BERGHEM POINT !!!

  • Siete di quelli che, quando comincia a fare freddo, mettono la bici in garage e vanno in letargo, sdivanandosi fino alla primavera? Quest’anno avrete un motivo in più per tenervi in forma, e cioè la nostra prima Winter Cup, che prende il via il 15 novembre 2024 e si conclude il 15 marzo 2025.
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Malve

Biker infernalis
1/11/02
1.906
43
0
62
(BG)
www.aiutiamoliavivereranica.it
POTA , fiol del leca.





Interiezione


pota (regionale settentrionale)
  1. (sospensivo) Serve ad introdurre una pausa, necessaria a preparare la frase successiva o riprendere fiato.
    Esempio: Pota... ("ehm... dunque...")
  2. (esclamativo) Utilizzato per rimarcare stupore o enfasi nei riguardi di un oggetto o una situazione fuori dal comune. A volte è affiancato da altre parole, con lo scopo di aumentarne l'efficacia, oppure preceduto da "he" (corrispondente in dialetto di "sì"). Esempi:
    • "Lo sai che ti hanno licenziato?" "Pota!?" ("ma cosa stai dicendo?")
    • "Lo sai che ti hanno licenziato?" "Pota certo!?" ("ma che cavolo dici?")
    • "Lo sai che ti hanno licenziato?" "He pota!?" ("ma come?")
    A volte si usa seguito da "ma". Esempio: (guardando la foto di un gatto da 20 chili): "Pota maa!" ("perdindirindina!")
  3. (fatalista) Utilizzato come risposta ad una frase o questito per il quale non ci sono soluzioni, almeno per il momento, oppure riferito a qualcosa sul quale non si ha potere o influsso. Spesso viene pronunciato sollevando contemporaneamente le spalle, oppure con una leggera apertura delle braccia e i palmi delle mani rivolti all'insù. Esempio: "È vero che ti hanno costretto a vendere la casa?" "Poota..." ("che ci posso fare?" La doppia o serve a indicare la cadenza corretta)
  4. (retorico) Utilizzato come risposta affermativa ad una domanda retorica. Spesso usato per rimarcarne l'ovvietà. Nasconde una punta di sarcasmo. Può essere seguito da "per forsa" per rimarcare ancora di più l'ovvietà della risposta. Esempio: "Sei andato a pagare la bolletta che scade oggi?" "Pota!" ("è ovvio, cosa me lo chiedi a fare?")
  5. (lamentoso) Utilizzato in tutti quei casi in cui si desidera rimarcare disapprovazione riguardo ad una richiesta assurda che non si desidera soddisfare. Esempio: "Hai pulito tutta la casa ma non hai tagliato l'erba!" "Eh, potaa!" ("che cosa pretendi?" La doppia oa serve a indicare la cadenza corretta)
  6. (giustificativo) Usato come risposta ad un'osservazione che vuole sottoporre un'opinione su qualcuno, che possa aver realizzato qualcosa di non ripetibile da chi sta parlando. Esempio: "Hai visto che villa che ha costruito l'imprenditore X?" "Pota..." ("lui può...")
Etimologia

Deriva dal nome dell'organo sessuale femminile nei dialetti bergamasco e bresciano, attraverso una banalizzazione del significato.
 

kikko54

Biker celestialis
8/11/06
7.056
0
0
69
Imagnaland
www.mtbexplorer.it
Bike
Cannondale Moterra LT1; KIKKona Dawg pimpata
POTA , fiol del leca.





Interiezione


pota (regionale settentrionale)
  1. (sospensivo) Serve ad introdurre una pausa, necessaria a preparare la frase successiva o riprendere fiato.
    Esempio: Pota... ("ehm... dunque...")
  2. (esclamativo) Utilizzato per rimarcare stupore o enfasi nei riguardi di un oggetto o una situazione fuori dal comune. A volte è affiancato da altre parole, con lo scopo di aumentarne l'efficacia, oppure preceduto da "he" (corrispondente in dialetto di "sì"). Esempi:
    • "Lo sai che ti hanno licenziato?" "Pota!?" ("ma cosa stai dicendo?")
    • "Lo sai che ti hanno licenziato?" "Pota certo!?" ("ma che cavolo dici?")
    • "Lo sai che ti hanno licenziato?" "He pota!?" ("ma come?")
    A volte si usa seguito da "ma". Esempio: (guardando la foto di un gatto da 20 chili): "Pota maa!" ("perdindirindina!")
  3. (fatalista) Utilizzato come risposta ad una frase o questito per il quale non ci sono soluzioni, almeno per il momento, oppure riferito a qualcosa sul quale non si ha potere o influsso. Spesso viene pronunciato sollevando contemporaneamente le spalle, oppure con una leggera apertura delle braccia e i palmi delle mani rivolti all'insù. Esempio: "È vero che ti hanno costretto a vendere la casa?" "Poota..." ("che ci posso fare?" La doppia o serve a indicare la cadenza corretta)
  4. (retorico) Utilizzato come risposta affermativa ad una domanda retorica. Spesso usato per rimarcarne l'ovvietà. Nasconde una punta di sarcasmo. Può essere seguito da "per forsa" per rimarcare ancora di più l'ovvietà della risposta. Esempio: "Sei andato a pagare la bolletta che scade oggi?" "Pota!" ("è ovvio, cosa me lo chiedi a fare?")
  5. (lamentoso) Utilizzato in tutti quei casi in cui si desidera rimarcare disapprovazione riguardo ad una richiesta assurda che non si desidera soddisfare. Esempio: "Hai pulito tutta la casa ma non hai tagliato l'erba!" "Eh, potaa!" ("che cosa pretendi?" La doppia oa serve a indicare la cadenza corretta)
  6. (giustificativo) Usato come risposta ad un'osservazione che vuole sottoporre un'opinione su qualcuno, che possa aver realizzato qualcosa di non ripetibile da chi sta parlando. Esempio: "Hai visto che villa che ha costruito l'imprenditore X?" "Pota..." ("lui può...")
Etimologia

Deriva dal nome dell'organo sessuale femminile nei dialetti bergamasco e bresciano, attraverso una banalizzazione del significato.

CIUMBIA che lessico! :smile:
 
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