Ovviamente non mi riferisco alla fase di fondo nel periodo di preparazione generale in cui, per forza, la quantità la fa da padrone.
vedi, ribadendo tutte le cose che dicevo prima sugli esempi personali e che c'è una moltitudine che fa diversamente e si trova bene, o crede di trovarsi bene ma non realizza il proprio potenziale, anche qui ci sono tanti luoghi comuni, ovvero la maggior parte segue le teorie " dal lungo al corto " cioè tu ti fai la base di fondo e poi velocizzi. cosa sicuramente facile da gestire, indicata per atleti agli inizi e con pochi rischi, male che va sovraccarichi di quantità e ti pianti, il corpo praticamente innesta automaticamente il limitatore di giri.
quello che ho visto fare io è invece spesso con enorme successo specie su atleti evoluti ( quelli agli inizi rischi di bruciarli ) è " dal corto al lungo " ovvero tu ti poni un obiettivo ( realistico, ma un pò superiore a quello che vuoi realizzare, come a scuola se vuoi l' 8 devi puntare al 10 ), e dopo una breve fase di condizionamento realizzi il tuo ritmo ideale e ti alleni intorno a quella intensità , dapprima per brevi periodi, poi allunghi fino alla durata che ti sei prestabilito, ed il resto sono richiami di contorno, compreso il lattacido che con questo sistema secondo meno ne fai e meglio stai. qui ci vuole occhio ed esperienza, cioè un allenatore che sa veramente il fatto suo, perchè altrimenti rischi di non avere la tenuta per finire la gara e se vai troppo di qualità rischi gli infortuni, ma se tutto è fatto come si deve i risultati sono eccezzionali, ed intanto sei ti sei posto l' obiettivo per una gara x di durata che so due ore vai forte pure su quelle più brevi, che magari fai per allenamento.