NEL CUORE DEL GRUPPO DI BRENTA
Mercoledì 19 Agosto 2020 - (46 km - 2300 m)
Tempo di ferie, tempo spettacolare, tempo per un giro infrasettimanale degno di nota...vietato temporeggiare, è tempo di andare a pedalare.
E a chi più dell'amico
@ghostbanner poteva venire in mente il tour all'interno del cuore del Gruppo di Brenta testato tre anni fa dal trio
@SID65 -
@cer-mtb -
@ossario...mi "tocca" accompagnarlo, benvolentieri resta inteso, ci mancherebbe, è un giro difficilmente dimenticabile.
Sulla stregua della volta precedente "studio" come di consueto qualche alternativa. La prima è quella del tratto classico che scende dal bivio per Forcella Ceda per poi risalire al Rifugio Pedrotti (tre anni fa avevamo optato per il più tortuoso sentiero in quota segnavia 320 bis) e la variante finale con l'inserimento del percorso enduro su Molveno del Blade Runner.
Partiamo alla buon'ora da San Lorenzo in Banale alle ore 06.45, il giro è parecchio lungo e impegnativo merita di essere "vissuto" per bene.
Imbocchiamo subito la Val d'Ambiez con il suo primo tratto particolarissimo fra pareti rocciose e piano stradale cementato proteso quasi a sbalzo sulla forra del torrente omonimo.
(foto by @ghostbanner)
(foto by @SID65)
Le pendenze sono "importanti" ma rispetto a tre anni fa hanno sistemato il tratto più ostico...pur sempre con fatica si sbuca a cospetto del meraviglioso catino del Rifugio al Cacciatore a quota 1821 m.
(foto by @SID65)
Si riesce a pedalare fino a circa quota 2000 metri, poi più per via del fondo smosso che della pendenza per altri 250 metri di dislivello si spinge ma l'ambiente e il paesaggio che ci accompagnano non fanno pesare il tratto a piedi.
(foto by @SID65)
Sempre con sensazioni positive e con sana fatica, poco prima dell'arrivo al Rifugio Agostini, prevale la caparbietà di rinforcare il sellino.
(foto by @SID65)
(foto by @SID65)
Dopo una meritata e obbligata sosta al rifugio prendiamo il bellissimo sentiero Palmieri, segnavia 320, non completamente ciclabile ma che per la considerevole quota di 2300 m sul quale si snoda si può legittimamente definire un traverso coi fiocchi.
(foto by @SID65)
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Poco sotto Forcolotta di Noghera (2423 m) si "spalla"...dieci veloci minuti.
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Di seguito, fra la Forcolotta di Noghera e il bivio per la Val Ceda (segnavia 326), si pedala ben poco...il tracciato attraversa un tratto dove gli spuntoni rocciosi "dominano" sul ghiaietto.
(foto by @SID65)
Più avanti in discesa, dove iniziano i tornantini ghiaiosi, il sentiero Palmieri si addolcisce leggermente consentendo una maggiore ciclabilità...stiamo pedalando sul lembo sudoccidentale di Pozza Tramontana.
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Per guadagnare il piano del Rifugio Pedrotti (2491 m) bisogna spallare ancora ma ormai ci siamo...un attimo di sosta con dolce e birra e poi si riparte con l'imponenza di Cima Brenta Bassa alle spalle.
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Adesso lungo il segnavia 319 scendiamo decisi nella conca di Massodi fra passaggi impossibili, speroni rocciosi e sezioni esposte.
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Prima del ex Baito Massodi un tratto ostico e nervoso dove si deve alzare il livello tecnico e fare attenzione a non accartocciare il cambio posteriore contro sassi e pietre...parola di
@SID65.
(foto by @SID65)
Il successivo segmento fino al Rifugio Selvata è meno difficile e presso la radura del ristoro ci concediamo la terza birra media di giornata dopo quella dell'Agostini e del Pedrotti.
Molto bello anche il tratto fra il Selvata e il Rifugio Croz dell'Altissimo con alcuni passaggi esposti lungo alcuni ponticelli in legno abbarbicati sulla roccia.
Schivata la quarta birra al Croz dell'Altissimo
iniziamo il tratto vietato alle bike
quanto bello e particolare per il Rifugio Pradel con alcune pregevoli viste sul Lago di Molveno.
(foto by @SID65)
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Finale di discesa col percorso enduro Blade Runner fino a Molveno...rientro mezzo su bitume e mezzo su percorso ciclabile lungo il lungo Lago di Molveno.
Traccia:
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