Tendiamo a sbagliare , quando rapportiamo le varie forme di produzione energetica in discorsi paritari o che non ne soppesano l'efficienza e/o la disponibilità .
Il fotovoltaico , l'eolico e l'energia creata dal moto ondoso , per esempio, sono forniture saltuarie , incostanti e non coprono il fabbisogno con garanzia . Servono ad abbassare i consumi dalla rete ma creano un caos nella gestione della stessa .
Il nucleare fa invece parte della produzione di massa , sufficiente e soprattutto gestibile nel tempo , come le centrali termoelettriche .
Per i gestori del sistema è più comodo , perché la rete elettrica è progettata per la grande diffusione , di grandi quantità di energia .
In più , è un grande buisness , prova lo è che la maggior parte di centrali nel mondo sono gestite da compagnie private , specializzate , spesso create ad hoc .
Per creare centrali termonucleari serve un'impegno in più campi così vasto , che un governo da solo non riesce a supportare .
Il nostro governo attuale invece , essendo mosso da un gruppetto di figuri con spirito più imprenditoriale che sociopolitico , ha visto di buon occhio una campagna simile .
Ora però tutto è cambiato . L'opinione pubblica è schierata , dopo gli ultimi fatti , ed è chiaro che i lavori non potranno partire nel breve periodo .
Allora torno a dire : la nazione Italia dovrebbe investire sulla rete per renderla più flessibile , perchè si è visto che solamente con un colpo di incentivazione , abbiamo quasi colmato il gap nel fotovoltaico con gli altri paesi europei .
Un'accurata gestione fiscale ci permetterebbe di alzare la disponibilità di energia da fonti rinnovabili e questo andrebbe fatto in vista di una riprogettazione delle reti locali
Secondo me sono esempio eccellente le cittadine nord europee che hanno raggiunto la sufficienza energetica , una tra tutte l'isola tedesca di Pellwrom .
Ma come ci sono riuscite ? Con l'isolamento della loro rete .
Se la sono comprata , dopo che ognuno ha sviluppato in proprio un apparato produttivo . Sono stati costretti però ad isolarsi perchè nel sistema è sempre presente l'incompatibilità della produzione e della gestione di massa .
E' ovvio che le fonti rinnovabili devono diventare le nostre uniche fonti di energia (dovrebbe essere ovvio per tutti) , così come personalmente trovo ovvio non dover stare qui a ri-decidere nucleare si - nucleare no .
Non lo voglio , per tutte le ragioni che tutti conosciamo .
Questo però non risolve il problema . Perchè tappezzando l'Italia di pannelli , avremo ancora bisogno delle centrali francesi e sfizzere per accendere la luce la sera .
La politica energetica è molto complessa , e purtroppo non può che essere risolta in modo complesso ; e cioè , inserendo in un unico discorso tutti gli elementi da sviluppare : fonte , produzione e rete distributiva .
Chi ci vuole far tornare al nucleare , lo fa perchè e comodo e remunerativo ( per lui) senza dover affrontare gli altri problemi del discorso .
Chi se ne frega poi se ci troviamo invischiati per decenni in una marea di problemi da risolvere .
Credo che comunque sia , quello che è successo può dare una spinta alla nostra politica energetica . Spero che la spinga in una direzione adeguata .