Freni: come migliorare il nostro impianto?

cispugliaio

Biker poeticus
16/11/02
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VICUS MAIOR
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GT GRADE ELITE CARBON 2021
Non partire dal presupposto che il trancio meccanico della lamiera sia qualitativamente inferiore a quello laser, plasma, acqua, elettroerosione a filo ecc.
Rispetto alle ultime tecniche, la tranciatura ha certamente limitazioni, tipo tagliare sbieco il bordo (servono stampi a passo costosissimi), ma nel nostro caso non è necessario.
I bordi "sporchi" (quelli bruniti o neri, per esempio) possono essere dovuti a trattamenti successivi al taglio. Nella foto di prima c'è un disco Ice-Tech Shimano (con pista ac-al-ac) che non ha i bordi spettacolari e costa quasi 50euro...
Il fatto che un disco sia storto denota che non è stato ben lavorato, se la materia di base è buona. In particolare errori (o fretta, chiamiamola così...) durante i trattamenti termici e la rettifica creano questi malanni.
Con la tranciatura si ricavano anche le forature della pista: si tratta sempre di un punzone (maschio) che entra in una cavità (femmina), nè più ne meno che per il perimetro interno, qualsiasi sia la forma. Certo non si fanno punzoni a forma di teschietto...
I dischi della Hope, per esempio, sono tagliati col laser.

mhhh...possibile che alcuni dischi non vengano rettificati a fine lavorazione?
 

Fili86RaceFace

Biker marathonensis
25/7/08
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Io ne ho trovati diversi di dischi nuovi storti...il bordo era poco preciso e costavan poco. Mi sa che tagliati laser o ad acqua non erano di certo.
Chiedo di nuovo: pure cavi sulla pista si fanno in trancia?
Sapete chi li taglia laser, così, per curiosità?
sicuramente era tagliato con la trancia, perchè laser e cnc lavorano ad un trecentesimo di millimetro, le trance sono più grossolane

mhhh...possibile che alcuni dischi non vengano rettificati a fine lavorazione?
un mio amico ha preso dei dischi da super star components che erano ovali, durante la rotazione si notava tantissimo la favorazione fatta con i piedi, sicuramente trancia con stampo difettoso
 

Fili86RaceFace

Biker marathonensis
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direi che GIUIO10 ha detto tutto!!! (sarà l'esperienza)
vorrei anche ricordare che stiamo parlando pur sempre di prodotti per bicicletta e non componenti aeronautici
ma i telai sono fatti con metalli per aerei (titanio carbonio alluminio acciaio)

l'Aibus A380 e mezzo carbonio mezzo alluminio, parlo di questo bestione
A380.jpg
 

yomo47

Biker novus
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Toscana
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Ah! Capisco. Ma non mi pare si parli di attrito puro ma di quanto l'attrito della pastiglia applicato alla superficie del rotore dia come risultato un effetto più o meno forte di "frenatura". E mi pare indubbio che un disco poco forato e quindi con una superficie su cui la pastiglia possa fare attrito maggiore dia un effetto frenante maggiore di un disco molto forato. Al di là poi del discorso surriscaldamento e deformazioni conseguenti.

Continui a sostenere un concetto sbagliato e totalmente infondato, maggior superficie di contatto (pastiglia/disco) non svuol dire assolutamente più forza frenante, se poi non ci vuoui credere fai te.... sopravviverò.
 

smilzon

Biker cesareus
Vuoi dire che la forza applicata dal pistoncino/pastiglia non dipende anche dalle sue dimensioni e da quelle del disco?

che la forza d'attrito tra pasticca e disco non dipende dalla superfice della pasticca ma solo dalla forza applicata sulla pasticca e dal coffiecente d'attrito.

dopo è vero che un pistoncino più grande ,per la legge di pascal (me pare), a parità di pressione applica più forza e che il momento frenante applicato al mozzo è superiore se il diametro è maggiore.

Scusa se sono stato un pò contorto...

considerazione forse falsa: pistoncini di diverso diametro sulla stessa pinza portano a maggiore modulabilità
 

ndalle

Biker superis
1/5/10
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Marina di Massa
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e non vorrei fare il bastian contrario, ma io montando degli ashima Aro 08 180 al posto dei 185 originali avid g3 ho migliorato nettamente la frenata e la modulabiltà.. non solo a detta mia, ma anche di quelli che escono con me in bici che notano la differenza!!
 

GIUIO10

Biker marathonensis
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treviso
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mhhh...possibile che alcuni dischi non vengano rettificati a fine lavorazione?
Certo che è possibile: vai al Mercatone e guarda la "muntanbike con cambio scimano e freni a disco" da 69.99 euro!
sicuramente era tagliato con la trancia, perchè laser e cnc lavorano ad un trecentesimo di millimetro, le trance sono più grossolane
un mio amico ha preso dei dischi da super star components che erano ovali, durante la rotazione si notava tantissimo la favorazione fatta con i piedi, sicuramente trancia con stampo difettoso
Un disco tranciato con uno stampo difettoso sarà scadente come uno tagliato a laser (ecc.) con una macchina che perde il passo o il fuoco...
ma i telai sono fatti con metalli per aerei (titanio carbonio alluminio acciaio)
La energie progettuali e tecnologiche di alcune aziende e loro fornitori che lavorano nel settore bici, non hanno niente da invidiare rispetto quelle inpegnate in settori tecnologicamente avanzati. Sono poche, è vero, ma c'è chi lavora seriamente.
Continui a sostenere un concetto sbagliato e totalmente infondato, maggior superficie di contatto (pastiglia/disco) non vuol dire assolutamente più forza frenante, se poi non ci vuoui credere fai te.... sopravviverò.
Magari si stanno parlando due lingue diverse, per puntiglio. Cerca di essere più tollerante e meno lapidario, se puoi. Non è un forum di "scienziati" possessori della Verità! ;-)
Hai perfettamente ragione dal punto di vista fisico, dicendo che l'attrito radente dipende linearmente dal carico di compressione delle superfici, non dipende dall'estensione della superficie di contatto tra i due corpi, (fintanto che essa non si riduce ad un valore estremamente piccolo, però, in tale condizione si passa da una forza distribuita ad una concentrata...;-)), ed infine non dipende dalla velocità relativa di strisciamento di un corpo sull'altro.
Hai ragione anche sull'utilità relativa dei tubi rinforzati con treccia, un buon tubo plastico, vuoi per le pressioni come tu dici, ma soprattutto per il ridotto diametro di quelli che usiamo nei nostri impianti, è più che efficiente. Ma tutto fa brodo...
Parlando di efficenza nella pratica (passami il termine generico e intendilo come tale), a parità di diametri (int. e est.) pista e superficie pastiglie, un disco forato eccessivamente e uno pieno (forato per niente) comporteranno problematiche diverse ma sempre problematiche sono! Diciamo che devono essere forati il "giusto" per non deformarsi eccessivamente, non interporre per cause fisico-chimiche "qualcosa" che cambi la forza di attrito delle due parti a contatto e per non "segare" le pastiglie come fossero di burro? :-)
e non vorrei fare il bastian contrario, ma io montando degli ashima Aro 08 180 al posto dei 185 originali avid g3 ho migliorato nettamente la frenata e la modulabiltà.. non solo a detta mia, ma anche di quelli che escono con me in bici che notano la differenza!!
E chi può sostenere il contrario, quando premetti "a detta mia e di altri"? grazie a Dio esiste la soggettività!
Non vedo dischi simili usati in coppa del mondo Dh, e neanche tanti nei BikePark frequentati da freeriders e downhillers. Ambiti di uso diversi, esigenze diverse.
 
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Pietro.68

...estiqaatsi...
14/9/10
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nel medio Brenta
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due...
Certo, è che le impressioni di utilizzo sul campo danno indicazioni diverse, per tornare al quesito iniziale. I dischi super alleggeriti, dove la pastiglia fa attrito perlopiù con l'aria, frenano meno.

questo volevo dire.
Se togli rotore e lasci aria, come si fa a dire che il sistema darà lo stesso risultato in frenata??? La forza applicata sarà la stessa ma non certo il risultato.
Ma magari io non capisco nulla...
 

Marco1971

Biker forumensus
12/8/08
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Trek 8000-6500
...a causa dell'attrito tra le superfici in mutuo contatto è la causa ma l'effetto che in questo caso è desiderato è lo svilupparsi di una potenza frenante correlata anche ed in maniera inscindibile alla presenza del rotore di un certo diametro (con ovviamente una coppia associata alla suddetta forza che in pratica è colei la quale vi permette di decelerare).
La continuità o meno delle superfici del rotore che entrano in contatto con gli elementi di attrito è correlata non sempre e solo a mere questioni di estetica o di massa ponderale minore...ma anche al volere evitare fenomeni di creazione di film interposti tra "pastiglie" e rotori...acqua, gas prodotti per l'attrito ed il conseguente calore.
Grazie.

Marco1971.
 

Danybiker88

Redazione
4/9/04
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Torino
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Penso sinceramente che a evitare di postare dovrebbero essere tutti quelli che parlano di cose che non conoscono direttamente e riportano chiacchiere e cose lette da qualche parte, senza avere la minima cognizione tecnica di ciò che stanno scrivendo, e ti assicuro che ne vedo tanti.... molte volte mi faccio una risata, ma a volte mi parte la tastiera, mi spiace.

Comunque per chiarire i 3 punti che ho citato:

la forza generata da un freno a disco è il prodotto del coefficente d'attrito per la forza applicata sulle pasticche e non dipende dalle superfici in gioco. Il discorso vuoti/pieni influenza solo la superfice e la massa di conseguenza la capacitò di dissipazione del calore. Oltre aquesto i fori hanno il compito di ravvivare la superfice della pasticche, ma se sono troppo grandi le consumano molto velocemente. Il discorso +superfice=più potenza è completamente errato. anche se si sente spesso....

le pastglie si dividono in due gruppi principali, le sinterizzate/metalliche (100% metalliche)
e le organiche/semimetalliche che contengono comunque sempre qualche metallo.

I freni da bici hanno una presisone di esercizio che va dai 50 agli 80 bar, a queste pressioni non c'è sostanziale differenza tra la treccia metallica e quella in poliestere o kevlar, principalmente perchè la treccia comincia a lavorare a pressioni più alte.

Spesso di essermi spiegato.
La mia voleva essere solo una piccola provocazione e una esortazione alla moderazione quado si scrive, non si può conoscere tutto.... ma se ognuno scrivesse solo ciò che veramente sa tutti potrebbero imparare qualcosa.

Rispondo con ordine...

1) Quello che tu dici, da un punto di vista teorico è valido. La questione è infatti più complicata di come l'ho descritta nell'articolo, dove per esigenze di spazio ho dovuto semplificare.
Partiamo dal principio della termodinamica che dice che l'enerigia non si crea o si distrugge, ma può solo essere trasformata. Come ben saprai quindi per fermare un qualsiasi veicolo, l'energia cinetica del veicolo viene trasformata dai freni in energia termica, sotto forma di calore che dev'essere dissipato nell'ambiente.
Supponiamo di avere ora due dischi montati sullo stesso impianto, uno con superficie di contatto pastiglia-disco molto piccola (disco "vuoto") ed uno con superficie di contatto molto grande (disco "pieno").
Durante la frenata è vero che la forza esercitata dalle pastiglie è uguale, ma varia la pressione. Nel caso del disco vuoto, essendo la superficie di contatto minore, la pressione è maggiore. Questo comporta che durante la frenata il metallo del disco più forato subisca un incremento di temperatura molto più alto. Anche localmente la pastiglia subisce un surriscaldamento maggiore nelle zone in cui è a contatto con il disco, perchè la diffusione termica, specialmente in pastiglie contenenti resine polimeriche, non è un processo immediato. Le zone di contatto, di superficie limitata, quindi subiranno un forte incremento di temperatura.
Come ben saprai il coefficiente di attrito pastiglia-disco varia con la temperatura, in particolare subisce una diminuzione quando le temperature raggiungono valori particolarmente alti.
Il surriscaldamento della pista frenante, insieme al maggiore riscaldamento locale delle pastiglie, provoca una riduzione della potenza frenante e della resistenza a fatica dell'impianto.
Staticamente (bici ferma, freno tirato) non cambia nulla, ma in movimento il discorso è diverso.

Se ancora non sei soddisfatto, ti consiglio di fare una semplicissima prova pratica. Compra un disco molto forato, tipo gli Ashima e montalo sul tuo impianto a posto di un disco pieno. Ti accorgerai subito delle differenze, provare per credere.

2) Ti stai confondendo con le moto dove si utilizzano mescole diverse... Allora è vero che esistono due famiglie di pastiglie, le organiche e le sinterizzate. Le organiche generalmente contengono una resina che svolge anche la funzione di matrice legante, le sinterizzate invece sono legate con un processo di sinterizzazione (un procedimento che tramite l'ausilio di pressione e temperatura consente di compattare le polveri, formando un ferodo compatto e stabile).
In ambito ciclistico le pastiglie sinterizzate si dividono in due categorie: semi metalliche e metalliche.
Tecnicamente quindi anche le metalliche sono ottenute per sinterizzazione e quindi anche esse si possono denominare "sinterizzate". Commercialmente però con il termine "sinterizzate" si indicano quasi esclusivamente le pastiglie semi metalliche, mentre le metalliche sono chiamate con il loro nome.
La suddivisione corretta delle pastiglie sarebbe quindi: organiche, semi metalliche e metalliche, ma poichè ormai quasi tutti con il termine sinterizzate indicano le semi metalliche, ho preferito riportare anche questa denominazione.

3) Non ho dati tecnici riguardo alla dilatazione dei tubi in treccia o in kevlar, ma ti posso assicurare che da un punto di vista pratico la differenza tra le due tubazioni si sente, specialmente al posteriore.
Hai mai provato, per poter dire il contrario, o ti basi solo su supposizioni teoriche?
 
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