Che simpatia questi motociclisti...

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sembola

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Ripeto che non ho mai negato che le moto possano fare danni ai percorsi.
Allora il discorso è chiuso. Chi danneggia i percorsi è un incivile. Sei disposto a sottoscrivere o no?

Per quanto mi riguarda i coglioni puoi romperteli quanto e come vuoi, ma ti riporto un tuo intervento di poco tempo fa nel quale dicevi tutt'altro:
Era il 31-08-2010 alle ore 10:03. Ora dici esattamente il contrario.
Confermo quanto ho scritto, se non si fanno danni non ne faccio una questione. Peccato che i danni invece fossero stati fatti... quindi nessuna contraddizione.



Per chiudere, a questo punto vieterei la circolazione fuoristrada alle biciclette perché SONO STATI I CICLISTI ad investire i pedoni sui sentieri.
Se riesci a dimostrare che i pedoni vengono investiti sui sentieri in maniera sistematica, così come in maniera altrettanto sistematica i sentieri vengono sfondati dalle moto, sarebbe una motivazione più che sufficiente. Peccato che sia un'invenzione dialettica da troll.
 

motoalp

Biker serius
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Allora il discorso è chiuso. Chi danneggia i percorsi è un incivile. Sei disposto a sottoscrivere o no?

L'ho già fatto più di una volta. Devo sempre ripetere le stesse cose! :sumo:


Confermo quanto ho scritto, se non si fanno danni non ne faccio una questione. Peccato che i danni invece fossero stati fatti... quindi nessuna contraddizione.

Sarà, ma mi era parso che tu ti stessi lamentando anche del fatto che tali moto viaggiassero su sentieri vietati, il contrario di quanto avevi detto in precedenza.


Se riesci a dimostrare che i pedoni vengono investiti sui sentieri in maniera sistematica, così come in maniera altrettanto sistematica i sentieri vengono sfondati dalle moto

Ci sono sentieri che vengono distrutti in maniera sistematica come sentieri che non lo sono, nonostante il passaggio di mezzi motorizzati. Nella tua zona è sistematico, nella mia no. Quindi vedi che finiamo sempre sugli stessi discorsi.
 

Eciap

Biker serius
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[...] Ci sono sentieri che vengono distrutti in maniera sistematica come sentieri che non lo sono, nonostante il passaggio di mezzi motorizzati. Nella tua zona è sistematico, nella mia no. Quindi vedi che finiamo sempre sugli stessi discorsi.

Non mi risulta però che ci siano zone in Italia in cui i pedoni vengono regolarmente investiti dai ciclisti sui sentieri, sarà certamente capitato ma sono casi molto sporadici (sono sicuramente più frequenti incidenti che coinvolgono le BDC rispetto alle MTB, se non altro perchè sono più diffuse, e su strada c'è traffico)
 

sembola

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Sarà, ma mi era parso che tu ti stessi lamentando anche del fatto che tali moto viaggiassero su sentieri vietati, il contrario di quanto avevi detto in precedenza.

Evidentemente hai letto quello che volevi leggere, e non quello che era scritto:

Peccato che non ne abbia scattate ad Aprile, quando io, il Cangia e Leopra fummo costretti a salire a piedi lunghi tratti di una mulattiera sfasciata dai conduttori di aliscafo (non si può dire che erano state delle moto, c'è chi si offende...)
 

motoalp

Biker serius
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Evidentemente hai letto quello che volevi leggere, e non quello che era scritto:

Mi riferivo a questa frase, nella quale mi sembrava stessi lamentando, oltre al danno al sentiero, anche l'illegalità della presenza delle moto:

E' inutile che tu continui a spaccare i capelli in quattro, che siano tutti od alcuni SONO STATI I MOTOCICLISTI ed erano su SENTIERI VIETATI (tanto che ne trovammo un gruppetto fermi e quando gli chiedemmo se era tutto a posto ci dissero candidamente "mah, abbiamo sentito dei rumori, temevamo fosse la Forestale" :arrabbiat:)
 

sembola

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Mi riferivo a questa frase, nella quale mi sembrava stessi lamentando, oltre al danno al sentiero, anche l'illegalità della presenza delle moto:

Un giorno Motoalp tornò a casa e trovò la porta aperta e la casa sottosopra. Entrò in soggiorno e trovò una persona con un piede di porco in mano. "Fermo, ladro!" gridò.
E l'altro: "Non sono stato io! Non hai alcuna prova che io ti abbia divelto la porta, non puoi fare di tutt'erba un fascio e criminalizzare chi possiede un piede di porco!"
Ed allora Motoalp gli chiese scusa e lo fece uscire. Poi si svegliò tutto sudato.

Spero che tu non ti offenda, ma fuor di metafora è parecchio difficile sostenere che "quei" motociclisti fossero "innocenti". Passi per il sentiero proibito, se fosse stato in grado di sostenere il passaggio delle moto; però il sentiero era demolito, quindi che siano stati loro od altri era comunque un sentiero che avrebbero dovuto evitare. Per cui se al posto di tre bischeri in bici ci fosse stata una pattuglia della Forestale la multa sarebbe stata meritata così come l'appellativo di incivili.
 

egghy

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ciao,

vi inoltro una discussione appena iniziata su un forum di trialisti.
[url]http://www.mototrial.it/phpBB2/viewtopic.php?t=8662[/URL]

oggetto: sentieri rovinati dal passaggio delle biciclette con conseguente scazzo dei trialisti.
Immagino che qualcuno intevverrà indicando i freeriders come delinquenti devastatori dei sentieri, altri che poggeranno la causa delle mtb, altri ancora che proporranno di consentire il passaggio delle biciclette sino ai 200m di quota e solo sui tracce con fondo in granito. non escudo neppure l'intervento di qualche estremista che indicherà le biciclette come causa primaria dell'attuale situazione dei sentieri e delle montagne tutte del territorio italiano.
 

monorotula

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ciao,

vi inoltro una discussione appena iniziata su un forum di trialisti.
[url]http://www.mototrial.it/phpBB2/viewtopic.php?t=8662[/URL]

oggetto: sentieri rovinati dal passaggio delle biciclette con conseguente scazzo dei trialisti.
Immagino che qualcuno intevverrà indicando i freeriders come delinquenti devastatori dei sentieri, altri che poggeranno la causa delle mtb, altri ancora che proporranno di consentire il passaggio delle biciclette sino ai 200m di quota e solo sui tracce con fondo in granito. non escudo neppure l'intervento di qualche estremista che indicherà le biciclette come causa primaria dell'attuale situazione dei sentieri e delle montagne tutte del territorio italiano.

Parla di un estate di discese in bici a pagamento, è verosimile che abbiano sfasciato tutto.
 

Ivan64

Biker superis
Non esageriamo....ho letto quel che dicono i trialisti....un sentiero è uno, non decine o centinaia, e dubito fortemente che una estate di discese in bici possa aver fatto danni enormi! Si sarà pelata una striscia larga mezzo metro al max, cosa che in pochi mesi si ripristinerà anche senza interventi; se il sentiero fosse così scavato non credo sarebbe agevole per le discese....
 

resina65

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imperia
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Non esageriamo....ho letto quel che dicono i trialisti....un sentiero è uno, non decine o centinaia, e dubito fortemente che una estate di discese in bici possa aver fatto danni enormi! Si sarà pelata una striscia larga mezzo metro al max, cosa che in pochi mesi si ripristinerà anche senza interventi; se il sentiero fosse così scavato non credo sarebbe agevole per le discese....

i sentieri che si usano per le discese "furgonate" in un estate vai tranquillo che si rovinano parecchio .... magari non si scavano, ma il sentiero di maggio non è nemmeno lontano parente dello stesso sentiero a ottobre
(certo ci devono passare almeno una cinquantina di bici a settimana)
e senza interventi non si ripristina, perché quando vengono fuori le radici dei pini o fai saltare un po' di pietre poi da solo non torna come prima, anzi magari con delle piogge intense peggiora
 

ZioTeddy

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Fugnò
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Che determinati discesisti (e non è detto che siano DHiller) non guardano al fatto che una derapata o una frenata, ripetuta nello stesso punto, crea anch'essa dei problemi, questo è VERISSIMO. Ma che x 10 anni alcuni trialisti lo abbiano mantenuto pressochè VERGINE, mi scusino chi si sente in causa, mi sembra un enorme cavolata.
Se così fosse, sarebbe utile aver delle foto del sentiero e sarebbe ancora meglio poter fare le denuncie del caso.
 

egghy

Biker novus
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lombardia
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[FONT=&quot]è comunque interessante capire cosa ne pensano alcuni degli altri "utilizzatori" della montagna. [/FONT]

[FONT=&quot]Io abito vicino a lecco. da 27 anni pratico ciclismo fuoristrada, da 23 pratico motociclismo fuoristrada -trial, per essere precisi. Entrambi, nel passato, ad ottimi livelli agonistici. Ho avuto esperienze professionali in entrambi i campi. Nel ciclismo per passione, nel motociclismo per portare a casa la pagnotta. Sono cresciuto con un manubrio tra le mani e una sella sotto il sedere. considerando sempre il motore come un elemento accessorio. La vera passione è sempre stata "l'andare in fuoristrada". [/FONT]
[FONT=&quot]Casa mia confina con il bosco, è l'ultima abitazione del paese. In montagna ci sono cresciuto, ci sto vivendo, voglio farci crescere i miei figli e conto di poterci morire. Io, la mia famiglia e i miei amici abbiamo sempre vissuto con la cultura della montagna. I prati e i sentieri sono, e saranno sempre, il nostro parco giochi, il nostro sfogo quotidiano e l'ambiente dove le cose accadono. [/FONT]
[FONT=&quot]come è probabilmente comune a molti di voi, questo "amore" è nato con me ed è stato coltivato negli anni. E' cresciuto grazie alla bicicletta. E' cresciuto anche grazie alla moto. perché il motociclismo fuoristrada, se praticato con coscienza e con passione, permette di vivere l'ambiente. in modo diverso rispetto a quanto puoi fare facendo trekking o pedalando, ovviamente. [/FONT]
[FONT=&quot]però vivi comunque le stagioni, incontri comunque gente, sudi comunque su ogni sasso, godi per ogni curva che incontri e per ogni scorcio di panorama che intravedi. Credo che ogni appassionato di mountain biking possa capire di quello che sto cercando di scrivere. Ogni passione, se condotta con dedizione, costanza e impegno fa crescere. il trial mi ha fatto crescere, a dispetto di quanto possa apparire "unpolically correct". se un giorno mio figlio mi chiederà di poter provare, l'accompagnerò sugli stessi sentieri sui quali ho iniziato io, su questo non ho dubbi. spero anche che riesca ad appassionarsi almento quanto mi sono appassionato io. andando contro a tutti quelli che stanno imponendo, o imporranno, il divieto assoluto della pratica del fuoristrada. potrà essere poco istruttivo, sarà facile dire che ai figli si deve insegnare il rispetto delle regole. Però sarà sempre meglio pensarlo a divertirsi tra i boschi che seduto a bighellonare su un muretto a bordo strada. [/FONT]

[FONT=&quot]a mia esperienza, gran parte delle discussioni nascono da un aspetto di fondo: l'intolleranza di un gruppo di persone rispetto alle altre. gruppi che, in un modo o nell'altro, fruiscono dell'ambiente montano per sport o per divertimento. Che quindi dovrebbero avere tutti uguali diritti e uguali doveri (primo tra tutti quello di sottostare alle regole base del buon vivere comune). [/FONT]

[FONT=&quot]Il tutto condito dalle scontate, ovvie e poco lungimiranti decisioni prese dalle amministrazioni (comunali in primis). [/FONT]

[FONT=&quot]Estremizzando (ma non troppo): [/FONT]
[FONT=&quot]i pedoni (trekkers, ma anche chi si fa la passeggiata la domenica pomeriggio) non riescono a concepire la presenza dei ciclisti e dei moticiclisti, considerati come delle carogne insensibili della loro necessità di dover trastullarsi all'aria aperta senza fastidi.[/FONT]
[FONT=&quot]Sentono di avere il diritto morale di poter usufruire di ogni cosa e si sentono derogati ad assumere qualsiasi tipo di comportamento (ad esempio, nel periodo delle castagne. Non c'è proprietà recintata, pianta o sentiero che non debba essere controllato, frugato e ribaltato. Oppure l'ascesa occasionale in alta montagna, quando perdono la capacità di riuscire a mettere nello zaino la carta del cioccolato, il flacone vuoto della crema solare o il contenitore vuoto del tonno). [/FONT]

[FONT=&quot]i ciclisti non amano i motociclisti. La loro puzza è insopportabile, il loro passaggio è un affronto al loro sforzo e il sorpasso è un'onta che offende la sacra dignità del mountain biker. [/FONT]

[FONT=&quot]ai motociclisti piace passare da vittime del sistema, si sentono frustrati da decisioni che ledono la loro libertà e, facendo forza su questo, sono spesso i primi che attaccano briga al primo richiamo od osservazione. [/FONT]

[FONT=&quot]dalle mie parti l'amministrazione comunale ha dato una stretta alla circolazione in fuoristrada. possono circolare solo i mezzi autorizzati muniti di permesso. permesso che è dato solo a fronte di indiscusse necessità e solo a chi soddisfa alcuni requisiti (dirette proprietà boschive: significa che, paradossalmente, addirittura un coniuge ha difficoltà ad ottenere il tesserino se non è comproprietario del terreno). [/FONT]
[FONT=&quot]Decisione poco intelligente, pilotata anche da alcuni personaggi "forti" abbastanza da far sentire la loro voce, che non porterà a nulla di più che incancrenire la situazione attuale. ho il fortissimo dubbio che qualcuno abbia deciso di forzare la mano all'amministrazione perché non vuole essere disturbato dal rumore delle moto quando prende il caffè sotto la veranda del suo casello (raggiunta ovviamente con la jeep…)[/FONT]

[FONT=&quot]a mio parere sarebbe stato molto più utile, intelligente e "moderno" spendere un po’ di tempo e voglia per risolvere la situazione una volta per tutte, individuando i percorsi effettivamente percorribili in moto (percorsi che sarebbe bene segnalare anche per le biciclette, che possono essere molto più pericolose delle moto, checchè se ne dica. qualcosa, in questo senso, da me ci si sta muovendo. vedremo gli sviluppi). [/FONT]

[FONT=&quot]personalmente non ho alcun problema quando esco in moto. non mi sento, né mi sono mai sentito, un delinquente o un approfittatore. [/FONT]
[FONT=&quot]non ho mai invaso le proprietà altrui, non ho mai devastato nessun prato o distrutto alcun sentiero. non mi sono mai azzardato ad andare in alta montagna. rimango sempre nelle zone che da sempre sono state percorribili dai mezzi. Mi fermo per fare passare le biciclette o le persone a piedi. Accosto quando incontro qualcuno a cavallo, spengo la moto quando incontro bambini. [/FONT]
[FONT=&quot]Ultimamente, poi, ho deciso di fare trial solo nei letti dei fiumi per non dare alcun appiglio a qualsiasi discussione. insomma, ho raggiunto il mio compromesso. Vivo la mia passione con coscienza e con la consapevolezza di nn causare alcun danno. come detto al mio sindaco, proprio in occasione dell'entrata in vigore delle norme sopra, sfido chiunque a riconoscere i segni lasciati dalla mia moto. Oppure ad individuare qualsiasi porzione di bosco rovinati dal mio passaggio. si riconoscerrano le tracce lasciate dalle jeep della forestale, forse. oppure quelle dei trattori o i segni lasciati da una ignobile ruspa portata -trascinandola- sino a 500 metri di quota usata solo per accatastare meglio la legna. Ruspa che, ne sono sicuro, sarà lasciata sotto una pianta a marcire quando non sarà più utilizzabile. [/FONT]

[FONT=&quot]In sostanza, credo che oltre alla coscienza ed all'educazione dei singoli individi (questo significa non accampare scuse quando si ha a che fare con gli incivili, da qualunque parte stiano, e punire tutti i comportamenti scorretti) l'amministrazione debba fare un passo in più. deve valutare una volta per tutte cosa può essere fatto, come e dove. deve mettere in piedi un minimo di regole accettabili da tutti, ricordandosi che i compromessi e le limitazioni non devono sempre essere limitate da una parte sola. [/FONT]
[FONT=&quot]la salvaguardia dell'ambiente è una cosa seria. cancrenirsi solo un aspetto del problema senza avere la lungimiranza di capire le esigenze di tutti è uno sbaglio che, all'atto delle cose, può anche essere confuso con arroganza [/FONT]

[FONT=&quot]scusate per la lunghezza dell'intervento. mi sono lasciato un po’ andare[/FONT]
[FONT=&quot]Fabio[/FONT]
 
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nemox

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[FONT=&quot][FONT=&quot]è comunque interessante capire cosa ne pensano alcuni degli altri "utilizzatori" della montagna. [/FONT]





[FONT=&quot]a mia esperienza, gran parte delle discussioni nascono da un aspetto di fondo: l'intolleranza di un gruppo di persone rispetto alle altre. gruppi che, in un modo o nell'altro, fruiscono dell'ambiente montano per sport o per divertimento. Che quindi dovrebbero avere tutti uguali diritti e uguali doveri (primo tra tutti quello di sottostare alle regole base del buon vivere comune). [/FONT]

[FONT=&quot]Il tutto condito dalle scontate, ovvie e poco lungimiranti decisioni prese dalle amministrazioni (comunali in primis). [/FONT]

[FONT=&quot]Estremizzando (ma non troppo): [/FONT]
[FONT=&quot]i pedoni (trekkers, ma anche chi si fa la passeggiata la domenica pomeriggio) non riescono a concepire la presenza dei ciclisti e dei moticiclisti, considerati come delle carogne insensibili della loro necessità di dover trastullarsi all'aria aperta senza fastidi.[/FONT]
[FONT=&quot]Sentono di avere il diritto morale di poter usufruire di ogni cosa e si sentono derogati ad assumere qualsiasi tipo di comportamento (ad esempio, nel periodo delle castagne. Non c'è proprietà recintata, pianta o sentiero che non debba essere controllato, frugato e ribaltato. Oppure l'ascesa occasionale in alta montagna, quando perdono la capacità di riuscire a mettere nello zaino la carta del cioccolato, il flacone vuoto della crema solare o il contenitore vuoto del tonno). [/FONT]

[FONT=&quot]i ciclisti non amano i motociclisti. La loro puzza è insopportabile, il loro passaggio è un affronto al loro sforzo e il sorpasso è un'onta che offende la sacra dignità del mountain biker. [/FONT]

[FONT=&quot]ai motociclisti piace passare da vittime del sistema, si sentono frustrati da decisioni che ledono la loro libertà e, facendo forza su questo, sono spesso i primi che attaccano briga al primo richiamo od osservazione. [/FONT]
[/FONT]

[FONT=&quot]Ciao Egghy e grazie del tuo intervento trasparente e garbato.[/FONT]

[FONT=&quot]Le categorie di frequentatori della montagna che descrivi sono reali e ben focalizzate. Però vedi, le reazioni de singoli gruppi verso gli altri gruppi, "i diversi", sono proprie dell'essere umano stesso con tutti i sentimenti, le incongruenze, le contraddizioni che lo caratterizzano. Speculare su questo credo che porti poco lontano.[/FONT]
[FONT=&quot]Il fatto è che i divieti sono stati imposti a quegli utilizzatori che impattano maggiormente sull'ambiente e perchè no, anche sugli utilizzatori più deboli. Credo che sia indiscutibile che tra le tre categorie descritte quella che corrisponde a questa descrizione siano i motociclisti.[/FONT]
[FONT=&quot]Certo come detto più volte non tutti i motociclisti sono uguali (ad esempio io accetto molto più facilmente la pratica del trial piuttosto che dell'enduro) ma rimane il fatto che pochi o tanti che siano gli individui responsabili di aver introdotto elementi estranei all'ambiente, a loro sono rivolti i limiti imposti dalle amministrazioni. E tali elementi sono diversi: il difacimento dei sentieri (o solo di alcuni di essi) che tanto infastidisce noi bikers ma anche il rumore ad esempio da fastidio sia agi eremi che stanno lì da centinaia di anni (come il nostro eremo del Monta Rua per esempio) sia a quelli che hanno la seconda casa. Ma io contiunuo a credere che sia il rumore l'elemento estraneo all'ambiente, non l'eremo o la seconda casa.[/FONT]
[FONT=&quot]Per svariati motivi non è nemmeno possibile discernere tra i motocilcisti educati e quelli che invece si comportano[/FONT] in modo accettabile.

Si potrà anche destinare alcune zone alla pratica del motociclismo ma chi ci assicura che poi "i soliti furbi" non approfittino comunque delle zone a loro interdette? I motivi per i quali a mio modo di vedere tali furbi continueranno a far danni ovunque vogliano, sono i limiti stessi, l'impossibilità di controlli adeguati, che hanno portato alla situazione attuale. Così la situazione si riaccartorcerà di nuovo su se stessa.
[/QUOTE]
 

loonet

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....
Si potrà anche destinare alcune zone alla pratica del motociclismo ma chi ci assicura che poi "i soliti furbi" non approfittino comunque delle zone a loro interdette? I motivi per i quali a mio modo di vedere tali furbi continueranno a far danni ovunque vogliano, sono i limiti stessi, l'impossibilità di controlli adeguati, che hanno portato alla situazione attuale. Così la situazione si riaccartorcerà di nuovo su se stessa.

Ciao Nemox,
condivido pienamente la tua analisi e aggiungo che oltre il rumore sono da considerare anche i gas di scarico, spesso le moto da competizione sono prive di dispositivi per abbattere l'inquinamento.
Una sola moto magari crea pochi problemi ma ad esempio domenica scorsa ho incontrato sui colli euganei una quindicina di enduristi e ti assicuro che ho respirato gas di scarico per tutta la salita.
In mezzo al bosco fanno più fatica a disperdersi.
 

nemox

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Ciao Nemox,
condivido pienamente la tua analisi e aggiungo che oltre il rumore sono da considerare anche i gas di scarico, spesso le moto da competizione sono prive di dispositivi per abbattere l'inquinamento.
Una sola moto magari crea pochi problemi ma ad esempio domenica scorsa ho incontrato sui colli euganei una quindicina di enduristi e ti assicuro che ho respirato gas di scarico per tutta la salita.
In mezzo al bosco fanno più fatica a disperdersi.

Beh questa è una questione troppo ampia. Pure le nostre strade sono piene di auto molto vecchie che comunque hanno diritto di circolare.
Nel caso degli enduristi (15?! Azz... non ne ho mai visto così tanti tutti assieme, vedo quindi che il fenomeno prospera!:mrgreen:) basterebbe che andassero al minimo quando sono in prossimità di cilcisti e pedoni ma a quanto pare non è così...
 

sembola

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una nera e l'altra pure
...(15?! Azz... non ne ho mai visto così tanti tutti assieme, vedo quindi che il fenomeno prospera!:mrgreen:)

15 è roba da ragazzi. Una volta sui monti tra il Trasimeno ed Arezzo ho incrociato tre gruppi, ognuno superiore a quindici elementi...
 

nemox

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15 è roba da ragazzi. Una volta sui monti tra il Trasimeno ed Arezzo ho incrociato tre gruppi, ognuno superiore a quindici elementi...

Eh si ma considera che i Colli Euganei sono uno sputo. 15 Enduristi di fila fanno la loro porca figura! Inoltre è evidente la loro sicurezza di farla franca..
 

egghy

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Io continuo a pensare che divieto indiscriminato è una soluzione poco felice e poco intelligente.
Molto meglio sarebbe, a mio parere, regolamentare l'accesso. Bisognerebbe individuare zone in cui è consentito il transito ed altre dove deve essere bandito. Sarebbe pratico per chi deve controllare e sarebbe utile per chi ci transita. Sapere che sul quel tracciato si possono incontrare moto (o freerider in discesa) è un aiuto alla sicurezza.

L'ambiente montano non è composto solo da aree da proteggere, parchi e seconde case. Esistono anche zone (la maggior parte, a mio parere) dove il transito non arrecherebbe disturbo a nessuno.
Esistono strumenti in grado di valutare l'impatto ambientale per ogni tipo di attività. perchè non usarli per valutare l’effetto delle moto sull’ambiente? Chi deve decidere per tutti (e non solo per alcuni) pensarci. Almeno si parlerà di fronte a dati concreti ed eviteremo di intestardirci a fare guerre di religione.

Ecco quanto inquino con la mia moto: uscendo tre volte a settimana brucio poco più di 2 litri di benzina (un pieno di serbatoio), producendo circa 1 kg di CO2.
Per paragone: chi viene dalle mie parti a cercare funghi partendo da milano, consuma in un solo giorno 4 volte di più, producendo attorno ai 14 kg di CO2, mentre un trattore che parte dal paese è attorno al chilo di co2 per viaggio (sono 2 conti stupidi fatte con tabelle EU..).
Lato rumore, presumo di essere a posto. La moto è standard e omologata.
Lato puzza, sono tranquillo. Non dico di lasciare scie di profumo dietro me, credo però di non impestare l’aria irreversibilmente.

strumenti simili potrebbero essere usati anche per valutare l’effetto dei trattori, delle ruspe, dei fuoristrada, delle motocarriole, dei caselli costruiti a casaccio, delle sfronde degli alberi tagliati lasciati cadere nei fiumi, dei sentieri abbandonati, delle fughe dell’acqua non pulite etc. la montagna è usata (e sfruttata) da molte persone, soprattutto per svago (è bene non dimenticarselo. i contadini sono pochissimi. In montagna ormai ci si va per fare l’orto, tagliare il prato e fare grigliate la domenica pomeriggio, non per sfangare 4 soldi per tirare a campare) e non tutti hanno la coscienza pulita.

oggi tutte le strade ed i sentieri della mia zona sono diventate agro-silvo-pastorali. Strade presenti anche sugli stradari, prima soggette al solo codice della strada, di carreggiata abbastanza ampia e con fondo tale da poterci transitare con una normale auto. Sono strade che, in tutto e per tutto, sono continuazioni delle vie del paese. Solo il fondo è differente. Terra battuta, ciottolato (e cemento) invece dell’asfalto.
Sono state utilizzate da sempre e da chiunque. Ora sono vincolate nell'accesso.

Io sto prendendo come riferimento i miei luoghi, dove necessariamente è possibile girare solo in una fascia non molto ampia tra l’alta montagna ed il lago. Sentire però che in maremma non si può circolare neanche sulle linee tagliafuoco e che in umbria hanno chiuso ogni tracciato fuoristrada (entrambe zone dove l’ambiente boschivo predomina largamente sul resto) mi fa pensare che si stia calcando eccessivamente la mano per nulla.

Ci sono molti “soliti furbi” tra i motociclisti. Che non hanno rispetto per niente e per nessuno e che non si curano dei danni che provocano. È ovvio che questi “soliti furbi” devono essere puniti.
Questo però è un discorso diverso. Potrei ribattere con un altro esempio. Un parroco del mio paese ha avuto moto da trial per decenni. E per anni si è divertito a passeggiare –in moto- tra i boschi. Non posso proprio immaginarmelo a derapare su un prato appena tagliato o a sgasare sotto ad una casa.
ricordo anche di un pensionato che con la stessa moto che usava per andare a fare la spesa, la domenica pomeriggio si faceva il giretto. andava a trovare gli amici per fare quattro chiacchere.
che vogliamo dirgli a questi?



 
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