Tech Corner Cinesate online, affare o pericolo?

In sella a una Trinx, Eva Lechner ha vinto il titolo italiano xc. trasmissione, freni e forcella sono di marca, ma il resto della componentistica se non erro (telaio e trittico) sono "no-brand".

Core ha scritto:

In sella a una Trinx, Eva Lechner ha vinto il titolo italiano xc. trasmissione, freni e forcella sono di marca, ma il resto della componentistica se non erro (telaio e trittico) sono "no-brand".

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mi sfugge il senso di Trinx=no brand

Io non ho mai fatto spesone dalla cina, ma bene o male, tutto quello che ho preso faceva e fa il suo servizio (a parte una pompa che non ha mai funzionato bene).

Secondo me, il primo discrimine da fare è merce contraffatta si, merce contraffatta no. Nel primo caso è "moralmente" sbagliato comprare.
Nel secondo caso, come già scritto da altri utenti, è opportuno scegliere con accuratezza l'oggetto e il venditore.

Poi ho visto spezzarsi riser di alluminio comprati in negozio fisico, come riser di carbonella rompersi per una sassata.....stessa cosa per i telai. L'importante è non farsi male, perchè sul rivalersi economicamente ho qualche dubbio anche sui marchi blasonati (leggasi la garanzia a vita o la palla dell'uso improprio, p.e.)

oTToo ha scritto:

Il costo alla produzione non è solo quello della realizzazione dell’oggetto bensì tutto quello che sta prima: ricerca, progettazione, design, test e, ovviamente, pure l’azienda stessa, con tutti i ranghi di personale, che ha permesso l’esistenza del prodotto stesso. Questo si chiama proprietà intellettuale dell’azienda.
Nella contraffazione, ancora prima della qualità della stessa, che virtualmente potrebbe essere uguale, ci sta proprio il furto di lavoro altrui.

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Dimenticavo anche la comunicazione (sponsorship e pubblicità), cioè quello che fa vibrare gli animi degli appassionati, indotti poi a cercare la copia su AliExpress.

se non compri parti strutturali affare, se poi vuoi la forca zoom con trattamento kascina e ci vai a fare dh fatti tuoi

Boh, a me sembra piuttosto semplice.
Palesi imitazioni e contraffazioni: mai
Componenti vitali per la sicurezza: Cina no
Componenti non vitali: Cina si

Il_Tasso ha scritto:

Boh, a me sembra piuttosto semplice.
Palesi imitazioni e contraffazioni: mai
Componenti vitali per la sicurezza: Cina no
Componenti non vitali: Cina si

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io ho preso questa



E' vitale per la sicurezza?

A mia figlia ho detto che è a forma di cuore......mia moglie dice che sono un cretino!

La prima fase dell'industrializzazione cinese è nata grazie agli imprenditori occidentali che, complici le politiche accondiscendenti che non hanno minimamente pensato ad imporre dazi adeguati alle stragi industriali che da decenni vediamo in Europa, hanno iniziato a creare joint venture con il governo cinese producendo a costi ai tempi irrisori, oggi comunque molto bassi. La seconda fase, quella in cui i cinesi hanno iniziato a crearsi le loro aziende appropriandosi di tutto il know how di anni di studi, era solo questione di tempo.
E oggi ci troviamo a dipendere dai cinesi anche per cose essenziali quali, ultimi esempi, mascherine e respiratori, oltre a chiudere interi stabilimenti automobilistici con migliaia di persone in cassa integrazione in tutta Europa perché i cinesi non consegnano più i componenti elettronici, che preferiscono usare per produrre i loro pc, smartphone e tablet.

Lo so, ho scritto una pippa che non centra un tubo con le bici, ma tant'è...

c'e ancora chi crede che il manubrio da 15 euro sia lo stesso di quello di marca a piu di 150 euro....beh io credo che gli faccia comodo crederlo.....alla fine i denti sono i loro, personalmente di componenti in carbonio non mi fido nemmeno di quelli di marche famose, figuriamoci....il fatto che sia prodotto tutto in cina che significa....ma voi pensate veramente che l azienda di riferimento quando va in cina a cercare un produttore prenda il primo che gli capiti, gli fa appiccicare la sua etichette e chi si e' visto si e visto....poi magari lo stesso manubrio glielo lasci vendere a 15 euro su ali.....ma che film avete visto

Mai componenti Cina

Comunque quel manubrio si è rotto solo per un motivo molto chiaro, non sopportava più di avere quei freni attaccati!
Ha detto basta, piuttosto che queste ciofeche mi suicido!

fabbri82 ha scritto:

ma il grande marchio produce in Cina, cosa cambia comprare da lui o direttamente da un cinese..

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mirc0 ha scritto:

che il grande marchio (o anche quello meno grande) ci mette il marchio (e anche la faccia). Chi garantisce che un manubrio abbia le stesse caratteristiche quando lo paghi il 15% del prezzo del prodotto a marchio?
E soprattutto perché, nel caso dei marchi contraffatti, perché devo comprare da un delinquente?

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Ma sopratutto chi ti garantisce che il manubrio comprato direttamente, uguale a quello di marca, non sia uno scarto della stessa marca.

nonnocarb ha scritto:

Comunque quel manubrio si è rotto solo per un motivo molto chiaro, non sopportava più di avere quei freni attaccati!
Ha detto basta, piuttosto che queste ciofeche mi suicido!

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Mi scuso in anticipo perché parlo per conto di una persona che non conosco nemmeno.

Forse non ti è passato per la mente che i due freni dalla stessa parte saranno mica perché ha un problema con il braccio sinistro????

pk71 ha scritto:

Mi scuso in anticipo perché parlo per conto di una persona che non conosco nemmeno.

Forse non ti è passato per la mente che i due freni dalla stessa parte saranno mica perché ha un problema con il braccio sinistro????

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Si riferiva al tipo di freni, non che sono tutti e due dalla stessa parte (sul funzionamento dei guide esiste una diffusa "bibliografia")

Pietro.68 ha scritto:

Si riferiva al tipo di freni, non che sono tutti e due dalla stessa parte (sul funzionamento dei guide esiste una diffusa "bibliografia")

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Pardon.

Evidentemente stamani ho la f... particolarmente infiammata e sensibile.

bel video, mi permetto solo di evidenziare che ZTTO vende anche alcuni prodotti violativi di brevetti regolarmente detenuti da società molto note nel settore... nell'ultimo periodo un po meno effettivamente, ma qualcosa c'è ancora. Inoltre il fatto che su un prodotto non sia apposto un brand non significa che sia legittimo/legale. Esistono altri diritti industriali quali diritti di disegno e brevetti

in verità, detto da uno che ci acquista abbastanza, il mercato mtb "specialistico" cinese non è che sia una miniera d'oro, la competitività è relativa, spesso ci sono prezzi "civetta" e prodotti inaffidabili.

con la presenza di saldi, offerte, outlet molto abbigliamento originale non è cosi costoso rispetto al "clone di buon livello".
nel materiale tecnico bisogna fare una differenza sostanziale tra prodotti copiati e contraffatti più o meno male e brand "Propri" cinesi, in questo settore si torva qualcosa di interessante, faccio alcuni esempi conosciuti:
- Zitto, componentistica varia a prezzi buoni (non regalati) e qualità decente, soprattutto per la lavorazione l'alluminio
- Rockbros, accessori tipo tool carini e decenti, economici, abbigliamento accettabile
- Santic, abbigliamento di qualità piu o meno allineata al mercato occidentale di fascia medio bassa, vende anche su amazon e altri canali, prezzi buoni solo in offerta, altrimenti si arriva all'assurdo di pagare come e piu dei marchi "veri" scontati, alcuni elementi tipo il fondello sono superiori a rivali di prezzo quali deca

ci sono poi quelli che io chiamo i "Monouso", le magliette leggere maniche corte, tagli larghi con brand "copiati" a 7/8 euro vanno bene, sono poliestere, non tanto tecnico, alcune puzzano meno delle originali quando le usi, se le rovini le butti, diciamo i capi da battaglia:
l'abbigliamento tecnico piu impegnativo non ha molto senso invece, per esempio tessuti tipo goretex o impermeabili di qualità non esistono proprio, i prezzi non sono competitivi, le taglie sono inaffidabli.
diciamo che il mercato può essere quello della gadgetistica, e di alcuni ricambi, oppure ricambi anche manubri, attacchi sella, viteria da utilizzare su sport bike, bici da ragazzino, etc.. non roba di aspetto tecnico elevato, diciamo il rivale delle linee economiche di deca.

Altre cose tipo pedali sembrano finti "affari", perché si trovano prodotti semplici ed affidabili (tipo flat stampati) su quasi tutti i big shop online a prezzi non dissimili, inoltre per molte cose bisogna fare attenzione al costo e al tipo di spedizione..

Per concludere bisogna sempre capire cosa si compra e quanto conviene, spesso c'è molta "apparenza" ma poca sostanza.se vado a pagare un telescopico o un manubrio in carbonio 50 euro piu sped, mi conviene forse attendere l'offerta per pagare il doppio quello "normale" in europa, il tool da 5 euro, il porta vermicelli, le luci etcc li posso prendere benissimo pure su aliexpress, a prezzi veramente ridicoli
Poi c'è anche chi utilizza ricambi di materiale di consumo "Importante" quali pasticche, dischi, etcc e dice di trovarsi molto bene

oTToo ha scritto:

Il costo alla produzione non è solo quello della realizzazione dell’oggetto bensì tutto quello che sta prima: ricerca, progettazione, design, test e, ovviamente, pure l’azienda stessa, con tutti i ranghi di personale, che ha permesso l’esistenza del prodotto stesso. Questo si chiama proprietà intellettuale dell’azienda.
Nella contraffazione, ancora prima della qualità della stessa, che virtualmente potrebbe essere uguale, ci sta proprio il furto di lavoro altrui.

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fortunatamente qualcuno lo capisce...produrre in cina non vuol dire prodotto cinese...ho lavorato come ingegnere per una multinazionale Giapponese e abbiamo fatto studi per far produrre alcune cose da un terzista cinese che ha un fatturato pari a 4 manovre dello stato italiano...da mettersi le mani nei capelli...senza controlli fanno prodotti pessimi che neanche loro sanno come fanno...

Ciao a tutti, io non ho mai comperato ne componentistica ne abbigliamento da produttori che contraffanno marchi proprio per il motivo della qualità che le aziende impiegano.
Anche se a me è capitato di rotture su componenti di alta qualità tipo pedivelle della white industries difetto di fabbrica e un reggisella della thomson per fortuna mi sono stati riconosciuti i danni con cambio della merce da parte del negoziante.