sul fatto dei controlli ti do ragione ma ahimè costano e non si possono fare controlli a tutti, specie a luca da varese che magari ha fatto 2 corse udace in tutto l'anno (nel mio caso ne ho fatti solo 3 in tutta la mia vita ma in occasioni importanti, poi non avendo più corso ad alti livelli non ne ho più visti. Invece i professionisti ne ricevono molti anche a sorpresa a casa), quello che volevo dire però è che i giornalisti mi fanno ridere quando fanno questi articoli contro ciclismo scrivendo "luca da varese ha detto, alessandro da milano, gino da marcellise ha risposto" e cose di questo tipo...dove girano soldi esiste doping, bisogna metterselo in testa, però venire a dire che che non ci sono controlli in uno sport dove gli atleti devono compilare l'adams dicendo dove si spostano ora per ora mi sembra eccessivo. Più che altro finchè esistono gli armstrong di turno o i contador che corrompono chi fa i controlli non andiamo da nessuna parte...e finchè non cè la squalifica a vita si continuerà a cercare di barare (come in tutto gli ambiti comunque, non solo nello sport, è il genere umano che è portato a fare così).
Più che un male dello sport ciclismo è un male della società, magari nell'atletica o nel nuoto ne girano molte di più ma non fa notizia. E' giusto parlarne però avendo coscenza che in tutti gli ambiti è così (cosa che nell'italiano medio non cè).
Ci vogliono regole severe ma i vertici sembrano i primi a non volerle, adesso siamo capaci di rivedere tra un po' di mesi un ricorso di riccò il quale vince la sentenza e lo rivediamo alle corse
Più che un male dello sport ciclismo è un male della società, magari nell'atletica o nel nuoto ne girano molte di più ma non fa notizia. E' giusto parlarne però avendo coscenza che in tutti gli ambiti è così (cosa che nell'italiano medio non cè).
Ci vogliono regole severe ma i vertici sembrano i primi a non volerle, adesso siamo capaci di rivedere tra un po' di mesi un ricorso di riccò il quale vince la sentenza e lo rivediamo alle corse