gravità/newton/ignoranza e dintorni

calmocalmo

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quindi , riassumendo chi fà xc deve allungarsi tramite tavolo medioevale da tortura e chi fà downhill deve ingrassare tramite abbonamento a vita da mcdonald?

Beh... se si commentano dei fenomeni dominati dalle leggi della fisica i risultati porterebbero ad una soluzione simile, naturalmente chi farebbe DH farebbe una vita più "godereccia".:sborone:

Nella realtà invece le leggi della fisica devono accompagnarsi con la biomeccanica e le doti fisiche, quindi chi fa DH non può usufruire dell'abbonamento a mcdonald!:hahaha:
 

calmocalmo

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, mi sà che neanche alla nasa fanno analisi delle leggi fisiche così , ..........

Beh... Non esageriamo...
Tutti i bikers con le leggi della fisica ci fanno i conti tutte le volte che salgono in sella.
Basta un po' di osservazione per avere la conferma di tutto quello che é già stato scritto da tempo.:spetteguless:

non si smette mai di imparare , .........

Questa é una cosa certa.
Ogni giorno alla vita c'é qualcosa da imparare.:il-saggi:
 

grecor62

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Conclusione delle conclusioni:
L'attrito con l'aria in tutte le sue forme, comprese le turbolenze, "stressa" in maniera piuttosto rilevante i Bikers, in certi casi molto di più rispetto a tutte le altre forme di attrito.:duello:

Non so, non mi sembra. Ho provato giusto ieri, e la differenza si faceva sentire subito dopo pochi metri ad una pendenza lieve e quindi ad una velocità molto bassa. Secondo me, da quello che ho capito leggendo questo Topic, gli attriti al di fuori dell'aria "contano", perlomeno a basse velocità, ed il fatto che il più pesante li "vinca" meglio, pur essendo in teoria maggiori, è dato proprio dal peso maggiore.

La formula riportata quasi all'inizio del Topic:

"Originalmente inviato da smilzon
consideriamo un corpo in caduta verticale con partenza da fermo e la relazione V= at+V(zero) dato che parte da fermo diviene V=at
in condizioni ideali senza attrito:
prendendo F=ma si ha che a=F/m
quindi V= Ft/m
se consideriamo che F=mg si ha V=mgt/m semplificando (m):
V=gt la velocità non dipende dalla massa

se consideriamo un sistema con attrito si avrà una forza contraria alla direzione di marcia quindi:

V= (Fgravità-Fattrito)t/m (ricordando V=Ft/m)
V=((mg-Fattrito)/m)t
quindi semplificando lamassa:
V=(g-Fattrito/m)t

dato che la forza di attrito sarà sempre opposto al verso di F gravità all'aumentare di m diminuisce il rapporto Fattrito/m aumentando la velocità



a me sembra che possa spiegare perché anche a basse velocità il più pesante vada veloce.
 

calmocalmo

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Non so, non mi sembra. Ho provato giusto ieri, e la differenza si faceva sentire subito dopo pochi metri ad una pendenza lieve e quindi ad una velocità molto bassa. Secondo me, da quello che ho capito leggendo questo Topic, gli attriti al di fuori dell'aria "contano", perlomeno a basse velocità, ed il fatto che il più pesante li "vinca" meglio, pur essendo in teoria maggiori, è dato proprio dal peso maggiore.

La formula riportata quasi all'inizio del Topic:.............../
/................a me sembra che possa spiegare perché anche a basse velocità il più pesante vada veloce.


Non è proprio così, perchè nella formula citata non si considera il fatto che andando in bici si ha a che fare con due tipi di attrito diversi, rispettivamente uno meccanico ed uno aerodinamico, ben diversi tra loro perchè il primo dipende direttamente dal peso mentre il secondo no.
In realtà la forza resitente determinata dagli attriti meccanici aumenta all'aumentare del peso complessivo biker+bici, così che il rapporto gravità/attriti meccanici resta una costante che non varia all'aumentare del peso.
Tale costante è determinata dalla scorrevolezza dei mozzi e delle gomme sul terreno.
Diverso è il discorso per quanto riguarda l'attrito aerodinamico con l'aria, dove ad essere determinante non è la massa, ma la sagoma del biker+bici, che comunque oppone resistenza anche a basse velocità anche se il biker non è in grado di percepirlo.
Giusto per fare un esempio molto facile da comprendere, si può fare riferimento al classico foglio di carta.
Stringendo fra le dita un foglio di carta dal lato superiore, spostandolo avanti e indietro a bassa velocità si piega per effetto dell'attrito con l'aria.
Sicuramente il foglio possiede un'area di resistenza inferiore rispetto alla sagoma di un biker, ma la sua flessibilità fa notare che la resistenza d'attrito con l'aria è sempre presente.
 

grecor62

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Ok grazie per la completezza della spiegazione.
Però non mi hai convinto. Nel senso che, sebbene la F aerodinamica come giustamente da te detto è indipendente dal peso, la sua componente si oppone in modo opposto alla F Peso in modo proporzionale alla velocità, fino ad eguagliarla e facendo si di raggiungere la velocità limite che quindi è si dipendente dal peso. Questo fa si che due oggetti uguali in forma ma di differente peso, raggiungano differenti velocità (in assenza di altri attriti).
 

Sciuscia

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Ok grazie per la completezza della spiegazione.
Però non mi hai convinto. Nel senso che, sebbene la F aerodinamica come giustamente da te detto è indipendente dal peso, la sua componente si oppone in modo opposto alla F Peso in modo proporzionale alla velocità, fino ad eguagliarla e facendo si di raggiungere la velocità limite che quindi è si dipendente dal peso. Questo fa si che due oggetti uguali in forma ma di differente peso, raggiungano differenti velocità (in assenza di altri attriti).




La resistenza dell'aria non può eguagliare la componente "verso la discesa" della forza peso, altrimenti per assurdo saresti fermo in discesa :-) .

A parte questa imprecisione, il tuo ragionamento sembra giusto, in quanto la resistenza dell'aria è dipendente dalla velocità, che è dipendente dalla massa... ma è qui l'errore, perché la massa non influenza la velocità del biker in discesa, bensì la sua inerzia ;-) .

Vedi da qui in poi: http://www.mtb-forum.it/community/forum/showpost.php?p=5899677&postcount=142
 

grecor62

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La resistenza dell'aria non può eguagliare la componente "verso la discesa" della forza peso, altrimenti per assurdo saresti fermo in discesa :-) .

No, non staresti fermo, in quanto raggiunto l'equilibrio tra le forze (la forza della resistenza dell'aria parte da 0 ed aumenta con la velocità) esse si annullano e la velocità, a parità di condizioni esterne, rimarrebbe da lì in poi costante.

Con l'aria è difficile dimostrarlo ma se fai cadere qualcosa nell'acqua che ha una forza resistiva differente, ti accorgi che all'inizio accellera ma poi scende in modo costante (sempre che il peso sia maggiore della spinta di archimede).

Avevano messo un link, carino, anche per questo:
http://www.grc.nasa.gov/WWW/K-12/airplane/termv.html[url]http://www.grc.nasa.gov/WWW/K-12/airplane/termv.html[/URL]

Ma qui sta tutto il bello della faccenda, a parere mio, e cioè che da Galileo in poi sappiamo che il peso non influisce sulla velocità ma, se entrano in gioco forze contrarie alla forza peso, allora il peso entra in gioco e determina la velocità. Ora il pb è capire quale forza sia preponderante, l'attrito dei mozzi e l'attrito della gomma, che aiutano lo smilzo, o la resistenza dell'aria, che aiuta come abbiamo visto il paccioccone visto che lui tenderà ad una velocità limite superiore ma anche lo limita avendo una superficie di resistenza maggiore?

Io propendo per la seconda e semplicemente perchè da tutti gli esempi fatti il più peso andava sempre più veloce.

Oh, comunque grazie, eh.:prost:
 

calmocalmo

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No, non staresti fermo, in quanto raggiunto l'equilibrio tra le forze (la forza della resistenza dell'aria parte da 0 ed aumenta con la velocità) esse si annullano e la velocità, a parità di condizioni esterne, rimarrebbe da lì in poi costante..........

Hai centrato la soluzione, infatti l'attrito per la resistenza con l'aria aumenta con la velocità.
Una volta raggiunta la velocità per cui la resistenza con l'aria egualia la spinta gravitazionale, si crea una situazione di equilibrio oltre il quale non è possibile andare se non variando altri parametri, come pendenza o resistenza aerodinamica.
Non a caso se ci si abbassa e ci si rannicchia, la bici continua a prendere velocità.
 

Sciuscia

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No, non staresti fermo, in quanto raggiunto l'equilibrio tra le forze (la forza della resistenza dell'aria parte da 0 ed aumenta con la velocità) esse si annullano e la velocità, a parità di condizioni esterne, rimarrebbe da lì in poi costante.

Con l'aria è difficile dimostrarlo ma se fai cadere qualcosa nell'acqua che ha una forza resistiva differente, ti accorgi che all'inizio accellera ma poi scende in modo costante (sempre che il peso sia maggiore della spinta di archimede).

Avevano messo un link, carino, anche per questo:
http://www.grc.nasa.gov/WWW/K-12/airplane/termv.html[url]http://www.grc.nasa.gov/WWW/K-12/airplane/termv.html[/URL]

Ma qui sta tutto il bello della faccenda, a parere mio, e cioè che da Galileo in poi sappiamo che il peso non influisce sulla velocità ma, se entrano in gioco forze contrarie alla forza peso, allora il peso entra in gioco e determina la velocità. Ora il pb è capire quale forza sia preponderante, l'attrito dei mozzi e l'attrito della gomma, che aiutano lo smilzo, o la resistenza dell'aria, che aiuta come abbiamo visto il paccioccone visto che lui tenderà ad una velocità limite superiore ma anche lo limita avendo una superficie di resistenza maggiore?

Io propendo per la seconda e semplicemente perchè da tutti gli esempi fatti il più peso andava sempre più veloce.

Oh, comunque grazie, eh.:prost:





Ma non è che si annullano, è che a velocità limite l'accelerazione di gravità (o meglio la sua componente dovuta alla pendenza) è identica alla decelerazione dovuta all'attrito con l'aria, quindi la velocità resta costante.

Il cicciozzo ha una velocità limite più alta, o comunque sembra più veloce, perché ha più massa, e tutte le forze che lavorano contro di lui (attriti a terra, attriti dei mozzi, aria) impiegano più tempo a frenarlo per via della sua maggiore inerzia.

Ma l'inerzia lavora anche al contrario, ossia non solo ti mantiene in moto, ma ti tiene anche fermo.
Quindi, in base alla mia teoria, se la "gara in discesa senza pedalare" si svolgesse a partire da fermi, piuttosto che lanciati a pari velocità e accelerazione, il magro dovrebbe vincere.
 

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