Sull'autostrada A9 nel tratto che sovrasta Como fino a un paio di anni fa il limite era di 100 km/h per via delle curve, ed era più che adeguato. Ma, dal momento che qualcuno si è schiantato su tali curve ad oltre 150 km/h, il limite è stato abbassato ad 80 km/h... sai dirmi che senso abbia?
infatti non ha senso, sarebbe stato più utile un tutor o dei velox, con sanzioni pesanti e sospensioni delle patenti (però poi i Comuni sarebbero stati accusati di fare solo cassa..
).
Per tornare al nostro caso, in analogia con il tuo intervento, controlli efficai tesi a limitare chi va fuori dai percorsi consentiti sono quasi impossibili per le moto...
..poi...
inutile girarci attorno...quando si discute su qualcosa, è opportuno risalire alle sue cause.
Se devo discutere sui divieti alle moto, vado a vedere quali siano le cause che hanno spinto amministrazioni pubbliche in aree molto distanti, di orientamenti molto diversi (che escludono motivazioni ideologiche e politiche...qui in Piemonte sono le stesse giunte che realizzano inceneritori o che vogliono fare la TAV che promulgano leggi di divieto generalizzato), a emanare leggi che vietino in toto o in buona parte il fuoristrada a motore.
Ed i motivi sono tanti, e provo a buttarne giù qualcuno, per quel che conosco, della area in cui vivo:
-progressiva incentivazione di un turismo sostenibile
-ripristino a carico di enti come regione e province dei sentieri di montagna (la regione sta facendo un vero e proprio catasto, e sta investendo un po' di soldi sul recupero e segnalazione di percorsi)
-evidenza di danni causati su aree vaste ed eterogenee
-riluttanza dei comuni a concedere autorizzazioni per manifestazioni, gare, motocavalcate, visti i danni non risistemati a fine giornata
-consapevolezza, anche nelle istituzioni, della necessità di tutelare aree sensibili e particolari
Visto che le regolamentazioni controllate non funzionano (e ripeto, ad esempio a Bardonecchia quest'estate sulle militari chiuse ai motori 8 ore al giorno per tre giorni a settimana, la gente in jeep e moto cricolava uguale), si giunge a divieti generalizzati.
Se poi i vari motociclisti sapessero organizzarsi in associazioni che non sono solo la FMI (politicizzata e attenta più alle gare che ad altro), sapessero portare avanti i propri interessi in maniera coerente, prendendosi carico della tracciatura,
cura, manutenzione di percorsi, sicuramente una regolamentazione sarebbe possibile...ma non mi pare che così sia...o almeno, qui dove si è provato, nessuno si è fatto avanti.