Ho letto le pagine precedenti del topic e purtroppo devo dire che la storia si ripete. Non è molto importante di chi sia la colpa ma la direzione che si sta prendendo è del tutto simile a quello che è capitato nel campo motociclistico a partire da circa 15 anni fa.
Infatti l’indiscriminato utilizzo di sentieri da parte di enduristi, o il continuo assembramento di “intutati” in tratti particolarmente divertenti di alcune strade ha inevitabilmente portato la chiusura di sentieri, limitazioni di traffico alle moto, campagne delle forze dell’ordine atte ad allontanare il motociclista dai territori comunali più coinvolti in questo tipo di pratiche…
Guardate cose è successo in Panoramica e a Casalborgone, e sono solo degli esempi. L’Alba-Cortemilia non so come sia messa oggi ma alcuni anni fa erano più gli autovelox che le foglie per terra. E le strade bianche chiuse alle moto ormai non si contano.
Non per nulla negli ultimi anni i motociclisti sono scappati nei circuiti nonostante gli altissimi costi.
Se non vogliamo che nel giro di alcuni anni questi provvedimenti sporadici, di cui quello qui discusso è un esempio, diventino la norma, dobbiamo giocare d’anticipo e usare il territorio con maggior criterio.
Gli “intuitati” hanno infatti iniziato a sfogarsi quasi solo più in pista, abbandonando in maggioranza le strade lasciandole ai mototuristi (soldi per i turni permettendo). Noi abbiamo la fortuna che l’utilizzo degli impianti non ci costa 250euro al giorno più gomme e benzina a gogo come capita per le moto, quindi l’unica soluzione è che anche i nostri “intuitati” abbandonino i boschi a favore delle strutture pensate apposta per loro e lascino i boschi agli escursionisti… Se non vogliono farlo ora saranno costretti a farlo tra qualche anno.