News Fate ripartire le biciclette (e i relativi negozi)!

albasnake

Biker tremendus
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Vicenza
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OnOne Deedar
e quindi l'intera comunità scientifica deve per forza far parte del complotto... non so se ti rendi conto di dove porta un discorso del genere... omini verdi compresi....
assolutamente no, e ci mancherebbe anche, però insomma una accusa diretta di questa portata non credo si possa fare con leggerezza, ci vorrebbe almeno uno sputo di peer review, così sembra veramente un attacco diretto a secondo scopo (opinione mia si intende)
 

oblomov

Biker ciceronis
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cube stereo 160 race (2017)
mi sa che confondi (parecchio) la tipologia di laboratorio... i laboratori che dici tu infatti sono sottoposti a moratoria se non proprio chiusi del tutto (nei paesi occidentali e almeno ufficialmente, USA compresi), il "famoso" laboratorio di Wuhan è tutta un altra categoria e tipologia...

non conosco la precisa tipologia del laboratorio, ho soltanto l'idea generica e magari sbagliata di un luogo per studio (ed esperimenti?) su agenti infettanti.
il concetto dell'articolo era questo: gli scienziati citati (da vedere poi se le citazioni erano vere...) erano contrari all'apertura di tale laboratorio perché ritenevano che le comunicazioni sulle attività sarebbero potuta essere non trasparenti, e comunque non sufficienti, in ragione della natura di regime totalitario della cina. allo stesso tempo, criticavano l'eccessivo numero di siffatti laboratori già esistenti nei paesi occidentali.
sono abbastanza sicuro del fatto che l'articolo fosse contemporaneo o di poco anteriore all'apertura del laboratorio di wuhan, quindi 2014 o 2015. dal tenore dell'articolo si poteva capire che gli analoghi laboratori nei paesi occidentali fossero attivi: gli scienziati parlavano al presente, lamentavano che ce ne fossero già troppi, di sicuro non erano riportate affermazioni tipo "ora che stanno chiudendo i laboratori nei paesi occidentali, aprono quest'altro in cina..."

ovviamente potrei ricordare male e/o l'articolo poteva essere incompleto, falso, fazioso o chissà cos'altro.
 

cesare RBO

Biker perfektus
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assolutamente no, e ci mancherebbe anche, però insomma una accusa diretta di questa portata non credo si possa fare con leggerezza, ci vorrebbe almeno uno sputo di peer review, così sembra veramente un attacco diretto a secondo scopo (opinione mia si intende)
per passare dalla peer review devi fare scienza... e quella roba non passerebbe mai (se non sulle rivistucole a pagamento sorte come funghi in questi ultimi anni che infatti non valgono una cippa e non passano nemmeno da quelle ;-) pensa te...) al vaglio di una peer review...
e questo è esattamente il motivo per cui attaccano il mondo scientifico...
 
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cesare RBO

Biker perfektus
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non conosco la precisa tipologia del laboratorio, ho soltanto l'idea generica e magari sbagliata di un luogo per studio (ed esperimenti?) su agenti infettanti.
il concetto dell'articolo era questo: gli scienziati citati (da vedere poi se le citazioni erano vere...) erano contrari all'apertura di tale laboratorio perché ritenevano che le comunicazioni sulle attività sarebbero potuta essere non trasparenti, e comunque non sufficienti, in ragione della natura di regime totalitario della cina. allo stesso tempo, criticavano l'eccessivo numero di siffatti laboratori già esistenti nei paesi occidentali.
sono abbastanza sicuro del fatto che l'articolo fosse contemporaneo o di poco anteriore all'apertura del laboratorio di wuhan, quindi 2014 o 2015. dal tenore dell'articolo si poteva capire che gli analoghi laboratori nei paesi occidentali fossero attivi: gli scienziati parlavano al presente, lamentavano che ce ne fossero già troppi, di sicuro non erano riportate affermazioni tipo "ora che stanno chiudendo i laboratori nei paesi occidentali, aprono quest'altro in cina..."

ovviamente potrei ricordare male e/o l'articolo poteva essere incompleto, falso, fazioso o chissà cos'altro.
ti ho già risposto prima...
aggiungo che esistono 4 tipologie di laboratori e quelli sottoposti alla moratoria sono quelli di 4° livello...
gli altri (come quello di Wuhan ed i tanti in giro per il mondo) sono regolarmente in funzione...

Domanda: se chiudono i laboratori (in generale) di microbiologia e virologia (tipo quelli italiani per fare un esempio) poi gli studi (anche per i vaccini) dove li facciamo??? non li facciamo?
è esattamente per questo motivo che ho specificato che ne esistono di vario tipo e non bisogna fare confusione...
 

Mar-cello

Biker ultra
31/8/10
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Bellano
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Specialized Epic Comp
Premetto che ho appeso bici e moto il giorno 8 marzo ho lavorato fino a quando me lo hanno chiesto e sono stato tappato in casa sino ad oggi. Premesso questo credo che con maggio l'azienda ripartirà con le precauzioni (thermalscanner-mascherine-guanti etc. ) a seconda delle aree produttive.
Credo che da allora io uscirò in bicicletta, l'allenamento in casa se lo faranno quei 4 ciccioni che dettano regole dimentichi forse che 20.000 (ventimila) persone muoiono ogni mese solo per ictus/infarto anche dovuti a sedentarietà e cattive abitudini.
Questo per dire cosa: dobbiamo alzare la voce e far ripartire tutti gli sport non di gruppo e non al chiuso perchè hanno rotto i c..ioni.

(immagino che la lunga permanenza agli arresti domiciliari mi faccia battere in testa ma vorrei il vostro parere)
 
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Gianz

Biker marathonensis
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Continuo a pensare che tanti negozi di bici non riapriranno, e non solo quelli.
Prima si parlava di reazione esagerata dell'organismo nei confronti del virus, cosa che porta alla morte dell'ospite (noi in questo caso), ora possiamo vedere un perfetto esempio di shock anafilattico politico/manageriale, con il nostro paese che ha finalmente deciso di suicidarsi economicamente.

 

Gianz

Biker marathonensis
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Credo che da allora io uscirò in bicicletta, l'allenamento in casa se lo faranno quei 4 ciccioni che dettano regole dimentichi forse che 20.000 (ventimila) persone muoiono ogni mese solo per ictus/infarto anche dovuti a sedentarietà e cattive abitudini.
A quelli ci siamo abituati, ed esistono farmaci che possono contrastare la cosa, o quanto meno diluirla. E' il motivo per cui tantissima gente, anche a rischio, non si scolla dal divano. Ma ormai morire di infarto o ictus, cosa vuoi che sia? Niente di nuovo!
A volte ho l'impressione che l'italiano medio abbia scoperto l'esistenza della morte nell'ultimo mese e mezzo, mentre prima, boh, si campava 600 anni buoni, mi sa.
Nel frattempo i malati oncologici sono in condizioni assurde, con un male che prosegue imperterrito, e un sistema sanitario in crisi.
 

cesare RBO

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Qui, il problema, secondo me, è la totale assenza di confronto, in barba al diritto d'informazione di noi comuni mortali.

poi scusa ma il "confronto" c'è già... indiretto, su canali di diffusione diversi, ovviamente
e per scelta dei complottari, che non avendo tesi e argomentazioni da sottoporre al vaglio scientifico preferiscono usare media generalisti per spargere ai "quattro venti" le loro fantasie...
senza voler tirare in ballo il fatto che se dai credito a quella roba cosa te ne faresti di un confronto "all'americana"?
come dovresti-potresti fare a capire chi ti dice il vero ed è onesto e sincero da chi ti prende per il culo senza possedere gli indispensabili strumenti per poterlo fare??? cosi, chiedo per capire...
 

Strelok

Biker cesareus
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Vicino Trento
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Ragley Big Al - Custom
poi scusa ma il "confronto" c'è già... indiretto, su canali di diffusione diversi, ovviamente
e per scelta dei complottari, che non avendo tesi e argomentazioni da sottoporre al vaglio scientifico preferiscono usare media generalisti per spargere ai "quattro venti" le loro fantasie...
senza voler tirare in ballo il fatto che se dai credito a quella roba cosa te ne faresti di un confronto "all'americana"?
come dovresti-potresti fare a capire chi ti dice il vero ed è onesto e sincero da chi ti prende per il culo senza possedere gli indispensabili strumenti per poterlo fare??? cosi, chiedo per capire...
Col principio che sostieni temo che non servirebbe più alcun confronto.

Al che, mi viene in mente il detto:
"Puoi trombare la tua donna solo se sei ginecologo, perché altrimenti non hai le competenze." (Cit. anonimo)

Comunque, ripeto, anche se dovrebbe esser chiaro.
Io non sostengo i complottisti, ma ho solo la forte impressione che ci sia una gestione quantomeno anomala delle informazioni.

E, con questo, non intendo convincere nessuno. ;-)
 

cesare RBO

Biker perfektus
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Col principio che sostieni temo che non servirebbe più alcun confronto.

Al che, mi viene in mente il detto:
"Puoi trombare la tua donna solo se sei ginecologo, perché altrimenti non hai le competenze." (Cit. anonimo)

Comunque, ripeto, anche se dovrebbe esser chiaro.
Io non sostengo i complottisti, ma ho solo la forte impressione che ci sia una gestione quantomeno anomala delle informazioni.

E, con questo, non intendo convincere nessuno. ;-)
non è un principio che sostengo "io"... il confronto in ambito scientifico è quotidiano e serratissimo (a volte persino "violento" e duro) ma è e resta dentro precisi ambiti di serietà... e si svolge nelle opportune sedi deputate proprio a questo (le pubblicazioni scientifiche in primis)... è la scienza bellezza (cit)... ha delle regole (e per fortuna) chiarissime, condivise e messe li proprio a tutela nostra e del "benessere", crescita e diffusione del pensiero scientifico nel suo complesso, ovunque si trovi e chiunque lo pratichi... come è stato detto parecchie volte "la scienza non è democratica" (per fortuna).
per tutto il resto c'è miss Italia, i vari Talent show e la D'urso come pure la "rete" (che di pesci ne pesca parecchi)
Se diffondi e dai credito a quella roba e a quel pensiero li sostieni eccome, magari "a tua insaputa" :smile: ;-)
l'informazione è uno strumento, cosa ci fai e come lo fai dipende solo da te (noi) e dagli stracitati e menzionati "strumenti culturali" che si hanno a disposizione...
 
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una nera e l'altra pure
A quanto scrive @cesare RBO mi permetto di aggiungere qualcosa.

Il problema di fondo è la mancanza di "cultura scientifica"... della scienza, di cosa sia, di come funzioni, di quali siano le sue regole, si ha spesso un'idea fumosa e distorta.

Da qua derivano tutta una serie di problemi. Per esempio resta difficile comprendere che il principio di autorità non vale, contano le prove, dati, esperimenti, metodi... comunicati pubblicamente e controllati da altri scienziati, e che senza questo meccanismo si tratta solo di opinioni. Puoi essere un Nobel, ma o porti le prove o quello che dici non ha valore alcuno.

Così come è molto difficile capire che la scienza non ha certezze, ma solo diversi gradi di probabilità di certezze. Talvolta il livello di probabilità è praticamente assimilabile alla certezza, talvolta meno. E questo si scontra con una certa narrazione, prevalente nei decenni scorsi, tesa a dare un'immagine di onnipotenza della scienza, divevtutto è chiaro e tutto è conosciuto e conoscibile in modo deterministico, dalla quale il grande pubblico fa fatica a staccarsi e che provoca anche tutta una serie di reazioni.
 

sembola

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Aggiungo che la narrazione sulla scienza ha fatto dimenticare una realtà ovvia, cioè che gli scienziati sono uomini e che si muovono all'interno di sistemi sociali, e quindi che è inevitabile che cose come l'ego o l'ambizione, o come la necessità di ottenere finanziamenti o di arrivare a risultati prima degli altri non siano prive di conseguenze.

Maggior ragione per diffidare del principio di autorità e della necessità di affidarsi a metodi consolidati. Che però richiedono tempo, mentre la società odierna vuole il risultato certo e lo vuole subito...
 

cesare RBO

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Aggiungo che la narrazione sulla scienza ha fatto dimenticare una realtà ovvia, cioè che gli scienziati sono uomini e che si muovono all'interno di sistemi sociali, e quindi che è inevitabile che cose come l'ego o l'ambizione, o come la necessità di ottenere finanziamenti o di arrivare a risultati prima degli altri non siano prive di conseguenze.

Maggior ragione per diffidare del principio di autorità e della necessità di affidarsi a metodi consolidati. Che però richiedono tempo, mentre la società odierna vuole il risultato certo e lo vuole subito...
aggiungerei (all'aggiunta) come i media attuali (cartacei e non) abbiano format, tempistiche e modalità di conduzione ed esposizione che proprio mal si prestano (o non si prestano affatto) al dibattito scientifico propriamente detto... al massimo (e comunque con limiti enormi) possono andar bene per la divulgazione scientifica...
I canali usuali di divulgazione e condivisione scientifica sono liberi, molto più liberi dei media generalisti, talmente liberi da andare in deroga (legalmente autorizzati a livello planetario) persino alle leggi sul copyright e proprietà intellettuale... così, per dire... ;-)
 
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Il problema di fondo è la mancanza di "cultura scientifica"... della scienza, di cosa sia, di come funzioni, di quali siano le sue regole, si ha spesso un'idea fumosa e distorta.
Concordo con te, ma in questo vedo delle responsabilità anche nel mondo scientifico. Credo si sia o cannata la strategia di comunicazione o si sia dato qualche passaggio per scontato. Il fatto che così tante persone siano impermeabili a ciò che chiamiamo "cultura scientifica" mi fa sospettare un problema strutturale in quest'ultima.
Un certo modo di fare del Burioni di turno (tanto per citare qualcuno di noto) può devastare il lavoro di 100 Margherite Hack, per quanto mi riguarda. Avrà 1000 ragioni, Burioni, ma certe sue uscite, anche giuste e sacrosante, a livello di comunicazione prendono vagoni di persone, che si sentono definire "ignoranti" e le spediscono direttamente tra le braccia dei novax. Il pubblico medio sembra godere quando qualcuno viene dileggiato e deriso dall'esperto di turno (vedi Sgarbi e le capre), ma è molto suscettibile quando l'infamia viene diretta direttamente su di lui.
O forse è la semplice conseguenza di uno squilibrio a livello sociale: lo scienziato viene stereotipato come persona sfigata il più delle volte, con problemi vari, possibilmente pazzo, potenzialmente pericoloso.

O peggio, ma qui rabbrividisco all'idea, è un certo modo di condurre la scuola pubblica ad allontanare, schifandola, la gente dalla cultura. Non saprei spiegarmi, proprio per questo motivo, per cui tanto di quello che viene insegnato a scuola venga poi rimosso dal cervello della gente in così breve tempo (a cominciare da grammatica, ortografia, punteggiatura).
 
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aggiungerei (all'aggiunta) come i media attuali (cartacei e non) abbiano format, tempistiche e modalità di conduzione ed esposizione che proprio mal si prestano (o non si prestano affatto) al dibattito scientifico propriamente detto... al massimo (e comunque con limiti enormi) possono andar bene per la divulgazione scientifica...
I canali usuali di divulgazione e condivisione scientifica sono liberi, molto più liberi dei media generalisti, talmente liberi da andare in deroga (legalmente autorizzati a livello planetario) persino alle leggi sul copyright e proprietà intellettuale... così, per dire... ;-)
E' anche vero che un dibattito culturale/scientifico dovrebbe esser per forza di cose tutt'altro che banale e superficiale. Cosa che mal si presta ad un certo modo di far divulgazione scientifica, dove si cerca l'iperbolico, lo spettacolare, e si finisce col perdere il senso.
Penso a certi titoli di documentari definiti "scientifici", su canali ritenuti "culturali", e mi viene da piangere. Neanche da bambino mi sarei permesso di chiamare una serie di documentari:
Megacostruzioni
Megaincidenti
Megadinosauri assassini
E via discorrendo.
L'approfondimento scientifico sta agli antipodi de sta roba, e fa molta più scena un documentario confezionato con toni spettacolari che una "banale" dissertazione. Oh, per carità: ci sta che la gente scelga di studiare Archeologia dopo aver visto Indiana Jones e Paleontologia dopo Jurassic Park, ma credo che di questa gente ben poca resisterà all'impatto della materia vera e propria quando se la troverà davanti.
:mrgreen:
 

cesare RBO

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Concordo con te, ma in questo vedo delle responsabilità anche nel mondo scientifico. Credo si sia o cannata la strategia di comunicazione o si sia dato qualche passaggio per scontato. Il fatto che così tante persone siano impermeabili a ciò che chiamiamo "cultura scientifica" mi fa sospettare un problema strutturale in quest'ultima.
Un certo modo di fare del Burioni di turno (tanto per citare qualcuno di noto) può devastare il lavoro di 100 Margherite Hack, per quanto mi riguarda. Avrà 1000 ragioni, Burioni, ma certe sue uscite, anche giuste e sacrosante, a livello di comunicazione prendono vagoni di persone, che si sentono definire "ignoranti" e le spediscono direttamente tra le braccia dei novax. Il pubblico medio sembra godere quando qualcuno viene dileggiato e deriso dall'esperto di turno (vedi Sgarbi e le capre), ma è molto suscettibile quando l'infamia viene diretta direttamente su di lui.
O forse è la semplice conseguenza di uno squilibrio a livello sociale: lo scienziato viene stereotipato come persona sfigata il più delle volte, con problemi vari, possibilmente pazzo, potenzialmente pericoloso.

O peggio, ma qui rabbrividisco all'idea, è un certo modo di condurre la scuola pubblica ad allontanare, schifandola, la gente dalla cultura. Non saprei spiegarmi, proprio per questo motivo, per cui tanto di quello che viene insegnato a scuola venga poi rimosso dal cervello della gente in così breve tempo (a cominciare da grammatica, ortografia, punteggiatura).
non è la scienza a decidere quale sia la "strategia di comunicazione" (fatta salva quella propriamente scientifica che passa per riviste e pubblicazioni) è la politica, sono i media...
Continui (lo dico a te ma vale per tutti, ovviamente) a vedere Burioni attraverso la lente dei media... invece che per la scienza che produce se e quando la produce e che passa non per i media ma per i canali succitati (quelli scientifici).
Quando sei in TV smetti i panni dello scienziato e diventi un opinionista, è il format stesso che te lo impone... ed è quello che la gente si aspetta e a cui è abituata.
La verità fa male ma va detta (e a me Burioni a livello personale sta assai poco simpatico), lo si vede anche qui sul Forum, chi non è abituato alla discussione, all'argomentazione, la prende e la mette subito sul personale (unico suo modo di intendere ed interagire non essendo avezzo a parlare "in generale", a discutere sulle e di idee non di persone) e la discussione va in vacca... c'è chi pensa che un opinione valga quanto un altra a prescindere dai contenuti e dalla realtà o chi è convinto che siccome siamo sulla rete, su un forum, allora solo cazzeggio, tanto siamo tra cazzari...

la scuola pubblica (su cui ne avrei di cosette da dire) non è in mano alla comunità scientifica ma alla politica e al paese nel suo complesso (lo Stato) e se versa nello stato in cui versa "ci sarà un perché" (come cantava qualcuno), idem la sanità... idem tutto il resto...
 
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Gianz

Biker marathonensis
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non è la scienza a decidere quale sia la "strategia di comunicazione" (fatta salva quella propriamente scientifica che passa per riviste e pubblicazioni) è la politica, sono i media...
Allora siamo senza speranze...
Qualche anno fa assistetti ad una conferenza qui in paese tenuta dal Direttore del Museo Egizio di Torino. Persona di notevole spessore, riuscì a fare ottima divulgazione senza andare a sprofondare nei soliti stereotipi egiziani (mummie, maledizioni, alieni, piramidi, quelle cose lì, insomma). Qualche anno prima, conferenza della Hack, sempre qui in paese, e sempre notevole. C'è, in certi scienziati, una componente importante che riescono a dedicare alla divulgazione, e che porta frutti e risultati. Purtroppo la conferenza di Burioni me la sono persa (non mi sta simpaticissimo, ma non posso certo dargli nè contro nè torto) quindi non ho potuto farmi un'idea precisa del personaggio, visto dal vivo.

Per questo motivo parlavo di "strategia di comunicazione": ci sono scienziati abilissimi nel farla, e altri moooooolto meno.
Qui da noi c'è un'associazione che si occupa dell'organizzazione annuale di cicli di conferenze, invitanto persone provenienti dal mondo della scienza a raccontare quello che fanno. Moltissime di queste persone si sono rivelate delle incredibili fonti di ispirazione, altre assai meno.
Ma credo che qui si entri nel soggettivo, in un mondo fatto di simpatie/antipatie.
 

N.A.Z.A

Biker novus
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Friuli
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pippa
Dobbiamo riflettere perô su questa situazione....

.... faccio un copia incolla trovato su un social di un italiano emigrato all estero, manca la foto che lui allega di un parco in Germania in questi giorni:

Essere italiano in Germania al tempo del Coronavirus mi ha proiettato nel futuro due volte. La prima quando ancora qui si sottovalutava la diffusione e tutto continuava come se nulla fosse. Surreale.
La seconda adesso ,che si sta per ripartire - e mai siamo stati chiusi in casa.

Ho l’impressione dai numeri, dai confronti e da tutti i dati di cui dispongo, che queste misure severissime imposte a tutti gli italiani a prescindere dalla zona di residenza, siano ormai punitive.
Vi stanno facendo pagare l’incompetenza dei politici del passato e del presente sulla vostra pelle.
Tagli alla sanità, disorganizzazione.
Il nocciolo è quello. La vita può bene o male riprendere in base alla capacità di reagire degli ospedali.

Oggi ad ogni modo non c’è un motivo valido per non fare ripartire ,con le dovute precauzioni, ampie aree del Paese.
Il virus anche stando a casa non finirà mai del tutto.
Quanto ancora si può stare a casa?

Il secondo fattore che mi inquieta di più è che non ci sono prospettive di essere migliori dopo questa quarantena.

L’odio sociale aumenta.
Anche la caccia al capro espiatorio di turno.
La vostra lotta contro chi faceva sport all’aria aperta l’ho trovata surreale.
La caccia ai pericolosi sovversivi che passeggiano -da soli- in riva al mare pure.

Sembra un mega esperimento sociale / psicologico.
Quello dove i carcerieri che prima erano persone buone, diventano aguzzini.

Una sorte di sindrome di Stoccolma.
Quando vi diranno che si potrà uscire di casa, molti di voi probabilmente si rifiuteranno perché pericoloso.

Ovviamente la mia riflessione non è un invito a non rispettare le regole che sono sempre imposte da chi governa, ma sotto consiglio degli esperti.

Volevo farvi vedere che c’è una realtà alternativa e ricordare a tutti noi che la qualità della classe politica dipende da noi stessi.
 

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