Se volessi entrare nel vostro giardino per poter farvi un qualsiasi segno causato da un mio semplice sfizio, poi magari protratto per altre decine e decine di volte, capirei da subito che questo sfizio causerebbe una moltitudine di problemi , in quanto questo giardino potrebbe rovinarsi e rovinandolo, mi costerebbe o fatica per ripristinarlo o soldi per pagare una multa che sarebbe giusta e inopinabile. Indi per cui non lo farei mai e come idea non mi si ripresenterebbe più in contesti simili.
Incominciai a frequentare l'outdoor nella forma di trekking con mio padre negli anni '80 e a dire il vero il paesaggio era completamente diverso trent'anni fa, nel bene e nel male: si aveva una coscienza minore del rapporto impatto ambientale-uomo, ma per quanto sia si creavano questi impatti non per diletto. I sentieri su cui giravo erano l'espressione pura e vera della storia, della natura e della cultura del nostro territorio: battaglie della II guerra mondiale hanno visto passare alleati e nemici della patria lungo questi percorsi; sono state erette fortificazioni inespugnabili disseminate in qua e in la attorno ai nostri colli; chi voleva mettersi in comunicazione con le varie vallate o le singole case lo usava come una normale strada ad alta viabilità dei giorni nostri. Insomma, più mio padre mi riempiva la mente di avvenimenti, manifestazioni, curiosità e quant'altro, più la mia considerazione per queste vere e proprie arterie a fondo naturale cresceva in maniera esponenziale. Se poi vogliamo aggiungere, ma non per ordine di importanza, alla fine che si passa in luoghi di rara bellezza naturale e che gli incontri con animali e vegetali è all'ordine del giorno, crea una vera e propria paternità verso questi luoghi.
Nel 2007 iniziai a fare la mia prima manutenzione ad un sentiero sopra la casa della Valle (vicina ad essa c'è una maestosa roverella) in quanto facendo MTB, non riuscivo a passare in alcuni tratti dove la vegetazione era divenuta abbondante e invasiva; ma sopratutto c'è un passaggio molto difficoltoso, causato da un passaggio di motori da enduro: se il taglio di vegetazione per ripristinare l'originale larghezza del percorso non è stata così difficile, ben altra cosa era ripristinare con zappa e badile un tratto del sentiero in quanto anche la presenza di una sorgente modellava fortemente questo tratto. Chiudendo i solchi con della terra e sassi e ripristinando un taglia-acque demolito con il passaggio dei mezzi motorizzati, avevo ripristinato il tratto del sentiero. Il fine settimana successivo andai a fare il sentiero sopracitato e con forte disappunto il lavoro da me fatto era stato buttato ai quattro venti da 2 massimo 3 motori: solchi di oltre 20 cm avevano indirizzato l'acqua verso la carraia sottostante e ci si ritrovava l'acqua per oltre 500 m sullo stradello.
Con un decreto regionale è di divieto assoluto il passaggio di mezzi motorizzati lungo mulattiere, sentieri e percorsi con fondo naturale, nonché è interdetta la viabilità a questi lungo tratte della Unione dei tre comuni e del Parco della Vena del Gesso. Le sanzioni sono oltremodo alte per questi tipi di infrazioni.
Nonostante tutto questo durante le uscite che faccio anche con i miei compagni di avventura, mi ritrovo spesso faccia a faccia con dei mezzi motorizzati in questi luoghi interdetti a loro e mai li ho visti fare dietrofront da questi percorsi di divieto.
I sentieri della nostra zona hanno una struttura che varia dall'argilla pura a terreni di medio impasto con la presenza di sassi, fino a finire alle vecchie e friabili rocce di arenaria e galestro. Sono tutti terreni molto deformabili e in genere sono difficilmente ripristinabili.
Esistono strade e sentieri che ad oggi stanno velocemente decadendo in quanto in alcuni tratti esposti, il continuo passaggio di mezzi motorizzati, ha canalizzato l'acqua e eroso parte dei percorsi stessi: se andate sul CAI 505 poco sopra Cà Baghetto in direzione Cà Malanca, il continuo passaggio di questi motori sta creando difficoltà di percorribilità del sentiero in quanto è divenuto così stretto da dover essere preso con le dovute attenzioni anche a piedi. Inoltre si sono create pozze permanenti che creano una vera e propria barriera per poter effettuare un escursione: a volte sono profonde oltre il mezzo metro. Alcuni sentieri sono così impraticabili in quanto queste attività illegali, vengono effettuate in periodi piovosi e in direzione opposta alla pendenza al sentiero: un mix esplosivo che crea vere e propri scempi in un ambiente naturale. Il rumore causato da questi, oltremodo è di sgradevolissimo contorno per chi vuole vivere la natura, impedendo di assaporare quello che è il relax dato da esso e dalle innumerevoli opportunità di incontrare animali.
Ogni volta che esco in questi luoghi, posso solo che affliggermi in quanto ci si ritrova in un contesto di impotenza. I controlli purtroppo sono veramente al lumicino e il territorio è così ampio che con così poche forze al seguito non si riesce a fare dei controlli maggiori.
In un contesto di illegalità e di distruzione ambientale, mi chiedo se dobbiamo ancora permettere tutto ciò.
Non sono estremizzante politico o quant'altro, ma sono un semplice cittadino che vuole farvi sapere quello che tanti pensano e che nessuno vuole dire, cioè quello di un autolesionismo dei nostri luoghi che inevitabilmente sta portando ad una fine dei sentieri e delle strade a fondo naturale.
Possibile non capire che si sta cancellando oltre che dei percorsi, anche un modo per fare attività nel totale rispetto dell'ambiente e della storia legata a questi posti, portando via così anche un turismo che è imprescindibile dalle nostre zone? Possibile non cercare da parte delle autorità una campagna di sensibilizzazione verso coloro che ignorano ciò che sta accadendo solo a pochi passi di distanza da casa loro? E' possibile tutto questo?
Peccato che vogliate lasciar correre questa illegalità... davvero una sconfitta, sapendo che basta poco per vincerla...
Eppure se un domani qualcuno volesse segnare il vostro giardino, ebbene sappiate che sarò dispiaciuto per questo e cercherò di ripristinarvelo, perchè quel vostro giardino è anche il mio!