News Essere un ciclista in Italia è sempre più pericoloso

valerio_vanni

Biker grossissimus
5/12/14
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Certo che no, ma il concetto di educazione richiede anche di considerare che gli altri potrebbero avere esigenze e percezioni diverse dalle mie.
Il punto di base è che sulla strada si trovano mezzi molto diversi, è chiaro che istintivamente uno vorrebbe la strada tutta per se.
I regolamenti devono mediare.
Infatti la legge sul sorpasso non dice che il veicolo lento, appena arriva quello veloce, deve mettersi da parte. Quello vale se arriva un mezzo colla sirena.

Se però si forma una coda, deve fare defluire. Proprio stamattina l'ha fatto un trattore, ma tanti se ne sbattono il cazzo.
 

Enrico 70

Biker extra
18/8/22
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Parma
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Viking Xmarr 26" - Specialized FSR-xc 26"
Discorso a parte i camion... qui l'unica speranza è la tecnologia (sensori a tutto tondo) che segnalino la ns. presenza al conducente...
beh, direi che un'altra "speranza" c'è e sarebbe quella di tenersi moooolto lontani da questi veicoli, sempre e cmq anche in coda. Sarebbe una buonissima abitudine, per evitare qualsisi errore del conducente.
Il conducente deficiente è sempre alla guida, sensori o meno! ... e ne conosco alcuni.
 

gargasecca

Il maestro
17/8/05
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--Roma--
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Orbea Rallon M-Team 2020 - Cinelli The Machine 1992
beh, direi che un'altra "speranza" c'è e sarebbe quella di tenersi moooolto lontani da questi veicoli, sempre e cmq anche in coda. Sarebbe una buonissima abitudine, per evitare qualsisi errore del conducente.
Il conducente deficiente è sempre alla guida, sensori o meno! ... e ne conosco alcuni.

Esatto, perché il camion può avere sensori e telecamere, ma se è il ciclista il primo a non mettersi casco e guantini...di che stiamo parlando?
:prost:
 
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greatkingrat

Biker superis
14/12/20
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Perugia
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Wilier 101x
beh, direi che un'altra "speranza" c'è e sarebbe quella di tenersi moooolto lontani da questi veicoli, sempre e cmq anche in coda. Sarebbe una buonissima abitudine, per evitare qualsisi errore del conducente.
Il conducente deficiente è sempre alla guida, sensori o meno! ... e ne conosco alcuni.
Ho avuto una brutta esperienza con un camion da ragazzo, durante il servizio militare: mi affiancai alla sua destra ad un semaforo, rimanendo un po' più indietro rispetto alla cabina, per mancanza di spazio per avanzare.
Quando siamo partiti mi ha agganciato col rimorchio e mi ha portato a spasso per diversi metri prima di proseguire la sua corsa imperterrito, la mia corsa finì con la macchina di traverso al lato della strada.
Sono stati secondi lunghissimi, in cui sentii il lunotto posteriore infrangersi, e ricordo il balzo fatto dal sedile del guidatore a quello affianco per poi scendere dal lato passeggero.
L'autista fu seguito da un carabiniere fuori servizio e dichiarò di non avermi visto e non aver sentito nulla.
Era il '97 e lo ricordo come se fosse ieri.
E da allora so che affiancarsi ad un qualsiasi mezzo, anche se non è un mezzo pesante, non è una scelta saggia.
Fine OT.
 

Fermo80

Biker scrausissimus
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andrea3province

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Certamente, però mi riesce difficile immaginare che una squadra di punta con un corridore di punta (e non la Polisportiva di Roccacannuccia) non riesca ad organizzarsi in modo da restare più o meno in zona ma andando comunque ad allenarsi in zone dove non rischi la vita, non a quei livelli almeno.
Perché in Brianza la vita la si rischia davvero. E in buona parte della Lombardia non va tanto meglio, data la situazione di traffico vs strade.
Se poi, come penso, magari anche fanno l'uscitona di squadra col gruppone la cosa si fa ancora più pericolosa.
Ciao, le strade fatte da Van Aert e compagni sono stradine secondarie, in mezzo ai boschi ed ai campi, oppure in mezzo ai paesi, quindi la loro idea era di certo quella di allontanarsi il più possibile da Saronno e dal traffico. Sono strade che percorro da quaranta anni in bici e sono strade che tutti i ciclisti della zona percorrono (sospettiamo che alcuni di essi per non farsi rubare i kom siano andati a disturbare la Jumbo :D)
A parte le battute, la teoria (stradina secondaria, poco traffico) è lontana dalla realtà. I rettilinei in zona turate sono percorsi da camion che li fanno per evitare la statale e relative code, furgoni dei corrieri lanciati a manetta per recuperare tempo, auto varie, ma sempre per un motivo o l’altro di fretta. Pianbosco ormai terra di nessuno, tra prostitute e drogati e varie macchine che rallentano avvicinandosi pericolosamente per guardare chi sei, altre che si fermano all’improvviso perché hanno visto lo spacciatore o devono far salire o scendere una ragazza. Le strade dei paesi hanno mille stradine laterali con gente che esce tagliandoti la strada e quando gli fai notare che stavi arrivando ed hai la precedenza ti guardano male (se va bene), ti rispondono “beh puoi frenare”, ti mandano a quel paese (definizione politically correct). Le piste ciclabili non esistono o sono intervallate da continue uscite di cancelli o strade, oltre che finire improvvisamente in mezzo al nulla. Mi sono spostato 20 km a nord rispetto alla casa dei miei genitori (un paese di quelli attraversati dai Jumbo), 2 km dal confine svizzero, e vado quasi sempre a pedalare in Svizzera, dove cambia non dico tutto ma molto: quando torno a girare da quelle parti evito le strade che ha fatto WVA perché essendo un “local” le conosco, se trovo qualche amico con cui pedalare nel 99% del percorso viaggiamo in fila perché affiancati se va bene ti suonano, male ti sfiorano con lo specchietto (oggettivamente sono strade strette ma aspettare un attimo sembra sempre impossibile) malissimo non lo voglio pensare.
L’unico modo in zona è quello di prendere la gravel e fare le strade sterrate alternative agli stradoni più pericolosi: non eviti del tutto i pericoli, ma li riduci sensibilmente
 
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Fermo80

Biker scrausissimus
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A parte le battute, la teoria (stradina secondaria, poco traffico) è lontana dalla realtà.
Eh, lo so. Per quello ritengo che una squadra professionitsica che porta dei professionisti ad allenarsi lì non ha alcun senso né utilità di sorta.
Chi ci abita non può fare altrimenti, ma loro non ci abitano e possono permettersi qualche km verso lidi un po' meno battuti (che in Val Padana cosa siano le strade poco trafficate non lo sappiamo).
E' come pretendere di allenarsi per la maratona di New York sulle strade di New York, in giorno feriale, ora di punta, e lamentarsi che c'è casino.
 

andrea3province

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Eh, lo so. Per quello ritengo che una squadra professionitsica che porta dei professionisti ad allenarsi lì non ha alcun senso né utilità di sorta.
Chi ci abita non può fare altrimenti, ma loro non ci abitano e possono permettersi qualche km verso lidi un po' meno battuti (che in Val Padana cosa siano le strade poco trafficate non lo sappiamo).
E' come pretendere di allenarsi per la maratona di New York sulle strade di New York, in giorno feriale, ora di punta, e lamentarsi che c'è casino.
è purtroppo un problema di cultura: nei Paesi Baschi, come anche a Lucerna, le piste ciclabili, in paese e città sono in mezzo alla strada. Non hai i problemi delle uscite private, non hai il problema della gente che le usa come parcheggi, sei obbligato a prestare attenzione al ciclista. Fuori dai paesi, dove le piste ciclabili sono come in Italia, c'è considerazione per il ciclista, visto come essere umano, e non come spesso succede da noi, visto come lento rompicoglioni per strada.
Seguendo il tuo ragionamento, la Jumbo doveva andare in Svizzera e tutti quelli che vanno in bici in zona...dovrebbero cambiare sport. Saronno non è in pianura padana, non è Milano, se vuoi può essere considerato (da sud) l'inizio della periferia milanese (estendendo molto il concetto di periferia). E' una zona ancora verde, con strade che vanno verso le colline e le montagne di Varese e Como: le premesse per un posto molto ciclistico ci sono, mancano le infrastrutture e soprattutto il rispetto e la considerazione per il ciclista e più in generale per gli altri utenti della strada che non siano seduti su un mezzo motorizzato a due, quattro o più ruote.
 
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Fermo80

Biker scrausissimus
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Brescia
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Scarsa
Per me c'è un problema a monte: nella zona padana (in senso esteso) il traffico, in relazione alle infrastrutture, è abominevole quasi ovunque e non di rado pure ad ore impensabili.
Servirebbero infrastrutture dedicate fuori dai centri abitati (non solo per le bici, in realtà servirebbe ripensare la viabilità perché non è pensabile pensare di passare con il traffico attuale nei paesi...ma ormai è tutto un unico paese, specie nell'area vicino a Milano), ma manca tutto.
In un mondo ideale avremmo tutto e andremmo d'amore e d'accordo, la realtà purtroppo è invece questa, specie in questo mefitico catino. Ci sono altre zone d'Italia dove il problema è meno pressante (fuori dai centri).
 

picca

Biker grossissimus
24/6/14
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Bike
Frontino basco
Io, per assurdo, il problema più grande lo riscontro, continuamente, nella strada più larga più diritta del paese, con ampia ciclabile e marciapiede.
Quando sono in bdc non so più dove andare.
Ho provato a non fare la ciclabile, dopo aver rischiato millemila incidente tra monopattini, gente a camminare con le cuffie, e via dicendo...e son stato beccato dai caramba che (giustamente) mi hanno consigliato di far la ciclabile.

Ieri allora ho fatto normalmente la ciclabile... tipo a piedi, in mezzo alla pista, preciso sulla striscia che divide le due carreggiate, comincio a farmi sentire da 100 mt di distanza...nulla. Meno di zero. Continua a camminare lì nel mezzo....quando gli arrivo vicino, rallentando notevolmente, avverte la mia presenza e comincia ad andare a dx e sx non sapendo da dove farmi passare. Lo evito per poco, lo mando a quel paese, e comincia a sbraitarmi dietro. Faccio 100 mt, e torno indietro. E nulla, era convinto di aver ragione lui. La colpa era la mia che non devo usare la ciclabile con la bdc, ma devo stare sulla strada.
Tanto per capirci:

1695199534785.png
Spiegatemi perchè uno deve camminare in mezzo alla ciclabile.
Poi dico io. Almeno, chiedi scusa se proprio la cazzata l'hai fatta. Invece no. Hanno anche ragione.
 

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