Ho parlato con il meccanico del Velocipedo di Santiago, l'
officina di biciclette, mi ha raccontato un po', mi ha detto che è il più duro ma anche il più bello, devo ancora documentarmi bene, per ora ho solo le tracce e le tappe.
In ogni caso se ne parlerebbe il prossimo anno.
Se hai infomazini per quel cammino le prendo volentieri.
Purtroppo posso darti informazioni solo parziali, perchè l'avventura non è andata a buon fine, però posso iniziare a dirti che:
1) se vai in auto, parcheggiare a Irun sarà un'impresa. I parcheggi costano parecchio (per dieci gg ci avevano chiesto 130 euro!). Noi abbiamo ripiegato su un campeggio nel quale abbiamo dormito la sera prima di intraprendere il Cammino e nel quale abbiamo lasciato parcheggiata la macchina (4 al giorno, ma se non fosse stato per noi la tizia nemmeno ce li avrebbe addebitati, non si era nemmeno accorta che avessimo lasciato lì la macchina). Non ricordo il nome del campeggio (se ti serve te lo cerco) ma era tra Irun e San Sebastian.
2) arrivare a San Sebastian da Irun non è esattamente una simpatica esperienza (traffico, pochissime indicazioni, rischio di finire in autostrada).
Da lì in avanti è molto meglio.
La prima tappa da San Sebastian a Deba (circa 60/65 km) è ricca di asfalto, salite piuttosto dure, discese velocissime e sentieri. L'oceano è sempre lì, presente. Ti sembra di poterlo toccare quando vuoi.
A Deba non ci sono posti dove mangiare il menù del pellegrino. Avevamo provato a informarci in un ristorante sul mare ma ci avevano chiesto 30 euro a testa.
Abbiamo ripiegato su un barettino immediatamente sulla spiaggia. 15 euro in due e avevamo mangiato e bevuto alla grande.
L'albergue era quello che era: non esattamente un esempio di pulizia maniacale e per nulla affollato. E' nella parte alta del paese (c'è da prendere un ascensore).
Noi eravamo in stanza da soli (gli altri otto letti erano vuoti) e avevamo dormito come due pascià.
L'albergue di Lezama è piccolino e se non c'è posto ti rimandano al Fronton (il sottotetto di una palestra): te ne stai lì senza materassino a guardare le stelle.
Sistemazione scomodissima ma quanta magia dentro!
Quella notte non me la dimenticherò mai e il primo pensiero non va alla scomodità quanto alle stelle che avevamo sempre davanti. Sembrava di essere tornati al medioevo quando davvero ci si accampava nei boschi.