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Frenare in discese tecniche (possibilmente senza cappottare...)

mascio

Biker forumensus
17/8/08
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faloppio
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Bike
Trek procaliber
La velocita' non da stabilita',da inerzia...che serve per superare gli ostacoli senza impuntarsi.Ma e' anke sinonimo di danno.Cio' nn vuol dire che piu' si va veloci piu' si e' sicuri.L'esperienza della guida in discesa e' anke quella di saper valutare la giusta velocita' per il tipo di passaggio da superare.
 

AugNight

Biker perfektus
23/5/09
2.927
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Montecchio Maggiore
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Da anche stabilità ! C'e' l'effetto giroscopico della ruota.
 

diego@mtb

Biker tremendus
8/5/09
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Alto vicentino
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giroscopico?wikipedia risponde..
http://it.wikipedia.org/wiki/Effetto_giroscopicohttp://it.wikipedia.org/wiki/Effetto_giroscopico
Bicicletta / Motocicletta [modifica]

Altro esempio notevole di effetto giroscopico è il mantenimento dell'equilibrio sulle due ruote, di una bicicletta o di una motocicletta. Come si potrebbe rispondere alla domanda: "Quand'è che si sa andare in bicicletta?". Generalmente si risponde, senza che questo abbia alcuna corrispondenza con le leggi della natura, "quando si acquista l'equilibrio". La realtà invece è un'altra: in bicicletta ci si va senza cadere quando, inconsapevolmente o naturalmente, si riescono ad assecondare i movimenti del manubrio che sono innescati dalla forza di gravità che agisce sul baricentro del sistema uomo più bicicletta, mentre il girostato, la trottola, è la ruota sterzante. Se si provasse a bloccare il manubrio impedendogli di "sterzare" secondo quelle rotazioni infinitesime di cui noi nemmeno ci accorgiamo, la probabilità di capitombolare sul terreno, anche da parte dei più esperti corridori, sarebbe estremamente elevata. Andando più nel dettaglio, possiamo notare che l'effetto giroscopico è anche responsabile dei cambiamenti di traiettoria di un mezzo a due ruote, ovvero la svolta a destra o a sinistra. Qui notiamo che è proprio l'inclinazione del mezzo ad avere come conseguenza la svolta, proprio per l'effetto giroscopico (inclinazione a destra, svolta a destra; inclinazione a sinistra, svolta a sinistra). Ma come ottenere l'inclinazione di una bici o di una moto? Essa può essere ottenuta o tramite fuoriuscita del baricentro del sistema dalla retta di appoggio delle ruote sul terreno, o più facilmente tramite la rotazione del manubrio, rotazione che anch'essa crea un effetto giroscopico al mezzo a due ruote, proprio perché la ruota anteriore sterzante viene sollecitata su un piano contenente l'asse di rotazione della stessa. Quello che è in qualche misura sorprendente è che una rotazione del manubrio a sinistra porta il mezzo ad inclinarsi a destra, e viceversa (strano, ma vero)! Un altro esempio è dato dal comportamento al vento laterale, dove a parità di forza laterale del vento al crescere delle velocità del mezzo e quindi dell'effetto giroscopico, si ha un minore disturbo da parte del vento.
scusate mi era nuova sta parola e ho voluto approfondire..
 

Stefano565

Biker infernalis
17/8/10
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Vicenza
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Bike
canyon
Sono passati un paio di mesi e dopo varie uscite, anche con tratti impegnativi, e grazie alla lettura e i consigli di questo forum, sono diventato un po' piu' grande!!
Ovvero sento la bici scorrere sotto di me, non sono piu' aggrappato come una volta e rigido e cosa oiu' importante, riesco a "vedermi".
Devo ancora migliorare nei tratti di forte pendenza e "scaloni" da superare che mi portano a rallentare la corsa provocando situazioni di stallo.
Mi e' capitato di scendere (non salto) molto ripido da una scalone di circa 40/50 cm e subito dopo altre pietre e sassi abbastanza fastidiosi, quindi perdita di velocita' stallo e fortunatamente solo piedi a terra.
Qualche suggerimento in questa ultima mia osservazione?
 

mattebon

Biker tremendus
12/12/07
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Mapellum (BG)
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Ciao Stefano, complimenti per i tuoi progressi. Mi viene da dire che il bello in questo frangente (i progressi) è che non esiste un punto d'arrivo. Più vai, più impari ad andare.
Sulla situazione che descrivi non ho molto da aggiungere oltre a quanto già scritto in questo thread. Credo che eventuali problemi di stallo, come li chiami tu, siano da attribuire prevalentemente al solito irrigidimento corporeo che sussegue istintivo un salto del genere. Può ovviamente darsi che allo stallo contribuisca un settaggio delle sospensioni non adatto ad affrontare un passaggio del genere. Anche lì, molto semplicemente, puoi leggerti qualche discussione sul forum e/o ti metti sul pezzo e lo fai con più pressione, meno pressione, ritorno più lento, più veloce...
Per come affrontarlo, come sempre ci sono modi diversi: puoi tentare di tenere alta la ruota davanti anche oltre il salto, in modo da atterrare con le ruote parallele, stile gatto per intenderci; o forse (se è possibile) puoi lasciarti... scivolare giù controbilanciando l'impuntata della bici con un (fluido, prego) movimento corporeo... il punto è che il tuo corpo è in grado di capire quale setting vada meglio, quale modo di affrontare l'ostacolo sia quello più adatto a te, al tuo stile... ma tu fai fatica a capire cosa ti dice il tuo corpo. Vale più o meno per tutti noi, ovviamente, ed anche questa è una cosa che si allena con la pratica.
Davvero non saprei cos'altro dire, e francamente anche andare troppo sul tecnico rischia di complicare le cose piuttosto che semplificarle...

Ciao,

M.
 

shardana

Biker superioris
23/3/10
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Monserrato
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Puoi/potete per favore spiegare meglio in cosa consiste questo lavoro attivo delle braccia?
Si deve "tirare" il manubrio per non fare impuntare la ruota?
Spingere sul manubrio quando si vuole che la ruota faccia più presa?
Inoltre: potete consigliare un buon libro e/o video che insegni la tecnica di guida?

Grazie.
 

denwis86

Biker tremendus
6/4/11
1.099
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Baone - PD
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io sto migliorando solo girando, visto che sto forum lo conosco da due giorni, a mettere il culo sulla ruota dietro non sono capace quindi scendo senza nemmeno abbassare la sella ( non ho la leva rapida ma una vite, vabbè dovrei avere la brugola in tasca pronta all'uso ) e cercando di buttare la bici di prepotenza sulle parti meno scassate di sentiero, freno molto eh perchè non ho voglia di cadere se non mi sento sicuro però sento che sto comunque migliorando, poi non ho nemmeno i freni a disco quindi la potenza frenante è quella che è e quindi non rischio quasi mai di cappottare, ora che leggo e vedo video cercherò di applicare qualcosa la prossima volta che c'è qualche discesa tosta ;) magari cerco di tirare i manubri e indirizzare meglio ;)
 

Rigel

Biker serius
7/8/08
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lago di garda
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dal basso della mia poca esperienza il tirare e spingere succede spesso quando si deve fare un ostacolo in salita o in piano per cui si tira il manubrio per alzare la ruota davanti e alzarsi sull'ostacolo, poi spingendo in avanti il manubrio e nello stesso tempo tirando con le gambe si alza il posteriore per aiutarlo nel passaggio.

per quanto riguarda la discesa credo che il lavoro attivo di braccia sia l'accompagnare la bici e aiutare le sospensioni facendo da sospensione anche con braccia e gambe.

per il discorso libro - video forum, video postati nelle varie sezioni e tanta pratica, magari per gradi, io ho fatto più o meno così: mi sono trovato delle discese con ampie vie di fuga e senza ostacoli, le prime volte sono sceso con la pancia sulla sella e i freni tirati, poi sempre qualche metro prima lasciavo andare i freni e automaticamente la posizione si è avanzata da sola.
 

occhipintid

Biker superioris
29/3/11
949
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Comiso
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Bike
Orbea WILD FS.
Mi introduco nella discussione premettendo il fatto che, sebbene una decina di anni fa, affrontavo abbastanza in scioltezza percorsi anche molto tecnici, e' da pochissimo che ho ripreso a fare questo sport e, mancando completamente l'allenamento, e' come se dovessi ricominciare da capo.
Comunque personalmente nei tratti tecnici in discesa ripida, la mia abitudine, oltre ad abbassare la sella di qualche cm, e' quella di stare in posizione il piu' possibile centrata con i pedali sollevati in posizione orizzontale, in piedi sulle gambe che stringono la sella e che comunque devono restare piegate per assorbire tutte le sollecitazioni (stesso lavoro delle sospensioni). Braccia anch'esse sciolte e leggermente piegate ma senza caricare il peso in avanti, come gia' si e' detto le braccia servono solo a tenere lo sterzo dritto e non ad appoggiarsi. Il mio consiglio e' di stare sciolti per assorbire tutte le asperita'. I freni occorre usarli parecchio ma, come si e' detto, prima del tratto difficile; una volta entrati la frenata, se necessaria, deve essere leggera, costante e concentrata soprattutto sul retro (naturalmente parlo dei tratti veramente impegnativi se particolarmente lunghi, altrimenti non si frena).
Un arretramento consistente della posizione, a mio avviso, puo' essere utile solo in tratti con sabbia molto morbida per alleggerire l'avatreno ed evitare che impunti o che slitti sul morbido.
 

steosensi

Biker serius
17/1/11
189
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montefiascone
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Nei tratti tecnici io mi trovo a mio aggio,sono 7 anni che vado in bici e quindi penso di averci preso un po di confidenza.
Nei tratti piu tecnici tiro il busto in dietro e do solo qualche pinzata ai freni ogni 10 metri tanto per dara la bici il giusto assetto,rischinado pero sempre tanto.
 

Stefano565

Biker infernalis
17/8/10
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Vicenza
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canyon

Forse e' meglio abbassarla del tutto
 

WPaul63

Biker superioris
20/8/10
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Tra IT e CH
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Specialized E29 Comp


Ciao in realtà le braccia è come se stessero facendo anch'esse da "sospensione" vs. il busto.
Quando scendi in un sentiero ripido con le rocce affioranti, la velocità di rotolamento fa si che la ruota "salga" sull ostacolo, e che la forza respingente venga assorbita a) dalla forca e b) dalle braccia flesse (gomiti in fuori). Se tu irrigidisci le braccia invece succede che l'energia cinetica del tuo busto va a caricare il manubrio e la forcella, e conseguentemente rischi di fare un nose-press dove proprio non serve

Il primo consiglio - lo sto verificando in queste recentissime uscite - è *Gomiti Fuori* (il che dovrebbe automaticamente farti flettere le braccia)...

Un saluto canyonaro

Paul
 

ChefMauro

Biker tremendus
10/4/09
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Chialvetta!!!
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Nelle discese molto scoscese mi sono abbituato a portere il sedere dietro la sella e appoggiare il busto alla sella, in questo modo riesco a frenare senza inchiodare il posteriore ma continuando a dare comunque direzzionalità all'anteriore, questo se il terreno è abbastanza liscio.
Però dall'esperienza di questi anni mi sono accorto che se la discesa è molto rotta più veloce vado (con un po' di buon senso) più la bici galleggia e più sicurezza mi dà, in questo caso cerco di frenare il meno possibile e in prossimità della curva.
 

mattebon

Biker tremendus
12/12/07
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Mapellum (BG)
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Ciao Shardana,

il "lavoro attivo" consiste nell'anticipare un pò quello che la tua ruota anteriore sta per impattare.
Faccio un esempio pratico semplice: sei in città, sei in corsa, devi salire su un marcapiede, che fai? Certo puoi anche prenderlo così come arriva, ma sentirai una bella botta sul manubrio e - poichè è bello spigoloso - magari rischi anche una pizzicata. Se invece sollevi la ruota anteriore al punto giusto, o magari anche solo la alleggerisci un pò "tirando su" il manubrio, tutto fila via più liscio.
Ecco, applicando tale concetto a un sentiero con tutti i suoi ostacoli, si tratta dello stesso lavoro, che mira a sgravare l'anteriore quantomeno di una grossa parte dell'impatto contro un ostacolo che altrimenti farebbe lo "sgambetto" alla bici, costringendoti a contrastare la tendenza all'impuntamento, permettendoti così di mantenere meglio e più a lungo quello che è il calice-della-vita-eterna della mtb: il flow.

Spero di essermi spiegato...

M.
 

shardana

Biker superioris
23/3/10
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Monserrato
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Grazie mattebon e grazie WPaul (W Canyon!).
Ora, mentre mi è facile capire il perchè sia consigliabile alleggerire l'anteriore per evitare impatti duri o superare ostacoli, mi chiedevo se e quando si usa fare il contrario: ovvero premere sul manubrio, o comunque caricare l'anteriore.
 

mattebon

Biker tremendus
12/12/07
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Mapellum (BG)
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Certo: carichi l'anteriore generalmente in curva, quando hai necessità di uscirne lanciato o quando sei in condizioni di scarsa aderenza, quando insomma la necessità è quella di impostare bene la traiettoria con la ruota davanti.
Attenzione però: il "caricare davanti" è un'operazione, come dire, delicata. Buttarci semplicemente il peso sopra rischia di metterti in una situazione di stallo, perchè per così dire hai puntato tutto lì e se ti molla, beh, non hai margine di recupero.
Oltre a ciò (anche se su una bici tale effetto è certamente minore che su altri mezzi, vedi moto) va tenuto in considerazione che il retrotreno viene poco o tanto alleggerito, e che quindi sale il rischio di sbandata. Attenzione di conseguenza al margine di errore che il sentiero ci concede...
Caricarel'anteriore è un operazione da fare poco per volta, e va commisurata al tipo di gomma che si monta (e quindi del grip che essa offre), del fondo, nonchè della propria capacità di gestire la cosa, ed anche del tipo di bici e forcella che si usa.

Difficile scrivere una spiegazione che sia chiara ed esauriente. il movimento di caricare l'anteriore non deve troppo sbilanciarci in avanti, compromettendo l'assetto corpo/bici. Io in genere quando carico davanti e cono in velocità lo faccio cercando di mantenere una posizione quanto più possibile schiacciata sulla bici (stando basso), in questo modo rendendo il mio assetto corpo/bici meno incline al cappottone e stando molto fluidi/reattivo in modo da lasciarmi almeno un tentativo di recupero se la gomma perde la sua presa.
Sempre grazie a tale posizione, la linea delle mie braccia /stando basso) è tale che, nel momento in cui la ruota si dovesse impuntare, il mio corpo proiettato inevitabilmente in avanti non tende a ruotare sulle braccia per la classica capriola oltre il manubrio, ma invece va a spingere sul manubrio, spingendo quindi la bici e me stesso oltre l'ostacolo.

Se hai modo prova a fare più passaggi di uno stesso ostacolo, osserverei tu stesso la differenza, a seconda della posizione in cui ti metti, e avrai così modo di lavorarci secondo le tue necessità/possibilità.

Spero di essermi spiegato, anche se ho i miei dubbi...


Buone sperimentazioni,

M.
 
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occhipintid

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Orbea WILD FS.
Io, sul caricare l'anteriore, ho sempre qualche timore. Infatti raramente riesco a fare delle belle curve veloci su terreno sabbioso o comunque molto morbido. Forse ho la forca anteriore troppo morbida (premetto che non ho una full-suspended, quindi posso contare solo su quella anteriore, la bici e nuova e non sono ancora abituato), ma mi capita spesso che, prima di curve particolarmente sabbiose in discesa, devo rallentare parecchio per evitare di dover battere il piede per terra per controbilanciare lo slittamento dell'anteriore. A volte preferisco arrivare in curva bloccando per una frazione di secondo il freno posteriore ed entrare in derapata, ma cosi', oltre a perdere parecchia velocita', rischio anche di perdere il controllo su eventuali asperita' in piena curva.
Qualche consiglio ? Forse dovrei irrigidire il precarico ? Come posso regolarmi ?
 

occhipintid

Biker superioris
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Orbea WILD FS.
A questo link trovi la mia bici.
[url]http://www.cube.eu/hardtail/comp-series/acid-black-white/[/URL]
Appena comprata, non e' certo una discesista ma se tieni conto che prima uscivo con una vecchissima senza sospensioni (lo ammetto sono stato un po' troppo spericolato in passato) che ho letteralmente distrutto e che sto riprendendo adesso dopo tantissimi anni di inattivita', praticamente per me e' il massimo.
 

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