[MENTION=95026]Velocity[/MENTION] forse intendiamo due cose diverse, che al mio organismo servano 2h per assimilare il latte a livello intestinale, ci può stare ed è plausibile, trovo più difficile pensare che un liquido immesso in uno stomaco vuoto, vi stazioni più di 10 minuti, toh 15 prendendola alla larga.
Andrò a rileggere un po' di anatomia, ma nei miei ricordi attuali penso che un liquido, una volta passato esofago e cardias e finito nello stomaco, passi il piloro in pochi minuti per il fatto che i vari recettori non lo trattengono per via della forma non-solida che non necessita di aggressione da parte dei succhi gastrici , ma diventa molto velocemente chimo con quelli presenti e viene sparato nel duodeno. Questo processo non dovrebbe neanche richiamare sangue intorno allo stomaco per la peristalsi, ma vado a verificare meglio, potrei sbagliarmi.
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EDIT
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Stavo scrivendo ed hai scritto tu [MENTION=123839]Baich[/MENTION], ora editando rispondo:
l'idea del frullato/centrifugato di frutta la prenderò in seria considerazione, mi sembra molto interessante come benzina prima di partire e mi ispira assai la cosa, anche se ad essere del tutto onesti, la mattina alle 6 esco a sgambare, non a spingere, e forse mi sarebbe sufficiente addirittura un mezzo litro d'acqua con 3 limoni seri spremuti dentro, poi colazione al rientro.
che ci siano alimenti acidificanti ed alcalinizzanti sono pienamente d'accordo, però quel po' di latte di stalla che sono abituato a bere fin da bambino farei davvero difficoltà a toglierlo, qualora non lo bevessi la mattina lo berrei comunque in un altro momento della giornata.
Per scrupolo, arrivato da poco al giro di boa dei 50 anni, ho voluto 1 mese fa circa fare un check-up approfondito e completo con analisi del sangue su 3 pagine di referto, per darti un'idea di quante son state e pure approfondite, più urine e anche PSA: tutto assolutamente tutto è nei range normali, quindi per la mia salute sono contento; in effetti l'unico valore che mi ha dato un po' fastidio, anche se compreso in un range definito normale dalla medicina, è il PH delle urine un filino troppo acido per i miei desideri, non disdegnerei alcalinizzare un po' , ci sto ragionando/studiando sopra apportando delle variazioni alla mia alimentazione.
Penso che l'esperienza personale del e sul proprio organismo debba sempre essere presa in maggior considerazione rispetto alle "tabelle" ed alle esperienze di altri organismi, di mio ti posso dire che ho 50 anni, gli ultimi farmaci che mi sono stati somministrati risalgono a più di 40 anni fa per le malattie infantili, poi solo antibiotici in forma preventiva per le operazioni chirurgiche subite per fratture e comunque traumi, non per patologie. Non so cosa sia, e mi ritengo MOLTO fortunato, una malattia, una influenza...la febbre si, 1 volta ogni 2 o 3 anni mi capitano 2 massimo 3 giorni in cui ho un andamento tipo 37-38,5-37,5-normale, segno che il mio corpo ha combattuto contro qualcosa ed ha vinto, ecco, in questi casi devo dire che qualche aspirina nel momento acuto la prendo, ma solo perchè non posso permettermi di stare a casa.
A livello intestinale potrei far invidia ad uno svizzero da quanto sono preciso, dal momento in cui mi alzo passa un tempo variabile tra gli 0 ed i 15 minuti affinchè io vada in bagno a produrre, e siccome controllo sempre quel che produco perchè è un ottimo indicatore della nostra salute interna, tutto è sempre normale, eccezion fatta per la pigmentazione che alle volte è influenzata da spinaci, carote, eccetera.
Sul PH ematico però dobbiamo ricordarci che ha un range davvero stretto, tra 7,35 e 7,45 , oscillazioni sopra i +o- 0,4 sono indice di compromissione organica. Sul PH delle urine invece si può lavorare molto più serenamente.