Ieri come
scritto dal secco, siam andati a godé sul Calsye.
Si constatava che oltretutto, bisogna dirlo (anche se politicamente-ambientalisticamente scorretto), e forse l'avevan già scritto anco qui, il dipanarsi in ambiente ex bruciato, dal punto di vista scenografico aggiunge fascino.
Prima salita in un caldo magrebino (mi sa s'era al riparo dalla tramontana, boh?!)
La seconda un pò meno. Si chiappa ventarello di traverso niente male.
Quasi a prato ceccottino [="sottoverruca"], praticamente alla fine seconda salita, il secco, che scalpitava, alla fine ho capito perchè: sentiva il richiamo dell'asfalto.. ..prima la butta lì:
"si scendesse.. ..sulla
salita da vicopisano? Futuro abbestia!"
La prendo ovviamente per battuta, ma di lì a poco saluta e parte.
Almeno fa l'atto caritatevole di rimbuzzarmi la borraccia (prima di proiettarsi nello stradone, sparendovi), che risulterà dopo provvidenziale.
Mi rannicchio in un angolo in crisi di fame e freddo, recuperando nello
zaino vestiti, ovosodo, barretta, caffè caldo.
imbuco lo 00 e.. ..grossissima minkiata lasciare le
protezioni nello zaino! anche quando uno va a passo d'omo perchè è da solo. Ma m'era preso un discreto freddo.
Risult.: garibaldata (per sgusciata di mano dx dal manubrio, uguale al raduno marocchino di Massa M.) con forca nella rotula, con finale in terra a testa in giù e conseguente congestione immediata da dolore, con nausea. 10/15 minuti (ma magari son stati 5 interminabili) di davvero spiacevole inerzia per ripigliamento, sempre al limite della ringozzata, e poi ripartito con almeno il morale recuperato per tornare "allegramente" a casa. Dove la congestione ha dato il suo esito
Subito dopo, a tavola: sorpresaaaaa! Ravioli al tartufo affogati in radicchio e cipolla: IL SUO!