sono dottore commercialista, conosco i problemi degli imprenditori...va bene la tutela dei consumatori percaritàdiDio, ma se tra i vari gravami dovete sopportare e supportare anche la ingiustificata (ed ingiustificabile) inefficacia ed inefficienza delle grandi aziende allora prendiamoci tutti un pezzo di terra e ricominciamo daccapo.
e purtroppo "fox" non è l'unica, ma anche in altri ambiti ce ne sono tante di "volpi" e di "volpini"...
mi scuso per l'OT che se reputato poco opportuno può essere cancellato...
il cosidetto "Codice del Consumo" in effetti crea vincoli, a volte, esagerati per il venditore professionale.
Un conto è onerare, in termini di garanzia, il venditore professionale quando è una
catena caommerciale o grande distribuzione quindi con la sua forza contrattuale e la sua capacità di "persuasione" nei confronti della ditta produttrice, un conto è onerare il piccolo rivenditore, una volta etichettato quale bottegaio, che il più delle volte subisce la forza contrattuale delle ditte produttrici...
Di contro, con la normativa precedente, vaso di coccio era il consumatore, che acquistando prodotti provenienti da paesi e ditte sconosciute non aveva su chi rivalersi per esercitare il suo diritto alla garanzia...
Il legislatore europeo ha ritenuto più meritevole di tutela il consumatore, indicandogli quale unico obbligato alla garanzia il venditore professionale...
Cio, nella ratio del legislatore, avrebbe dovuto indurre il venditore professionale a rifrnirsi solo presso ditte costruttrici affidabili che in qualche modo lo avrebbero, a sua volta garantito, in caso di guasti, interventi e/o sostituzioni del bene guasto...
Il ragionamento, in linea teorica, non fa una piega anche in considerazione che se da un lato la globalizzazione è una gran cosa dall'altra il mercato, per il tramite del legislatore deve porre dei paletti a tutela del consumatore...(vi lascio immaginare come esercitare il mio diritto alla garanzia se ho acquistato un bene di una ditta belga importato da una ditta italiana che non accerta se la casa produttrice ha in Italia un centro assistenza...).
A mio avviso in questo perfetto ragionamento teorico due elementi non hanno funzionato.
Uno di carattere generale ed uno prettamente Italico.
A mio avviso il legislatore avrebbe potuto e dovuto obbligare in solido all'intervento in garanzia non solo il venditore, ma anche l'importatore e la casa produttrice... io consumatore mi rivolgo indifferentemente a chi voglio (nel caso che ci occupa io potrei rivolgermi a chi mi ha venduto la bici, a chi importa la bici e a chi produce la bici). Ciò avrebbe creato maggior responsabilità ad ogni anello della catena (dal momento che si parla di bici
).
L'aspetto più prettamente italico riguarda i rivenditori finali che in moltissimi casi disconoscono il codice del consumo (non vi dico poi le agenzie di viaggio... uno spettacolo...).
In poche parole la legge invitava i rivenditori a rifornirsi solo presso ditte importatrici e/o ciostruttrici serie in modo da essere quasi controllori del mercato.
Mi spiego. Io rivenditore xyz, dal momento che tu ditta Cox direttamente o per mezzo del tuo importatore e/o distributore non mi garantisci gli interventi in garanzia, non ti tratto più, non acquisto tuoi prodotti...
Purtroppo, a differenza di molti altri paesi europei, questo in Italia non è avvenuto e principalmente a causa della poca conoscenza delle normative vigenti da parte dei rivenditori professionali. E qui peccano e tanto le associazioni di categoria che avrebbero dovuto fare molto di più in questo senso...
Questa ultima mia considerazione rende evidente anche perchè alcune ditte, seppur blasonate, si permettono il lusso di privare un mercato come l'Italia, di un serio, chiaro ed efficente servizio di assistenza in garanzia...
posso assicurarvi che in altri paesi europei i rivenditori avrebbero reagito in modo molto differente...
Scusate se sono stato troppo lungo...