Vero che mancano studi seri come uno screening con tamponi molecolari randomici periodici (2000 settimana su territorio lombardo) per predire le tendenze dell'immediato futuro e mettere in atto in anticipo contromisure. Ma qui mescolano gli antigenici con i molecolari, quindi si sappia, che se uno è positivo all'antigenico fa +1, poi ha obbligo di molecolare, se è negativo non fa 0, ma il +1 resta, se è positivo fa +2, se 2 negativi fa sempre 0. Capite che stiamo alla supercazzola. In lombardia la registrazione dei tamponi antigenici è lentissima e completamente inaffidabile, perché vige obbligo di rendiconto solo per tamponi forniti da regione, mentre quelli che si acquistano privatamente possono essere o non essere rendicontati. La rendicontazione può essere fatta solo da un medico con credenziali SISS, che ha ben altro da fare, anche fare nulla per tirare il fiato. Poi ci sono le tecniche di tracciatura che più sono efficaci e più alzano RT e meno sono efficaci e più lasciano basso RT, perché se sono bravo a tracciare becco tutti i positivi compresi gli asintomatici, se sono una capra becco solo i sintomatici, che sono meno, con lo stesso numero di tamponi. Altro che supercazzole di Fusaro sul club bilderberg medico, il problema è la sottodotazione sia qualitativa, ma anche quantitativa di funzionari pubblici con competenze ed esperienza di funzionamento del territorio in alcune regioni, tra cui Lombardia. Poi oggi che in Lombardia si è optato per l'avanspettacolo, risolveremo tutti i problemi, ma il tavolo per la gestione della pandemia, in 3 mesi, non è ancora stato convocato! Capite dove siamo! Confindustria non centra una mazza, fa solo il suo lavoro, come lo facciamo noi biker, i movidari, gli amanti che sfuggono ai partner, i ragazzini che vanno al parco. Ma se io so come funzionano le cose, e purtroppo lo so, se a confindustria spiego cosa è meglio - fidatevi - capiscono e agiscono: lasciamo a Fusaro la logica servo-padrone, oggi c'è solo la logica dell'incompetenza. Ovviamente non va preso il caso bergamasco, ma piuttosto la mancanza di intuizione della dimensione della presenza del virus, all'epoca dei fatti, in Lombardia già da diverso tempo. E non spetta a confindustria intuirlo, ma al livello sanitario (che non è fatto solo di medici e infermieri, ma di molti e diversi tecnici e politici). Ora mi calmo, ma dopo un anno di lavoro pauroso - e non pagato - mi girano veramente le palle a rivedere la zona rossa, e con questa smetto di dire cose serie e torno a sparare cazzate come al mio solito.
E pensare che un tempo nelle zone a luci rosse ci si divertiva di brutto, e non speravamo altro... Presidente se mi ascolti, facci un dcpm o dpcm ma anche dcpxl, che trasforma le zone da rosse a luci rosse e ti voteremo per il resto della nostra vita, lunga o breve che sia.