Và tutto visto nel medesimo contesto, visto che tale è.
Di per sé non ho nulla né contro un bike park, né contro un jungle park (che non è un campo giochi per bambini) né infine contro nuove strade (se utili).
E qui il contesto è ben preoccupante.
Che ci azzecca un cancello a chiusura di una strada usata per passeggiate nel bosco da decenni con una pista per biciclette?
E perché motivarlo con la presenza di animali bradi (c'è scritto proprio così sul cartello), quando gli allevamenti della fattoria di Maiano sono a centinaia di km di distanza? (lo so perché per anni ci ho fatto la spesa).
Che ci azzecca un manufatto in legno di 80 / 100 mq. di superficie utile - in una zona assolutamente inedificabile - con un "parco giochi" per bambini?
E perché il Comune di Fiesole nega che sulla strada chiusa dal cancello ci sia una servitù pubblica, quando il contrario è facilmente dimostrabile?
E perché, ancora, il Comune di Fiesole insiste - nonostante le proteste dei residenti ed il parere negativo della Regione - a voler realizzare una strada palesemente inutile?
E perché il tutto - a parte il progetto della strada - è fatto alla chetichella?
Il contesto porta a pensare male: si farà pure peccato, ma spesso si indovina.
Infatti.
Il cancello è del tutto inutile per la protezione di un allevamento "brado", dato che gli animali avrebbero libero accesso alla strada asfaltata di fronte, e men che meno utile per il bike park: se la proprietà vuole evitare che qualcuno ci scorazzi impunemente (o magari a gratis) ha mezzi senz'altro più efficaci.
Ma serve benissimo, intanto, a dissuadere (con quell'avviso poi, animali bradi) passeggiatori e ciclisti curiosi (Non me, ovviamente, che davanti a qualsiasi cancello provo l'irresistibile impulso a superarlo).
La casetta serve evidentemente per fornire servizi: bar, ristorante, club house o quel che si vuole; un pò troppo per un parco giochi.
Ma adeguata per un circolo privato, o come sede per una scuola di sport estremi, magari gestita da una qualche associazione creata all'uopo
Con la strada, poi, si rasenta il ridicolo.
Dapprima presentata come una bretella per evitare l'attraversamento del centro di Fiesole, poi, per le molte contestazioni, ridimensionata nella dimensioni (largezza massima neanche tre metri): ora si dice che, in pratica, verrà asfaltata la strada sterrata già esistente; a che pro?
Il mio timore è che dietro a tutto questo ci sia un progetto di trasformazione di quel territorio a meri fini di sfruttamento, senza una seria analisi del rapporto costi (ambientali, quindi pubblici) / benefici (va da sé privati).
E tutto avviene alla chetichella perché si sà bene che quel progetto non sarebbe legalmente realizzabile.
Poi, di fronte al fatto compiuto, un qualche avvocato (va da sé, professore di qualche materia in qualche università, non da meno) che saprà trovare una scappatoia, si troverà.
Bene: io sò dove andare sabato prossimo, con la bici e con la macchina fotografica.
Servirebbe qualcuno con la
Cannondale, così da passare per clienti di Pro-bike (mimetizzarsi è la prima arte dell'investigatore!)