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Che simpatia questi motociclisti...

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diamir

Biker popularis
29/12/09
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Vazë
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Va bene, se vuoi ti dico che le "tue" militari alpine si conservano meglio senza transito. Può darsi, mi sta bene. Ma le mie stradine liguri, le "MIE", del mio posto, non sono stradine militari con pendenze assurde e muri a secco come il tornante sulle boaria, che il peso potrebbe far crollare. Le strade che dico io sono in mezzo al bosco. Le strade che dico io si trasformano in foreste solo perchè nessuno ci passa. E se nessuno ci passa, nessuno ha interesse a farci manutenzione. Non di certo 10 biker all'anno. Se volessimo metterle a posto, solo nel mio comune, verrebbe ad esser il mio unico impiego (non retribuito!). Le strade che dico io sono di terra, non di pietre come le militari sulla Boaria. La terra viene via con le piogge e si scavano dei solchi che neppure le jeep riescono ad affrontare. La terra, se qualcuno ci passa sopra con qualcosa di pesante si compatta e restà lì. La manutenzione deve esser fatta. Ma in questo modo, se già levi le piante che non crescono, un po' di interesse da più persone che le usano e un maggior uso da parte di mezzi più pesanti... 3/4 dell'opera sarebbero già fatti...
 

bikerciuc

Biker infernalis
@diamir

posto per vero che il passaggio delle gomme compatti e scoraggi la vegetazione tutto ciò è vero però solo quando c'è clima secco o moderatamente umido...

ma quando la strada di terra diventa fango, la gomma non compatta più, scava...e tu potresti dare garanzie che ciò non accada allo stesso modo in cui potresti garantire che poi chi è passato torni a tappare i buchi...
 

diamir

Biker popularis
29/12/09
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Vazë
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La cosa più dievertente è che quando avevo 15/16 anni andavamo a dormire sui prati. C'era un sacco di gente. Tutti con moto e macchine, chi con il trattore etc.
Io avevo il 50ino e non aravo le strade. Ma c'erano anche i crossiti che aravano tutto. Poi per 2 o 3 anni è arrivata la forestale (anche loro in macchina), hanno fatto multe, sequestrato mezzi etc. etc. Praticamente su quei prati non ci va + nessuno. Solo io e pochi altri in bici. Le strade per arrivarci sono 4. La prima è diventata un fiume, la fai solo in discesa. la seconda era già un fiume ed è rimasta tale (senza moto non è migliorata). La più usata (qualche temerario ancora ci va in macchina) è l'unica che si riesce a percorrere, anche se sta parecchio peggiorando. L'unica che si riesce ad usare è quella che porta al parco eolico. E' sempre stata bruttina ma adesso, portandoci i generatori eolici, è stata rifatta. Ed è sempre a posto proprio perchè ci passano i mezzi della manutenzione e perchè ogni tanto è aperta al traffico per poter vedere il parco eolico.
 

resina65

Biker grossissimus
18/5/06
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imperia
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la mia domanda è un'altra: ma 'ste strade di terra nel bosco perché sono state tracciate, da chi e quando, e a cosa dovevano servire ??
che magari scopriamo che lo scempio è stato fatto prima, .... forse c'era solo un sentiero e poi hanno deciso chissà perché di fare una strada che, come si è poi dimostrato, non serviva a nessuno
 

maxilconte

Biker infernalis
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Trieste
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Diamir ha sollevato una questione a parere mio differente.
Un conto sono le attività ludiche dello scriteriato di turno e un conto sono i passaggi motorizzati di gente "normale" fatti per ragioni "normali" su strade all'uopo costruite.
Mi spiego, abito a Trieste e frequento, in mtb, sterrati italiani e sloveni. Quelli italiani sono vietati al passaggio motorizzato in base ad una legge regionale di cui non ricordo gli estremi, quelli sloveni sono liberamente transitabili. E questi sono di gran lunga in migliori condizioni e da me prediletti! Ovviamente lo sono sia per la continua manutenzione sia per il fatto, innegabile, che il passaggio di ruote pesanti "non sgommanti" contribuisce notevolmente al loro mantenimento. Sia chiaro, su queste sterrate si incontra di tutto, dall'auto al bilico (!), dalla moto che sgasa alla motoslitta in caso di neve. Faccio notare che gran parte di queste (bellissime e a volte ardite) strade sono state costruite in epoca asburgica prima (con tanto di targhe commemorative) e dal genio italiano poi (con tanto di targhe commemorative scalpellate e deturpate).
Quindi, nuovamente, un uso responsabile delle strade montane a parer mio non farebbe altro che migliorare il loro stato: questo ovviamente con i presupposti (utopistici?) di una periodica manutenzione e di un controllo di chi "esagera". Venendo al caso italiano la vedo difficile. In primis perchè ci sono già tante strade asfaltate che portano quasi ovunque (in Slovenia no), poi perchè "noi" siamo 60 milioni e "loro" sono 2 milioni e, in terzo luogo, perchè "loro" vivono ancora la montagna, ci lavorano, coltivano, abbattono alberi e costruiscono baite, "noi" vietiamo, abbandoniamo e costruiamo alberghi e spa.
Un conto, quindi, sono i sentieri (fatti originariamente per andarci a piedi) e le mulattiere (muli) e un conto sono le carrarecce costruite per i mezzi pesanti: se manutenute e usate durano, se lasciate a loro stesse prima o poi fanno trafilare l'acqua che smuove le pietre e le fa crollare. Ovviamente, e siamo sempre lì', anche una moto può far saltare via le pietre anche con un solo passaggio!
 

sembola

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una nera e l'altra pure
diamir, nessuno vuole sostenere che la viabilità forestale si rovina solo per colpa dei mezzi a motore. Se non si fa manutenzione (anche solo a livello di canalette di scolo) anche la pioggia e la neve nel lungo periodo sono in grado di rendere una mulattiera impercorribile, e non dappertutto il passaggio di mezzi a motore danneggia il fondo stradale e comunque non allo stesso modo (5 moto su una strada militare lastricata non hanno lo stesso effetto di 100 su un viottolo in terra battuta con l'umido).

Ma sostenere che il mancato passaggio di mezzi a motore provochi dei danni è una cosa che non sta nè in cielo nè in terra. E' la mancanza di manutenzione o l'errata costruzione a far sì che le intemperie creino danni. Se no non si spiega come sia possibile che in alta montagna continuino ad esistere carrarecce a fondo naturale da centinaia di anni... Nel caso che citi infatti l'unica strada percorribile rimane quella di servizio al parco eolico, che evidentemente viene manutenuta: chi potrebbe mai avere interesse a fare manutenzione su una strada che poi non ha diritto a percorrere ?

Sulla vegetazione sono invece d'accordo con te, se non ci passa nessuno le piante si riappropriano del terreno. Ma non è che avere viottoli puliti ma impercorribili sia tanto meglio che averli infrascati.
 

diamir

Biker popularis
29/12/09
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Sei duro. Su molte cose diciamo la stessa cosa. Ma non è assurdo il fatto che se non ha interesse nessuno a passare da un posto, nessuno fa manutenzione e nessuno mette 'ste benedette canalette di scolo. Le nostre strade sono abbandonate a se stesse. Non abbiamo i soldi per fare sanità e scuola mi vuoi dire che ente pubblico va a mettere le canalette di scolo se nessuno ci passa? Tu? Io?
Prova a chiudere al transito pesante tutte le strade bianche carrabili militari alpine e scommetto che tra 10 anni forse ci vai solo con il trial o a piedi. O a piedi (in salita e in discesa) con le nostre bighe.
Anche a me da fastidio andare al Colle della Boaria che è a 2080m, tutto sudato e pieno di polvere che mi hanno tirato su le jeep e le moto, con la puzza di gasolio e di benzina, ma almeno ci sono andato senza fare 1 metro a piedi.

Vieni da me. A 150 metri dal bitume ci vuole il machete per farsi strada. Per me nei miei posti, qui lo dico e non lo nego, riprendo le tue parole "il mancato passaggio di mezzi a motore provoca dei danni"
 

Little Eagle

Biker superis
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Quoto in pieno! sono d'accordo su ogni parola.
Anche resina ha centrato il problema: la destinazione d'uso originale delle strade.
Perché allora anch'io potrei lamentarmi: lo scorso anno ho trovato una nuova stadina, creata dai boscaioli per la rotazione dei cedui. Questa estate era già invasa da rovi e il prossimo anno sarà sicuramente chiusa. Invece non mi lamento: è giusto così. Sono contento di aver potuto fare una variante inedita, la prossima volta ce ne sarà un'altra.
Se invece parliamo di viabilità storica, il discorso è diverso.
Ancora: se le strade sono costruite a scopi silvo-pastorali o sono a servizio di impianti (acquedotti, funivie, non importa) la percorribilità con mezzi motorizzati dovrebbe essere riservata solo ed esclusivamente agli aventi diritto (almeno questa è la normativa in Piemonte) e sta a loro curarne la manutenzione in funzione delle effettive esigenze. Quando queste sono esaurite, la natura si riprenda lo spazio sottratto. Pretendere di passare in moto o in auto per "curarne la manutenzione" mi pare esagerato e inopportuno. Si tratta piuttosto di cambio di destinazione d'uso, che non può essere un'iniziativa arbitraria.
 
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diamir

Biker popularis
29/12/09
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Vazë
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Visto che sei tanto esperto di Limone....
Sei mai stato al Forte Giaura?
Ci sei mai arrivato in bici?
E' a soli 10 km dalla Boaria e la strada è stata progettata dagli stessi che hanno fatto le carraie di cui stiamo discutendo. E' CHIUSA AL TRANSITO DEI VEICOLI A MOTORE. E in bici non ci si riesce più ad andare. Tutta distrutta, traccia quasi persa e muretti a secco crollati senza che ci sia MAI passato un mezzo a motore....
 

kikhit

Biker incredibilis
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non è che lo voglio...è così! e ce l'ho sotto gli occhi in diversi anni e centinaia di km in mtb sulle militari, ed ancor più di escursionismo a piedi!

ma vedi che poi hai sccritto proprio quello che ti dicevo? Sono piogge e incuria che causano il deterioramento delle strade, evidentemente costruite senza criteri ingegneristici ma empiricamente in base alle necessità locali....dal mulo si è passati al trattore e al pandino 4x4...allora allarghiamo la mulattiera per farceli passare...e questo è successo anche qui in Pimeonte sulle strade di bassa montagna, che derivano quasi tutte da ampliamenti e modifiche 8spesso radicali e sostanziali) di vecchie carrarecce e sentieri..ma modifiche fatte, e questo è importante, non per divertirsi con moto bici, ecc, ma per lavorare nei boschi.
Ora, i boschi non vengono quasi più lavorati, nessuno ha interesse a mantenere percorribili e sgombre da vegetazione (i motard, i biker, i fuoristradisti preferiscono passare il loro tempo in bici che lavorare sui percorsi, magari rinunciando a qualche weekend di sole e divertimento) queste strade, pertanto si chiudono, le canaline di scolo si deteriorano nel tempo e incrementano l'erosione, ecc.
Diverse, e ancora, sono le militari alpine, per quanto già scritto.
E sentire che il passaggio di mezzia motore, che sarebbe per finalità ludiche e basta (intanto nessuno ci va più a lavorare nei boschi) copatta dei fondi così delicati di strade costruite ad minkiam, mi pare assai inverosimile.
E paragonare questo tipo di strade alle militari alpine, per inferire che il passaggio dei mezzi motorizzati fa bene, è non corretto sia da un punto di vista logico che sostanziale, proprio perché una delle due premesse, quella che equipara le due tipologie di strade, è errata.
 

kikhit

Biker incredibilis
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ricordi cosa fece Copernico con la sua 'rivoluzione'? guardò le cose per un attimo al contrario e...

...quel tratto che tu dicì non è rovinato perché chiuso alle auto ma....chiuso alle auto perché rovinato, impercorribile da esse e pericoloso per fuoristradisti inesperti nei tratti che sono praticabili.
 
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...se non ha interesse nessuno a passare da un posto, nessuno fa manutenzione e nessuno mette 'ste benedette canalette di scolo.
Cosa che comunque NESSUNO fa o ha mai fatto da quando la campagna si è spopolata negli anni '60. Non lo fanno i cacciatori, non lo fanno i boscaioli, non lo fanno i motard e neppure i biker, anche perchè NON lo possono fare se il proprietario non è d'accordo.
Uno dei motivi della chiusura di molte carrarecce è proprio l'impossibilità degli enti responsabili di curarne la manutenzione e quindi evitarne le responsabilità civili e penali connesse. Ma qui non parliamo di "strade" propriamente dette, ma di viottoli e mulattiere.

Prova a chiudere al transito pesante tutte le strade bianche carrabili militari alpine e scommetto che tra 10 anni forse ci vai solo con il trial o a piedi.
In Alto Adige ne giusto fatte due la settimana scorsa, che come tutte le forestali in Trentino e AA sono chiuse al traffico privato motorizzato da almeno 20 anni: puoi salire con le sospensioni bloccate, ci son andati perfino i miei vicini di campeggio con due ragazzini di 10 anni. Ed arrivano a 2500 metri...

Vieni da me. A 150 metri dal bitume ci vuole il machete per farsi strada. Per me nei miei posti, qui lo dico e non lo nego, riprendo le tue parole "il mancato passaggio di mezzi a motore provoca dei danni"
Abbi pazienza, ma la vegetazione non è un "danno" anche se impedisce il passaggio, nessuno ti impedisce di tagliarla. Un danno è quando non ci sono frasche ma ci trovi un solco di 50 cm che ti impedisce di pedalare, quellosì che non lo puoi rimediare...
 

Ivan64

Biker superis
Da qualche giorno leggo e basta..... parliamo di strade o di sentieri? la differenza è netta, una strada, anche molto antica, è stata costruita per sopportare il passaggio di carri, un sentiero invece, normalmente NON è stato costruito, ma si è formato col passaggio di pedoni, e negli ultimi 20-30 anni anche col passaggio di bici e moto! Nel secondo caso, il fondo della zona è fondamentale, se si tratta di roccia, tufo e terreno compatto in genere, i passaggi delle moto non fanno danni (parlo di qualche passaggio al mese, non di 100 moto a settimana)....su terreni piu cedevoli, tipo creta, i danni si fanno, sopratutto se c'è bagnato!
Chiaro che il problema sussiste, ma è anche evidente che riguarda alcune zone....quante non saprei dire.... le segnalazioni di danni vedo che arrivano da tutta italia, ma ne arrivano altre, che 'segnalano' che il problema è quasi contrario, cioè il passaggio delle moto tiene aperti e percorribili i sentieri, ed i divieti portano alla scomparsa di questi! Io abito in una di queste zone, e visto che sono endurista mi sento molto fortunato..... Purtroppo in tante altre parti non è così, il fondo, i sentieri in comune coi bikers, il numero elevato di moto....e il cervello di alcuni motociclisti!
 

kikhit

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se non vi è un interesse pubblico, legato alla destinazione d'uso della strada, nessun ente pubblico sistemerà mai una strada. Se dei biker hanno un interesse a percorrerla, senza lagnarsi tanto costituiscono una associazione, presentano dei progetti, magari riescono anche a reperire qualche finanziamento, e la risistemano. Un tratto a stagione, e in qualche anno le aree bvengono 'risanate'. E di biker, specie dalle tue parti, ce ne sono eccome!

Ti ripeto per l'ennesima volta poi, io le strade militari chiuse al traffico preventivamente (e non in seguito alla loro inagibilità per frane, ecc.) le trovo sempre con il fondo migliore...anzi...spesso alle quote più basse cresce anche un po' di erbetta che con il suo apparato radicale compatta e limita l'erosione.

Se vui ti faccio un elenco dei vari tratti, con relativa apertura o chiusura al traffico, e con il loro stato di conservazione.
 

Eciap

Biker serius
30/8/10
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soda city (LI)
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Non so come funzionino le cose nel senese, ma dalle mie parti, i cacciatori fanno un po' il comodo loro. Se devono aprirsi una strada nel bosco se la aprono con la motosega, proprietà privata o no, principalmente perchè al privato del suo bosco non frega assolutamente nulla. Molti sentieri situati in aree fuori dai parchi naturali, sono percorribili solo perchè i cacciatiori ogni anno fanno manutenzione per poterci passare, altrimenti sarebbero già tutti chiusi. (e io i cacciatori non li posso vedere... però di questo gli si deve dare atto...)

Sono un volontario di pubblica assistenza e la mia associazione, tra le altre cose, ha una convenzione con il comune per la manutenzione dei "percorsi verdi".
La facciamo una volta l'anno ad inizio giugno, e nonostante 8 mesi prima siano passati i cacciatori a ripulire tutte le strade e i viottoli, spesso si deve usare la motosega altrimenti non si passa neanche a pregare...

Il punto però è che le moto (almeno qui) non mantengono un bel nulla, fanno solo solchi di 30 centimetri che si trasformano in fiumi e laghetti melmosi quando piove. Stesso discorso per i fuori strada. Ci sono varie associazioni nella zona di fuoristradisti che percorrono questi boschi in continuazione, e i tracciati più battuti si riconoscono dalle fosse gigantesche nel mezzo alla strada, scavate quando il terreno è umido!
 
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resina65

Biker grossissimus
18/5/06
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hai portato un buon esempio
Io sono stato al forte Giaura e anche un po' più su, ma non vuol dire: ovviamente, per maggiore sicurezza, ho abbandonato la "strada" e ho evitato gli ultimi tornanti franati e sono salito a spinta dal sentiero pedonale; la strada è ovviamente chiusa al transito ai veicoli a motore e la manutenzione non viene fatta da nessuno perché è una strada che terminerebbe al forte e ci si può andare tranquillamente a piedi. Diversamente la strada della Boaria (anch'essa chiusa al traffico, dal tratto della Boaria al Pian Ambrogi, ma il divieto non viene rispettato http://www.labrigue.fr/index.php?id=7225) collega Casterino, Limone, Monesi, Briga; ora capisci da solo che c'è un interesse per fare in modo che la strada sia percorribile perché l'afflusso turistico fa lavorare un po' di locali nei succitati paesi e qualche rifugio; come ti spieghi altrimenti che tutti gli anni a giugno si procede a rimuovere la neve e a sistemare la strada nei pressi del colle di Selle Vecchie;
ora il dilemma è: preferisci fare la strada a piedi e/o in bicicletta nelle condizioni in cui l'hai fatta tu (polvere, benzina, ecc.) tutta in sella, oppure saresti disposto a farne dei tratti a piedi dove mancando la manutenzione vien giù qualche roccia ??
Io non ho dubbi sulla seconda scelta anche se la soluzione ottimale sarebbe una conservazione dell'opera con divieto assoluto ai veicoli (facendolo osservare)
 
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diamir

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29/12/09
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Senza dubbio la prima opzione. Con la seconda ci vado già tutti i giorni qui da me. E Non riesco a fare tutte le strade che vorrei.
Poi chi l'ha detto che in quei posti li ci si deve andare solo in bici o a piedi? Non vi sentite un po' egoisti e arroganti, come i motociclisti?
 

Little Eagle

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Voto per la seconda, senza se e senza ma.

Non credo si tratti di arroganza: solo di impedire che ovunque vai ti ritrovi puzza e rumore. Se vado in montagna è per godere della natura: se mi porti la città anche lassù avremo distrutto quel poco che ci rimane vicino a casa.
Tanto più che oramai molte località montane sono diventate succursali di città con tutti i loro divertimentifici. Se ci sono infrastrutture viarie integrate nel territorio ed è possibile goderle in modo ecologico (a piedi, in bici, senza inquinare), vi prego: cerchiamo di conservarle tali ancora a lungo.
 
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bikerciuc

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altrimenti si faccia pagare il transito ai mezzi motorizzati, già che in Alto Adige lo fanno, li si lasci andare in determinati giorni e a determinate condizioni e con i soldini incassati si provi almeno a fare un po' di manutenzione pubblica incrementando economia e posti di lavoro...

come dite?
nessuno pagherebbe?

ah...ecco...tanto si va lo stesso con o senza divieti.
 
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Poi chi l'ha detto che in quei posti li ci si deve andare solo in bici o a piedi? Non vi sentite un po' egoisti e arroganti, come i motociclisti?


Se arroganza è ritenere e sostenere che la montagna, in certi luoghi ed in certe forme, non sia per tutti, ma solo per chi vuole e sa guadagnarsela con le proprie forze, unico modo per preservarne la bellezza ed i delicati equilibri, son ben felice di essere arrogante.
Arrogante in senso letterale, ovvero che mi arrogo il diritto di andarci "solo io", in maniera rispettosa e sostenibile, a discapito di chi con rumore spaventa la fauna, con i gas di scarico incrementa le emissioni in luoghi dove l'aria è un poco più pulita, rovina il fondo di molti percorsi, almeno di quelli più fragili, crea turismo di massa che l'unico bene che fa è alle tasche di qualche albergatore e amministratore.
Egoista no. Anzi, è proprio altruismo, è proprio perché anche in futuro chi vuole e sa conquistare una montagna lo possa ancora fare, che mi arrogo il diritto di andarci "solo io".
Ovviamente ciò non in tutti i luoghi, ci sono forme di regolamentazione che se migliorate (vedi la già citata ztl montana a Bardonecchia, purtroppo poco rispettata da motard e fuoristrada) possono, in certi luoghi e contesti, consentire una reciproca convivenza. Ma ci sono altresì luoghi dove ci si va solo in bici o a piedi, e altri in cui è giusto andarci solo a piedi, o non andarci proprio.
 
Stato
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