatti nel tuo conto per una pendenza del 10% la forza risultante per il ciclista di 60 kg, se non si considera la resistenza aerodinamica, è circa il 60% della risultante per il ciclista di 100 kg. Ma anche la massa è il 60%... F = ma... i due accelerano insieme e quindi dovrebbero andare alla stessa velocità.
Resto quindi dell'idea che la causa del rallentamento del ciclista più leggero è la resistenza aerodinamica.
Altro discorso se Crr non fosse costante ma dipendesse a sua volta in modo non lineare dal peso...
C'è ancora qualcosa che non mi convince. Se la forza resistente è direttamente proporzionale al peso, allora rallenta i due ciclisti allo stesso modo. Infatti nel tuo conto per una pendenza del 10% la forza risultante per il ciclista di 60 kg, se non si considera la resistenza aerodinamica, è circa il 60% della risultante per il ciclista di 100 kg. Ma anche la massa è il 60%... F = ma... i due accelerano insieme e quindi dovrebbero andare alla stessa velocità.
Resto quindi dell'idea che la causa del rallentamento del ciclista più leggero è la resistenza aerodinamica.
Altro discorso se Crr non fosse costante ma dipendesse a sua volta in modo non lineare dal peso...
ma figurati, siamo qui` per chiacchierare e confrontarciper quanto riguarda il tuo ragionamento scusa ma non lo trovo molto giusto....
Vero, ma una persona di peso doppio non ha una superficie frontale doppia e la relazione, a parte il fattore di proporzionalita`, non e` lineare. A spanne... il peso aumenta il volume, quindi e` legato alle dimensioni lineari piu` o meno con un fattore x^3, la superficie invece e` legata alle dimensioni con un fattore circa x^2. Quindi se le dimensioni lineari raddoppiano la superficie frontale cresce col quadrato (4 volte) mentre il volume e quindi il peso crescono col cubo (8 volte).presupponendo che una persona che pesa 100kg sicuramente offre una superfice maggiore di resisteza areodinamica allora questa dovrebbe essere frenata maggiormente rispetto a una persona che pesa 40 kg in meno e che quindi, data la sua minore superfice esposta all'aria dovrebbe risentirne meno ed andare più veloce....
Ok, allora lasciamo perdere tutto e ragioniamo con le energie. Vado a memoria e quindi posso sbagliare... mettiamo il riferimento alla base del piano inclinato. L'energia potenziale dei due e` Ep = m*g*h. Supponendo che alla fine della discesa l'energia potenziale sia diventata tutta energia cinetica (Ec = 0.5*m*v^2), la velocita` di uscita e` v = (2*g*h)^(0.5)... quindi indipendente dalla massa.a mio parere l'unica cosa che entra in gioco una volta tralasciati gli attriti vari è l'energia....
un corpo di maggior massa che va alla stessa velocità di uno di massa minore ha un energia cinetica maggiore. questa infatti si calcola Ec= 0.5 x m x v^2 con m la massa e v la velocità.
avendo più energia aquista di conseguenza a lungo andare anche maggior velocità....
Perdonami ma, sara` l'eta` che avanza, continuo a non capire. La forza risultante che agisce sui corpi, data alfa l'inclinazione del piano inclinato, e` Fr = m*g*sin(alfa) - Crr*m*g*cos(alfa) = m*g*(sin(alfa) - Crr*cos(alfa))Attenzione a non confondere la caduta libera con il moto su un piano inclinato. Se nel caso della caduta libera i due corpi sono soggetti alla stessa accelerazione, diverso è il discorso del piano inclinato dove quello che conta è la risultante sul piano inclinato della forza peso (che dipende in modulo dalla massa moltiplicata per G). Quindi sul piano inclinato la forza a cui è soggetto il ciclista più pesante è maggiore di quello più legero.
Se invece entrambi i ciclisti droppassero contemporaneamente (caduta dei gravi), allora atterrerebbero nello stesso istante.
Se guardi qualche pagina fa anch'io avevo fatto il tuo stesso ragionamento supponendo che l'accelerazione di gravità è costante, ma poi riguardando le leggi del piano inclinato mi sono accorto che stavo sbagliando perchè come detto quello che conta è la risultante del vettore peso sul piano inclinato (leggi la proiezione del vettore sullo stesso proiettata con rette perpendicolari al piano stesso), oppure prova a fare la composizione del vettore forza peso (verticale) con il vettore reazione vincolare del piano. Sono tutti modi di vedere la stessa cosa!
Perdonami ma, sara` l'eta` che avanza, continuo a non capire. La forza risultante che agisce sui corpi, data alfa l'inclinazione del piano inclinato, e` Fr = m*g*sin(alfa) - Crr*m*g*cos(alfa) = m*g*(sin(alfa) - Crr*cos(alfa))
Cosa c'e` di diverso rispetto ad una caduta libera su un pianeta dove l'accelerazione di gravita` e minore, rispetto alla terra, di un fattore sin(alfa)-Crr*cos(alfa) ?
Se poi vogliamo discutere di quando bisogna iniziare a pedalare per avanzare ok, ma per il modello sopra esposto i due ciclisti dovranno iniziare a pedalare alla stessa pendenza, infatti Fr si annulla per entrambi quando sin(alfa) = Crr*cos(alfa).
Ok, allora lasciamo perdere tutto e ragioniamo con le energie. Vado a memoria e quindi posso sbagliare... mettiamo il riferimento alla base del piano inclinato. L'energia potenziale dei due e` Ep = m*g*h. Supponendo che alla fine della discesa l'energia potenziale sia diventata tutta energia cinetica (Ec = 0.5*m*v^2), la velocita` di uscita e` v = (2*g*h)^(0.5)... quindi indipendente dalla massa.
Ora introduciamo la pedita per attrito. L'energia sprecata per attrito e` E = Fa*s, dove Fa = Crr*m*g (a meno di un fattore che dipende solo dalla pendenza) ed s e` la distanza percorsa. L'energia finale dei due sara` E = m*g*h - Crr*m*g*s. Questa e` l'energia che diventa energia cinetica e quindi: m*g*h - Crr*m*g*s = 0.5*m*v^2.
La velocita` di uscita dei due e` quindi: v = (2*g*(h-Crr*s))^(0.5)... di nuovo indipendente dalla massa!
Dov'e` che ho sbagliato finora?
Se invece c'e` una forza resistente che dipende da m con una relazione Fr = k*m^(exp) con exp diverso da 1, quindi non direttamente proporzionale alla massa, allora la massa entra in gioco nell'espressione della velocita` finale e si ha che: v^2 = (2*g*(h - Crr*s)) - 2*k*s*m^(exp - 1)
Quindi, se exp e` > 1 allora il contributo 2*k*s*m^(exp - 1) sara` maggiore per il corpo piu` pesante che quindi risultera` piu` lento di quello piu` leggero.
Se invece exp < 1 allora il contributo 2*k*s*m^(exp - 1) sara` maggiore per il corpo piu` leggero e quindi il corpo piu` pesante risultera` piu` veloce di quello piu` leggero.
Ora non entro in merito se conta di piu` la resistenza aerodinamica o se il Crr non e` costante al variare del peso per fenomeni legati alla deformazione delle gomme, la sostanza e` che la causa per cui il ciclista piu` pesante va piu` veloce e` quella che fa si che qualche forza in gioco non sia direttamente proporzionale alla massa.
ipotesi 1: resistenza aerodinamica che dipende dalla massa con un esponente minore di uno... nel caso dello stesso ciclista con lo zaino pieno di aria o di piombo l'esponente è zero.bhe il tuo ragionamento sembra filare....però a questo punto non riesco a spiegarmi perchè uno va più veloce dell'altro...