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nemox

Biker velocissimus
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Paragonare uno sport (l'enduro) ad un vizio significa che non sai di cosa stai parlando. Inevitabilmente ogni tuo interevento diventa inutile.

Dato che permane ancora il dubbio il dubbio sul fatto che tu non voglia capire oppure non capisca proprio, provo a spiegare:

Il merito della mia osservazione non consiste certo sul paragone tra le due attività umane che ovviamente nulla hanno a che fare tra loro.

Fatte salvi tutti i distiunguo del caso, la similitudine tra i due casi sta nel fatto che in entrambi i casi una minoranza di persone sostiene di possedere un diritto acquisito nel tempo. Fatto sta che questo supposto diritto contrasta con altri diritti della maggioranza che subisce un indubbio disagio.
Il legislatore è intervenuto a favore della maggioranza con conseguente danno a discapito della minoranza.
Solo pochi e con argomenti risibili sosengono che in questo vi sia qualcosa di sbagliato.

Ps Il tuo ripetere le frasi altrui è quantomeno puerile. Riflettici.
 

motoalp

Biker serius
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Il significato della parola "democrazia", tratto da Wikipedia o dovunque si voglia, è "popolo e potere", ovvero "governo del popolo", e applicato alla nostra situazione pare proprio un'eresia.

Sono d'accordo anche su questo. Anzi, ti dirò di più, penso la logica de "il potere è del popolo" sia qualcosa di molto utopistico e lontano dalla realtà, quindi secondo me male si adatta all'argomento della discussione, che è molto più "concreto". Questa è la mia opinione... e scusate l'OT.


Il problema è proprio che la stragrande maggioranza degli italiani ragiona come te, "la comunità non è lo stato" e giudica qualsiasi intervento volto al rispetto delle regole come un "agguato" o una "persecuzione". Salvo poi pretendere l'intervento dello stesso Stato che rinnega quando le leggi vengono infrante contro di lui.

Non ho mai detto che quella dello stato è una persecuzione. Ho solo detto che so benissimo quali sono i rischi che corro, e li accetto se intravedo la possibilità di continuare in questo modo a "salvare" il motoalpinismo.

Nel caso specifico, io penso che sparire con la mia moto equivarrebbe a lasciare il bosco a chi gira senza targa e nella maniera che sappiamo, avallando la tesi che tutti i motociclisti sono distruttori della natura. La mia presenza sta proprio a dimostrare che esiste un altro modo di fare enduro.


@Zioteddy: è inutile fare dell' ironia, l'enduro è uno sport, come lo sono tutte le competizioni motoristiche.

Non ti preoccupare... io e Teddy ci picchiamo dopo di fuori! :celopiùg:
 

motoalp

Biker serius
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se si è giunti a regolamentare la questione, evidentemente, è perchè il numero complessivo o i comportamenti scorretti di qualcuno non risultano comunque sostenibili..

Lo ripeterò fino alla noia: il motoalpinismo non è stato regolamentato, ma è stato vietato in generale, perché Piemonte, Liguria e Lombardia hanno trovato troppo difficile elaborare una regolamentazione seria.

Ora capirai che, in una regione dove l'enduro è una pratica molto diffusa, pensare di applicare tale norma dall'oggi al domani equivale a buttare benzina sul fuoco; il che non aiuta mai a risolvere i problemi, ma è solo un contentino per chi si è lamentato della presenza di moto nei boschi.

Altra cosa sarebbe stata regolamentare, ovvero definire delle specifiche aree vietate ai motori laddove il flusso di moto non è sostenibile, effettuare controlli specifici su tali aree ed esigere moto a norma con il Cds.

Alla fine paga chi gira adeguatamente e con la targa, mentre chi è senza targa continua a fare danni e della norma se ne fotte. Il risultato non c'è, e i danni ai boschi permangono; ciò dimostra la "bontà" di tale norma.

Vietare in maniera generica era più facile e sbrigativo che fare uno sforzo pr regolamentare... è per questo che l'Italia è la repubblica delle banane.
 

marzia

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Lo ripeterò fino alla noia: il motoalpinismo non è stato regolamentato, ma è stato vietato in generale, perché Piemonte, Liguria e Lombardia hanno trovato troppo difficile elaborare una regolamentazione seria.

Ora capirai che, in una regione dove l'enduro è una pratica molto diffusa, pensare di applicare tale norma dall'oggi al domani equivale a buttare benzina sul fuoco; il che non aiuta mai a risolvere i problemi, ma è solo un contentino per chi si è lamentato della presenza di moto nei boschi.

Altra cosa sarebbe stata regolamentare, ovvero definire delle specifiche aree vietate ai motori laddove il flusso di moto non è sostenibile, effettuare controlli specifici su tali aree ed esigere moto a norma con il Cds.

Alla fine paga chi gira adeguatamente e con la targa, mentre chi è senza targa continua a fare danni e della norma se ne fotte. Il risultato non c'è, e i danni ai boschi permangono; ciò dimostra la "bontà" di tale norma.

Vietare in maniera generica era più facile e sbrigativo che fare uno sforzo pr regolamentare... è per questo che l'Italia è la repubblica delle banane.

sul fatto che anche le moto debbano avere il loro spazio, non ci piove..resto però dell'idea che quegli spazi non debbano coincidere per forza con i sentieri montani...

per quanto riguarda il mancato rispetto della legge, secondo me è più indice di scarso o nullo senso civico e della assenza di seri controlli, piuttosto che della sua scarsa bontà..

a proposito, mi è parso di sentire che hanno appena bloccato, proprio nell'area in cui giri tu, la proposta di una gara di trial!
sarà mica che qualche problemino è percepito anche dalle amministrazioni in merito?
evviva!!

ciao, ora esco in bc, sperando che il mio week end non sia di nuovo funestato da orde di motori rombanti..
 

motoalp

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sul fatto che anche le moto debbano avere il loro spazio, non ci piove..resto però dell'idea che quegli spazi non debbano coincidere per forza con i sentieri montani...

Peccato che stiamo parlando di motoalpinismo, enduro e trial, discipline che si praticano su percorsi naturali. Le piste private ci sono già, ma vi si praticano altri sport (velocità, motocross o motard).


per quanto riguarda il mancato rispetto della legge, secondo me è più indice di scarso o nullo senso civico e della assenza di seri controlli, piuttosto che della sua scarsa bontà...

La norma (oltre che essere discriminante, secondo me) non è applicabile perché il territorio da verficare (la regione tutta) è troppo grande e non è socialmente pensabile di fermare un motocilista e spiegargli che può anche vendere la sua moto perché non può essere usata per lo scopo per cui è stata costruita, pagata, tassata, assicurata e bollata.

Da ciò deduco che chi ha emesso quella norma lo ha fatto senza l'intenzione di ottenere dei risultati, ma solo come atto politico. Quindi credo che sia poco intelligente, da parte di chi vorrebbe meno moto in montagna, plaudire una operazione normativa del genere.


a proposito, mi è parso di sentire che hanno appena bloccato, proprio nell'area in cui giri tu, la proposta di una gara di trial! sarà mica che qualche problemino è percepito anche dalle amministrazioni in merito? evviva!!

Sei un pochino superficiale nell'osservare i fatti.

Non mi interesso di gare, ma ho letto la notizia proprio ieri. La gara è stata annullata meno di una settimana prima che si svolgesse (per motivi ambientali), dopo che erano state date tutte le autorizzazioni del caso da mesi, e senza dare il tempo agli organizzatori di "traslocare" altrove.

Sarebbe stata la settima edizione di tale gara.

Ti posso assicurare che in quella località di bosco circolano tranquillamente moto per tutto l'anno, senza divieti espliciti e senza controlli; posso comunque accettare che tale zona venga interdetta ai motori per motivi ambientali (dimostrando che è più sensibile di altre). Ma...

...vietare una gara, che implica la risistemazione del percorso dopo il suo svolgimento, e poi trascurare il passaggio di mezzi motorizzati per tutto il resto dell'anno esclude che l'amministrazione si sia mossa per veri motivi ambientali, ma pare piuttosto un'operazione di facciata.
 
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Peccato che stiamo parlando di motoalpinismo, enduro e trial, discipline che si praticano su percorsi naturali. Le piste private ci sono già, ma vi si praticano altri sport (velocità, motocross o motard).

La norma (oltre che essere discriminante, secondo me) non è applicabile perché il territorio da verficare (la regione tutta) è troppo grande e non è socialmente pensabile di fermare un motocilista e spiegargli che può anche vendere la sua moto perché non può essere usata per lo scopo per cui è stata costruita, pagata, tassata, assicurata e bollata.

beh, allora per lo stesso motivo l'assassinio dovrebbe esser consentito: già, come si fa a monitorare tutto il territorio?del resto le pistole le vendono!!!

Da ciò deduco che chi ha emesso quella norma lo ha fatto senza l'intenzione di ottenere dei risultati, ma solo come atto politico. Quindi credo che sia poco intelligente, da parte di chi vorrebbe meno moto in montagna, plaudire una operazione normativa del genere.

è una tua supposizione, carta canta....



Sei un pochino superficiale nell'osservare i fatti.

Non mi interesso di gare, ma ho letto la notizia proprio ieri. La gara è stata annullata meno di una settimana prima che si svolgesse (per motivi ambientali), dopo che erano state date tutte le autorizzazioni del caso da mesi, e senza dare il tempo agli organizzatori di "traslocare" altrove.

Sarebbe stata la settima edizione di tale gara.

Ti posso assicurare che in quella località di bosco circolano tranquillamente moto per tutto l'anno, senza divieti espliciti e senza controlli; posso comunque accettare che tale zona venga interdetta ai motori per motivi ambientali (dimostrando che è più sensibile di altre). Ma...

...vietare una gara, che implica la risistemazione del percorso dopo il suo svolgimento, e poi trascurare il passaggio di mezzi motorizzati per tutto il resto dell'anno esclude che l'amministrazione si sia mossa per veri motivi ambientali, ma pare piuttosto un'operazione di facciata.

come hai affermato proprio tu qualche post addietro, il problema delle risistemazioni dei tracciati post gara è cosa di cui sei al corrente...non capisco perchè adesso fai l'indignato...
la legge regionale peraltro dice che non possono essere autorizzate x 2 anni di fila gare sugli stessi tracciati..va beh che la legge per te è carta straccia, ma se è vero quello che riporti, l'annullamento era più che auspicabile!!
 

motoalp

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va beh che la legge per te è carta straccia

Io non lo so se la legge è carta straccia. Ma per i tribunali evidentemente sì, perché il 90% dei processi ribalta la sentenza da un tribunale all'altro, da un grado di giudizio all'altro, interpretando in tutt'altra maniera le stesse leggi.

O i giudici sono in buona parte disonesti, o le leggi sono incomprensibili.

Tant'è che alcuni motoalpinisti, che sono stati multati in passato per il transito nei boschi in regioni dove tale possibilità è vietata da una legge regionale, hanno visto la multa annullata dalla Cassazione, la quale ha ritenuto sentieri e mulattiere soggetti al CdS, vietabili con apposite ordinanze dei comuni (ma non delle regioni) e con apposite indicazioni.

Al contrario gradi di giudizio inferiori hanno dato un parere esattamente opposto alla Cassazione, dando ragione alle regioni (anche sui medesimi casi). Chi ha ragione? Per la giustizia hanno ragione entrambi i tribunali.

Basta avere i soldi per arrivare in Cassazione. Proprio un bel sistema.
 

motoalp

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beh, allora per lo stesso motivo l'assassinio dovrebbe esser consentito: già, come si fa a monitorare tutto il territorio?del resto le pistole le vendono!!!

No, però la vendita delle pistole è regolamentata, le stesse sono registrate e il porto non è libero. In ogni caso, l'esempio non è applicabile perché stiamo parlando di uno sport, non di un atto disdicevole come l'assassinio. Anche se per voi il motoalpinismo è anch'esso atto disdicevole.


come hai affermato proprio tu qualche post addietro, il problema delle risistemazioni dei tracciati post gara è cosa di cui sei al corrente...non capisco perchè adesso fai l'indignato...

Tu dai per scontato che l'organizzatore sia colpevole di non aver risistemato il percorso; peccato che nessuno, neanche chi ha vietato la gara, abbia mai parlato di questo... anzi, sembra che il percorso nelle scorse occasioni sia stato sistemato, tanto da autorizzare la gara per sette anni.

E' un pregiudizio: i trialisti distruggono sempre e non mettono MAI a posto.


la legge regionale peraltro dice che non possono essere autorizzate x 2 anni di fila gare sugli stessi tracciati.. l'annullamento era più che auspicabile!!

Chi ti ha detto che la gara si è svolta anche gli anni scorsi sullo stesso percorso? Le possibilità sono due: o il percorso è cambiato ogni anno, oppure stai riportando una legge in modo inesatto.

Ripeto, mi fa piacere che tu plauda all'annullamento della gara ma non ti curi del fatto che non esistano divieti e controlli nel resto dell'anno. Se lo avessi fatto, avresti notato anche tu che qualche cosa non torna.
 
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Tu dai per scontato che l'organizzatore sia colpevole di non aver risistemato il percorso; peccato che nessuno, neanche chi ha vietato la gara, abbia mai parlato di questo... anzi, sembra che il percorso nelle scorse occasioni sia stato sistemato, tanto da autorizzare la gara per sette anni.

E' un pregiudizio: i trialisti distruggono sempre e non mettono MAI a posto.

Chi ti ha detto che la gara si è svolta anche gli anni scorsi sullo stesso percorso? Le possibilità sono due: o il percorso è cambiato ogni anno, oppure stai riportando una legge in modo inesatto.

Ripeto, mi fa piacere che tu plauda all'annullamento della gara ma non ti curi del fatto che non esistano divieti e controlli nel resto dell'anno. Se lo avessi fatto, avresti notato anche tu che qualche cosa non torna.

riporto una tua frase in merito, forse te la sei scordata

ad ogni modo, la scorsa settimana mi sono trovata a scendere da un noto sentiero della zona , immediatamente dopo una gara di trial da 350 partecipanti. quello che ho visto è stato in entrambi i casi davvero pauroso: in alcuni tratti il terreno ha ceduto e l'impressione era quella di aver a che fare con una piccola frana.

Questo purtroppo lo sappiamo. Chi di dovere dovrebbe pretendere che gli organizzatori delle gare risistemino i percorsi dopo l'evento.

in sostanza: no, io non so se quella gara è stata fatta x sette anni nello stesso posto (l'ho desunto dalla tua affermazione), nè se gli organizzatori hanno sistemato punto a punto i sentieri ogni volta...ma mi pare che tu per primo abbia in precedenza dato per scontato che non sempre la sistemazione venga fatta o porti a risultati accettabili...
e purtroppo dagli errori la gente impara a difendersi...
 

motoalp

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in sostanza: no, io non so se quella gara è stata fatta x sette anni nello stesso posto, nè se gli organizzatori hanno sistemato punto a punto i sentieri ogni volta...ma mi pare che tu per primo abbia in precedenza dato per scontato che non sempre la sistemazione venga fatta o porti a risultati accettabili...
e purtroppo dagli errori la gente impara a difendersi...

Sì, ma adesso non stai parlando in generale. Stai parlando di una specifica gara e di uno specifico organizzatore. Nel caso specifico sappiamo per certo che la sistemazione del percorso non ha nulla a che fare con l'annullamento di questa gara, quindi attenta alle accuse che fai.

Oltretutto te la prendi con un organizzatore che, a differenza di molti altri, il percorso pare lo abbia sempre sistemato regolarmente.

E poi stiamo parlando della Val d'Intelvi, un territorio in cui ci sono più moto da trial che automobili, dove le gare di trial sono all'ordine del giorno e non ci sono mai state forti opposizioni alla circolazione fuoristrada delle moto. Quindi, ribadisco l'invito a fare attenzione ai contesti di cui si parla.

Per finire... Dire che "la gente si difende" dalle gare di trial è presuntuoso, perché c'è anche "la gente" che, al contrario, a tali gare partecipa.
 

marzia

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Sì, ma adesso non stai parlando in generale. Stai parlando di una specifica gara e di uno specifico organizzatore. Nel caso specifico sappiamo per certo che la sistemazione del percorso non ha nulla a che fare con l'annullamento di questa gara, quindi attenta alle accuse che fai.

Oltretutto te la prendi con un organizzatore che, a differenza di molti altri, il percorso pare lo abbia sempre sistemato regolarmente.

E poi stiamo parlando della Val d'Intelvi, un territorio in cui ci sono più moto da trial che automobili, dove le gare di trial sono all'ordine del giorno e non ci sono mai state forti opposizioni alla circolazione fuoristrada delle moto. Quindi, ribadisco l'invito a fare attenzione ai contesti di cui si parla.

Per finire... Dire che "la gente si difende" dalle gare di trial è presuntuoso, perché c'è anche "la gente" che, al contrario, a tali gare partecipa.

le minacce non mi piacciono nè tanto meno questi toni.
cambia registro se vuoi delle risposte.
 

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Tant'è che alcuni motoalpinisti, che sono stati multati in passato per il transito nei boschi in regioni dove tale possibilità è vietata da una legge regionale, hanno visto la multa annullata dalla Cassazione, la quale ha ritenuto sentieri e mulattiere soggetti al CdS, vietabili con apposite ordinanze dei comuni (ma non delle regioni) e con apposite indicazioni.

Al contrario gradi di giudizio inferiori hanno dato un parere esattamente opposto alla Cassazione, dando ragione alle regioni (anche sui medesimi casi). Chi ha ragione? Per la giustizia hanno ragione entrambi i tribunali.

Basta avere i soldi per arrivare in Cassazione. Proprio un bel sistema.

Le cose non stanno così.

In primo luogo le sentenze riguardo alle multe annullate riguardano non la potestà delle leggi regionali di limitare la circolazione per motivi di gestione del territorio, ma le modalità operative, vale a dire la definizione delle aree vietate e la segnalazione delle stesse. Dove questi criteri sono stati soddisfatti le leggi regionali in merito sono pienamente applicate ed applicabili.

In secondo luogo le controversie sono quasi tutte precedenti alla modifica del titolo V della Costituzione, che assegna in via esclusiva alle Regioni la potestà legislativa in determinate aree, tra cui la gestione del territorio. Della serie, avete voluto il federalismo, ora ciucciatevelo.
 
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Le cose non stanno così.

In primo luogo le sentenze riguardo alle multe annullate riguardano non la potestà delle leggi regionali di limitare la circolazione per motivi di gestione del territorio, ma le modalità operative, vale a dire la definizione delle aree vietate e la segnalazione delle stesse. Dove questi criteri sono stati soddisfatti le leggi regionali in merito sono pienamente applicate ed applicabili.

In secondo luogo le controversie sono quasi tutte precedenti alla modifica del titolo V della Costituzione, che assegna in via esclusiva alle Regioni la potestà legislativa in determinate aree, tra cui la gestione del territorio. Della serie, avete voluto il federalismo, ora ciucciatevelo.


e aggiungo che, proprio per spazzare via ogni dubbio in materia di conflitto tra CdS e Legge regionale, proprio la Regione Piemonte ha specificato come queste ultime leggi abbiano come scopo la tutela del territorio e dell'ambiente e la fruibilità delle aree montane, a differenza del primo che ha come fine la regolamentazione della circolazione dei mezzi di trasporto. Quindi, finalità diverse non creano conflitto, e tutti i ricorsi non avranno più un fondamento valido, se impostati in questa maniera.

E' non è un mistero che la nuova Giunta che ha ripermesso le gare di enduro, con disappunto dei comuni che a più voci ne avevano chiesto il divieto, lo abbia fatto in seguito a contatti con FMI e motoclub ad essa affiliati che gli hanno presentato bei numeri di iscritti, aggiungendoci poi l'insistenza di un noto senatore endurista. E poi non venite a dire che i divieti generalizzati sono sclte politiche e non ambientali quando, come per la caccia, il fuoristrada è un comodo bacino di voti e consensi.
 

RN80

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Motoalp secondo me il problema non è dire quali strade/sentieri vietare agli enduro, ma in quali farvi passare. Sembra la stessa cosa ma è molto diverso. E' giusto che sia totalmente vietato il transito a qualsiasi mezzo a motore in tutte le strade sterrate/sentieri/ecc, semmai in aree circoscritte e testate dove il fondo regge con il passare delle stagioni/anni, si potrebbero fare delle deroghe x permettere il transito dei mezzi a motore agli appassionati come te.
 
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motoalp

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Motoalp secondo me il problema non è dire quali strade/sentieri vietare agli enduro, ma in quali farvi passare. Sembra la stessa cosa ma è molto diverso. E' giusto che sia totalmente vietato il transito a qualsiasi mezzo a motore in tutte le strade sterrate/sentieri/ecc, semmai in aree circoscritte e testate dove il fondo regge con il passare delle stagioni/anni, si potrebbero fare delle deroghe x permettere il transito dei mezzi a motore agli appassionati come te.

L'idea è buona, ma sono d'accordo sì e no.

Probabilmente quella che indichi tu sarebbe la procedura più corretta, oltre che essere quella in vigore attualmente; il problema è che questo metodo non sta sortendo effetti (mi risulta una sola area riservata alle moto a Bardonecchia), anche perché i comuni che per primi dovessero aprire questo tipo di aree rischierebbero di finire invasi di enduristi da tutta la regione.

Resto dell'idea che l'azione più efficace sarebbe definire (e far rispettare) le zone più sensibili. La mia zona ispira esempi abbastanza interessanti.

A Como esiste da alcuni anni il Parco della Spina Verde, un'area protetta di 1200 ettari a ridosso della città. Tale zona è interdetta alle moto, al di fuori dall'unica strada sterrata che la attraversa; in passato era molto battuta dalle moto, oggi non se ne vedono più ed il divieto è fatto rispettare.

Al contrario, sulla sponda occidentale del Lago di Como (dove abito io), non vi sono divieti e le moto circolano da sempre senza patemi di nessuno.

La mia casa si raggiunge tramite una mulattiera, che per la legge regionale non sarebbe percorribile dai motori; eppure il mio comune non ha mai sentito il bisogno di deroghe per noi abitanti, ma ha piuttosto installato un cartello al suo imbocco con scritto «è vietato l'accesso ai veicoli non fuoristrada».

Purtroppo, o per fortuna, ogni zona ha esigenze diverse, e penso sia sbagliato gettare benzina sul fuoco laddove non sia necessario.
 
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