Quello che sto per dire lo dico in senso generale, assolutamente nessuna polemica, per "spirito di servizio" e per chiarezza d'informazione visti gli "strani" tempi che corrono e gli altrettanto "strani" luoghi comuni fin troppo comuni che girano...
Sono tutti schierati, ma proprio tutti... se hai una cultura, una memoria storica ed una esperienza sai anche con chi, da quando, come e perché... chi pensa che il giornalismo sia dare informazioni neutre A: sa poco (forse nulla) di giornalismo ed editoria in genere, B: è pregato di farmi un solo esempio planetario di media dove questo avvenga o sia mai avvenuto, comprese pubblicazioni, riviste scientifiche, sportive e quant'altro... è nella natura umana avere un'opinione, raccontare il proprio (privilegiato o meno) punto di vista e fare scelte di posizione o di campo... anche (o forse soprattutto) involontariamente, senza averne cioè reale consapevolezza.
Il fatto di dare una connotazione negativa al concetto di ideologia dice moltissimo si inserisce perfettamente in quel contesto culturale contemporaneo costruito negli ultimi due/tre decenni, certamente non spontaneo e ancora più certamente non disinteressato.
Alla fin fine non è affatto "inquinamento" quando è palesemente "dichiarata negli ingredienti dal produttore" (per usare una metafora alimentare). Lo sai e fai la tara... anzi è proprio necessario e salutare fare la tara, sempre, con chiunque.
In fondo (per fare esempi concretissimi) anche il Sole24ore è altrettanto (anzi di più visto che ha un editore con interessi ben specifici e non è una cooperativa) "di parte" ma se vuoi andare a vedere, sapere, come la pensa quella parte (Confindustria, informazione economica e finanziaria) non puoi non dargli almeno una letta. Se vuoi essere edotto in campo geopolitico e sociale non puoi non ricorrere al Manifesto e a Le Monde Diplomatique, se ti interessa il pensiero del mondo cattolico L'Avvenire, del Vaticano L'osservatore Romano etc etc... Sapere, conoscere, capire sono l'antidoto migliore contro la manipolazione e la disinformazione. Vale anche per il nostro microcosmo di biker, ovviamente...
Diventa inquinamento quando quella "informazione" (origine di provenienza ed ingredienti) viene taciuta, abilmente nascosta agli occhi più ingenui e/o meno esperti o addirittura quando ci si spaccia per essere superpartes o neutrali (avendo magari alle spalle editori con interessi pesantissimi e storicamente chiarissimi).