Per limitarmi alla parte citata in grassetto, ti devo immediatamente smentire, restando sempre nelle zone da te citate: sabato un amico è andato a fare una bella camminata allo Chaberton, con l'ultimo tratto, dal colletto, difficilmente ciclabile, con lunghi tratti in cui c'è da spingere; proprio stamattina era sorpreso poiché, invece del raro biker che vi si trova (a fronte di moltissimi escursionisti a piedi), ha incontrato un gruppetto in e-bike che, grazie all'ausilio del motore, riusciva senza grosse difficoltà a salire su pedalando. Altro amico, salitoci in mtb qualche settimana fa, mi ha riferito cosa analoga.
Ecco, in questo caso (ovvio, non generalizzo), un percorso come quello, normalmente affollato di pedoni, che ha nel tratto da spingere relativamente lungo un limite naturale al numero di bici che ivi possono salire, potrebbe (condizionale) essere più sensibile di altri ad un aumento di bici, facilitate dal motore che permetterebbe a più persone di arrivare in vetta.
percorsi come l'Assietta, già invasi da moto e jeep, sarebbero sì poco sensibili, ma si parla di stradoni militari su cui a piedi non ci va praticamente nessuno, salvo qualche masochista che ama respirare polvere sollevata dalle moto germaniche.
No no, la semantica non è utile, è proprio necessaria, nel senso più stretto! E' la condizione necessaria perché vi sia accordo tra i due o più soggetti della comunicazione.
o-o