Rientrato a casa dopo l'inferno pomeridiano della Milano-Bergamo andata e ritorno, posso più agevolmente spendere due parole sull'ultima fissazione del nostro amico BSO: I denti delle corone a forma di pinna di squalo!!
Quando le bici avevano la
tripla o la
doppia c'è sempre stata la necessità di favorire nel miglior modo possibile la traslazione della
catena da una corona all'altra. Per avere una cambiata fluida e precisa non basta il deragliatore, ma era necessario intervenire sulle corone per favorire il movimento della catena
Se si analizza, per semplicità, una doppia, avremo:
- una corona grande da cui la catena deve muoversi
verso una corona più piccola oppure deve salire su questa
da una corona con meno denti. Ma non ha bisogno di salire
su una ancora maggiore
- una corona interna, con meno denti dell'altra da cui la catena deve salire
verso una di dimensioni maggiori, o scendere
da una con maggior numero di denti. Ma non deve scendere
verso una ancora più piccola
Spero di essermi spiegato bene. Per ognuna delle due corone ci sono esigenze simili, ma
diametralmente opposte.
Per favorire e rendere fluido il movimento le corone presentano degli accorgimenti meccanici a livello dei denti e del corpo della corona stessa. Si tratta degli
inviti a scendere o a salire, in funzione dello spostamento che la catena deve compiere.
Chi mi ha spiegato questa cosa le chiamava "rampe" termine magari improprio, ma che rende perfettamente l'idea.
Se si guardano a vicino le due corone maggiori di una tripla, ancora meglio ci si rende conto che le corone non sono dei dischi lisci con dei denti, ma presentano una maggiore complessità costruttiva. La ragione è quella descritta.
Le corone singole, le
monocorona, va da sè, non hanno bisogno di queste rampe. I denti sono regolari e le corone molto lisce, semplici.
Per esigenze di efficienza poi sono state create le corone anticaduta (narrow wide) che alternano un dente largo a uno stretto... ma questa è un'altra storia.
BSO: se una corona da bici non l'hai mai vista evita di scrivere minkiate, please