Cacciatori lungo il percorso

Oniriko77

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Per i cinghiali è senz'altro vero, ma per daini e caprioli no.
A parte la volgarità della battuta, non sono particolarmente sicuro che sia un gran bene a prescindere. Agli ambientalisti da salotto che non distinguono un daino da un capriolo e sono convinti che il "bambi" sia una specie animale, preferisco mille volte un cacciatore che conosce l'ambiente e rappresenta bene o male un controllo sul territorio.

p.s. A tanti, troppi giovani la "cignala" garba poco, credimi.

discutibile la tua posizione
e piena di pregiudizi sugli ambientalisti definiti da te "ignoranti"
preferenze per il cacciatore nel "bene o nel male"
pure nel male ?
non capisco cosa intendi per controllo del territorio, qui nella casa di campagna dove a volte vado, sento il territorio un po' troppo controllato, così controllato da persone armate che non mi sento sicuro.

saluti da un "ignorante" ambientalista.
 

sembola

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@roberto: la pratica che citi dalle mie parti non la fa nessuno per due semplici motivi: il primo è la praticità, perchè di gente disposta a passare la notte all'addiaccio con le temperature di questi giorni non ne trovi, la seconda è molto più semplicemente perchè non ce n'è bisogno.

@mattley lee: acc, mi hai scoperto! :mrgreen: Più semplicemente sono una persona che va per boschi e campi fin da piccolo e che cerca di capire quello che vede.

@Vopian: non mi sono confuso per niente, coi giovani io ci lavoro e ti assicuro che la situazione è quella, ma siamo OT.

@oniriko77: bada bene, io ho parlato di "certi" ambientalisti, non di ambientalismo tout court. In questi ambiti l'approccio ideologico (di qua i buoni, di là i cattivi) purtroppo non funziona: l'ambiente risponde a leggi "di natura" che non possono essere piegate dell' uomo in nessun modo. Così esistono ambientalisti "ideologici", o come ho scritto io "da salotto", che non conoscono l'argomento su cui pontificano e finiscono per dire bestialità o proporre soluzioni impraticabili o peggio ancora dannose. Il prelievo venatorio, per quanto poco possa piacermi a livello epidermico, è un'attività che può essere compatibile con la conservazione dell'ambiente e che in determinate situazioni è addirittura necessario. Quando hai i caprioli che ti azzerano (letteralmente) qualunque cosa tu semini o pianti anche sotto casa, dalle viti in una vigna ai cipressi in un viale non è con le buone intenzioni che trovi un rimedio.
Questo non significa che ami i cacciatori e la caccia, tutt'altro. Non trovo corretto nè intelligente criminalizzarli a prescindere, come trovo assurdo che venga criminalizzato chi va in bici a prescindere, come hanno fatto qui a proposito di una pista da DH da realizzare lungo una pista da sci...
 

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che io sappia, nella selvaggia valle Po, gli unici che si sbattono, per loro interesse ovviamente, ma anche per interesse dell'ambiente entro il quale operano, a fare censimenti in quota di camosci e altri ungulati, assieme alle guardie venatorie, sono i cacciatori, che fanno uscite all'alba fuori dalla stagione venatoria proprio per monitorare quantità e qualità delle bestiole.
E a che mi risulti, non vi è nessuno dei cosidetti 'ambientalisti da salotto', come li definisce sembola, che si preoccupi, al di là di pontificazioni fini a se stesse, di fare il benché minimo sforzo nella tutela e osservazione pratica dell'ambiente.
Poi, non tutti i cacciatori sono così impegnati, ma molti, in special modo quelli legati ad associazioni come ad Arcicaccia, mettono in discussione molti dei luoghi comuni su di essi.
Con questo, il problema vero, più della caccia regolamentata, è quella illegale, di frodo, per periodi, zone, specie e tecniche vietate, che non tiene conto delle specifiche esigenze di un territorio ove, in determinati casi, una certa pressione venatoria, non fatta a caso, può anche essere utile.
Non a caso, in parchi naturali come quello dell'Orsiera-Rocciavrè tra val Susa e val Chisone, ogni anno si provvede all'abbattimento di ungulati, cervi soprattutto (qualche anno fa ne ho incrociata una mandria vera e propria, saranno stati più di trenta), che sono diventati troppi, nonostante qualche coppia di lupo ormai sia tornata, ma riesce a fare ancora ben poco.
La questione è più complessa di quanto possa sembrare, soprattutto se la si tende a semplificare attraverso l'utilizzo di ideologie, che per loro natura uniformizzano tutte le varie specificità.
 
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@roberto: la pratica che citi dalle mie parti non la fa nessuno per due semplici motivi: il primo è la praticità, perchè di gente disposta a passare la notte all'addiaccio con le temperature di questi giorni non ne trovi, la seconda è molto più semplicemente perchè non ce n'è bisogno.

@mattley lee: acc, mi hai scoperto! :mrgreen: Più semplicemente sono una persona che va per boschi e campi fin da piccolo e che cerca di capire quello che vede.

@Vopian: non mi sono confuso per niente, coi giovani io ci lavoro e ti assicuro che la situazione è quella, ma siamo OT.

@oniriko77: bada bene, io ho parlato di "certi" ambientalisti, non di ambientalismo tout court. In questi ambiti l'approccio ideologico (di qua i buoni, di là i cattivi) purtroppo non funziona: l'ambiente risponde a leggi "di natura" che non possono essere piegate dell' uomo in nessun modo. Così esistono ambientalisti "ideologici", o come ho scritto io "da salotto", che non conoscono l'argomento su cui pontificano e finiscono per dire bestialità o proporre soluzioni impraticabili o peggio ancora dannose. Il prelievo venatorio, per quanto poco possa piacermi a livello epidermico, è un'attività che può essere compatibile con la conservazione dell'ambiente e che in determinate situazioni è addirittura necessario. Quando hai i caprioli che ti azzerano (letteralmente) qualunque cosa tu semini o pianti anche sotto casa, dalle viti in una vigna ai cipressi in un viale non è con le buone intenzioni che trovi un rimedio.
Questo non significa che ami i cacciatori e la caccia, tutt'altro. Non trovo corretto nè intelligente criminalizzarli a prescindere, come trovo assurdo che venga criminalizzato chi va in bici a prescindere, come hanno fatto qui a proposito di una pista da DH da realizzare lungo una pista da sci...
ti giuro che qui c'è chi ha sta pazzienza, e non solo qui, c'è un traffico la notte nella macchia che non ti dico poi ogni tanto per spezzare il silenzio una fucilata, e subito dopo una macchina che parte e se ne va, tutto questo non ha niente a che fare con il fatto di condividere il bosco con loro o meno me ne rendo conto, ma solamente ti dico che si sentono padroni in un posto dove non lo sono affatto,e sono loro quindi che non condividono volentieri il bosco con tutti gli altri
 

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ti giuro che qui c'è chi ha sta pazzienza, e non solo qui, c'è un traffico la notte nella macchia che non ti dico poi ogni tanto per spezzare il silenzio una fucilata, e subito dopo una macchina che parte e se ne va
Questi non sono cacciatori ma bracconieri, che sarebbe il caso di denunciare alla Polizia Provinciale.

... tutto questo non ha niente a che fare con il fatto di condividere il bosco con loro o meno me ne rendo conto, ma solamente ti dico che si sentono padroni in un posto dove non lo sono affatto,e sono loro quindi che non condividono volentieri il bosco con tutti gli altri

Purtroppo spesso hanno ragione. Noi biker diamo per scontato il diritto a girare per la campagna, ma non è così. Il Codice Civile autorizza i cacciatori ad entrare nel terreno altrui, ma solo loro e nessun altro. Per cui, fatta eccezione per la viabilità di proprietà o di uso pubblico, non abbiamo alcun diritto di passaggio su terreno di proprietà privata. Esiste anche una sentenza della Cassazine che ha sancito che non esiste un "generico diritto di accesso alla natura". Purtroppo, aggiungo io.
 

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Questi non sono cacciatori ma bracconieri, che sarebbe il caso di denunciare alla Polizia Provinciale.



Purtroppo spesso hanno ragione. Noi biker diamo per scontato il diritto a girare per la campagna, ma non è così. Il Codice Civile autorizza i cacciatori ad entrare nel terreno altrui, ma solo loro e nessun altro. Per cui, fatta eccezione per la viabilità di proprietà o di uso pubblico, non abbiamo alcun diritto di passaggio su terreno di proprietà privata. Esiste anche una sentenza della Cassazine che ha sancito che non esiste un "generico diritto di accesso alla natura". Purtroppo, aggiungo io.
mi sono espresso male,non parlavo di zone private ma di sentieristica segnalata nel bosco,e mi riferivo al fatto che sti cacciatori considerano il bosco come di loro proprietà solo per il semplice motivo che loro pagano il tesserino e quello è il loro biglietto in prima fila, tutti gli altri biker trekker e cavalieri meglio che trovino un altro hobby.
 

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che io sappia, nella selvaggia valle Po, gli unici che si sbattono, per loro interesse ovviamente, ma anche per interesse dell'ambiente entro il quale operano, a fare censimenti in quota di camosci e altri ungulati, assieme alle guardie venatorie, sono i cacciatori, che fanno uscite all'alba fuori dalla stagione venatoria proprio per monitorare quantità e qualità delle bestiole.
E a che mi risulti, non vi è nessuno dei cosidetti 'ambientalisti da salotto', come li definisce sembola, che si preoccupi, al di là di pontificazioni fini a se stesse, di fare il benché minimo sforzo nella tutela e osservazione pratica dell'ambiente.
Poi, non tutti i cacciatori sono così impegnati, ma molti, in special modo quelli legati ad associazioni come ad Arcicaccia, mettono in discussione molti dei luoghi comuni su di essi.
Con questo, il problema vero, più della caccia regolamentata, è quella illegale, di frodo, per periodi, zone, specie e tecniche vietate, che non tiene conto delle specifiche esigenze di un territorio ove, in determinati casi, una certa pressione venatoria, non fatta a caso, può anche essere utile.
Non a caso, in parchi naturali come quello dell'Orsiera-Rocciavrè tra val Susa e val Chisone, ogni anno si provvede all'abbattimento di ungulati, cervi soprattutto (qualche anno fa ne ho incrociata una mandria vera e propria, saranno stati più di trenta), che sono diventati troppi, nonostante qualche coppia di lupo ormai sia tornata, ma riesce a fare ancora ben poco.
La questione è più complessa di quanto possa sembrare, soprattutto se la si tende a semplificare attraverso l'utilizzo di ideologie, che per loro natura uniformizzano tutte le varie specificità.
il fatto che i cacciatori facciano i censimenti di caprioli e daini non è altro che la conta delle loro prossime vittime, quindi tutto sto volontariato a favore della fauna non c'è la vedo, anche qui da noi stanno tentando di rinserire il lupo nelle aree aperte,e sarebbero gli unici in grado e in diritto di tenere il numero degli ungulati nella norma, ma non gli fanno neanche cambiare una volta il pelo, strane stragi di pecore sono tornate di attualità in questa zona, i pastori tutti incazzati che fanno? trappole e esche avvelenate, cosi l'unico che ci rimette è il lupo che si è permesso di rovinare il giochino ai cacciatori.
 

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il fatto che i cacciatori facciano i censimenti di caprioli e daini non è altro che la conta delle loro prossime vittime, quindi tutto sto volontariato a favore della fauna non c'è la vedo, anche qui da noi stanno tentando di rinserire il lupo nelle aree aperte,e sarebbero gli unici in grado e in diritto di tenere il numero degli ungulati nella norma, ma non gli fanno neanche cambiare una volta il pelo, strane stragi di pecore sono tornate di attualità in questa zona, i pastori tutti incazzati che fanno? trappole e esche avvelenate, cosi l'unico che ci rimette è il lupo che si è permesso di rovinare il giochino ai cacciatori.

lupi, per quanti ce ne siano, non fanno danni particolari, i più dannosi per armenti sono i cani randagi, e dubito che reinserimenti operati per mano dell'uomo abbiano esiti così positivi da creare tali problemi..qui da noi sulle alpi piemontesi, ci hanno provato, con lupi alpini prelevati dalla vicina Francia...è stato un flop, questi son spariti ma...il dato curioso, è che sono arrivate alcune coppie, che ora per fortuna si riproducono (lo scorso anno hanno trovato un cucciolo investito a due km da Bardonecchia), di lupo appenninico, direttamente dalla zona abruzzese, senza intervento umano.
Poi, le regioni stanziano un sacco di fondi (qui da noi è così) per attacchi, o presunti tali, di lupo a bestiame (anche se dovrebbero stanziarne di più per educare i pastori che nutrono ancora grande ignoranza e pregiudizio nei confronti del lupo che, almeno da queste parti, ha fin troppi ungulati da trovare nei boschi per preoccuparsi di rischiare ad avvicinarsi a paesi per attaccare greggi).
Esistono poi, usati per esempio in val Susa, i cani antilupo, cani da pastore addestrati a tenere lontani i lupi...e in certi casi anche i biker che scono dai sentieri.. ;-)
I censimenti, non servono solo a stabilire quanti capi cacciare (anche se questo è fondamentale nella programmazione dell'attività venatoria, attività (aihmé) legalmente consentita, quindi da regolamentare e pianificare), ma sono un utile monitoraggio della situazione della fauna di una determinata zona, effettuato con criteri scientifici e non solo utilitaristici, in concerto con guardie venatorie e in alcuni contesti con università.
Poi, un giro sul sito dell'arcicaccia, come già suggerito sopra, può essere utile a rompere la visione monolitica e ideologica sulla caccia che, per quanto deprecabile, ha una sua legittimità (spesso, più riconosciuta della mtb, come in Trentino, dove sembra più facile sparare che andare in bici sui sentieri ripidi e stretti...), e in certi luoghi ha delle esigenze.
 

sembola

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mi sono espresso male,non parlavo di zone private ma di sentieristica segnalata nel bosco,e mi riferivo al fatto che sti cacciatori considerano il bosco come di loro proprietà solo per il semplice motivo che loro pagano il tesserino e quello è il loro biglietto in prima fila, tutti gli altri biker trekker e cavalieri meglio che trovino un altro hobby.

La presenza di sentieristica segnata NON implica il diritto di passo, almeno finchè non entrerà in vigore la legge regionale sull' escursionismo (campa cavallo). Per cui dal punto di vista strettamente legale su terreno di proprietà privata gli unici che hanno diritto di essere presenti sono i cacciatori. Per quanto possa essere sgradevole la situazione è questa.


La questione dei lupi è molto più complicata. Esserci ci sono, specie verso le montagne (sul Pratomagno un mese fa ne ho visti due) ma non nei numeri che gli agricoltori lamentano, la stragrande maggioranza degli attacchi ai danni delle pecore sono opera di cani selvatici o inselvatichiti. Il fatto è che una volta i pastori facevano i pastori, controllavano le pecore, le riportavano all'ovile e gli facevano la guardia, cosa che non vuol fare più nessuno. Comunque è abbastanza improbabile che il lupo possa rappresentare un controllo efficace sugli ungulati al' infuori delle zone impervie: perchè mai un lupo dovrebbe rischiare la vita cercando di predare un cucciolo di cinghiale, se può acchiappare senza rischio uno di pecora?
 

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Il fatto è che una volta i pastori facevano i pastori, controllavano le pecore, le riportavano all'ovile e gli facevano la guardia, cosa che non vuol fare più nessuno. Comunque è abbastanza improbabile che il lupo possa rappresentare un controllo efficace sugli ungulati al' infuori delle zone impervie: perchè mai un lupo dovrebbe rischiare la vita cercando di predare un cucciolo di cinghiale, se può acchiappare senza rischio uno di pecora?

qui da noi, dove caprioli soprattutto, e in certe zone anche cervi, sono troppi (nonostante gli 'ambientalisti da salotto' neghino l'evidenza), i lupi, pochi ancora purtroppo, non fanno fatica a trovare da mangiare, senza impensierire troppo le pecore.
In Piemonte, la maggior parte dei capi ovini uccisi non è stata mangiata, ma solo ferita a morte e abbandonata, cosa che il lupo non fa, ma che è abitudine del cane selvatico.
Però, visto che i fondi sono stanziati, e bisogna consumarli altrimenti si perdono nel nulla, bisogna pur far diventare tutte le pecore morte vittime dei lupi, in modo che la associazioni di categoria di agricoltori possano reclamare ulteriori fondi...Come per la caccia, la questione del "al lupo, al lupo", è principalmente economica..
 

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qui da noi, dove caprioli soprattutto, e in certe zone anche cervi, sono troppi (nonostante gli 'ambientalisti da salotto' neghino l'evidenza), i lupi, pochi ancora purtroppo, non fanno fatica a trovare da mangiare, senza impensierire troppo le pecore.
In Piemonte, la maggior parte dei capi ovini uccisi non è stata mangiata, ma solo ferita a morte e abbandonata, cosa che il lupo non fa, ma che è abitudine del cane selvatico.
Però, visto che i fondi sono stanziati, e bisogna consumarli altrimenti si perdono nel nulla, bisogna pur far diventare tutte le pecore morte vittime dei lupi, in modo che la associazioni di categoria di agricoltori possano reclamare ulteriori fondi...Come per la caccia, la questione del "al lupo, al lupo", è principalmente economica..

D'accordo al 100%, la stessa cosa che avviene nell'alta Maremma ed alle pendici dell' Amiata. Il lupo non spreca energie per ammazzare venti pecore per poi mangiarne una...
 

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D'accordo al 100%, la stessa cosa che avviene nell'alta Maremma ed alle pendici dell' Amiata. Il lupo non spreca energie per ammazzare venti pecore per poi mangiarne una...


dicesi "teoria ottimale di approvvigionamento" (rapporto tra calorie utilizzate per cattura e preparazione del cibo/calorie apportate dall'assimilazione di qul cibo), viene 'seguita' più o meno consapevolmente da società di cacciatori-raccoglitori, figuriamoci da abili cacciatori ancora più biologicamente dotati in tal senso come i lupi!
gli unici che non la seguono, sono i nostri cacciatori, che tra gasolio delle jeep, numero di battitori, ecc., consumano una quantità di calorie spropositata rispetto a quella acquisita tramite la cattura e assimilazione della preda...ma qui...c'è lo "sport" e il divertimento... ;-)
 

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La presenza di sentieristica segnata NON implica il diritto di passo, almeno finchè non entrerà in vigore la legge regionale sull' escursionismo (campa cavallo). Per cui dal punto di vista strettamente legale su terreno di proprietà privata gli unici che hanno diritto di essere presenti sono i cacciatori. Per quanto possa essere sgradevole la situazione è questa.


La questione dei lupi è molto più complicata. Esserci ci sono, specie verso le montagne (sul Pratomagno un mese fa ne ho visti due) ma non nei numeri che gli agricoltori lamentano, la stragrande maggioranza degli attacchi ai danni delle pecore sono opera di cani selvatici o inselvatichiti. Il fatto è che una volta i pastori facevano i pastori, controllavano le pecore, le riportavano all'ovile e gli facevano la guardia, cosa che non vuol fare più nessuno. Comunque è abbastanza improbabile che il lupo possa rappresentare un controllo efficace sugli ungulati al' infuori delle zone impervie: perchè mai un lupo dovrebbe rischiare la vita cercando di predare un cucciolo di cinghiale, se può acchiappare senza rischio uno di pecora?
hai ancora ragione,è abbastanza improbabile che il lupo possa rapresentare un controllo efficace sugli ugulati, per far ciò ci vogliono i branchi sparsi per tutto il territorio, qualche lupo qua e la non e sufficente, tanto poi che te ne fai del lupo a capo della catena alimentare c'è il cacciatore basta e avanza no? meglio predare un cinghiale credimi per arrivare alla pecora devi entrare negli ovili che a mio avviso non sono più degli ovili ma stalle con tanto di recinto, poi c'è la doppietta del pastore
 

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qui da noi, dove caprioli soprattutto, e in certe zone anche cervi, sono troppi (nonostante gli 'ambientalisti da salotto' neghino l'evidenza), i lupi, pochi ancora purtroppo, non fanno fatica a trovare da mangiare, senza impensierire troppo le pecore.
In Piemonte, la maggior parte dei capi ovini uccisi non è stata mangiata, ma solo ferita a morte e abbandonata, cosa che il lupo non fa, ma che è abitudine del cane selvatico.
Però, visto che i fondi sono stanziati, e bisogna consumarli altrimenti si perdono nel nulla, bisogna pur far diventare tutte le pecore morte vittime dei lupi, in modo che la associazioni di categoria di agricoltori possano reclamare ulteriori fondi...Come per la caccia, la questione del "al lupo, al lupo", è principalmente economica..
la tua versione è la verità di quello che succede, ma però poi vengono abbattuti i lupi non i cani selvatici. se poi i cervi dovrebbero essere in sovrannumero si possono catturare e liberare in altre aree dove sono pochi, tanto di aumentare i capi di lupo è pura utopia.
 

mattley lee

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Purtroppo spesso hanno ragione. Noi biker diamo per scontato il diritto a girare per la campagna, ma non è così. Il Codice Civile autorizza i cacciatori ad entrare nel terreno altrui, ma solo loro e nessun altro. Per cui, fatta eccezione per la viabilità di proprietà o di uso pubblico, non abbiamo alcun diritto di passaggio su terreno di proprietà privata. Esiste anche una sentenza della Cassazine che ha sancito che non esiste un "generico diritto di accesso alla natura". Purtroppo, aggiungo io.

Questo è vero. Me lo ha fatto notare - devo dire con educazione - un signore anziano, proprietario di un terreno che stavo attraversando con la bike. Era "proprietà privata", nonostante il sentiero che attraversava il campo fosse tracciato con i segnavia CAI. E lui stava appunto apponendo dei cartelli di divieto di accesso. Ne ho poi avuto conferma da alcuni Forestali ai quali ho chiesto notizie in merito. Sembra assurdo, ma è così: un cacciatore può attraversare quel terreno, un biker, una persona a piedi o a cavallo no. E' pur vero, però, che nella stragrande maggioranza dei casi, questi divieti sono più tesi ad evitare che un indistinto numero di persone acceda ad un fondo, magari per un pic nic, o per raccogliere fiori o funghi, piuttosto che per impedire ai biker di percorrere sentieri e/o strade sterrate già segnate. Infatti, il signore di cui sopra, me lo ha fatto notare, ma non mi ha vietato di passare.
 

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hai ancora ragione,è abbastanza improbabile che il lupo possa rapresentare un controllo efficace sugli ugulati, per far ciò ci vogliono i branchi sparsi per tutto il territorio, qualche lupo qua e la non e sufficente, tanto poi che te ne fai del lupo a capo della catena alimentare c'è il cacciatore basta e avanza no? meglio predare un cinghiale credimi per arrivare alla pecora devi entrare negli ovili che a mio avviso non sono più degli ovili ma stalle con tanto di recinto, poi c'è la doppietta del pastore
La mia opinione è che se i lupi fossero molto numerosi finirebbe come per i cinghiali: sarebbero costretti ad allargare il loro territorio e finirebbero per creare più problemi di quanti ne possano risolvere. Per quanto riguarda la doppietta del pastore, ormai di pastori veri e propri io ne ho visti solo sui Sibillini, ed erano tutti extracomunitari dei Balcani. Da noi il "pastore" gira in SUV, figurati se si mette a fare la guardia alle pecore. Per capirci, l'ultimo anno che la Regione ha stanziato fondi per i danni ai greggi, nella provincia di Grosseto il 95% è andato in danni e solo il 5% in prevenzione: nemmeno le recinzioni, figurati se fanno la guardia...


la tua versione è la verità di quello che succede, ma però poi vengono abbattuti i lupi non i cani selvatici. se poi i cervi dovrebbero essere in sovrannumero si possono catturare e liberare in altre aree dove sono pochi, tanto di aumentare i capi di lupo è pura utopia.
Mah, ne ammazzeranno anche, ma sarei curioso di sapere quanti di questi "lupi" sono stati confermati tali dai veterinari della Provincia. Ho il fondato sospetto che gridare al lupo convenga a tutti: agli agricoltori che hanno più speranze di avere rimborsi, ai cacciatori cui non piace la concorrenza (lupi, canidi o volpi poco importa) ed non ultimo ai giornalai (chiamarli giornalisti è troppo) che possono sparare locandine a nove colonne.


Questo è vero. Me lo ha fatto notare - devo dire con educazione - un signore anziano, proprietario di un terreno che stavo attraversando con la bike. Era "proprietà privata", nonostante il sentiero che attraversava il campo fosse tracciato con i segnavia CAI....
(OT) Anche qui il discorso è un po' più complesso. Quello che conta in realtà non è la proprietà privata del terreno, ma della viabilità. Nulla vieta infatti che un viottolo, mulattiera o strada insista su una proprietà privata ma sia di uso pubblico e quindi aperta a tutti e non interrompibile del proprietario del fondo. Purtoppo in molte zone chi ha materialmente tracciato i sentieri ha dato per scontato che si potesse passare dappertutto, cosa non vera e che a volte ha creato attriti e problemi coi proprietari (risultato: reti e cancelli...)
 

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La mia opinione è che se i lupi fossero molto numerosi finirebbe come per i cinghiali: sarebbero costretti ad allargare il loro territorio e finirebbero per creare più problemi di quanti ne possano risolvere. Per quanto riguarda la doppietta del pastore, ormai di pastori veri e propri io ne ho visti solo sui Sibillini, ed erano tutti extracomunitari dei Balcani. Da noi il "pastore" gira in SUV, figurati se si mette a fare la guardia alle pecore. Per capirci, l'ultimo anno che la Regione ha stanziato fondi per i danni ai greggi, nella provincia di Grosseto il 95% è andato in danni e solo il 5% in prevenzione: nemmeno le recinzioni, figurati se fanno la guardia...



Mah, ne ammazzeranno anche, ma sarei curioso di sapere quanti di questi "lupi" sono stati confermati tali dai veterinari della Provincia. Ho il fondato sospetto che gridare al lupo convenga a tutti: agli agricoltori che hanno più speranze di avere rimborsi, ai cacciatori cui non piace la concorrenza (lupi, canidi o volpi poco importa) ed non ultimo ai giornalai (chiamarli giornalisti è troppo) che possono sparare locandine a nove colonne.



(OT) Anche qui il discorso è un po' più complesso. Quello che conta in realtà non è la proprietà privata del terreno, ma della viabilità. Nulla vieta infatti che un viottolo, mulattiera o strada insista su una proprietà privata ma sia di uso pubblico e quindi aperta a tutti e non interrompibile del proprietario del fondo. Purtoppo in molte zone chi ha materialmente tracciato i sentieri ha dato per scontato che si potesse passare dappertutto, cosa non vera e che a volte ha creato attriti e problemi coi proprietari (risultato: reti e cancelli...)
i cani selvatici e volpi non hanno cip satellitari inseriti ecco la differenza c'è anche chi l'ha ammazzati e sotterrati nel aia del podere col cip sempre attivo visto e preso lo stolto.
 

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i cani selvatici e volpi non hanno cip satellitari inseriti ecco la differenza c'è anche chi l'ha ammazzati e sotterrati nel aia del podere col cip sempre attivo visto e preso lo stolto.

Se mi dai notizie ulteriori mi fai un piacere, perchè non sono riuscito a trovare nessuna notizia in proposito...:nunsacci:

Comunque di lupi che ne sono senz'altro. Un mese fa sul Pratomagno probabilmente ne ho visti due (dico probabilmente perchè non sono un esperto): ma non ce ne sono tanti quanti qualcuno dice, gli studiosi nel 2004 stimavano un numero di lupi in tutta italia al massimo di 600 esemplari.

Ripeto la mia opinione: il lupo è un facile grimaldello per piangere miseria e chieder fondi, magari a pioggia e non finalizzati alla prevenzione. "Cane selvatico" o "lupo" non fa lo stesso effetto sulla locandina del Tirreno o della Nazione...
 

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Se mi dai notizie ulteriori mi fai un piacere, perchè non sono riuscito a trovare nessuna notizia in proposito...:nunsacci:

Comunque di lupi che ne sono senz'altro. Un mese fa sul Pratomagno probabilmente ne ho visti due (dico probabilmente perchè non sono un esperto): ma non ce ne sono tanti quanti qualcuno dice, gli studiosi nel 2004 stimavano un numero di lupi in tutta italia al massimo di 600 esemplari.

Ripeto la mia opinione: il lupo è un facile grimaldello per piangere miseria e chieder fondi, magari a pioggia e non finalizzati alla prevenzione. "Cane selvatico" o "lupo" non fa lo stesso effetto sulla locandina del Tirreno o della Nazione...
ma ti posso dire che l'ho letta nel tirreno di qualche anno fa,era un trafiletto non una paginata come meritava, per il resto concordo con tutto quello che dici, anche se mi piacerebbe vederne di più.
 

kikhit

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eh vederne di più..i ricercatori fanno appostamenti anche in mesi invernali per giorni, senza vederne uno, anche in aree relativamente popolate... ;-)

però, ricordo anni fa l'emozione dell'incontro ( a buona distanza) con sua maestà il marsicano nel Parco d'Abruzzo!
 

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