Allora completata la "prima" con i Botoli e con la "Stumpy" un po' di pensieri in ordine sparso...
Innanzitutto un ringraziamento totale e assoluto a Carlo che mi ha fatto un'assistenza perfetta e ineguagliabile e che si è quindi rovinato il giro per me. Vedrò di ricambiare prima o poi in qualche modo.
Ma andiamo con ordine.
Stamattina, tanta era l'emozione di portare all'esordio una Mtb seria, avrò dormito sì e no quattro ore. Mi è sembrato di tornare bambino quando la notte di Natale non si vedeva l'ora di svegliarsi per andare a scartare i regali.
Quando sono sceso giù in garage mi sono indugiato a ricontrollare che la "Stumpy" fosse tutta a posto. Più che altro ero insicuro sul fatto di aver rimontato correttamente la ruota anteriore (non deve essere simpatico che ti si sfili via mentre vai) e soprattutto la regolazione giusta del canotto sella. Fatto sta che mi sono indugiato così tanto che manca poco che perdo il treno dei botoli in partenza. Grazie ancora a Carlo che mi ha intercettato al volo.
Poi mi sono appropriato per acclamazione della maglia nera dei Botoli (e su questo non avevo dubbi), anzi proporrei il premio "Graziella" per la peggiore prestazione. Comunque lo sapevo, ma mi serviva vedere quanto ero lontano e quanto devo migliorare... Sapevo di non avere nelle gambe 60 km con questo sviluppo altimetrico, ma d'altra parte la gamba si fa solo pedalando.
Sulla prima salita ho cercato di salire in agilità e devo dire che la Stumpy full mi ha molto favorevolmente impressionato. Certo, il percorso era uno sterrato liscio liscio, però devo dire che la bici si è dimostrata scorrevole e senza alcun ondeggiamento, sia con l'ammo posteriore chiuso che in pro-pedal. Ottimo anche, per me, l'assetto. In cima, ai ripetitori, il primo errore di superbia. Fatto il brindisi e considerato la condizione dovevo svoltare e rientrare, ma mi pareva di averne ancora un po' e pensavo di riuscire a rientrare sul gruppo.
In discesa sono andato pianissimo. Abituato con una rigida con i cantilever si è trattato di tutto un altro mondo a cui però doversi abituare. Con la rigida (le cui gomme tocca tenere ben gonfie pena un decadimento della scorrevolezza) ogni minima sconnessione provoca un saltello della bici con conseguente perdita di assetto e di aderenza, con la necessità quindi di stare ben attaccati ai
freni scendendo piano. Con la Stumpy invece tutto un altro mondo. La bici copre le sconnessioni e si può farla andare giù velocemente trovando un buon equilibrio di posizione in sella. I freni a disco, poi, sono impressionanti. Modulabili e con una potenza frenante infinita. Tutte sensazioni però alle quali mi devo abituare e quindi facendo esercizio ed esperienza dovrei riuscire a sfruttare le nuove prestazioni.
Nella salita Galbino-Gello poi crisi assoluta. 'Gna facevo più, con il risvolto negativo che provando a salire con il rampichino con quel tipo di fondo scivolavo con la ruota posteriore e ho dovuto fare qualche diverse centinaia di metri di salita a piedi. Il risvolto positivo è stato però che si è trovato pozze di fango sulle quali mi sono buttato a capofitto. Non sia mai che riportavo a casa la Stumpy linda e pulita, senza copiosi schizzi di fango.
Al ritorno a casa, comunque, distrutto totalmente ma felice. Il morbo della Mtb quando si impossessa di te non te ne liberi più.
Cosa altro dire cari amici Botoli? Contentissimo della bici a cui spero di poter dare, con il tempo, la confidenza che merita. Per il resto mi ritiro un mese a lavorare "sodo" sul fondo e sulla potenza di pedalata. Spero così di potermi presentare in tempo per la consegna delle maglie in una condizione tale che mi consenta di stare con il gruppo.
Tanto l'importante è sempre