sto benissimo sorella :)
solo 'sta tosse che e` piu` da novembre piu` che da agosto
il problema è luglio, che è più da novembre che da luglio..
sto benissimo sorella :)
solo 'sta tosse che e` piu` da novembre piu` che da agosto
Sono assolutamente d'accordo su tutto quanto dici. Ma mi pare anche evidente che "immolare" la propria cultura culinaria sull'altare di un'alimentazione ipoteticamente "perfetta" sia una scelta difficile e che deve essere presa con grande consapevolezza e mettere anche in conto che alla fine del percorso ciò che si guadagna potrebbe non essere degno di quello a cui si è rinunciato.Devi considerare anche un altro fattore per ciò che riguarda il cibo...
Certe abitudini alimentari, sono legate profondamente anche a vere e proprie dipendenze emozionali... Mangiare la pizza, ad esempio può per molti italiani essere una memoria di qualcosa di bello che si faceva sin da piccoli con la famiglia tutti assieme nelle sere di festa... Oppure quando cucini per te e per tua figlia, è come se con quell'atto dimostri il tuo amore per lei...
Ci sono dei legami psicologici con il cibo e la cultura della tavola non semplici da analizzare con sè stessi per lasciarseli alle spalle...
Quindi il percorso alimentare, non è facile, ma se ci metti cultura, convincimento e amor proprio è possibile...
Questo è anche il motivo per cui quando si parla di cibo e di scelte alimentari diverse da ciò che ci propina la società da sempre, spesso si viene sempre attaccati da chi non accetta per primo di dove mettere in discussione, tante cose, tante dipendenze, e tante credenze...
Ora meglio che mi tolga da qua, visto che chi non accetta ciò che dico, ha già iniziato a darmi reputazioni negative...
Questa è la sorte che tocca a noi "diversi"...
perchè, fuori della finestra te vedi luglio o agosto?solo 'sta tosse che e` piu` da novembre piu` che da agosto
perdonami ma in breve non sono capace .
se posso provo a rispondere io che non mi sento di parte, spero, tieni presente che non sostengo nulla ma semplicemente cerco di elaborare quello che leggo, e se vuoi darmi il riferimento del libro che stai leggendo proverò ad informarmi anche su quello.
il problema è luglio, che è più da novembre che da luglio..
perchè, fuori della finestra te vedi luglio o agosto?
l raffreddore è causato da virus, più di 200 ceppi diversi, che trovano le condizioni per infiltrarsi nelle difese immunitarie grazie anche alle escursioni termiche.
Il prendere freddo di per sé non fa venire nessun raffreddore. I raffreddori sono causati da virus, non dai capelli bagnati, come sosteneva nostra madre da piccoli (almeno non direttamente, se non il fatto che possano aiutare un'escursione termica repentina del nostro organismo.
Questo è giusto saperlo, o almeno ricordarlo perché è scientificamente provato. Credo che sia il minimo da ricordare in una discussione dove si parla di alimentazione ma anche di salute.
Se poi ci sono altre teorie - non scientificamente provate- , giusto parlarne ovviamente. E giusto anche condividerle e sposarle nella propria vita se vi si crede.
Ma sarebbe giusto sottolineare che sono posizioni del tutto arbitrarie di un solo medico, Arnold Ehret (morto più di 100 anni fa, quindi con nozioni che vanno senza dubbio studiate, ma anche interpretate e storicizzate.) in tutta la storia della medicina.
Che poi mangiare sano ed equlibrato, oppure mangiare vegetariano, vegano, fruttariano, possa proteggere dal raffreddore non lo metto in dubbio, anzi.
Ma di virus si tratta.
La discussione merita un po' di trasparenza. Per evitare il "tutto e il contrario di tutto". Almeno nelle questioni lapalissiane
Questa è la tua verità, basata sulla scienza in cui tu credi. Non è verità assoluta. Quello che tu scrivi è giusto saperlo, evidentemente, per te. Ricordati che è meglio rispettare le conoscenze, i punti di vista ed il bagaglio culturale altrui, senza arrivare a mettere dei teoremi che molti non accettano.
Nel momento in cui i medici e le case farmaceutiche saranno pagati per aver messo VERAMENTE in salute le persone e non al momento della visita e della prescrizione di veleni, vedrai che molte teorie cambieranno
Questa è la tua verità, basata sulla scienza in cui tu credi.
a me sembra di notare che la differenza non la faccia COSA diciamo e scriviamo, ma COME lo diciamo e lo scriviamo; mi sembra che qui ci siano persone intelligenti, ed il modo di parlare, volendo, si trova.
Continuo a leggere ed a trovare interessante questo thread, perdo interesse solo quando il COME viene scritto è fastidioso, mai per il COSA, senza distinzione sul chi lo scrive.
Si crede in un'ideologia, in una fede. Nella scienza non si può "credere", al limite avere fiducia genericamente, ma parlare di "credere" è fuori discussione.Questa è la tua verità, basata sulla scienza in cui tu credi.
Credo di averlo scritto poco prima: se si tratta di parlare di alimentazione anche e soprattutto in funzione della pratica della mtb ok, se si vuole usare il Forum per fare propaganda o portare avanti le proprie crociate non ci siamo. Sta a voi decidere se continuare a discutere di questo argomento all' interno di un ben preciso ambito o dover traslocare armi e bagagli altroveNel momento in cui i medici e le case farmaceutiche saranno pagati per aver messo VERAMENTE in salute le persone e non al momento della visita e della prescrizione di veleni, vedrai che molte teorie cambieranno
oh bello, non t'allargare eh
o-o
Miiii.... è arrivato Sembola con l'artiglieria pesante!Si crede in un'ideologia, in una fede. Nella scienza non si può "credere", al limite avere fiducia genericamente, ma parlare di "credere" è fuori discussione.
Miiii.... è arrivato Sembola con l'artiglieria pesante!
Sono assolutamente d'accordo su tutto quanto dici. Ma mi pare anche evidente che "immolare" la propria cultura culinaria sull'altare di un'alimentazione ipoteticamente "perfetta" sia una scelta difficile e che deve essere presa con grande consapevolezza e mettere anche in conto che alla fine del percorso ciò che si guadagna potrebbe non essere degno di quello a cui si è rinunciato.
Mi basta vedere le tensioni che provocano in casa i miei pur blandi tentativi di tendere ad una dieta vegetariana o quelle che derivano dai comportamenti dei miei amici proteinomani (persone che in genere non accettano il fatto di invecchiare e di perdere parte della loro massa muscolare) per i quali le cene organizzate devono ruotare attorno alle loro "sacre" esigenze alimentari.
Lanticonformismo delluomo fruttariano
A cura del Prof. Armando DElia
La marcia di ritorno delluomo al suo originario fruttarismo non è un disegno utopico, non è un sogno, è una realtà. Avendo dimostrato nei paragrafi precedenti che la carica proteica della frutta rappresenta loptimum per lapprovvigionamento azotato delluomo e che, per una serie di altri motivi tratti dalle più diverse discipline, il fruttarismo, è lambita meta finale, in un certo senso obbligata, di tutta lumanità, abbiamo con ciò contribuito a dare certezza scientifica alla radice della tematica fruttariana.
Orbene, sul piano pratico bisogna fare il possibile per avvicinarci gradualmente, con pazienza e perseveranza, a tale meta: saremo incoraggiati a farlo dalla constatazione che la nostra salute fisica, la nostra efficienza intellettuale migliorano in maniera evidente a misura che si avanza verso il fruttarismo al 100%. Una volta acquisita la consapevolezza di essere sulla strada giusta, razionalizzeremo sempre più la nostra alimentazione, gradino dopo gradino. Nel frattempo giova informarsi sulle esperienze fruttariane di chi è più avanti di noi in modo da prendere coscienza del livello al quale si è giunti nellopera di bonifica della propria vita.
Se tale livello risultasse ancora modesto o anche modestissimo, non ci si deve per questo scoraggiare, ma conviene utilizzare il livello già raggiunto come una pedana di lancio onde potere poi balzare al livello superiore e così via, gradatamente, ma senza fermarsi, senza mai rinunciare a migliorare. Ognuno di noi è, quindi, in marcia per diventare fruttariano al 100%, a pieno titolo:
Allora: pensiamo, leggiamo, ascoltiamo, indaghiamo, sperimentiamo! Avanziamo!
In quanto allanticonformismo dei fruttariani già tali o in marcia per divenirlo, chiaramente espresso dal titolo di questo paragrafo, dobbiamo anzitutto ricordare che la presente relazione ha, tutta, una carica anticonformista.
Del resto, non solo i fruttariani, ma tutti i vegetariani in genere sono anticonformisti. Nessun dubbio che siamo ancora una minoranza, nessun dubbio che siamo contro corrente, contro i principii dietetici e comportamentali seguiti acriticamente e supinamente dalla maggioranza.
Dobbiamo però essere lieti di far parte di questa minoranza, che ci consente di sentirci (certo non in senso elitario) culturalmente avvantaggiati e tuttavia maggiormente impegnati, nei rapporti con gli altri, a praticare la benevolenza, la comprensione e lumiltà tipiche di coloro che più sanno.
Il conformismo culturale oggi imperante, che noi decisamente rigettiamo, conduce in realtà ad una acritica accettazione delle opinioni dei satrapi della cultura accademica, soprattutto di quella medica.
Certamente, tenendo conto di tale andazzo, molti passi di questa relazione appariranno non solo spregiudicati, ma addirittura irriverenti nei riguardi sia di persone o categorie di persone, sia di principii o luoghi comuni, dai quali ci discostiamo più o meno vistosamente. Ma questa nostra eterodossia vuole essere solo una critica costruttiva, anche quando ha le parvenze di essere demolitrice; pensiamo, in sostanza di agire in difesa della libera ricerca della Verità, ritenendo che questo e non altro debba essere il fine di ogni indagine scientifica, quando è condotta con idee chiare ed onestà di intenti.
Del resto, è ben noto che molte altisonanti affermazioni, anche di matrice scientifica, si sono poi palesate solo dei pregiudizi o addirittura dei miti e pertanto sono clamorosamente cadute; e si può star certi che altre sono destinate a cadere nel futuro, a misura che avanza nelluomo la ragione ed il ricorso liberatorio al semplice buon senso e/o alla logica elementare deduttiva.
E noto che i pregiudizi ed i miti sono duri a morire e quindi non cè da meravigliarsi se anche quelli relativi alle proteine siano ancora così diffusi.
Il fatto che alcune di queste false credenze durino molto non significa affatto che esse abbiano sicuramente un fondamento reale. Un esempio illuminante è quello che qui di seguito citiamo.
Nel lontano 1914 un grande scienziato, Robert Banary, vinse il premio Nobel per la fisiologia e la medicina per merito di una sua teoria sul funzionamento dellorecchio interno e sui dispositivi che influenzano lequilibrio del corpo umano. Tutto il mondo scientifico dellepoca, fece propria tale teoria e tutti i testi scolastici, dai licei alle Università, data lautorità del Barany, la riportarono qualificandola come una conoscenza scientifica ormai definitivamente acquisita e indiscutibile. Senonché senonché, nel 1983, dopo circa 70 anni di supino conformismo scientifico, si scoprì, durante il volo di prova dello Space Shuttle, che quella teoria era totalmente infondata e immediatamente tutti tacquero, di colpo, e da allora nessuno ne ha più parlato. Ebbene, quando tale teoria fu formulata, nessuno si era preso la briga di indagare sulla sua serietà e fondatezza; tanto può (eccone un esempio) la accettazione acritica dellautoritarismo culturale!
Talvolta però, può accadere che qualche scoperta o invenzione viene sottoposta a verifica e crolla miseramente. Riportiamo ora un altro caso, più recente di quello prima accennato.
Qualche anno fa tutti i giornali ed i settimanali riportarono la notizia della memoria dellacqua, notizia che mise in subbuglio tutto il mondo scientifico e fu definita (molti di voi lo ricorderanno) la scoperta del secolo. Addirittura ci fu chi scrisse che da tale scoperta si dovevano attendere spettacolari sconvolgimenti in tutti i campi delle conoscenze umane. Di che cosa si trattava? Ecco: la famosa rivista scientifica inglese Nature aveva dato la notizia che un notissimo medico francese, il ricercatore Jacques Benveniste, aveva scoperto che i globuli bianchi del sangue umano, in presenza di anticorpi in soluzioni sempre più diluite, conservavano la capacità di reagire anche quando la soluzione era diluita a tal punto da non contenere più alcun anticorpo. Ergo, lacqua conserva la memoria. Una tale scoperta sconvolgeva ovviamente le leggi naturali, ma guarda caso! accreditava fortemente le basi della omeopatia le cui fortune, fondate, in sintesi, sullefficacia di soluzioni estremamente diluite, stava perdendo credibilità in tutto il mondo. Senonché, in seguito ad indagini e verifiche, si riuscì a dimostrare che questo famoso dott. Benveniste aveva utilizzato fraudolentemente, nei suoi esperimenti, campioni contaminati che, naturalmente, continuavano a provocare la reazione dei globuli bianchi. Dopo tale smascheramento, il Benveniste, che in un primo tempo era già stato qualificato un grande scienziato in tutto il mondo scientifico, divenne di colpo uno scienziato di scarto e la sua scoperta, sui giornali italiani, fu definita un falso clamoroso (giornali del 28/7/1988).
Potremmo continuare a portare esempi di imposture, miti, pregiudizi e falsità, ma per questioni di spazio ci limitiamo ai due casi prima citati
(preme sottolineare che il prof. Armando DElia, nei suoi lavori, ha più volte brillantemente contribuito a smascherare altri miti: quello delle proteine cosiddette nobili e quello degli aminoacidi essenziali, n.d.r.).
Si può trarre, concludendo, un chiaro monito, rivolto soprattutto ai fruttariani, che costituiscono la brigata di punta di tutto il movimento vegetariano: non bisogna mai aver paura di andare contro corrente, non bisogna mai aver paura di difendere a viso aperto il fruttarismo e le sue motivazioni scientifiche ed etiche: il tempo è galantuomo. La schiera, oggi ancora così fitta, di persone avverse al fruttarismo, è destinata ad assottigliarsi rapidamente; in genere si tratta di disinformati, da aggiornare con amore e pazienza. La Verità si imporrà inevitabilmente.
Per mettere in crisi chi è contrario al fruttarismo occorre prima di ogni cosa fargli capire che bisogna resistere alla tentazione di conformarsi supinamente alle opinioni dominanti, che spesso costituiscono la maschera perbenista di grossi interessi di natura economica.
Evidentemente molti non erano interessati a discutere di alimentazione in funzione della pratica sportiva ma ad altro.[MENTION=351]sembola[/MENTION], con due proiettili all'ipreite sortivi minor effetto: sono scappati tutti!