Se parti da considerazioni sbagliate........
il bosco è stato ripulito dagli alberi secchi o daneggiati, le strutture sono completamente compatibili con l`ambiente e possono essere rimosse senza provocare nessun danno all`albero.
Chiamare questi giochi baracconi da luna park e attrazioni da giocoliere mi sembra eccessivo e poco rispettoso verso chi la pensa diversamente da te.
Dal 1989 mi occupo di gestione e tutela del territorio, ho visto abusi edilizi e scempi ambientali d'ogni razza e tipo, e tre condoni, pure.
E naturalmente ho visto anche atteggiamenti di cieca tutela che, privi di una reale sostanza e giustificazione, sono stati a loro volta causa di abusi e scempi.
Non sono affatto contrario ad un uso innovativo del territorio: quando ho visto i primi interventi sotto Maiano non solo non mi sono scandalizzato, ma ho apprezzato l'iniziativa.
In fondo, che un campo sia coltivato oppure che ci sia una pista per scorazzarci in bici, non danneggia nessuno, al contrario: se ben inserito nell'ambiente (auto parcheggiate a debita distanza, servizi ridotti all'osso ...) può essere addirittura positivo.
Ma quel che vedo mi preoccupa non poco.
Intanto la chiusura di una stradella che da sempre è stata aperta per escursionisti sia a piedi o in MTB, con un brutto cancello apparentemente giustificato dalla presenza di un allevamento di animali allo stato brado: non male per un bike park, immagino già il downhiller inseguito dal toro che deve azzeccare l'ostacolo, pena l'incornamento!
Poi la costruzione di un manufatto, che tu dici facilmente rimuovibile: son troppo vecchio (e smaliziato) per crederci sulla parola: di certo non sono facilmente rimuovibili i pilastrini in cemento, e men che meno lo saranno i servizi (luce acqua scarichi), la cui assenza pregiudicherebbe l'utilità del manufatto, dal costo non indifferente.
E, ti prego, non cantarmi la solfa degli alberi malati: l'avrò già sentita una cinquantina di volte, in varie sedi (tar, preture, tribunali): guarda caso ogni volta gli alberi malati erano giusto sul tracciato di una strada o sul posto dove si voleva edificare; non ci crede più nessuno, garantito.
Non sò, ovviamente, cos'altro bolle in pentola: la faccenda della bici sul filo magari è una bufala - lo spero -, ma se non lo è, è il segno che la situazione si và evolvendo in un senso che non mi piace: non una bella iniziativa per portare persone in un ambiente di alto pregio, in accordo con l'ambiente, dove il prezzo da pagare è in fondo modesto ed accettabile, ma la creazione di un baraccone di cui non sento affatto l'esigenza, tale da (quel che è peggio) stravolgere l'ambiente.
Mettici poi la storia della nuova strada che dovrebbe scendere dai Bosconi (la faranno con un fondo simil sterrato e non in asfalto, garantisce il comune di Fiesole) e il quadro che si viene a configurare mi appare assai poco confortante.
Il tutto aggravato da una assoluta mancanza di trasparenza anche formale: in caso di lavori edilizi è per legge obbligatorio l'apposizione di cartelli con il nome della proprietà, del Direttore dei lavori, del progettista, dei permessi ottenuti o delle Denuncie di inizio attività presentate, delle date di inizio e fine dei lavori: di questi cartelli non ne ho visti, sicché i miei timori aumentano.