doping!!!!!!!!!

zeromeno

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http://www.ilfattoquotidiano.it/201...udace-praticante-su-quattro-e-drogato/420878/

articolo visto oggi
che dire :-(
non tanto x i contenuti in quanto sono conscio che la piaga doping affligge il ciclismo amatoriale(in egual misura agli altri sport...:cucù:)
quanto x il fatto che il ''giornalista'' abbia fatto una serie di affermazioni non suffragate da dati oggettivi verificabili; basati -invece- su affermazioni del tipo '' mio cuggino mi ha detto'' oppure ''chi va piu' forte di me è dopato''
l'ennesima conferma che il giornalismo in italia -se non è del tutto morto- è agonizzante.
 

sembola

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Zeromeno, ma se i controlli praticamente non vengono fatti di dati oggettivi e verificabili non ne esistono. Che dovrebbe fare un giornalista, scrivere che che il doping tra gli amatori non esiste? :nunsacci:

Ok, le "testimonianze" lasciano il tempo che trovano, anzi possono essere state copiate di sana pianta dai post sul forum gemello... ma il succo dell' articolo è sostanzialmente corretto, nel mondo amatoriale i controlli sono pressochè inesistenti.
 

CYBRIDO

Biker tremendus
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per quello che penso io un buon giornalista dovrebbe basare il suo lavoro solo su dati oggettivi e prove, come un detective. un articolo basato sul sentito dire lo può fare anche una persona qualsiasi dotata di buone capacità grammaticali e lessiche.
se non si fa così allora, per assurdo, io faccio un bel articolo sul team sky che è "sicuramente dopato", perchè tutti lo dicono e perchè risultati così eclatanti dall'oggi al domani non possono avere fondamento solo atletico.
dopo mi becco una bella denuncia, ma il succo è questo.
come si fa a dire che 1 su 4 sono dopati ! un altro bel titolo per far aumentare le letture.



p.s. nella nostra squadra siamo in 10, pertanto 2 sono dopati. peccato che i risultati non vengano però !!!!!! :smile::smile:
 
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zeromeno

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Zeromeno, ma se i controlli praticamente non vengono fatti di dati oggettivi e verificabili non ne esistono. Che dovrebbe fare un giornalista, scrivere che che il doping tra gli amatori non esiste? :nunsacci:

Ok, le "testimonianze" lasciano il tempo che trovano, anzi possono essere state copiate di sana pianta dai post sul forum gemello... ma il succo dell' articolo è sostanzialmente corretto, nel mondo amatoriale i controlli sono pressochè inesistenti.

per come la vedo io parlare di 1 su quattro significa avere cifre alla mano,altrimenti solo chiacchere da bar e non giornalismo
poteva intitolare l'articolo '' pochi controlli dell' antidoping'' e ci stava
per me un esempio di pessimo giornalismo (anche se rimango d'accordo sui contenuti dell' articolo che -ripeto- andrebbe esteso a TUTTI gli sport):celopiùg:
 
T

teoDH

Ospite
Cifre o non cifre... se il CONI non fa nulla... non va bene...

Se almeno ci fosse la certezza dei controlli su ogni gara, a random, allora molti di quelli che si dopano smetterebbero...

Io mi chiedo come mai quando beccano un pro per doping non gli tirino 1.000.000 di euro di multa... sarebbe il modo per lasciare sul lastrico sti criminale, e raccogliere fondi per permettere di fare controlli a tappeto sugli amatori...

La repressione e la certezza della pena sono le uniche cose che dissuaderebbero parte di sti cerebrolesi che si rovinano la salute per arrivare prima dell'amico di turno...

Io addirittura, visto che adesso ci sono i marker, farei un controllo a stagione, random, a chi fa più di 3 gare l'anno...
 

sembola

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Ripeto, io non ci trovo nulla di particolarmente strano nè eticamente discutibile.

Il presidente dell' Udace ha fatto un'affermazione, di cui ovviamente si assume tutte le responsabilità morali e penali, riportata sia dal giornalista che dal titolista in modo sostanzialmente corretto, tanto è vero che nel titolo l'affermazione è virgolettata ed attribuita.

Non si fanno nomi, salvo quelli degli intervistati e di alcuni squalificati, quindi la situazione è completamente diversa da un ipotetico articolo che affermasse che la squadra X è "sicuramente dopata".

Poi possiamo parlare del fatto che il ciclismo non è certo l'unico sport affetto da questa piaga e che molti se ne servono come di un ombrello: ma questo non cambia la sostanza delle cose, purtroppo.
 

xtrncpb

Biker imperialis
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Un articolo come tanti, quello di Lorenzo Vendemiale de "Il Fatto Quotidinao", che non aggiunge nulla di nuovo alla realtà.

Invece su Gazzetta.it ieri è comparso questo: Gasparre malato di tumore. "Forse è colpa del doping"
Il ciclista lodigiano è stato operato venerdì alla natica sinistra. A Fanini, patron dell'Amore&Vita, ha confessato: "Per molti anni ho dovuto adeguarmi al sistema rovinandomi la salute".
 

sembola

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Cifre o non cifre... se il CONI non fa nulla... non va bene...
Per farti capire qual'è la situazione, il CONI per bocca del suo inamovibile presidente ha dichiarato che non spetta a loro l'educazione sportiva, l' "alfabetizzazione motoria" per dirla in burocratese. Esattamente il contrario di quello che è scritto all' articolo 1 dello statuto... :cagozzo:

http://www.repubblica.it/rubriche/temposcaduto/2012/11/01/news/coni-45686378/

E tu pensi che a questi qua (ed ai dirigenti delle società sportive che in ultima analisi ce li hanno messi e ce li mantengono) interessi qualcosa della lealtà sportiva o di punire i dopati? :omertà:
 

Pietro.68

...estiqaatsi...
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due...
Hai ragione sembola. Non interessa a nessuno così come interessa poco al presidente dell'Udace che ha approfittato dell'articolo per lamentarsi che la sua associazione non è riconosciuta. Cosa buona e giusta che non lo sia, secondo me.
ciao
 

sembola

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Hai ragione sembola. Non interessa a nessuno così come interessa poco al presidente dell'Udace...
Purtroppo devo concordare con te al 100%...


... che ha approfittato dell'articolo per lamentarsi che la sua associazione non è riconosciuta. Cosa buona e giusta che non lo sia, secondo me.
Semplicemente è una cosa che risponde alle norme, direi che il personaggio ha poco di che lamentarsi.
 
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zeromeno

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Cifre o non cifre... se il CONI non fa nulla... non va bene...

Se almeno ci fosse la certezza dei controlli su ogni gara, a random, allora molti di quelli che si dopano smetterebbero...

Io mi chiedo come mai quando beccano un pro per doping non gli tirino 1.000.000 di euro di multa... sarebbe il modo per lasciare sul lastrico sti criminale, e raccogliere fondi per permettere di fare controlli a tappeto sugli amatori...

La repressione e la certezza della pena sono le uniche cose che dissuaderebbero parte di sti cerebrolesi che si rovinano la salute per arrivare prima dell'amico di turno...

Io addirittura, visto che adesso ci sono i marker, farei un controllo a stagione, random, a chi fa più di 3 gare l'anno...
Perché esiste anche un concetto di proporzionalità della pena :il-saggi:
Il pro è un lavoratore a tutti gli effetti e come tale deve essere trattato
 

iaco70

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Scott Scale RC 900 Ultimate 2017, Orbea OIZ M-TEAM 2023
La repressione e la certezza della pena sono le uniche cose che dissuaderebbero parte di sti cerebrolesi che si rovinano la salute per arrivare prima dell'amico di turno...

Io addirittura, visto che adesso ci sono i marker, farei un controllo a stagione, random, a chi fa più di 3 gare l'anno...

e perchè mai il CONI dovrebbe investire per questi? visto che gli amatori non campano di risultati, se qualche "cerebroleso", come dici tu, si vuole rovinare la salute per arrivare prima dell'amico di turno perchè mai si dovrebbero spendere soldi di finanziamenti pubblici per lui.
Chi è causa del suo mal pianga se stesso.
 

sembola

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Giusto. L'Udace oltre a vantarsi di avere mille mila iscritti e a lamentarsi che non viene riconosciuta dalla federazione (giustamente) che cominci anche a verificare che tipologia di iscritti ha.

L'Udace dovrebbe semplicemente adeguarsi alle regole che esistono e che sono rispettate da tutti gli altri. Mi rendo conto che è un concetto rivoluzionario e quasi assurdo per qualcuno, ma la questione è tutta qua.
 

Pietro.68

...estiqaatsi...
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due...
L'Udace dovrebbe semplicemente adeguarsi alle regole che esistono e che sono rispettate da tutti gli altri. Mi rendo conto che è un concetto rivoluzionario e quasi assurdo per qualcuno, ma la questione è tutta qua.

Si certo. Come ha fatto qualsiasi altra associazione sportiva di qualsiasi altro sport che è stata riconosciuta dalla propria federazione. Invece vogliono restare quello che sono ma però poi se la prendono col coni perchè non va a fare le verifiche nelle loro gare.
Mi chiedo perchè non se le fanno da loro, vista anche la gran quantità di iscrizioni (e relative quote) che hanno...
 

Peter Griffin

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prov Milano
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e perchè mai il CONI dovrebbe investire per questi? visto che gli amatori non campano di risultati, se qualche "cerebroleso", come dici tu, si vuole rovinare la salute per arrivare prima dell'amico di turno perchè mai si dovrebbero spendere soldi di finanziamenti pubblici per lui.
Chi è causa del suo mal pianga se stesso.

perchè poi i miliardi di euro in sanità pubblica per curare malattie che la gente si è autoinflitta li spendi comunque!!
non potendo non curare chi è causa del suo male è meglio se gli si impedisce di farsi del male da solo come un c......e!
 

sembola

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Si certo. Come ha fatto qualsiasi altra associazione sportiva di qualsiasi altro sport che è stata riconosciuta dalla propria federazione. Invece vogliono restare quello che sono ma però poi se la prendono col coni perchè non va a fare le verifiche nelle loro gare.
Mi chiedo perchè non se le fanno da loro, vista anche la gran quantità di iscrizioni (e relative quote) che hanno...

perchè se operi fuori dall' egida del CONI perdi la qualifica di ASD e quindi la possibilità di avvalerti delle facilitazioni fiscali.

Ad ogni modo rimaniamo in topic, della faccenda Udace/ACSI/Consulta si parla diffusamente già altrove :prost:
 

lilium

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Pm Roberti: "Il 90% del doping è nel ciclismo"

"Il 90% del doping è nel ciclismo. E' una questione culturale, ma anche di fatica" e tra le due ruote "il mondo amatoriale è di gran lunga peggiore di quello professionistico. Sarebbe da fermare in blocco, fanno cose inaudite". Lo ha indicato Benedetto Roberti, il pm di Padova che da mesi coordina l'ultimo filone dell'inchiesta sul doping.

"Altro che poveri cocchi - ha riferito in un'intervista che apparirà nel prossimo numero della rivista TuttoBici, in edicola dal 5 dicembre -: i corridori sono i veri responsabili. Prima corridori, poi diesse o team manager. Ma sono sempre loro. E' da lì che inizia e finisce tutto". Roberti è grande appassionato di ciclismo, oltre praticato. "Ho visto tantissime persone che si fanno le supposte di cortisone poco prima del via, lì sulla linea di partenza, davanti a tutti. E partecipanti che si iniettano con naturalezza sostanze dei ogni tipo". Il problema - ha indicato - è che nel ciclismo "regna la più assoluta stupidità, non l'ignoranza".

Tanti i personaggi su cui ha indagato. Uno che "ci ha aperto gli occhi" è stato Donato Giuliani, ex gregario di Battaglin e ds di una squadra italo-svizzera (la Hadimec Nazionale Elettronica) i cui membri italiani sono finiti tutti nell'inchiesta. In un interrogatorio si è giustificato: "Nel ciclismo è sempre stato così: se non vinco non arrivano gli sponsor e per vincere ci vuole il doping". Nel ciclismo non tutto è marcio, ma "non è vero che la situazione negli ultimi anni è migliorata". Come si combatte il doping? Non solo con la repressione - ha indicato il pm -, "bisognerebbe controllare bene coloro i quali vanno ad insegnare ciclismo ai ragazzi". "C'é troppa improvvisazione", "non si va dal dal professionista, ma dal praticone. Cacciamo tutta questa generazione di corridori falliti e di bari". Ma in questo sport mancano anche strutture adeguate: "Lo sa - dice - che ci sono team che hanno corso il Giro d'Italia senza nemmeno avere un medico al seguito...?".

Roberti è stato accusato di non aver collaborato con la Procura Antidoping del Coni. "Io ho sempre collaborato e continuerò a farlo". Sul caso Schwazer afferma di non scavalcato il Coni: "Alla Wada sono stati trasmessi alcuni aspetti della mia indagine solo un mese fa, in quanto organo superiore della Nado e quindi sopra anche al Coni. Si tratta pertanto di una polemica infondata". Lo stesso ha fatto sul caso Armstrong: "Alla Usada non ho mandato mai nulla. I miei interlocutori sono stati e sono l'Interpol e la Wada". E alla federazione manda a dire: "Dovrebbe togliere la licenza a team manager come Bjarne Riis (che guida il team di Contador, ndr), che è un reo confesso". E ancora: "Ci vorrebbero organi di polizia addestrati e preparati", magari creare un reparto speciale a livello di Interpol. E almeno in Italia "é fondamentale che si imponga alle case farmaceutiche che producono eritropoietina di introdurre un tracciante".Per il pm però i primi responsabili restano i corridori. "Esistono gli stregoni, ma i corridori fanno spesso tutto da soli".


di Redazione Sportitalia
pubblicato il 30 Novembre 2012
 

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