Oggi ponte del 2 giugno!
Per recuperare le uscite mancate dopo la mia permanenza in Scozia ho deciso di fare un giro che da tempo mi ero programmato e che immaginavo mi avrebbe dato filo da torcere:il monte Cucco.
Credo che le uscite più dure e massacranti le ho avute sul Cucco, ma oggi era diverso, ero sicuro che sarebbe andata...soft!
Partenza dal cimitero di Costacciaro e via in direzione Scheggia su asfalto con leggera brezza a farmi compagnia, che relax! Sono quelle situazioni dove appena partito, fresco, senza sudore, con il venticello ed un sole non troppo fastidioso mi fanno sempre stare bene e pensare positivo.
Il mio itinerario prevedeva la prima salita da Scheggia, su strada bianca, molto easy ed io come al solito che faccio...cambio strada!
Immaginavo a cosa stavo andando incontro ma il taglio per Costa San Savino mi stava chiamando a gran voce e dopo 3 secondi mi butto subito in salita fino a che, non essendo sicuro della strada, chiedo a un vecchietto sperando che fosse di poche parole e soprattutto chiare. Come non detto! Dopo quindici minuti in cui ho rifiutato anche un invito a bere in casa dell'anziano ho appreso che il tragitto faceva parte della gara del Cucco e quindi vuoi che non ci sono i cartelli? E infatti, seguendo quei due cartelli di numero che mi servivano, mi sono ritrovato sulla "salitella" che taglia il monte per incrociare la strada che arriva da Scheggia. Penso: se è il percorso di gara bene o male una bici riesce a salirci e invece gli ultimi 50 metri li ho fatti a spinta pensando a come facciano certi ciclisti a superare certi ostacoli!!
Qui tratto a metà della salita...
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...poi mi guardo attorno e mi soffermo a guardare dall'alto verso il basso....e riprendo fiato soprattutto!!
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Poi mi volto verso la salita sperando di intravedere la strada bianca e invece...
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Riprendo la salita e dopo poco arrivo sulla strada bianca pensando a come stavo compromettendo il giro spremendomi come un'arancia già dall'avvio.
Qualche centinaia di metri ed arrivo al bivio sotto il monte le Gronde dove mi avvio verso il 21 che circonda il monte fino a Pian del Macinare, ma non prima di aver dialogato con gli unici esseri viventi visti nel giro e che non rompono i maroni!
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Percorrendo la strada che circonda il monte le gronde mi rilasso e rifiato sotto l'ombra degli alberi e la leggera brezza che mi ha fatto gran compagnia e forse mi ha aiutato a superare le fatiche del giro...
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Ed eccomi in dirittura di arrivo a Pian delle Macinare...fresco come una viola!
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E' fatta....ora discesa!
Ingrano la quarta ed arrivo all'imbocco del sentiero del beato (n.24)
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Da vero raider focoso ed aggressivo in discesa mi do subito da fare....con un bel panino al formaggio!
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Il sentiero non è tutto stò gran che, sinceramente pensavo a qualcosa di più tecnico invece solo qualche pietra, troppo breccione e poco cambi di pendenza...insomma...andava bene per il beato! Unico momento adrenalinico: quasi impatto con trekkinghista che in mezzo al sentiero, dietro una curva, mangiava una pesca avidamente e si stava per strozzare quando ha visto che stavo arrivando io...con tutti i colpi che gli ho tirato mi sà che il beato non ci passerà più per quel sentiero!!
Arrivo in fondo in breve tempo e incrocio il cartello dello schioppo (sent.43) che mi avrebbe riportato in quota. Mentre mi cambio penso alla possibilità, essendo la seconda salita, di cedere di schianto e non farcela...poi mentre mi svesto passano due cross countristi e chiedo: è tosto?
Il tipo mi guarda e mi fà: eh! certo che è tosto e poi è pieno di tornantini!!
Non c'ho visto più ed il mio orgoglio a preso il sopravvento....vai per lo Schioppo!!
Credo siano 5 chilometri, di tornantini in single track, fatti quasi tutti in sella e senza poche fatiche....
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La parte iniziale fino a metà è andata liscia, poi la fatica a prevalso e le fermate a rifiatare aumentavano...prima ogni 3 tornanti, poi ogni 2, poi ad ogni tornante e infine fase mistica in cui ho chiesto aiuto verso l'alto ed ho visto la luce....
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Dopo la luce ho riacquistato la forza che è dentro di me e via fuori dal bosco...
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Arrivo al cartello del sentiero
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Mi volto e vedo l'uscita del sentiero dal bosco immaginando che la prossima volta lo farò in discesa....magari impattando contro quei due crossacountristi del menga e travolgendoli fino a valle!!!
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Rifiato un attimo e penso, da qui solo discesa....forse! ma sono ottimista e mi vesto in un batter d'occhio....anche perchè sono a 3,5 ore di bike e non ho ancora finito!
Faccio un pò di strada bianca fino a Pian degli Spilli da dove ero passato in mattinata e chi ti ritrovo....
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Mi districo tra di loro poichè il sentiero 21 scende proprio tra le vacche e le loro cacche...freschissime devo dire!
In realtà scopro che il sentiero c'è ma non c'è! la prima parte è tutta prativa fino a raggiungere il boschetto dove la vegetazione la fà da padrone! Quello che volevo evitare era proprio arbusti e rami ed invece mi ci sono ritrovato!
In definitiva il sentiero tra erba alta e parziale occlusione dovuta ad arbusti e rami vari è davvero poco godibile ed è un peccato perchè presenta dei pasaggi che sarebbero anche più tecnici del sentiero del beato.
Quando penso di stare vagando in un sentiero che in realtà non esiste più trovo un ancora di salvezza in questi cartelli....
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...mi riposo e sorseggio un pò di buon acqua in un abbeveratoio del monte Cucco....
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...ormai capisco che la discesa sarà poco godibile ed infatti alla fine mi ritrovo in un sentiero al quanto strano per un biker novizio quale sono io....
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Tutto avrei pensato.....ma di chiudere il giro con le alghe sulla bici.....
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Nota positiva finale: il sentiero esce proprio dietro al cimitero di Costacciaro!!! Evvai!
28km e 1500 metri di dislivello....alla prossima!