Intanto in trentino si è capito che la Mountain bike è una risorsa e non un problema e l'anno scorso è stato tolto il divieto generalizzato ai sentieri
Mountain Bike in Trentino: presentate le nuove regole
27/08/2015
Pochi i divieti su una rete provinciale di 6.000 km di percorsi e l'offerta dei «bike park» fiore allocchiello del territorio
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In Trentino cambiano le regole in materia di mountain bike ed è una revisione che punta a qualificare unofferta territoriale di fondamentale importanza allinterno della proposta di vacanza attiva, sui mercati internazionali della Germania e del Nord Europa in particolare, dove gli appassionati della disciplina sono in costante aumento.
Il grande successo di pubblico che hanno ottenuto le gare di Coppa del Mondo disputatesi in Val di Sole lo scorso weekend ne è la riprova.
Presentando le modifiche apportate alla legge dalla Giunta provinciale ancora lo scorso aprile Romano Stanchina (a destra nella foto) dirigente del Servizio Turismo ha sottolineato come «la nuova disciplina ha fatto tesoro delle criticità evidenziate in dieci anni di applicazione della normativa precedente, in particolare la poca chiarezza in tema di divieti e norme non proporzionate a problemi comunque locali che hanno rischiato di produrre non pochi danni dimmagine, specie in area germanica, la più interessata allofferta bike trentina.»
Con la precedente disciplina infatti il divieto di circolazione con le mountain bike - per ragioni di tutela esclusivamente ambientale - riguardava tutti i sentieri con pendenze superiori al 20% oppure di larghezza media inferiore a quella della bici.
Dieci anni di applicazione di questa normativa hanno evidenziato la sua debolezza e inidoneità in termini di controllo del fenomeno.
Da qui la richiesta da parte della Sat, ancora nel 2012, di creare un tavolo di lavoro che ha permesso ai principali stakeholder (oltre Sat, i soggetti del marketing territoriale, Anef, Federazione ciclistica italiana, Servizi provinciali competenti) di produrre una proposta condivisa di modifica delle legge provinciale in materia.
In sintesi, la nuova normativa si fonda su un approccio che individua nel cicloturismo e nella fruizione della montagna con la mountain bike un asset strategico della proposta turistica trentina con margini di crescita importanti.
La vera novità è lintroduzione di uno strumento per indirizzare i flussi dei bikers su percorsi idonei.
Si tratta della «Rete dei percorsi in mtb» come sistema «in territorio aperto» per il cross country e per diversi livelli di difficoltà.
Questa si andrà ad affiancare ai sette Bike Park già esistenti - in Paganella, Val di Fassa, Val di Sole, Pinzolo, Garda trentino, San Martino di Castrozza e Lavarone - e a quelli di prossima realizzazione come sistema «in territorio chiuso e gestito» per la pratica esclusiva del downhill.
Lindividuazione dei percorsi da inserire nella «rete» è stata affidata a gruppi di lavoro territoriali, uno per ogni ambito turistico, coordinati dalle stesse Apt.
Cinque Tavoli di lavoro sono già operativi e in alcuni casi come per il Garda Trentino, la Val di Sole e la Val di Fassa sono prossimi a proporre lelenco al Servizio Turismo.
Lobiettivo della «rete» è di indirizzare la maggior parte dei bikers sui tracciati individuati e per questo sarà al centro delle campagne di promozione rivolte ai turisti.
Non sarà invece né promossa né incentivata la frequentazione dei percorsi non inseriti nella «rete» e comunque percorribili.
I divieti riguarderanno i soli percorsi dove vengano riscontrate situazioni di rischio per lambiente o per gli altri utilizzatori, in particolare gli escursionisti.
In qualche caso tali restrizioni potranno essere limitate ai periodi di maggior afflusso.
In questo modo si potrà anche realizzare un efficace sistema di sorveglianza e controllo.
Tali divieti saranno stabiliti puntualmente dal Servizio Turismo della Provincia autonoma di Trento su proposta sia dei tavoli di lavoro sia, in casi di comprovato rischio, del soggetto responsabile del controllo e manutenzione del tracciato.
Per i sentieri inseriti nella «rete» sono previste due tipologie di segnaletica: una allinizio di ogni percorso e una seconda più piccola in corrispondenza di incroci e per conferma, sul modello adottato a livello nazionale dal Club Alpino Italiano.
Per lassessore Michele Dallapiccola «É stato creato uno strumento in grado di definire in maniera molto chiara le possibili fruizioni del territorio oggi maggiormente appetibili da un pubblico internazionale come dimostrato dal grande successo delle competizioni in Val di Sole. La nuova rete dei percorsi è frutto di una decisione partecipata e condivisa dai diversi attori sul territorio e di ragionamenti svolti con la necessaria pacatezza. Anche perché le scelte rimangono aperte e si potranno sempre rivedere, integrare da parte dei tavoli o su indicazione dei soggetti fruitori.»
E proprio il turismo in mountain bike sarà prossimamente al centro di un importante evento ospitato dal Trentino, il Forum «TheAlps» in programma dal 7 all8 settembre a Moena.
«Questo Forum - ha spiegato Paolo Manfrini, amministratore unico di Trentino Marketing - coinvolge le principali destinazioni alpine di Italia, Francia, Svizzera e Austria che si confrontano su esperienze di politiche per il turismo. Il Trentino è stato scelto come sede nella quale si parlerà proprio di turismo legato alla mountain bike, un riconoscimento implicito delleccellenza del nostro prodotto bike. Sono attesi anche tour operator da tutto il mondo e a oggi sono circa un centinaio le adesioni.»
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