Cambio automatico - pensata d'agosto

sembola

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una nera e l'altra pure
Tra un cambio elettronico e uno meccanico c'è la stessa differenza che passa tra un orologio meccanico ed uno al quarzo: quale costa di più?
Quale è più preciso?
Il paragone è completamente fuori luogo, la precisione e le tolleranze necessarie nell' orologeria sono di parecchi ordini di grandezza superiori a quelli sufficienti in una trasmissione di una bicicletta, per via delle dimensioni spaziali e temporali in gioco.


Le migliorie che apporta il sistema più moderno sono molte: sicurezza e costanza nel rendimento, stesso sforzo di cambiata ( come avviene già per gli idraulici), mancanza della necessità di un allineamento millimetrico dato che i deragliatori si "guardano" e regolano da soli. Non ecluderei una maggiore affidabilità in quanto diversi studi di ingegneria hanno dimostrato che alcuni sensori sono più affidabili dei comandi meccanici che vanno a sostituire.
Come sempre la teoria è una cosa, ma va calata nella pratica altrimenti resta un esercizio di stile.

La trasmissione a catena e pignoni presenta alcuni inconvenienti oggettivi: primo tra tutti l'esposizione all' ambiente, che specialmente in mtb può provocare malfunzionamenti ed usura dovuti all' ablazione del lubrificante o alla presenza di corpi estranei (acqua, fango, sporco); va poi aggiunto l'attrito intrinseco del sistema, che rappresenta uno "spreco" di energia.

E questi sono problemi cui una trasmissione semiautomatica a comando elettromeccanico non dà alcuna rispostavisto che la struttura rimane esattamente la stessa.

Se poi si ritiene che il problema sia lo sforzo di cambiata e che questa miglioria giustifica un costo doppio allora alzo le mani e constato che il marketing fa benissimo il suo lavoro, quello di creare bisogni che poi vanno soddisfatti ;-)


Aggiungo: l'automatico va bene solo per i motori termici?
Siamo sicuri?
Esiste un motore che ha un'erogazione peggiore di quello a combustione interna?
Erogazione ed efficienza sono due concetti decisamente differenti.
Che il motore a combustione interna non sia un esempio di efficienza non lo scopriamo certo oggi.
Ma dal punto di vista dell'applicazione di un "marchingegno" qualsiasi un motore è una macchina "prevedibile" come ho già scritto: a parità di condizioni il comportamento è sempre lo stesso, mentre il nostro corpo reagisce in maniere diversa (a volte molto diversa) anche a parità di condizioni "esterne". Il che non significa che non si possa parametrizzare il "rendimento" o se preferisci l' "erogazione" del "motore umano" per interfacciarla ad un cambio automatico, solo che diventa un compito decisamente più difficile.


OT (ma solo fino ad un certo punto): l'adozione dei cambi semiautomatici è stata una delle migliore tecniche più grandi e contemporaneamente uno dei maggiori danni a livello sportivo in Formula1. Maledetto Barnard :rosik:
 

B3nNy

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Un selettore per la logica di funzionamento dovrebbe rimannere, come avviene appunto sulle auto: anche oggi per inserire le marce non è che hai i comandi vocali (è una buona idea comunque).

Quello che dico è che se lo imposti con dei parametri lui capisce che raggiunta una certa velocità di pedalata cambia in automatico, però ci sono salite scassate dove preferisco tenere un rapporto più duro e salite battute dove preferisco una pedalata più agile. Quindi in questi casi o metti un sensore che legge il fondo, o un comando vocale, o un selettore di mappature altrimenti lui sceglierà sempre i rapporti in modo da tenerti alla pedalata preimpostata (cosa che potrei non volere per tutto il giro a seconda del fondo o stanchezza).
Altra cosa: cerchiamo di limitare i pesi ma qui si alzerebbero quindi sono dell'idea che possa essere un'ottima soluzione per bici da passeggio o cicloturismo dove ci si vuol godere il giro senza dover concentrarsi su ogni cosa.
Un'altra cosa: per ovviare alla cambiata sotto sforzo ci vorrebbe un sistema di ruotismi o una specie di "frizione" alla guarnitura tale da addolcire il passaggio della catena tra un pignone e l'altro o tra una corona e l'altra. Il tutto però si tradurrebbe in energia persa!
Quindi resto dell'idea che in ambito gara ma anche amatoriale non sia vantaggioso!
Viceversa il comando robotizzato wi-fi anche se non avrei la mentalità di ricordarmi di sostituire le pile.
 
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evander

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Il paragone è completamente fuori luogo, la precisione e le tolleranze necessarie nell' orologeria sono di parecchi ordini di grandezza superiori a quelli sufficienti in una trasmissione di una bicicletta, per via delle dimensioni spaziali e temporali in gioco.



Come sempre la teoria è una cosa, ma va calata nella pratica altrimenti resta un esercizio di stile.

La trasmissione a catena e pignoni presenta alcuni inconvenienti oggettivi: primo tra tutti l'esposizione all' ambiente, che specialmente in mtb può provocare malfunzionamenti ed usura dovuti all' ablazione del lubrificante o alla presenza di corpi estranei (acqua, fango, sporco); va poi aggiunto l'attrito intrinseco del sistema, che rappresenta uno "spreco" di energia.

E questi sono problemi cui una trasmissione semiautomatica a comando elettromeccanico non dà alcuna rispostavisto che la struttura rimane esattamente la stessa.

Se poi si ritiene che il problema sia lo sforzo di cambiata e che questa miglioria giustifica un costo doppio allora alzo le mani e constato che il marketing fa benissimo il suo lavoro, quello di creare bisogni che poi vanno soddisfatti ;-)



Erogazione ed efficienza sono due concetti decisamente differenti.
Che il motore a combustione interna non sia un esempio di efficienza non lo scopriamo certo oggi.
Ma dal punto di vista dell'applicazione di un "marchingegno" qualsiasi un motore è una macchina "prevedibile" come ho già scritto: a parità di condizioni il comportamento è sempre lo stesso, mentre il nostro corpo reagisce in maniere diversa (a volte molto diversa) anche a parità di condizioni "esterne". Il che non significa che non si possa parametrizzare il "rendimento" o se preferisci l' "erogazione" del "motore umano" per interfacciarla ad un cambio automatico, solo che diventa un compito decisamente più difficile.


OT (ma solo fino ad un certo punto): l'adozione dei cambi semiautomatici è stata una delle migliore tecniche più grandi e contemporaneamente uno dei maggiori danni a livello sportivo in Formula1. Maledetto Barnard :rosik:
Un cambio elettronico è estremamente meno raffinato di uno meccanico, basta pensare alla cura che richiede la progettazione, l'industrializzazione e la realizzazione dei vari cinematismi. Per questi stessi motivi il cambio elettronico, con produzione a regime, risulta di gran lunga più economico rispetto ad uno meccanico.
Questo è il vero punto di forza: in futuro certamente i cambi saranno solo elettronici, basta vedere che Shimano sulle road ha già affiancato al Dura Ace l'Ultegra elettronico ed è facile prevedere l'estensione di questa soluzione anche ai gruppi di fascia inferiore negli anni prossimi venturi.
L'azienda giapponese ha inoltre annunciato da tempo che sta lavorando all'elettronico per MTB.
Che l'erogazione sia cosa ben differente dall'efficienza mi è ben chiaro, e mi è pure noto il fatto che sul motore a combustione interna sono penose entrambe. Per quanto concerne un discorso sul cambio di velocità è evidente come io mi riferissi all'erogazione della potenza.
In ultimo, la prevedibilità del comportamento di un sistema richiede il controllo di tutti gli elementi che lo compongono; il sistema bici/ciclista è imprevedibile quanto quello auto/automobilista in quanto entrambi includono l'elemento variabile umano. La condizione fisica, seppure meno costante rispetto all'erogazione di un motore termico, è comunque parametrizzabile in programmi di gestione con logica differente, all'occorenza selezionabili; d'altra parte, anche nel settore automobilistico lo stesso cambio, ovviamente gestito con logiche differenti, è utilizzato per propulsori di differente potenza e cilindrata oltre a presentare su ogni singolo esemplare la possibilità di usare svariati programmi.
Ciao.
 
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evander

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Quello che dico è che se lo imposti con dei parametri lui capisce che raggiunta una certa velocità di pedalata cambia in automatico, però ci sono salite scassate dove preferisco tenere un rapporto più duro e salite battute dove preferisco una pedalata più agile. Quindi in questi casi o metti un sensore che legge il fondo, o un comando vocale, o un selettore di mappature altrimenti lui sceglierà sempre i rapporti in modo da tenerti alla pedalata preimpostata (cosa che potrei non volere per tutto il giro a seconda del fondo o stanchezza).
Altra cosa: cerchiamo di limitare i pesi ma qui si alzerebbero quindi sono dell'idea che possa essere un'ottima soluzione per bici da passeggio o cicloturismo dove ci si vuol godere il giro senza dover concentrarsi su ogni cosa.
Un'altra cosa: per ovviare alla cambiata sotto sforzo ci vorrebbe un sistema di ruotismi o una specie di "frizione" alla guarnitura tale da addolcire il passaggio della catena tra un pignone e l'altro o tra una corona e l'altra. Il tutto però si tradurrebbe in energia persa!
Quindi resto dell'idea che in ambito gara ma anche amatoriale non sia vantaggioso!
Viceversa il comando robotizzato wi-fi anche se non avrei la mentalità di ricordarmi di sostituire le pile.
Il mio parere sul primo dubbio da te esposto l'ho già espresso nel precedente intervento.
Per la questione peso, non credo che il sistema elettronico possa essere più pesante di un meccanico e sicuramente, a parità di componenti e soluzioni tecniche, un automatico pesa quanto un elettronico.
L'ultimo dubbio che ti poni lo considero l'unico problema vero, risolvibile con l'adozione di nuovi materiali o di un sistema di cambiata differente; ripeto una cosa evidentissima: la variazione continua del rapporto sarebbe la soluzione ideale.
Ciao.
 
Secondo il mio parere l' utilizzo di un' automatismo per il cambio su una bici e un' ipostesi sostenbile soltante per l' utilizzo ludico per passeggiata o spostameti urbani ma comunque non agonistico e tantomeno fuoristradistico, ma prettamente stradale...
La realizzazione non sarebbe neache troppo complicata tante' che gia esistono i cambi elettroattuati per bdc che gia stanno abbandonando lo stato di prototipo, basta aggiungere un computerino impostabile su parametri gia predisposti come gia avviene sulle automobili e una sequela di sensori di velocita cadenza ed inclinazione per la gestione della cambiata nel modo piu appropiato, e il gioco e' fatto, mantenendo pero' anche la possibilita' di convertire sul manuale e anche a una taratura impostabile dall' utilizzatore tramite dei menu...oltre a quelli preprogrammati tipo sport, city, ecc...come gia avviane sulle auto...
Nell' era dell' elettronica non ci vedo niente di complicato e di transcendentale , e sono sicuro che gia stiamo parlando gia' dell' invenzione dell' acqua calda, probabilemnte ci sara' gia' in cantiere da parte di qualche costruttore un futuro prototipo di questo oggetto, ma sono altrettanto sicuro che sara il terreno delle future e-bikes, o comunque delle bici polivalenti
ricordiamoci che il cambio automatico e stato comunque gia inventato, manca pero l' applicazione su una bici, ma su una bdc o mtb sara' dura poiche nascono con un concetto sportivo agonistico, difatti un cambio automatico su auto da competizione o le sportive e' difficilmente impiegato, al massimo si usano i sequenziali elettroattuati con l' automatismo disinseribile (ovviamente...) tipo la smart per capirci, perche e' piu utile l' elettroattuazione per velocizzare la cambiata come gia' avviene per alcune BDC...questo su una mtb gia sarebbe piu uitle dell' automatismo...
 

BobsHaero

Biker tremendus
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Mandell del Lare
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Il cambio elettroattuato sequenziale è il futuro delle bdc, secondo me. non ci vuole certo molto a capire che un cavo che trasporta elettroni è molto meno pesante di uno che trasporta trazione..ma la differenza con i cugini bitumari è evidente in quel che dice sembola : noialtri "ci sporchiamo le mani" di piu. Capita spesso(spessissimo direi) che a fine giornata sia difficile distinguere il colore del telaio della mia bici dal terreno..cosa che non mi pare capiti mai su asfalto. è tutt'altro che sottovalutabile, questo punto. gli elettroattuati sono piu precisi, veloci e regolari, è chiaro, ma si portan dietro una interna inefficacia a contrastare gli effetti di un uso sporco. non ho problemi a passare l'idropulitrice sul mio sram, perchè so che al suo interno c'è una struttura semplice, e i cinematismi sono semplicissimi..la semplicità è sempre direttamente proporzionale alla durabilità, oltre che alla possibilità di riparazione..anche nei trigger, per quanto piu complicati, non vi è alloggiata elettronica, quindi un qualsiasi personaggio con un po di pazienza e un minimo di logica saprebbe metterci le mani, nel caso saltasse qualche incernieramento di qualche molla, o semplicemente dovessi aprirlo per pulire e lubrificare. in un comando elettronico, invece, serve molto meno per rompere tutto, e molta piu praticità(o conoscenza) per semplicemente aprire e togliere polvere e sporco, che comunque, nonostante tutte le guarnizioni possibili, a lungo andare filtra.
poi, opinioni personali.

per la attuabilità di un comando automatico completo mi sono già espresso..la fattibilità c'è, la convenienza (a livello di efficienza e praticità del risultato finale) o il senso del crearlo..no. o quantomeno, non c'è se non per le bici da passeggio. ma se voglio una passeggiata mi prendo una bici che sia comoda leggera e senza pretese, non l'enterprise col capitano kirk che mi teletrasporta la catena da un pignone all'altro.=)
 

sembola

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una nera e l'altra pure
Un cambio elettronico è estremamente meno raffinato di uno meccanico, basta pensare alla cura che richiede la progettazione, l'industrializzazione e la realizzazione dei vari cinematismi.
Per questi stessi motivi il cambio elettronico, con produzione a regime, risulta di gran lunga più economico rispetto ad uno meccanico.
I cinematismi sono IDENTICI nei cambi elettromeccanici rispetto a quelli meccanici, per cui non vedo come possa essere più economico a livello costruttivo. Ripeto, stiamo parlando di un cambio da bici già prodotto in massa, non di un Piaget paragonato ad uno Swatch.


...in futuro certamente i cambi saranno solo elettronici, basta vedere che Shimano sulle road ha già affiancato al Dura Ace l'Ultegra elettronico ed è facile prevedere l'estensione di questa soluzione anche ai gruppi di fascia inferiore negli anni prossimi venturi.
L'azienda giapponese ha inoltre annunciato da tempo che sta lavorando all'elettronico per MTB.
Se i prezzi scenderanno, probabilmente la soluzione prenderà piede. Ma come sempre accade, il confine tra motivazioni tecniche e di marketing (detto brutalmente, tra motivazioni reali ed immaginarie) è molto ma molto sottile.


In ultimo, la prevedibilità del comportamento di un sistema richiede il controllo di tutti gli elementi che lo compongono; il sistema bici/ciclista è imprevedibile quanto quello auto/automobilista in quanto entrambi includono l'elemento variabile umano.
Non sono d'accordo. La "variabile umana" è presente in modo decisamente più complesso in un veicolo a propulsione umana: la componente relativa alla guida infatti è la stessa grosso modo sia in un'auto che in una bici, ma in un mezzo a motore la propulsione è "certa", cosa che in un mezzo a pedali è completamente aleatorio, a meno che non si parli di atleti ad alto livello.

La condizione fisica, seppure meno costante rispetto all'erogazione di un motore termico, è comunque parametrizzabile in programmi di gestione con logica differente, all'occorenza selezionabili; d'altra parte, anche nel settore automobilistico lo stesso cambio, ovviamente gestito con logiche differenti, è utilizzato per propulsori di differente potenza e cilindrata oltre a presentare su ogni singolo esemplare la possibilità di usare svariati programmi.
Certamente, infatti nei precedenti interventi non ho detto che un sistema del genere sia impossibile da realizzare ma difficile o molto difficile. Certamente sarebbe molto più facile un'applicazione dedicata alle citybikes, magari con assistenza elettrica, dove l'efficienza complessiva del sistema potrebbe rappresentare un elemento importante anche a scapito della velocità o della personalizzazione della guida.
 

bis

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Probabilmente questo l'avete gia' visto ...
http://www.mtb-forum.it/community/forum/showpost.php?p=4937853&postcount=18

Intanto, il tipo ha sintetizzato la gesione di pignoni e corone su un unico comando, quindi restando sull'attuale tecnologia ha gia' fatto un bel passo avanti sulla virtualizzazione della trasmissione, trasformando in sequenziale un sistema cambio che oggi non lo e'.

L'automatismo totale, quello che in base al cibo della sera prima o al bioritmo, adegua il passaggio dei rapporti, e' una cosa di cui non vedo l'utilita'.
L'atto cosciente di "cambiare" non mi sembra cosi' complesso da meritare un'alternativa da cervello elettronico.

Sono piu' ansioso di vedere come evolvera' il sistema di trasmissione - penso a qualcosa che rimpiazzi le catene e gli ingranaggi che conosciamo oggi.
 

sembola

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un bel cardano stile moto bmw?=)

Il sistema attuale di trasmissione delle bici è complessivamente molto valido: è abbastanza efficiente a livello meccanico, è leggero, facile da installare, facile da costruire e quindi economico.

Inventare o meglio, applicare altri sistemi già esistenti alla trasmissione della bici è possibile, e già esistono degli esempi, alcuni allo stadio prototipale come sulla Honda da Dh, altri in commercio come il Rohloff. Sistemi che però non riescono ad essere "complessivamente" migliori della trasmissione tradizionale per il grande pubblico: o perchè sono complessi o perchè pesanti, o perchè costosi.

Per questo personalmente non credo che assisteremo in tempi brevi a quelche rivoluzione nel campo della trasmissione.
 
Il sistema attuale di trasmissione delle bici è complessivamente molto valido: è abbastanza efficiente a livello meccanico, è leggero, facile da installare, facile da costruire e quindi economico.

Inventare o meglio, applicare altri sistemi già esistenti alla trasmissione della bici è possibile, e già esistono degli esempi, alcuni allo stadio prototipale come sulla Honda da Dh, altri in commercio come il Rohloff. Sistemi che però non riescono ad essere "complessivamente" migliori della trasmissione tradizionale per il grande pubblico: o perchè sono complessi o perchè pesanti, o perchè costosi.

Per questo personalmente non credo che assisteremo in tempi brevi a quelche rivoluzione nel campo della trasmissione.

Sono completamente daccordo, anche perche finora non credo si sia sentita la necessita' di un automatismo, sarebbe solo un esperimento ludico, oltretutto il comando del cambio di una bici e assimilabile a un sequenziale semiautomatico di una auto con le levette sul volante visto che si aziona sempre con le dita attraverso delle levette ed e posizionato sul manubrio, solo che per gestirlo non serve necessariamente l' elettroattuazione, ma solo il tiro di un cavo con l' ausilio di una molla...
Ma credo come gia detto che con i cambi elettroattuati che gia esistono per le BDC assisteremo alla comparsa di automatismi di cambiata...
 

bis

Biker augustus
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Il sistema attuale di trasmissione delle bici è complessivamente molto valido: è abbastanza efficiente a livello meccanico, è leggero, facile da installare, facile da costruire e quindi economico.

Inventare o meglio, applicare altri sistemi già esistenti alla trasmissione della bici è possibile, e già esistono degli esempi, alcuni allo stadio prototipale come sulla Honda da Dh, altri in commercio come il Rohloff. Sistemi che però non riescono ad essere "complessivamente" migliori della trasmissione tradizionale per il grande pubblico: o perchè sono complessi o perchè pesanti, o perchè costosi.

Per questo personalmente non credo che assisteremo in tempi brevi a quelche rivoluzione nel campo della trasmissione.
Superare un sistema che ha attraversato pressocche' indenne i significativi passaggi tecnologici del secolo scorso, e' una gran sfida.
Le bici attuali, per forma e sostanza, mi pare calzino al meglio la specie umana; l'essenzialita' e' quasi pari a quella di una barca a remi che sappiamo non cambiare da secoli.

Se, dati gli umani, sulla forma c'e' poco da fare, su quel fragile modo di traferire le nostre gambe al moto della ruota, penso si possa intervenire.
Il mio punto d'arrivo ideale e' un pedale che gira e con lui la ruota, senza che tra i due ci sia nulla di evidente.
Per arrivare a tanto, servirebbe catturare l'energia prodotta nella zona pedivella e trasferirla nel mozzo.
 
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evander

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Secondo il mio parere l' utilizzo di un' automatismo per il cambio su una bici e un' ipostesi sostenbile soltante per l' utilizzo ludico per passeggiata o spostameti urbani ma comunque non agonistico e tantomeno fuoristradistico, ma prettamente stradale...
La realizzazione non sarebbe neache troppo complicata tante' che gia esistono i cambi elettroattuati per bdc che gia stanno abbandonando lo stato di prototipo, basta aggiungere un computerino impostabile su parametri gia predisposti come gia avviene sulle automobili e una sequela di sensori di velocita cadenza ed inclinazione per la gestione della cambiata nel modo piu appropiato, e il gioco e' fatto, mantenendo pero' anche la possibilita' di convertire sul manuale e anche a una taratura impostabile dall' utilizzatore tramite dei menu...oltre a quelli preprogrammati tipo sport, city, ecc...come gia avviane sulle auto...
Nell' era dell' elettronica non ci vedo niente di complicato e di transcendentale , e sono sicuro che gia stiamo parlando gia' dell' invenzione dell' acqua calda, probabilemnte ci sara' gia' in cantiere da parte di qualche costruttore un futuro prototipo di questo oggetto, ma sono altrettanto sicuro che sara il terreno delle future e-bikes, o comunque delle bici polivalenti
ricordiamoci che il cambio automatico e stato comunque gia inventato, manca pero l' applicazione su una bici, ma su una bdc o mtb sara' dura poiche nascono con un concetto sportivo agonistico, difatti un cambio automatico su auto da competizione o le sportive e' difficilmente impiegato, al massimo si usano i sequenziali elettroattuati con l' automatismo disinseribile (ovviamente...) tipo la smart per capirci, perche e' piu utile l' elettroattuazione per velocizzare la cambiata come gia' avviene per alcune BDC...questo su una mtb gia sarebbe piu uitle dell' automatismo...
Il miglior sistema di trasmissione è il cambio a variazione continua.
Il CVT è stato introdotto in Formula 1 dalla Williams ma non è maii sceso in gara perchè è stato subito vietato dalla federazione.
Ciao.
 
E

evander

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I cinematismi sono IDENTICI nei cambi elettromeccanici rispetto a quelli meccanici, per cui non vedo come possa essere più economico a livello costruttivo. Ripeto, stiamo parlando di un cambio da bici già prodotto in massa, non di un Piaget paragonato ad uno Swatch.



Se i prezzi scenderanno, probabilmente la soluzione prenderà piede. Ma come sempre accade, il confine tra motivazioni tecniche e di marketing (detto brutalmente, tra motivazioni reali ed immaginarie) è molto ma molto sottile.



Non sono d'accordo. La "variabile umana" è presente in modo decisamente più complesso in un veicolo a propulsione umana: la componente relativa alla guida infatti è la stessa grosso modo sia in un'auto che in una bici, ma in un mezzo a motore la propulsione è "certa", cosa che in un mezzo a pedali è completamente aleatorio, a meno che non si parli di atleti ad alto livello.


Certamente, infatti nei precedenti interventi non ho detto che un sistema del genere sia impossibile da realizzare ma difficile o molto difficile. Certamente sarebbe molto più facile un'applicazione dedicata alle citybikes, magari con assistenza elettrica, dove l'efficienza complessiva del sistema potrebbe rappresentare un elemento importante anche a scapito della velocità o della personalizzazione della guida.
Un cambio elettronico deve spostarsi a destra e sinistra al ricevimento di un segnale elettrico; un cambio meccanico per fare gli stessi movimenti deve essere tirato e ritirato da un cavo: la diversa e maggiore complessità è evidente. Le maggiori difficoltà nela progettazione, produzione e industrializzazione alla lunga renderanno il meccanico perdente sul mercato.
Parametrizzare la condizione umana è possibile e non troppo complicato.
Ogni aggiunta rappresenterebbe un'inutile ripetizione.
Ciao.
 

locolcia

Biker forumensus
24/4/08
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lombardia
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...Il mio punto d'arrivo ideale e' un pedale che gira e con lui la ruota, senza che tra i due ci sia nulla di evidente.
Per arrivare a tanto, servirebbe catturare l'energia prodotta nella zona pedivella e trasferirla nel mozzo.

Tipo una trasmissione cardanica...peccato per il peso e forse il numero dei rinvii...poi per il cambio bisogna pensare qualcosa....ci mettiamo in società?:hahaha:
Ciaus!
 

Waldos

Biker ciceronis
12/6/08
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Tipo un generatore di corrente lato pedali e un motore elettrico lato mozzo.

il problema sarebbe sempre la perdita di efficienza che la doppia conversione meccanica -elettrica comporterebbe ...
anche il sistema di trasmissione cardanica è molto meno efficiente di quello a catena (per non parlare dei CVT) per cui dubito che si possano ottenere sensibili miglioramenti in questo campo.
Forse il sistema giusto sarebbe quello di "evitare" la trasmissione andando ad agire direttamente sul mozzo posteriore ... girava tempo fa un video di un tizio tedesco con un prototipo in cui i "pedali" erano due lunghe leve che agivano sul mozzo ...
 
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Un cambio elettronico deve spostarsi a destra e sinistra al ricevimento di un segnale elettrico; un cambio meccanico per fare gli stessi movimenti deve essere tirato e ritirato da un cavo: la diversa e maggiore complessità è evidente.
Io non trovo affatto evidente una maggiore complessità a livello costruttivo. :nunsacci: Quello che è vero è che un sistema meccanico richiede una forma ben determinata del componente cambio per consentire un esatto spostamento della gabbia in funzione del tiro del cavo, cosa che con un attuatore elettromeccanico non è necessaria. Nulla che la pressa, la stessa che forgia i pezzi dei due cambi, non possa comunque fare con facilità...


maggiori difficoltà nela progettazione, produzione e industrializzazione alla lunga renderanno il meccanico perdente sul mercato.
Spero tu non ti offenda,ma sostenere che progettare e produrre un cambio meccanico presenti maggiori difficoltà rispetto ad un elettromeccanico assomiglia a sostenere che l'acqua va all'insù.
Altra cosa se parliamo a livello puramente economico, è possibile che all' aumentare dei volumi e quindi delle economie di scala il prezzo cali di molto e, il sistema elettromeccanico diventi concorrenziale e in seguito soppianti il meccanico. Anche se dubito che il sistema elettromeccanico costerà mai come quello meccanico, se non altro per la naturale ed ovvia ricerca del massimo profitto.


Parametrizzare la condizione umana è possibile e e non troppo complicato.
Possibile senz'altro. Semplice ho dei dubbi. Efficace è tutto da dimostrare.


il problema sarebbe sempre la perdita di efficienza che la doppia conversione meccanica -elettrica comporterebbe ...
anche il sistema di trasmissione cardanica è molto meno efficiente di quello a catena (per non parlare dei CVT) per cui dubito che si possano ottenere sensibili miglioramenti in questo campo.
Il nocciolo della questione è proprio questo, l' efficienza complessiva di un sistema sia a livello meccanico che economico. Se miglioro un lato debole (faccio per dire, l'esposizione del cambio agli urti) ma aumento il peso, il costo e gli attriti rischio di fare come quello che bruciava le lenzuola per fare la cenere...
 
Tipo un generatore di corrente lato pedali e un motore elettrico lato mozzo.

La bici elettrica l' hanno gia' inventata...!, solo che da cds non e' consentita la sua circolazione perche e' assimilabile a un motorino...
Ci sono anche state gia delle applicazioni del giunto cardanico...
Comunque il CVT e' una soluzione che ha avuto un seguito solo grazie all' avvento dell' elettronica altrimenti aveva i limiti di tutti gli altri cambi automatici, oltretutto pare che sia il cambio automatico piu vecchio che ci sia...
La sua applicazione sulla bici sarebbe troppo complessa con degli aggravi di peso credo molto consistenti, su una bici eviteresti solo la necessita della frizione, ma non so come potresti generare la forza che apre chiude le pulegge questo in genere sulle auto o nei scooter avviene o per forza centrifuga grazie all' ausilio del motore che fa girare le pulegge un po' piu veloce delle gambe... o tramite una forza ellettroindotta con meccanismi di elletroattuazione come avvviene sui cambi CVT piu raffinati (...e costosi) in questo modo si ha la possibilita' di bloccare i rapporti su posizioni specifiche come a simulare il funzionameto di un cambio tradizionale manuale, quando serve e senza compromettre la possibilita di avere la fluidita della variazione continua a picimento(...tipo quello che voleva usare la williams-renault)...necessita che poi sentirei molto utile su una bici...ma quello che e' evidente e' che il cvt ha avuto un futuro solo grazie all' ausilio dell' elettronica...
Secondo me per una bici e' molto piu efficiente il cambio tradizionale proprio perche a trazione umana, per la sua semplicita e i bassi costi di realizzazione,
Oltretutto credo che nessuno senta disturbo dall' azionare un cambio semmai e' fastdioso l' uso della frizione che poi su una bici non ce', perche' non serve dato che e' necessaria ed obbligatoria(...insieme al cambio) solo per i motori a scoppio poiche non sono in grado di raggiungere la coppia minima di esercizio se non raggiungono un certo nunero di giri, il motore umano va in coppia subito...
Oltretutto un cambio CVT e' assimilabile alla trasmissione di una bici con cambiopignoni a cambiocorona...manca solo l' automatismo, ma credo propio che con gli elletro auttuati arrivera' presto...e' la strada piu semplice e veloce.
 

sembola

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...manca solo l' automatismo, ma credo propio che con gli elletro auttuati arrivera' presto...e' la strada piu semplice e veloce.
Credo anch'io che quella dell' automatizzazione di un comando elettromeccanico sia molto più probabile dell'apparizione di qualche altro sistema, fermi restanti i dubbi sulla sua utilità.
 

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