Il paragone è completamente fuori luogo, la precisione e le tolleranze necessarie nell' orologeria sono di parecchi ordini di grandezza superiori a quelli sufficienti in una trasmissione di una bicicletta, per via delle dimensioni spaziali e temporali in gioco.Tra un cambio elettronico e uno meccanico c'è la stessa differenza che passa tra un orologio meccanico ed uno al quarzo: quale costa di più?
Quale è più preciso?
Come sempre la teoria è una cosa, ma va calata nella pratica altrimenti resta un esercizio di stile.Le migliorie che apporta il sistema più moderno sono molte: sicurezza e costanza nel rendimento, stesso sforzo di cambiata ( come avviene già per gli idraulici), mancanza della necessità di un allineamento millimetrico dato che i deragliatori si "guardano" e regolano da soli. Non ecluderei una maggiore affidabilità in quanto diversi studi di ingegneria hanno dimostrato che alcuni sensori sono più affidabili dei comandi meccanici che vanno a sostituire.
La trasmissione a catena e pignoni presenta alcuni inconvenienti oggettivi: primo tra tutti l'esposizione all' ambiente, che specialmente in mtb può provocare malfunzionamenti ed usura dovuti all' ablazione del lubrificante o alla presenza di corpi estranei (acqua, fango, sporco); va poi aggiunto l'attrito intrinseco del sistema, che rappresenta uno "spreco" di energia.
E questi sono problemi cui una trasmissione semiautomatica a comando elettromeccanico non dà alcuna rispostavisto che la struttura rimane esattamente la stessa.
Se poi si ritiene che il problema sia lo sforzo di cambiata e che questa miglioria giustifica un costo doppio allora alzo le mani e constato che il marketing fa benissimo il suo lavoro, quello di creare bisogni che poi vanno soddisfatti
Erogazione ed efficienza sono due concetti decisamente differenti.Aggiungo: l'automatico va bene solo per i motori termici?
Siamo sicuri?
Esiste un motore che ha un'erogazione peggiore di quello a combustione interna?
Che il motore a combustione interna non sia un esempio di efficienza non lo scopriamo certo oggi.
Ma dal punto di vista dell'applicazione di un "marchingegno" qualsiasi un motore è una macchina "prevedibile" come ho già scritto: a parità di condizioni il comportamento è sempre lo stesso, mentre il nostro corpo reagisce in maniere diversa (a volte molto diversa) anche a parità di condizioni "esterne". Il che non significa che non si possa parametrizzare il "rendimento" o se preferisci l' "erogazione" del "motore umano" per interfacciarla ad un cambio automatico, solo che diventa un compito decisamente più difficile.
OT (ma solo fino ad un certo punto): l'adozione dei cambi semiautomatici è stata una delle migliore tecniche più grandi e contemporaneamente uno dei maggiori danni a livello sportivo in Formula1. Maledetto Barnard