L'argomento mi interessa perché sono incuriosito dalle biciclette a pedalata assistita e, sinceramente, ne vorrei comprare pure una.
Prima di esprimere la mia opinione premetto un po' di cose: 1 non ho una bicicletta a pedalata assistita e non ne ho mai utilizzata nemmeno una, 2 possiedo una mtb a "trazione umana", 3 non ho niente in contrario contro le assistite.
Io penso che i risultati ottenuti nel video siano utili, ma debbano essere considerati fini a se stessi. Cioè, faccio 300m di salita in un modo e nell'altro e confronto i risultati, punto.
Però le valutazioni corrette, a parere mio, dovrebbero essere fatte sul totale di un percorso. Prendiamo un percorso di tot km e tot m di dislivello e lo percorriamo prima con la bici e poi con l'assistita e tiriamo le somme. Sono convinto, ma potrei sbagliarmi anche se ne dubito fortemente, che la differenza c'è e come, e con l'assistita si fa meno fatica anche utilizzandola in eco. Turbo, eco, ecc. indicano solo la misura maggiore o minore in cui il motore elettrico offre assistenza, ma l'assistenza la offre sempre e comunque.
Su una bici pedala il ciclista, su un'assistita pedalano il ciclista e il motore.
L'unico modo per ottenere i medesimi risultati di una bici è usare l'assistita con il motore spento.
Ma se voglio ottenere i medesimi risultati allora che senso ha un'assistita?
Non è solo questione di essere sfaticati. Se uno compra l'assistita è perché non ha le capacità fisiche per percorrere certi percorsi e ha necessità di utilizzare un mezzo che lo aiuti a farlo diminuendogli lo sforzo. La differenza è che utilizzando la bici potrà migliorare in modo consistente le sue performance mentre utilizzando l'assistita regolando l'intervento del motore non migliorerà mai. Insomma, siamo onesti e con tutto il rispetto, ho partecipato a diversi eventi, come penso la maggior parte di voi, e mentre io sputavo i polmoni accanto mi sfrecciavano ciclisti con le assistite che a malapena riuscivano a tenere la pancia nella salopette.
Quindi, credo che il fulcro della questione sia nelle intenzioni del ciclista.
Se si hanno finalità di allenamento, lascerei perdere una bici assistita. Se invece non ci frega niente dell'allenamento e ci vogliamo divertire facendo percorsi che non riusciremmo mai a fare con una bici, allora va benissimo l'assistita. Oppure se si hanno esigenze di "mezzo di trasporto" cioè se l'utilizzo della bici è per spostarsi, ad esempio casa-lavoro, penso che l'assistita sia un mezzo perfetto.
Per concludere, a mio parere bici o assistita non esiste un modo giusto o sbagliato di andare in bici purché ognuno scelga in modo coerente con i propri gusti, esigenze e obiettivi.
Faccio anche una considerazione a parte.
Penso che dovremmo smettere di usare gli anglismi e cominciare a usare l'italiano, poiché i pensieri nascono e si sviluppano se conosciamo il significato delle parole. Gli anglismi sono ottimi strumenti di marketing per confondere le idee e convincere il consumatore ad acquistare.
Se diciamo "e-bike" o "e-mtb" non comprendiamo a fondo il significato del concetto che sta dietro queste parole. Invece, se diciamo "bicicletta a pedalata assistita" comprendiamo perfettamente che si tratta di una bicicletta che "assiste" cioè aiuta il ciclista nella pedalata diminuendone lo sforzo. D'altronde sono state inventate proprio per questo scopo. Se non diminuissero lo sforzo il ciclismo sarebbe uno sport per pochi, invece con l'assistita sono riusciti a vendere più biciclette di quello che si immaginavano.
Quindi come potrebbero mai essere uguali una bicicletta e una bicicletta a pedalata assistita da un punto di vista dello sforzo?