Facendo una ricerca su internet, mi sono imbattuto in questo articolo, che per quanto da valutare fornisce informazioni (a mio modesto parere) degne di essere analizzate. Se ci fosse un medico a discuterle con noi......
Dal sito Albanesi.it.........
"Ai fini di una campagna antidoping corretta è fondamentale conoscere come può variare l'ematocrito fisiologicamente. Purtroppo anche in questo campo è difficile mettere d'accordo i medici e l'impressione che se ne ricava è che ognuno tiri l'acqua al suo mulino. C'è chi dice che:
a) l'ematocrito è pressoché stabile;
e chi dice che:
b) può passare anche da 42 a 60.
Dall'esperienza diretta (una cinquantina di atleti monitorati per due anni) si potrebbe concludere che entrambe le affermazioni sono inesatte. La maggior parte del campione ha avuto variazioni del 10% circa (per esempio da 38 a 42). Il che vuol dire che variazioni dal 5 al 15% non possono essere considerate sospette. Che un ematocrito quindi passi da 44 a 50 può (attenzione al "può") essere normale. Non appare cioè giustificato lo sforzo di chi vuole sostenere a tutti i costi che una variazione di ematocrito vuol dire doping.
Ci sono molte malattie che possono far innalzare l'ematocrito. Queste malattie non sono compatibili con la condizione di atleta in piena attività; pertanto in un'indagine sportiva si devono considerare solo le variazioni dovute a cause non patologiche.
La seguente tabella riporta dei dati ottenuti da una delle tante ricerche fatte sull'ematocrito e vorrebbe dimostrare come l'ematocrito può passare da 40 (punto di partenza) a 60, utilizzando una serie di fattori:
1)Altitudine 2.300 m. 4 punti percentuali =/TD> 10%442)Sudorazioni profuse, diarrea, vomito, iperventilazione (% non riportata) 3% (stimata)45,323)Prelievo mattutino5%47,594)Soggiorno in posizione eretta per 18 minuti3,7%49,355)Cambiamento di postura 13-20% 16,5%57,496)Variabilità biologica intraindividuale =.6% 2,3%58,817)Stress psicologico1%59,408)Altre terapie (Acido folico, B
12; % non riportata) 1% (stimata)59,999)Coefficiente medio di variabilità analitica 2,3%61,3710)Anticoagulante, grado di riempimento provetta, conservazione e trasporto, miscelazione del campione, emolisi, altri fattori interferenti (quali; % non riportata) 1% (stimata)61,98
Considerare contemporaneamente TUTTE le varie possibilità significa veramente arrampicarsi sugli specchi. Inoltre ognuna di esse è comunque discutibile. In realtà (vedi per esempio alcuni classici come il McArdle o il Wintrobe) si scopre che:
Altitudine - La variazione è sensibile solo per un soggiorno di almeno due settimane e ad altitudini almeno di 4.000 m.
Sudorazione - Se i prelievi avvengono almeno 12 ore dal termine della gara, si suppone che l'atleta si sia perfettamente reidratato (altrimenti da che medici sarebbe seguito?)
Posizione eretta - Basta effettuare il prelievo in posizione supina.
Cambiamento di postura, prelievo mattutino e stress = Lo studio non chiarisce come ha ottenuto i valori massimi di variabilità e risulta pertanto molto dubbio a riguardo.
Altre terapie - Il dato è corretto ma ininfluente: l'1% significa lo 0,4, da 40% a 40,4%. Questa è un'informazione che dovrebbe (ma purtroppo non lo è) essere conosciuta a tutti i medici generici che in presenza di ematocrito basso in atleti non sideropenici prescrivono inutilmente
acido folico e vitamina B12.
Punti 9 e 10 - In altre parole è ovvio che se l'analisi è malfatta i dati sono inattendibili, ma allora si può dubitare di tutto.
Come si vede né la posizione a) (ematocrito stabile), né la b) (ematocrito ballerino) sono logiche.
La posizione più sensata sembra quella di ammettere una variazione massima del 15%."