A Dicembre dopo una partita tra Hapoel Tel-Aviv e Paris St.Germain, i tifosi del Psg sono andati a "caccia dell'ebreo". La tifoseria parigina è nota per essere un nido di estremisti di ultradestra. Trovatone uno, lo hanno cominciato a rincorrere in una piazza dietro lo stadio. Il poveretto è stato difeso da un ispettore in borghese, nero. Inseguiti per essere linciati entrambe, si sono rifugiati dentro un McDonald's. Lì, vistosi senza scampo, il poliziotto ha tirato fuori la pistola ed ha ucciso un tifoso e ferito un altro.
Dopo c'è stato tutto il solito bailamme con le minacce di biglietti nominativi, chiusura stadi, etc.. Non è cambiato niente. I tifosi, per chi conosce un po' l'ambiente sa che non solo sono impunibili, ma sono:
-pagati dalle società, sia materialmente per seguire la squadra in trasferta, sia per quanto riguarda il materiale (fumogeni, coreografie varie, etc.)
-supportati politicamente da certi partiti sia di estrema dx, sia di estrema sx.
Le dirigenze delle società, o i funzionari di polizia che tentano di mettere veramente "il freno" o si rifiutano di pagare o seguire la direzione imposta dalle tifoserie (anni fa l'udinese fu costretta a vendere Rosenthal giocatore ebreo per volere dei tifosi) vengono semplicemente minacciati di morte. Loro o i loro familiari. A Parigi, l'ex addetto alla sicurezza dello stadio, ex commissario di polizia, che aveva imposto i biglietti nominativi, dopo 1 anno è stato costretto ad emigrare con tutta la famiglia a Marisiglia con un altro nome, dopo aver subito ogni tipo di intimidazione (dai proiettili in busta, al cane ammazzato, a moglie e figlia seguite e minacciate di stupro, etc.).
Secondo voi sarebbe realistico pensare che siano le società a garantire la sicurezza negli stadi? O sperare che questi "tifosi" si trovino un altro hobby? Il calcio centra poco e niente.