Bikers Como - (continua)

McVit

Biker celestialis
5/4/04
7.166
4
0
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Domandina a "ilGatto": ma quand'è che ritorni a scrivere racconti come questo?? Facevano (e fanno tutt'ora) trooooppo ridere, ne vogliamo di nuovi!!! :-)


" la

SONO 14 ANNI CHE NON VADO IN BICI E NECESSITO DELLE ROTELLE

in collaborazione con la

E' VENERDÌ E NON C'HO VOGLIA DI FARE UN CAXXO

presenta

CINQ FURMAGIAT, SOPRAVVISSUTI


PREQUEL
Anche Gasparri lo sa. Sono due mesi che mi sono eclissato dai media, ero
troppo incasinato. Ormai mi sono liberato, non potrò vedere le donzelle
tangate, ma chissenefotte: pedalerò di brutto.
Da uno sguardo veloce sul forum avevo visto un puntello sulle montagne
sopra Lecco che mi attizzano tanto. Ma io sono cicciobombobombardiere, in
salita vado piano, non droppo il droppabile e sudo tanto. Ho voglia di 'sto
giretto, ma penso "quelli del forum non li conosco, magari se vado assieme
mi schifano e mi picchiano". Sono timido, ma l'amore mi da coraggio, e
penso "se porto con me rupa, tutte le brutte figure le fa lui e io faccio
bella figura". Così cerco di convincerlo, ma lui mi risponde " Non pozzo,
noi in svizzera ziamo ricchi e lavoriamo tantizzimo, e poi ho già prezo le
ferie lunedì per vedere la tua tezi, e poi il natel non mi prende e la Rita
vuole che la porto a fare la zpeza perché ci zono le azioni". (*)
Ma in fondo penso di andare lo stesso, al max se vado troppo piano torno
indietro da solo. E poi i miei compagni di viaggio in salita andranno piano:
hanno solo una Olimpia con carro in carbonio, Una specy da 9 kg, e una
LeeCougan con pipa a -90 gradi.

(*) Trad dallo Svizzero: Non rompere i maroni: devo lavorare.

LA GATTOBIKE.
La mia bici si chiama Tu-tasfri-sada. L'ho usata ben 3 volte, e sono
riuscito già a sverniciare i foderi e a staccare gli adesivi. Quando l'ho
usata mi sono accorto che l'ammo non funziona. L'ho spedito a Pepi quando il
reparto di riparazioni era chiuso, così il giorno prima del giro ero senza
ammo. Ma la mattina, mentre sognavo di essere lo sparring-partner ufficiale
della nazionale junores di lotta nel fango femminile Polacca, mi suona il
campanello. Vado assonnato al cancelletto e vedo il mio cane (ilDrugo) che
morde uno scatolone con scritto SDA, e un tipo uguale ad APU dei Sipson che
mi grida dicendo 2050 parole per minuto di firmare un foglio. Faccio 2+2=4,
e capisco di essere salvo. Scarto il pacco, prendo due brugole "del 3" e
monto l'ammo. Sposto la bici, ma mi accorgo che la ruota posteriore non
gira. Mi viene in mente che la bici giace in garage dopo 15 gg prima avevo
fatto una notturna sotto il temporale. La immergo nello svitol, tolgo una
pastiglia dalla pinza ant, la monto al posteriore e metto una pastiglia
nuova nella pinza anteriore. Questa è una mia tecnica collaudata di cui vado
molto fiero. Alle elementari la maestra mi ha spiegato che gli egizi erano
ricchi e pieni di piramidi e faraone perchè avevano il Limo e la rotazione
delle colture. Il limo io lo sostituisco con il fango, mentre la tecnica
della rotazione delle pastiglie mi permette di usare la bici senza mettere
rasamenti tra pinza e telaio. Però stranamente la mia bici non frena mai un
caxxo.
Naturalmente mi dimentico di gonfiare l'ammo, così mi toccherà fare il giro
con la bici che non ammortizza e che rimbalza.
Dato che sono ricco compro anche un manubrio e un reggisella nuovo. Così
potrò ridare allaMara i suoi.


UN GATTO-TOAST IN TANGENZIALE
Sono le 6.30, gli uccellini cantano, le galline fanno le uova, il sole
sorgee e gli spazzini-operatori ecologici raccolgono i sacchi neri. Mi
sveglio strafelice per un giro un bici. Mi vesto-lavo-mangio lo joghurt e
carico allacaxxo la gattomobile. Io abito in provincia, vicino al bosco, e
devo andare in montagna dove le caprette "fanno ciao". Ma per raggiungere i
forumendoli devo andare a Milano sulla tange per poi prendere la MI-VE, dove
i transit marocchino-bresciani sfrecciano a 160 de crociera.
'Sta cosa mi ruga, e infatti dopo essermi cagato addosso quasi schiacciato
da 2 tir percorro in coda una grigissima periferia che mi schifa e che mi
tocca vedere anche nei giorni del bigio lavoro-università.
Comunque è un piccolo prezzo che devo pagare per finire in un bel posto.

FROM COFFEE TO TALEGGIO.
Mi trovo con gli altri a Trezzo, carichiamo un autostoppista a BG e dopo
mille pause caffè arriviamo fino in S. Pellegrino, dove orde di vecchietti
passeggiano felici.
Qui ormai ci siamo tutti, quindi vi presento i protagonisti:

ILGATTO- Cicciobombobomabardiere comasco, con un ghigno timoroso dovuto alla
paura di non essere all'altezza del giro.
ZERONICK- L'avevo già visto, e anche oggi mi ha fatto la stessa impressione.
Un armadio a 4 ante, con uno sguardo a metà strada tra Ciac Norris e
Altimeit Uorrior
GIOVANNI TRAPATTONI- Dopo un passato di calciatore nel Milan ha allenato con
grande fortuna la Juve, il Cagliari e l'Inter. Attualmente è il CT della
Nazionale Italiana ma spesso viene scambiato per Bip-Bip, 50enne pimpante
che scorrazza a Canonica a bordo di una A6 a carbonella.
IVAN- Ha le gambe come Ken il Guerriero. Mi ha toccato se fra 6 giorni muoio
è colpa sua.
FIORE- Non fa il Caraoche, e non ha il codino, ma ride sempre. E' un
capogita senza sapere l'itinerario, però non ci siamo persi.

Da S. Pellegrino abbiamo fatto la strada + bella del mondo, con curve
@manetta e pareti di roccia a strapiombo. Avessi avuto una mini cooper Sport
pack (quella vecchia) sarei stato l'uomo + contento del mondo. Dopo 2000
curve siamo arrivati a Taleggio, patria di 60enni.

MINCHIA INIZIA LA SALITA, E IO HO MOLTA PAURA.
12 secondi dopo aver parcheggiato la gattomobile ero già pronto. Mentre gli
altri si preparavano mi accorgo che ho un raggio molle e che l'ammo è
sgonfio. Faccio lo gnorri e provo i cancellini degli altri. Bici da milioni
di neuro, ultra rigide e leggere. Mi siedo sulla
Tu-tasfri-sada....azzz....mi sembra di essere seduto su un bidet.
Chiedo info riguardo la salita, ma tutti fanno i vaghi, decido di
fottermene. Partiamo in salita verso il Culmine di S.Pietro, una salita che
collega la Val Taleggio alla Valsassina, in pratica se uno è allergico al
lattosio muore solo a respirare.
Il gruppo si dimostra subito una figata, si sale in tranquillità
chiaccherando piacevolmente. Sono stupito, capisco che riuscirò a non essere
un peso. Anzi ad un certo punto credo di essere io in formissima, ma poi
vedendo che la salita è un falso piano e che ho quasi il rampichino capisco
che gli altri sono troppo buoni.
Dopo una decina di km bitumosi, 700 m di disli, 2 barrette, una pisciata e
un tot di minchiate arriviamo al culmine. Da qui inizia la salita asfalta.

IL LUSIA
Lo so non c'entra un caxxo, ma a me la salita dal Culmine a Piani di
Artavaggio mi ha fatto venire in mente il passo Lusia della Rampilonga. Sarà
stata colpa della roccia calcarea, o della fatica. Oppure della nebbia e
della fanta ai funghi dei camelbech. Comunque piano-piano siamo saliti fino
ai piani di Artavaggio, con una salita dove i Vitara sfrecciano 300 all'ora,
e dove Zeronick si è autoflaggellato. Non è stata una salita dura..pendenza
poca, fondo abb bello.
Mi sono scofanato una scatola di togo e mi sono fatto fotografare sulla
scalinata di un albergo "shining Stile" veramente brutto.
Il morale della truppa è alto. Le scarse notizie che abbiamo del giro dicono
che la salita sè quasi finita, dopo ci aspetterà solo una discesa lunga 160
km con pendenza al 45%, tutta in singletrack.
Le notizie non sono vere: ci aspettano un tot di minuti di salita ripida da
rampichino-ribaltamento. Arriviamo ultrasudatipuzzoni al rifugio, dove
incontriamo l'Ospitalità.

L'OSPITALITA'
Il rifugio è un casermone anni '30 che in confronto agli obbrobri che abbia
incontrato durante la salita sembra il Castello di Segovia (dove sorgerà il
museo + bello del mondo).
E' gestito da l'Ospitalità e da suo figlio "Jacopo vado-a-scuola-e-non-c'
ho-voglia-di-fare-un-caxxo". La sciura è brava, anche se non ha + niente da
mangiare scova in un angolo 5 piatti di tagliatelle al Ragu, un piatto di
affettati, e i formaggini che ti fanno bruciale il culo per una settimana.
E' appassionata di bici, tanto che ha i rulli nel cesso. E' molto
interessata alle mtb, e vorrebbe far diventare il rifugio un posto dove i
biker pullulano. Infatti è interessata al forum, e ci dice che il rifugio
" c'è scritto sull'internet". Noi le promettiamo di mandarle migliaia di
bikers, per cercare di spuntare uno sconto. Comunque la tipa in questione ci
sta dentro, il posto è bello...bisogna perlustrare e potrebbe nascerci un
raduno fighissimo.
Scoliamo le 4 birrozze da 66 cc, i grappini con lo zucchero e ci fiondiamo
fuori.

LA DISCESA.
Fuori fa freddo. Siamo oltre i 2000 m slm, e il tempo è bruttino. In salita
c'era una pioggerella. Adesso non piove ma il cielo è scuro. Chiedo info
riguardo alla discesa. Fiore mi dice "è di la, si passa dal passo
Baciamorti".
Occhei..ho capito tutto. Quando hai la panza piena e la grappa ti fa sudare
anche ad allacciarti le stringhe la discesa è sempre in salita.
Scendiamo prima su una strada larga, poi becchiamo un singletrack in un
prato verso una direzione ignota. I prati montagna da lontano sembrano delle
bellissime distese di moquette a pelo lungo: ti viene voglia di rotolarti
mentre limoni felice. Però è una imperfezione di matrix: se li vedi da
vicino sono fatti da una distesa di palloni da basket ricoperti da erba
appuntita. In salita ti blocchi, in discesa non riesci a partire ...appena
parti impunti e cadi con la testa sull'unico sasso nel raggio 3 acri.
Comunque noi seguiamo il sentiero per ½ in saliscendi, in attesa del
fottutissimo passo Baciamorti. Un po in bici, un po a piedi arriviamo ad un
punto dove il sentiero sparisce. Il Trap ci dice di aver visto una Marmotta
(di nome Strunz) che gli indicava la strada. Cominciamo a scendere dal
sentiero, che di fatto è una canalina sassosa profonda 50 cm, ma piu stretta
dei pedali. Così se non pedali vai piano e ti becchi i sassi nella schiena,
se pedali tocchi le sponde e ti frantumi i malleoli nelle corone. Poi è
abbastanza ripido..io con la tu-tasfri-sada vado bene, la sella è bassa, la
bici ammortizza le mazzate e con la sella bassa appena rischio la morte
appoggio il piede come un novello Nureyev. Ma gli altri con la bici da
record dell'ora fanno fatica: con la sella alta si rischia la castrazione.

IL TEMPORALE
E' un mese che Mentana ci scassa i maroni con 'sta storia della siccità. Io
non vado in bici da un tot, e mi sento al sicuro: non posso essere così
sfigato da beccare l'acqua proprio oggi. Ma Mcvit è troppo stronxo: ha
ballato la danza della pioggia e ci ha lanciato un anathema. Il cielo è
scuro, i tuoni si fanno sempre + forti. Noi siamo in un luogo indefinito a
2000 m di altitudine e non sappiamo se il sentiero troppo difficile è quello
giusto.
Ho 25 anni e da 23 anni vado in montagna. Fin da piccolo mio papà mi ha
detto che bisogna portare rispetto alla montagna, e mi incazzavo perché mi
riempiva lo zaino di cose apparentemente inutili. Però ogni volta mi accorgo
che ha ragione...anche oggi. Non che la situazione fosse pericolosa, ma in
certi momenti ti rendi conto che la montagna te lo può mettere inculo in
ogni momento. Comunque siamo scesi imprecando come a bordo di un transit in
un paesaggio scozzese. Era tutto verde tranne una piccola macchia marrone
sotto di noi. Appena siamo arrivati alla macchia ci siamo accorti che il
marrone era semplicemente una distesa di merda di vacca. A me le bestie mi
stanno sulle palle: da piccolo sono stato rincorso da una scrofa puzzona per
migliaia di chilometri: mi sono salvato salendo su un tavolo. Io avevo 5
anni e la scrofa era 10 volte + grossa di me. Da quel giorno il mio odio è
aumentato: io lavo la bici solo il 29 febbraio se è di domenica. Così gli
stronzi di vacca si cementificano alla vernice del telaio e devo chiamare i
RIS di Parma per disincrostarla. Poi tutte le mattine il mio cane (ilDrugo)
tenta di uccidermi nel sonno. Insomma ogni volta che devo attraversare una
mandria mi girano le palle.

IL BOSCO
Superata la mandria, dopo aver osservato l'uccello gigante di cavallo, siamo
arrivati al Passo Baciamorti. Eravamo molto felici. Almeno sapevamo dove
eravamo, non che la cosa ci fosse di aiuto...ma almeno ci confortava sapere
che sulla nostra lapide poteva esserci scritto almeno il luogo della morte.
Qui la discesa entrava nel bosco. Un bellissimo singletrack in un faggeto.
Purtroppo la pioggia adesso era molto forte. Siamo scesi @manetta, ma qui i
problemi sono aumentati. Dopo un tot di discesa mi sono fermato ad aspettare
gli altri. Dopo qualche minuto di attesa vana sono tornato indietro e ho
visto i Jolly che ci ha giocato la sfiga. Fiore con una culata fototonica ha
troncato di netto il reggisella, mentre Zeronick ha fatto un ribaltone nel
bosco: visto che di lavoro non fa lo stuntman si è giustamente cagato sotto.
Siamo scesi fino ad una baita, e ci siamo riparati come dei Meninos de Rua
sotto una tettoia per la legna. Abbiamo fatto un summit: potevamo scegliere
se vivere sotto la tettoia, oppure se scendere senza speranza di vita fino
alle macchine. Io domani devo andare ad un matrimonio, così abbiamo deciso
di scendere.
Il sentiero era bello anche se la pioggia forte rendeva le rocce e le radici
scivolose. Zero era scosso dal volo così scendeva spesso a piedi e ci
abbiamo un po ad arrivare ad una strada un po + larga. Appena siamo arrivati
sulla strada è uscito il sole e ci siamo accorti di essere in engadina. Da
qui alle macchine ci siamo sciroppati un po di km di discesa su asfalto.

CIAO-CIAO
Alle macchine ci siamo lavati nella fontana del paese e ci siamo cambiati.
Abbiamo bevuto le birrette al bar del paese, e ci siamo salutati stanchi ma
felici.
Questo è stato un giro cult, di quelli che ti ricordi. Magari lo rifaremo
col sole perché merita...ma mi sa che 'sta volta sarà inevitabile.
Per gli amanti delle stats: abbiamo fatto circa 50 km e 1300 m di disli.
Sono sgommato sulla gattomobile super ricaricato e pronto per fiondarmi in
tutti i giri che organizzerete: vi ho avvisato...siete fottuti!!!!!

Prot, Gatàs.. :-))))
--
ilGATTO -il biker nel limbo-
Sposored by:
-GRIP SHIT- tm "tivan shifting sistem"
 

tomaction

Biker serius
14/11/07
298
-2
0
Como
lariokayak.blogspot.com
Domani appuntamento a tavernerio parcheggio eurospin ore 8:30

RASTRELLO
PALA
PICCONE
MOTOSEGA (SCOSSO)

CON PIOGGIA E NEVISCHIO E' ANCORA MEGLIO

ALMENO LA 3 LA SI FINISCE UNA VOLTA PER TUTTE

PS: SE FINIAMO PRESTO PERLUSTRIAMO LA 4
 

gino360

Biker serius
ragazzi,
me spias ma causa viaggio imminente in terra di cermania domani mi tocca lavorare...:ueh::ueh:
ci si vede tra 2 settimane...

azz....2 week senza bike peseranno....e anche le birrette nn aiuteranno...

ps se qualcuno avesse bisogno di pezzi di bici trek io ho l albergo vicino ad un rivenditore monomarca..
negozio giga e spettacolare.
nn fatevi problemi.
ciao a presto.
 

Pes de Lac

Biker urlandum
6/5/10
587
0
0
Como
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Domandina a "ilGatto": ma quand'è che ritorni a scrivere racconti come questo?? Facevano (e fanno tutt'ora) trooooppo ridere, ne vogliamo di nuovi!!! :-)


" la

SONO 14 ANNI CHE NON VADO IN BICI E NECESSITO DELLE ROTELLE

in collaborazione con la

E' VENERDÌ E NON C'HO VOGLIA DI FARE UN CAXXO

presenta

CINQ FURMAGIAT, SOPRAVVISSUTI


PREQUEL
Anche Gasparri lo sa. Sono due mesi che mi sono eclissato dai media, ero
troppo incasinato. Ormai mi sono liberato, non potrò vedere le donzelle
tangate, ma chissenefotte: pedalerò di brutto.
Da uno sguardo veloce sul forum avevo visto un puntello sulle montagne
sopra Lecco che mi attizzano tanto. Ma io sono cicciobombobombardiere, in
salita vado piano, non droppo il droppabile e sudo tanto. Ho voglia di 'sto
giretto, ma penso "quelli del forum non li conosco, magari se vado assieme
mi schifano e mi picchiano". Sono timido, ma l'amore mi da coraggio, e
penso "se porto con me rupa, tutte le brutte figure le fa lui e io faccio
bella figura". Così cerco di convincerlo, ma lui mi risponde " Non pozzo,
noi in svizzera ziamo ricchi e lavoriamo tantizzimo, e poi ho già prezo le
ferie lunedì per vedere la tua tezi, e poi il natel non mi prende e la Rita
vuole che la porto a fare la zpeza perché ci zono le azioni". (*)
Ma in fondo penso di andare lo stesso, al max se vado troppo piano torno
indietro da solo. E poi i miei compagni di viaggio in salita andranno piano:
hanno solo una Olimpia con carro in carbonio, Una specy da 9 kg, e una
LeeCougan con pipa a -90 gradi.

(*) Trad dallo Svizzero: Non rompere i maroni: devo lavorare.

LA GATTOBIKE.
La mia bici si chiama Tu-tasfri-sada. L'ho usata ben 3 volte, e sono
riuscito già a sverniciare i foderi e a staccare gli adesivi. Quando l'ho
usata mi sono accorto che l'ammo non funziona. L'ho spedito a Pepi quando il
reparto di riparazioni era chiuso, così il giorno prima del giro ero senza
ammo. Ma la mattina, mentre sognavo di essere lo sparring-partner ufficiale
della nazionale junores di lotta nel fango femminile Polacca, mi suona il
campanello. Vado assonnato al cancelletto e vedo il mio cane (ilDrugo) che
morde uno scatolone con scritto SDA, e un tipo uguale ad APU dei Sipson che
mi grida dicendo 2050 parole per minuto di firmare un foglio. Faccio 2+2=4,
e capisco di essere salvo. Scarto il pacco, prendo due brugole "del 3" e
monto l'ammo. Sposto la bici, ma mi accorgo che la ruota posteriore non
gira. Mi viene in mente che la bici giace in garage dopo 15 gg prima avevo
fatto una notturna sotto il temporale. La immergo nello svitol, tolgo una
pastiglia dalla pinza ant, la monto al posteriore e metto una pastiglia
nuova nella pinza anteriore. Questa è una mia tecnica collaudata di cui vado
molto fiero. Alle elementari la maestra mi ha spiegato che gli egizi erano
ricchi e pieni di piramidi e faraone perchè avevano il Limo e la rotazione
delle colture. Il limo io lo sostituisco con il fango, mentre la tecnica
della rotazione delle pastiglie mi permette di usare la bici senza mettere
rasamenti tra pinza e telaio. Però stranamente la mia bici non frena mai un
caxxo.
Naturalmente mi dimentico di gonfiare l'ammo, così mi toccherà fare il giro
con la bici che non ammortizza e che rimbalza.
Dato che sono ricco compro anche un manubrio e un reggisella nuovo. Così
potrò ridare allaMara i suoi.


UN GATTO-TOAST IN TANGENZIALE
Sono le 6.30, gli uccellini cantano, le galline fanno le uova, il sole
sorgee e gli spazzini-operatori ecologici raccolgono i sacchi neri. Mi
sveglio strafelice per un giro un bici. Mi vesto-lavo-mangio lo joghurt e
carico allacaxxo la gattomobile. Io abito in provincia, vicino al bosco, e
devo andare in montagna dove le caprette "fanno ciao". Ma per raggiungere i
forumendoli devo andare a Milano sulla tange per poi prendere la MI-VE, dove
i transit marocchino-bresciani sfrecciano a 160 de crociera.
'Sta cosa mi ruga, e infatti dopo essermi cagato addosso quasi schiacciato
da 2 tir percorro in coda una grigissima periferia che mi schifa e che mi
tocca vedere anche nei giorni del bigio lavoro-università.
Comunque è un piccolo prezzo che devo pagare per finire in un bel posto.

FROM COFFEE TO TALEGGIO.
Mi trovo con gli altri a Trezzo, carichiamo un autostoppista a BG e dopo
mille pause caffè arriviamo fino in S. Pellegrino, dove orde di vecchietti
passeggiano felici.
Qui ormai ci siamo tutti, quindi vi presento i protagonisti:

ILGATTO- Cicciobombobomabardiere comasco, con un ghigno timoroso dovuto alla
paura di non essere all'altezza del giro.
ZERONICK- L'avevo già visto, e anche oggi mi ha fatto la stessa impressione.
Un armadio a 4 ante, con uno sguardo a metà strada tra Ciac Norris e
Altimeit Uorrior
GIOVANNI TRAPATTONI- Dopo un passato di calciatore nel Milan ha allenato con
grande fortuna la Juve, il Cagliari e l'Inter. Attualmente è il CT della
Nazionale Italiana ma spesso viene scambiato per Bip-Bip, 50enne pimpante
che scorrazza a Canonica a bordo di una A6 a carbonella.
IVAN- Ha le gambe come Ken il Guerriero. Mi ha toccato se fra 6 giorni muoio
è colpa sua.
FIORE- Non fa il Caraoche, e non ha il codino, ma ride sempre. E' un
capogita senza sapere l'itinerario, però non ci siamo persi.

Da S. Pellegrino abbiamo fatto la strada + bella del mondo, con curve
@manetta e pareti di roccia a strapiombo. Avessi avuto una mini cooper Sport
pack (quella vecchia) sarei stato l'uomo + contento del mondo. Dopo 2000
curve siamo arrivati a Taleggio, patria di 60enni.

MINCHIA INIZIA LA SALITA, E IO HO MOLTA PAURA.
12 secondi dopo aver parcheggiato la gattomobile ero già pronto. Mentre gli
altri si preparavano mi accorgo che ho un raggio molle e che l'ammo è
sgonfio. Faccio lo gnorri e provo i cancellini degli altri. Bici da milioni
di neuro, ultra rigide e leggere. Mi siedo sulla
Tu-tasfri-sada....azzz....mi sembra di essere seduto su un bidet.
Chiedo info riguardo la salita, ma tutti fanno i vaghi, decido di
fottermene. Partiamo in salita verso il Culmine di S.Pietro, una salita che
collega la Val Taleggio alla Valsassina, in pratica se uno è allergico al
lattosio muore solo a respirare.
Il gruppo si dimostra subito una figata, si sale in tranquillità
chiaccherando piacevolmente. Sono stupito, capisco che riuscirò a non essere
un peso. Anzi ad un certo punto credo di essere io in formissima, ma poi
vedendo che la salita è un falso piano e che ho quasi il rampichino capisco
che gli altri sono troppo buoni.
Dopo una decina di km bitumosi, 700 m di disli, 2 barrette, una pisciata e
un tot di minchiate arriviamo al culmine. Da qui inizia la salita asfalta.

IL LUSIA
Lo so non c'entra un caxxo, ma a me la salita dal Culmine a Piani di
Artavaggio mi ha fatto venire in mente il passo Lusia della Rampilonga. Sarà
stata colpa della roccia calcarea, o della fatica. Oppure della nebbia e
della fanta ai funghi dei camelbech. Comunque piano-piano siamo saliti fino
ai piani di Artavaggio, con una salita dove i Vitara sfrecciano 300 all'ora,
e dove Zeronick si è autoflaggellato. Non è stata una salita dura..pendenza
poca, fondo abb bello.
Mi sono scofanato una scatola di togo e mi sono fatto fotografare sulla
scalinata di un albergo "shining Stile" veramente brutto.
Il morale della truppa è alto. Le scarse notizie che abbiamo del giro dicono
che la salita sè quasi finita, dopo ci aspetterà solo una discesa lunga 160
km con pendenza al 45%, tutta in singletrack.
Le notizie non sono vere: ci aspettano un tot di minuti di salita ripida da
rampichino-ribaltamento. Arriviamo ultrasudatipuzzoni al rifugio, dove
incontriamo l'Ospitalità.

L'OSPITALITA'
Il rifugio è un casermone anni '30 che in confronto agli obbrobri che abbia
incontrato durante la salita sembra il Castello di Segovia (dove sorgerà il
museo + bello del mondo).
E' gestito da l'Ospitalità e da suo figlio "Jacopo vado-a-scuola-e-non-c'
ho-voglia-di-fare-un-caxxo". La sciura è brava, anche se non ha + niente da
mangiare scova in un angolo 5 piatti di tagliatelle al Ragu, un piatto di
affettati, e i formaggini che ti fanno bruciale il culo per una settimana.
E' appassionata di bici, tanto che ha i rulli nel cesso. E' molto
interessata alle mtb, e vorrebbe far diventare il rifugio un posto dove i
biker pullulano. Infatti è interessata al forum, e ci dice che il rifugio
" c'è scritto sull'internet". Noi le promettiamo di mandarle migliaia di
bikers, per cercare di spuntare uno sconto. Comunque la tipa in questione ci
sta dentro, il posto è bello...bisogna perlustrare e potrebbe nascerci un
raduno fighissimo.
Scoliamo le 4 birrozze da 66 cc, i grappini con lo zucchero e ci fiondiamo
fuori.

LA DISCESA.
Fuori fa freddo. Siamo oltre i 2000 m slm, e il tempo è bruttino. In salita
c'era una pioggerella. Adesso non piove ma il cielo è scuro. Chiedo info
riguardo alla discesa. Fiore mi dice "è di la, si passa dal passo
Baciamorti".
Occhei..ho capito tutto. Quando hai la panza piena e la grappa ti fa sudare
anche ad allacciarti le stringhe la discesa è sempre in salita.
Scendiamo prima su una strada larga, poi becchiamo un singletrack in un
prato verso una direzione ignota. I prati montagna da lontano sembrano delle
bellissime distese di moquette a pelo lungo: ti viene voglia di rotolarti
mentre limoni felice. Però è una imperfezione di matrix: se li vedi da
vicino sono fatti da una distesa di palloni da basket ricoperti da erba
appuntita. In salita ti blocchi, in discesa non riesci a partire ...appena
parti impunti e cadi con la testa sull'unico sasso nel raggio 3 acri.
Comunque noi seguiamo il sentiero per ½ in saliscendi, in attesa del
fottutissimo passo Baciamorti. Un po in bici, un po a piedi arriviamo ad un
punto dove il sentiero sparisce. Il Trap ci dice di aver visto una Marmotta
(di nome Strunz) che gli indicava la strada. Cominciamo a scendere dal
sentiero, che di fatto è una canalina sassosa profonda 50 cm, ma piu stretta
dei pedali. Così se non pedali vai piano e ti becchi i sassi nella schiena,
se pedali tocchi le sponde e ti frantumi i malleoli nelle corone. Poi è
abbastanza ripido..io con la tu-tasfri-sada vado bene, la sella è bassa, la
bici ammortizza le mazzate e con la sella bassa appena rischio la morte
appoggio il piede come un novello Nureyev. Ma gli altri con la bici da
record dell'ora fanno fatica: con la sella alta si rischia la castrazione.

IL TEMPORALE
E' un mese che Mentana ci scassa i maroni con 'sta storia della siccità. Io
non vado in bici da un tot, e mi sento al sicuro: non posso essere così
sfigato da beccare l'acqua proprio oggi. Ma Mcvit è troppo stronxo: ha
ballato la danza della pioggia e ci ha lanciato un anathema. Il cielo è
scuro, i tuoni si fanno sempre + forti. Noi siamo in un luogo indefinito a
2000 m di altitudine e non sappiamo se il sentiero troppo difficile è quello
giusto.
Ho 25 anni e da 23 anni vado in montagna. Fin da piccolo mio papà mi ha
detto che bisogna portare rispetto alla montagna, e mi incazzavo perché mi
riempiva lo zaino di cose apparentemente inutili. Però ogni volta mi accorgo
che ha ragione...anche oggi. Non che la situazione fosse pericolosa, ma in
certi momenti ti rendi conto che la montagna te lo può mettere inculo in
ogni momento. Comunque siamo scesi imprecando come a bordo di un transit in
un paesaggio scozzese. Era tutto verde tranne una piccola macchia marrone
sotto di noi. Appena siamo arrivati alla macchia ci siamo accorti che il
marrone era semplicemente una distesa di merda di vacca. A me le bestie mi
stanno sulle palle: da piccolo sono stato rincorso da una scrofa puzzona per
migliaia di chilometri: mi sono salvato salendo su un tavolo. Io avevo 5
anni e la scrofa era 10 volte + grossa di me. Da quel giorno il mio odio è
aumentato: io lavo la bici solo il 29 febbraio se è di domenica. Così gli
stronzi di vacca si cementificano alla vernice del telaio e devo chiamare i
RIS di Parma per disincrostarla. Poi tutte le mattine il mio cane (ilDrugo)
tenta di uccidermi nel sonno. Insomma ogni volta che devo attraversare una
mandria mi girano le palle.

IL BOSCO
Superata la mandria, dopo aver osservato l'uccello gigante di cavallo, siamo
arrivati al Passo Baciamorti. Eravamo molto felici. Almeno sapevamo dove
eravamo, non che la cosa ci fosse di aiuto...ma almeno ci confortava sapere
che sulla nostra lapide poteva esserci scritto almeno il luogo della morte.
Qui la discesa entrava nel bosco. Un bellissimo singletrack in un faggeto.
Purtroppo la pioggia adesso era molto forte. Siamo scesi @manetta, ma qui i
problemi sono aumentati. Dopo un tot di discesa mi sono fermato ad aspettare
gli altri. Dopo qualche minuto di attesa vana sono tornato indietro e ho
visto i Jolly che ci ha giocato la sfiga. Fiore con una culata fototonica ha
troncato di netto il reggisella, mentre Zeronick ha fatto un ribaltone nel
bosco: visto che di lavoro non fa lo stuntman si è giustamente cagato sotto.
Siamo scesi fino ad una baita, e ci siamo riparati come dei Meninos de Rua
sotto una tettoia per la legna. Abbiamo fatto un summit: potevamo scegliere
se vivere sotto la tettoia, oppure se scendere senza speranza di vita fino
alle macchine. Io domani devo andare ad un matrimonio, così abbiamo deciso
di scendere.
Il sentiero era bello anche se la pioggia forte rendeva le rocce e le radici
scivolose. Zero era scosso dal volo così scendeva spesso a piedi e ci
abbiamo un po ad arrivare ad una strada un po + larga. Appena siamo arrivati
sulla strada è uscito il sole e ci siamo accorti di essere in engadina. Da
qui alle macchine ci siamo sciroppati un po di km di discesa su asfalto.

CIAO-CIAO
Alle macchine ci siamo lavati nella fontana del paese e ci siamo cambiati.
Abbiamo bevuto le birrette al bar del paese, e ci siamo salutati stanchi ma
felici.
Questo è stato un giro cult, di quelli che ti ricordi. Magari lo rifaremo
col sole perché merita...ma mi sa che 'sta volta sarà inevitabile.
Per gli amanti delle stats: abbiamo fatto circa 50 km e 1300 m di disli.
Sono sgommato sulla gattomobile super ricaricato e pronto per fiondarmi in
tutti i giri che organizzerete: vi ho avvisato...siete fottuti!!!!!

Prot, Gatàs.. :-))))
--
ilGATTO -il biker nel limbo-
Sposored by:
-GRIP SHIT- tm "tivan shifting sistem"

Da tramandare ai posteri!!!!
 

blucas78

Biker serius
7/8/10
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Ciao a tutti.. ogni tanto (molto poco) passo di qua e vi saluto!
( :omertà: Ho scoperto solo oggi il nuovo thread!)

Spero in tanta neve che domani ci si diverte!

Ciao ciao
 

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Classifica mensile dislivello positivo