dolomitisuperbike

  • La Specialized Stumpjumper arriva al numero 15, cioé alla sua quindicesima ediuzione, cambiando forma del telaio, escursione e soprattutto sospensione posteriore, perché adesso troviamo un ammortizzatore sviluppato dal marchio americano in collaborazione con Fox, il Genie.
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baz

Biker imperialis
Domanda:
I rifornimenti lungo il percorso sono 8-9...sono sufficienti? Non come numero ma come qualità e quantità dei prodotti offerti e necessari per alimentarsi....specialmente per quando arrivono le retrovie...o è meglio portarsi qualcosa dietro e se occorre portarsi qualcosa...cosa mi porto?..da mangiare naturalmente.
Non ditemi integratori..sali etc..perchè oltre ad un certo limite mi fanno un effetto lassativo e dovrei portarmi dietro anche la carta igienica...

bella domanda interessa anche a me!!!
non vorrei arrivare nelle retrovie in debito di tutto e trovare le tavolate vuote :cry: :cry: :cry:
io mi porto comunque uno zaino con un po di roba :magna: (anche se non so ancora cosa, sicuramente la carta igienica :cagozzo: però, non si sa mai, un colpo di freddo :$$$: !!!)
 

nonnocarb

Redazione
11/11/03
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Merano
www.meranobike.it
Domanda:
I rifornimenti lungo il percorso sono 8-9...sono sufficienti? Non come numero ma come qualità e quantità dei prodotti offerti e necessari per alimentarsi....specialmente per quando arrivono le retrovie...o è meglio portarsi qualcosa dietro e se occorre portarsi qualcosa...cosa mi porto?..da mangiare naturalmente.
Non ditemi integratori..sali etc..perchè oltre ad un certo limite mi fanno un effetto lassativo e dovrei portarmi dietro anche la carta igienica...

Di solito regna l'abbondanza:prost:
 

GOLDRAKE

Biker dantescus
15/11/04
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Schio ( Vicenza )
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i riforni menti sono veramente ricchi di tutto e frequenti tanto che che il mio zaino idrico e' tornato pieno a meta' ( di 1,5 l ) . Ai ristori mi riempivo la borraccia d'emergenza di Coca Cola e quando facevo per berla mi scoppiava in faccia.....azz mi e' successo un paio di volte , boia faust :))): :))): ( sono proprio un mona quando mi metto :mrgreen: )
 

baz

Biker imperialis
i riforni menti sono veramente ricchi di tutto e frequenti tanto che che il mio zaino idrico e' tornato pieno a meta' ( di 1,5 l ) . Ai ristori mi riempivo la borraccia d'emergenza di Coca Cola e quando facevo per berla mi scoppiava in faccia.....azz mi e' successo un paio di volte , boia faust :))): :))): ( sono proprio un mona quando mi metto :mrgreen: )

allora evito lo zaino idrico e concentro tutto sull'abbigliamento...
mancano appena 6,5 mesi all'appuntamento!!!
è meglio organizzarsi per bene...:))): :))): :))):
 

nonnocarb

Redazione
11/11/03
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Merano
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bene bene!!!
come abbigliamento è meglio avere nello zaino anche qualcosa di pesante?
a 2000 m fa freddo...
Dipende dalla giornata, se le previsioni sono buone fà solo un pò di freddo alla mattina, ma ci si scalda subito con la prima salita, basta la mantellina antivento che non guasta mai, se invece la giornata promette male non sono male un paio di guanti lunghi. Manicotti e coprigambe a seconda di quanto uno è freddoloso:prost:
 

baz

Biker imperialis
Dipende dalla giornata, se le previsioni sono buone fà solo un pò di freddo alla mattina, ma ci si scalda subito con la prima salita, basta la mantellina antivento che non guasta mai, se invece la giornata promette male non sono male un paio di guanti lunghi. Manicotti e coprigambe a seconda di quanto uno è freddoloso:prost:
Da casa porto tutto così al mattino provo l'abbigliamento in base al tempo decido cosa fare e mi sa che la gazzetta dello sport, soprattutto in discesa, può essere utile messa sul pancino... al massimo ho qualcosa da leggere mentre torno in autobus!!!
 

cipm

Biker cesareus
14/8/05
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come abbigliamento è meglio avere nello zaino anche qualcosa di pesante?
a 2000 m fa freddo...


C'e` un forumendolo che ha scritto una bellissima e commovente cronaca (che adesso non trovo) sulla edizione della DSB di 3 anni fa se non sbaglio, che e` stata interrotta causa maltempo (neve compresa).
Si parla di protezione civile che va a salvare i biker, di lui semi-assiderato che in presa alla disperazione suona al campanello di una famiglia e chiede soccorso, e cose di questo tipo ...

Quindi si`, io qualcosina di pesante me la porterei ...:mrgreen:
 

the.mtb.biker

Biker assatanatus
30/10/05
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a
C'e` un forumendolo che ha scritto una bellissima e commovente cronaca (che adesso non trovo) sulla edizione della DSB di 3 anni fa se non sbaglio, che e` stata interrotta causa maltempo (neve compresa).
Si parla di protezione civile che va a salvare i biker, di lui semi-assiderato che in presa alla disperazione suona al campanello di una famiglia e chiede soccorso, e cose di questo tipo ...

ECCOMI!!!! :mrgreen:

Eseendo chiamato in causa, ecco il resoconto di allora...


11/07/04 Una giornata da tregenda: io c'ero

GF Dolomiti Superbike - Villabassa (BZ)

L'obiettivo era quello di fare il percorso lungo (111km.): il tempo massimo era di 10 ore per cui, sebbene il mio allenamento non fosse all'altezza, avrei avuto tutto il tempo per arrivare al traguardo con calma, gustandomi i paesaggi e, soprattutto, i ristori. Ma l'ansia di fare la mia prima "marathon" mi ha portato a sperare nella pioggia, unico alibi a mia disposizione per fare il percorso medio, molto più abbordabile e conosciuto quasi tutto a memoria. Visto come è andata a finire, mi sa tanto che ho portato sfiga...

Il tempo da quelle parti non era dei migliori i giorni precedenti la gara, quindi le probabilità di fare il percorso medio aumentavano, ma al sabato pomeriggio a Villabassa splendeva un caldo sole che mi ha riportato la voglia di fare i 111km., distanza a me sconosciuta in mountain bike.

La domenica però si presenta in modo diverso: cupi nuvoloni e pioggia incombono su Villabassa alle partenza con la temperatura a 12°. Mi tocca fare il percorso medio.

La partenza è ad andatura blanda, ma ci sono sempre quelli che vogliono superare a tutti i costi: uno di questi, tentando di recuperare posizioni, mi urta e i nostri manubri si agganciano: lui cade, io fortunatamente no, ma nel tentativo di non perdere l'equilibrio mi ferisco leggermene la mano con la leva del cambio; la ferita si richiuderà comunque in breve tempo. Riparto e poco dopo altra sosta per togliere la mantellina: inizio a scaldarmi e il tessuto impermeabile mi fa sentire in una sauna.

La salita, inizialmente su asfalto, prosegue su una strada boschiva ben oltre i 5km. previsti dall'altimetria, e intanto inizia a piovere. Finalmente la salita lascia il posto a qualche tratto in falsopiano, ma l'aumentare della velocità fa sì che gli schizzi delle ruote contribuiscano a sporcare gli occhiali, attraverso i quali vedo ben poco a causa della pioggia e dell'appannamento, dato che oltre quota 1600 ci sono solo 5°. Decido di rimettermi la mantellina all'inizio di un tratto con radici reso particolarmente insidioso da fango e pioggia. Ma gli occhiali, anche se puliti, non mi danno sicurezza a fronte del mio handicap visivo: decido allora di scendere per alcuni tratti a piedi, mentre sempre più bikers continuano a sfilarmi. Numerosissimi sono i tedeschi, che con i loro "achtung!" e "bitte!" mi invitano a lasciare strada. Inizia poi un tratto in discesa, e inizio ad amare i freni a disco: i miei v-brake sono completamente inadatti alla situazione e il freno posteriore diventa ben presto inutilizzabile, costringendomi a scendere con cautela usando solo quello anteriore. Per fortuna davanti a me un altro biker ha i miei stessi problemi, e allora decido di seguire le traiettorie della macchia gialla che ho davanti; macchia gialla perché è la sola cosa che riesco a vedere, in quanto gli occhiali si sono appannati nuovamente. Si alternano ora ripide salite e veloci discese, ma io sono intento a dosare le forze e a salvaguardare il mezzo per evitare problemi meccanici, sempre più probabili visto che la pioggia non accenna a diminuire. Arriva il bivio 111-59km. e giro a destra come la maggior parte dei concorrenti, ma alcuni coraggiosi optano per il lungo.

Inizia la discesa verso Dobbiaco, e avverto il primo freddo: si susseguono tratti facili a passaggi tecnici. Ma uscendo dal bosco, all'inizio della discesa "vera" mi rendo conto di cosa sta succedendo: tutto attorno il cielo è scuro, la pioggia è diventata diluvio, e la competizione si sta trasformando in una gara di sopravvivenza: strade e sentieri sono ormai torrenti in piena, bikers che cadono uno dopo l'altro, alcuni si rifugiano sotto le tettoie delle case per ripararsi dalla pioggia, altri cercano come possono di scaldarsi le mani e le gambe agitandole e strofinandole. Anch'io sento che le dita delle mani si stanno congelando, e mi è sempre più difficile gestire la bici in discesa.

Fortunatamente la discesa termina, ma la temperatura è sempre sui 5°, e le mie mani sono sempre più gelate. Lungo le vie di Dobbiaco pochissima gente osserva gli eroi nella bufera, alcuni concorrenti si rifugiano nei bar e nei negozi alla ricerca di qualcosa di caldo, e al rilevamento elettronico non c'è neanche l'addetto al cronometraggio, forse rifugiato anche lui in qualche locale.

Finalmente arriva il primo ristoro, ben fornito, ma incredibilmente sprovvisto di bevande cade; prendo allora solo un integratore e un bicchiere di Coca Cola. Subito dopo c'è il gazebo dell'assistenza meccanica: ne approfitto non solo per farmi stringere il freno posteriore e mettere dell'olio sulle parti meccaniche, ma anche per pulirmi gli occhiali e ripararmi per qualche minuto dalla pioggia.

Riparto sotto la pioggia scrosciante e il Lago di Dobbiaco mi dà il benvenuto con un bel tratto fangoso dove le ruote affondano fino al mozzo, ma dopo il ponte della pista da fondo ritorna finalmente uno sterrato perdorribile.

Il lungo falsopiano risalendo la Valle di Landro fa sentire meno il freddo, ma le mie mani sono sempre fredde e senza sensibilità: per cambiare sono costretto a spingere le leve col palmo della mano visto che le dita sono attaccate al manubrio. Quando il percorso fiancheggia la strada statale noto molti bikers tornare indietro, evidentemente stremati dalle condizioni meteo. Dopo la zona delle Sorgenti inizia la parte "mangia e bevi" nel fango che già conoscevo come dura, ma in queste condizioni non oso immaginare come sia.

Fortunatamente le tracce di chi mi ha preceduto si inoltrano tra gli alberi evitando così il sentiero principale completamente sommerso dall'acqua.

Terminato il tratto fangoso riecco la strada forestale, resa un torrente in piena dalla pioggia. Faccio due guadi, di cui uno molto profondo, poi vedo in fondo a un rettilineo due Carabinieri e una decina di bikers fermi: si deve attraversare la strada statale, quindi stanno attendendo che le auto terminino di transitare.

Però, giunto all'intersezione con la strada, mi viene detto di tornare indietro.

La gara è sospesa. Per neve.

Controllo nel ciclocomputer: a 1400m. ci sono solo 3°! Il percorso sale fino ai 2000m. di Prato Piazza, e se qui piove a dirotto, in quota nevica di sicuro. Ecco perché i bikers tornavano indietro!

Costretto a tornare a Villabassa, mi dirigo in discesa lungo l'asfalto con altri sfortunati ciclisti. Siamo decine e decine di anime in pena, fantasmi nella nebbia e nella pioggia. La lunga discesa non veloce, ma dalla pendenza tale da raggiungere i 40km/h, fa congelare ancora di più gli arti e le parti esposte. Ognuno si arrangia come può: chi si mette le mani in bocca, chi fa l'autostop. I bar lungo la discesa sono colmi di biciclette all'ingresso, e gli automobilisti ci osservano increduli. Facciamo pena, tutti infreddoliti e tremanti in processione verso la meta. Ormai la corsa è allo sbando. A Dobbiaco incrocio altri bikers provenienti dal percorso lungo da San Candido e Sesto: la situazione è identica anche su quel versante.

Manca poco a Villabassa, e le gambe e i piedi rispondono sempre meno: i pantaloni lunghi e i copriscarpe invernali, inzuppati d'acqua, hanno fatto diventare i miei arti inferiori due pezzi di ghiaccio. Non sento più le orecchie e il naso. Con le dita congelate non riesco a frenare. E' un'odissea.

Lungo la strada bikers tremanti si riscaldano nelle auto, le loro auto. Io però sono in compagnia dell'amico Marco, e spero che lui sia già arrivato in macchina, dove posso finalmente riscaldarmi. Non è così, quindi provo a chiamarlo sul cellulare, ma è spento (scoprirò in seguito che era acceso, ma dove era lui non c'era campo).

Mi rifugio allora sotto il portico di una casa, senza sapere che fare. Avrei potuto andare nella piazza del paese al centro di soccorso, ma la mia condizione fisica e psicologica mi fa fare altro: busso alla porta della casa.

Mi apre una signora sui cinquant'anni: le dico che ho freddo e le chiedo un asciugamano. Lei, vedendomi tremante e infreddolito mi fa entrare, corre a prendere un asciugamano e chiede che mi è successo. Le racconto tutto, e incredula chiama il marito affinché mi aiuti anche lui. Mi danno una felpa e mi invitano a cambiarmi nel bagno. Apro l'acqua calda del rubinetto per scaldarmi, ma non sento niente. Torno dalla signora che mi offre un tè e una coperta. Mi siedo sul divano a bere la bevanda calda: non mi sembra vero. Continuo a tremare e la signora mi dà un'altra tazza di tè bollente. Inizio a riprendermi e chiamo i miei genitori: stanno arrivando a Villabassa e spiego la mia situazione. Intanto smette di piovere.

Dopo pochi minuti arrivano e ringraziano subito i padroni di casa. poi mio papà, con l'esperienza accumulata nei Vigili del Fuoco, riesce incredibilmente ad aprire la Panda di Marco, recuperando così i miei vestiti puliti ed asciutti. In pochi minuti mi sento come nuovo. Ringrazio ancora i coniugi che mi hanno "salvato", loro dicono che questa è l'ospitalità della Val Pusteria. Che bella gente, non la si trova dappertutto.

Vado nella zona d'arrivo a chiedere notizie del mio amico, ma mi dicono di non preoccuparmi: la situazione è sotto controllo. Confortato, vado a gustarmi il meritatissimo pasta party.

Squilla il telefono: è Marco. Lui è bloccato a Prato Piazza, ma sta bene e lo porteranno giù le forza dell'ordine.

Intanto esce improvvisamente un caldo sole: meglio tardi che mai...

Alla zona d'arrivo capisco cosa è successo: sopra i 1500m. la neve cadeva copiosa ("C'erano cinque centimetri di neve e gli alberi bianchi che sembrava Natale" il commento di Marco), e l'organizzazione ha deciso di sospendere tutto, a parte il percorso corto di 28km.. Chi aveva cominciato la salita arrivava in cima e veniva accolto nei rifugi, chi era a fondo valle veniva fatto tornare indietro. Le biciclette venivano trasportare all'arrivo con camion, i bikers con mezzi militari. Imponente lo spiegamento di forze: Polizia, Carabinieri, Vigili del Fuoco, Guardia di Finanza, Guardia Forestale; le ambulanze sfrecciavano a sirene spiegate per la valle.

Nei rifugi e nelle caserme scene di panico: atleti tremanti e in stato di semi-assideramento, coperte e sacchi a pelo in quantità industriali, tè caldi a volontà. Alcuni incoscienti erano vestiti solo di pantaloncini e maglietta estiva, in una giornata iniziata fin dal mattino con il freddo e la pioggia.

Non sono stati risparmiati neanche i "big": anche Mauro Bettin, Paola Pezzo, Roel Paulissen e Marco Bui, allo stremo delle forze,sono stati soccorsi dai militari.

All'improvviso squilla il telefono: Marco è finalmente arrivato, e si è già lavato e cambiato. Arriva al ristoro affamato, e mi racconta le scene drammatiche di Prato Piazza.

La competizione era valida per il Prestigio MTB, e spero che l'annullamento della prova non venga considerata come scarto, cosa che mi farebbe perdere la possibilità di conseguirlo.

Alla fine, comunque, è stata una giornata epica da ricordare. Il recupero di centinaia di persone gestito in modo incredibilmente efficiente ha dimostrato l'affiatamento dell'organizzazione e della popolazione dell'intera valle. Cosa sicuramente da evidenziare, oltre ad alcune curiose immagini impresse nella mia mente, tra cui un biker tedesco con dei curiosi cerchi a razze, uno scoiattolo che mi osserva incuriosito lungo la Val di Landro e, naturalmente, le tirolesi, la cosa più bella che ho visto oggi.

Marco Bui, scendendo da Prato Piazza in jeep con due ciclisti amatori, ha detto: "Ci è andata bene, questa possiamo raccontarla: noi c'eravamo."

Sì, io c'ero. Ho fatto una Dolomiti Superbike da tregenda.


Per completezza:

-Dolomiti Superbike 2005

-Dolomiti Superbike 2006

-Dolomiti 2007... ehehehe... intanto già iscritto.
 

baz

Biker imperialis
ECCOMI!!!! :mrgreen:

Eseendo chiamato in causa, ecco il resoconto di allora...


11/07/04 Una giornata da tregenda: io c'ero

GF Dolomiti Superbike - Villabassa (BZ)

L'obiettivo era quello di fare il percorso lungo (111km.): il tempo massimo era di 10 ore per cui, sebbene il mio allenamento non fosse all'altezza, avrei avuto tutto il tempo per arrivare al traguardo con calma, gustandomi i paesaggi e, soprattutto, i ristori. Ma l'ansia di fare la mia prima "marathon" mi ha portato a sperare nella pioggia, unico alibi a mia disposizione per fare il percorso medio, molto più abbordabile e conosciuto quasi tutto a memoria. Visto come è andata a finire, mi sa tanto che ho portato sfiga...



Per completezza:

-Dolomiti Superbike 2005

-Dolomiti Superbike 2006

-Dolomiti 2007... ehehehe... intanto già iscritto.

accidenti questo devo leggermelo per bene...
 

the.mtb.biker

Biker assatanatus
30/10/05
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Bike
a
cari brother, vista l'ansia con cui vivete l'attesa, che mi ricorda molto i mesi che precedettero la mia "prima" Long Distance, vi riassumo velocemente qualche "dritta" che vi può essere utile...:saccio:

RISTORI: nel sito scrivono quali sono completi e in quali si trovano solo bevande; nel 2005 sono stato piacevolmente sorpreso che TUTTI i ristori avevano anche cibi solidi, mentre nel 2006 erano solo 1-2 i ristori "only drink". Nel 2005 c'erano le barrette energetiche a volontà, nel 2006 invece era la volta dei panini (molto più utili e "buoni"... sai che palle a mangiare 4-5 barrette...); poi frutta a volontà (angurie, banane, mele, arance), bibite senza fine (isostad, acqua, te) e tantissima coca cola che, nonostante ti faccia ruttare continuamente e ti faccia "scoppiare" la borraccia (la prima volta non me l'aspettavo: l'ho messa in bocca e ho aperto il beccuccio con i denti... mi è esplosa in gola, a momenti mi soffocavo:smile: ) , ha un gusto gradevole e "diverso" dai soliti integratori.

-ALIMENTAZIONE: mangiate a più non posso i giorni prima, e abbiate l'accortezza di :$$$: prima di partire :-). Abbuffatevi anche a colazione, basta che sia fatta almeno 2 ore prima di partire. In corsa approffittate di tutti i ristori e mangiate anche se siete sazi (meglio eccedere e sentirsi appesantiti che andare in crisi di fame), studiando dove conviene fermarsi di più (prox ristoro lontano) e di meno (prox ristoro vicino).

-ABBIGLIAMENTO: portatevi dietro lo zaino solo se c'è il rischio di pioggia, sennò bastano manicotti, gambali e giubbino senza maniche.

-COSA METTERE IN TASCA: piuttosto di tenere lo zaino, meglio riempirsi al massimo le tasche, cercando accorgimenti per "scaricare" qualcosa sulla bici (camere d'aria e barrette attaccate con lo scocht al telaio). Nel 2006 mi sembradi essermi portato dietro 2-3 panini tagliati a metà con marmellata, miele e nutella, 2 barrette (al tealio) manicotti, gambali, gilet, tool multiuso, 2 camere d'aria (1 al telaio) e bomboletta fast (al telaio).

Una cosa a mio avviso utilissima: se ci riuscite, piazzate una macchina (o ancora meglio un accompagnatore, amico, moglie, fidanzata, ecc...) a metà gara con TUTTO (ma proprio tutto!!!) quello che potrebbe servirvi, compreso abbilgiamento di ricambio. L'anno scorso ho fatto così: i miei genitori si sono appostati al Passo Montecroce Comelico con lo zaino PIENO di roba così, in base alle condizioni meteo, mi sarei gestito all'occorrenza(se il tepmo peggiora, prendo tutto lo zaino con abbigliamento pesante, altrimenti faccio solo il pieno di panini e barrette).

Altro consiglio: allenatevi a riuscire a fare "bene" almeno 6 ore EFFETTIVE in MTB, con dislivelli sui 2500-3000m.: io ho fato così e fino al km.100 (disliv. 3000m.) ci sono arrivato, poi ero finito, ma ormai mancava poco.

Ecco, il trucco non sta nell'arrivare alla fine con le gambe, sarebbe troppo difficoltoso anche l'allenamento per riuscirci: meglio sfruttare l'aspetto "psicologico", e correre tutta la gara con "la testa", risparmiandosi il più possibile in salita (quindi ritmo costante e regolare, niente scatti inutili o sorpassi da sboroni) e tirando a tutta in discesa.

Altro punto focale è la conoscenza del percorso, che a mio avviso deve essere totale per corse come queste (il top sarebbe curva per curva-ho la fortuna di abitare vicino a quei posti...:mrgreen:-, ma basta anche la conoscenza dell'altimetria e sapersi orientare, in modo da capire in ogni momento dove si è).

Poi ci sarebbero tante altre cose... appena mi vengono in mente le scrivo.. :mrgreen:

ciao e in bocca al lupo!
 

teora

Biker poeticus
5/6/05
3.621
8
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rimini
siralexteora.blogspot.com
cari brother,
Poi ci sarebbero tante altre cose... appena mi vengono in mente le scrivo.. :mrgreen:

ciao e in bocca al lupo!
cari brother se non siete allenati preparatevi ad una lunga lenta agonia, perche tutti gli accorgimenti di mtb biker sono importanti, ma la realtà è che se non avete gambe e fiato, ti puoi bere qualsiasi cosa, mangiare quello che vuoi, vestirti chic o casual o trendy. che la DSB ti manda a casa.
P:S: mi sento anke di consigliarvi che se arrivate al traguardo del lungo, prenotate la stanza d'albergo almeno fino a lunedi.

Io penso che sul baranci gia ci saranno i primi cedimenti,
 

lucaschiasse

Biker urlandum
15/4/06
543
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rapallo (ge)
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cari brother se non siete allenati preparatevi ad una lunga lenta agonia, perche tutti gli accorgimenti di mtb biker sono importanti, ma la realtà è che se non avete gambe e fiato, ti puoi bere qualsiasi cosa, mangiare quello che vuoi, vestirti chic o casual o trendy. che la DSB ti manda a casa.
P:S: mi sento anke di consigliarvi che se arrivate al traguardo del lungo, prenotate la stanza d'albergo almeno fino a lunedi.

Io penso che sul baranci gia ci saranno i primi cedimenti,[/QUOTE
già è una fatica per il primo fino all'ultimo (esperienza personale)
 

cipm

Biker cesareus
14/8/05
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Mozzecane - VR
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cari brother se non siete allenati preparatevi ad una lunga lenta agonia, perche tutti gli accorgimenti di mtb biker sono importanti, ma la realtà è che se non avete gambe e fiato, ti puoi bere qualsiasi cosa, mangiare quello che vuoi, vestirti chic o casual o trendy. che la DSB ti manda a casa.
P:S: mi sento anke di consigliarvi che se arrivate al traguardo del lungo, prenotate la stanza d'albergo almeno fino a lunedi.

Io penso che sul baranci gia ci saranno i primi cedimenti,[/QUOTE
già è una fatica per il primo fino all'ultimo (esperienza personale)


Tutti a gufare contro i fratelli baz&baz
Io invece scommetto che ce la fanno entrambi ... o-o
Se perdo la scommessa pagano comunque loro ...
 

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