Oggi mi sono tolto un sassolino,facendo per la prima volta in bici la via Mala,poi al ritorno ho fatto il sentiero480 che profumava di storia
http://www.youtube.com/watch?v=UQqhWZUKaeA
la via Mala
sotto la Presolana
sentiero selciato
sentiero 480(dal sito della Valdiscalve)
"Questo interessante percorso appartiene al comprensorio del comune di Angolo Terme ma viene segnalato per il notevole valore naturalistico e soprattutto storico che racchiude. Il sentiero si sviluppa in parte lungo l'antica strada che collegava la Valle di Scalve con l'alto Sebino consentendo il transito delle merci nei due sensi; per questo motivo è stata chiamata "Via del ferro" dal Consorzio che ha provveduto al recupero e sistemazione del tracciato. La strada in oggetto, già in essere nell'alto medioevo, è stata percorsa dai commercianti che, a dorso di mulo, trasportavano il ferro verso l'area bresciana e tornavano portando altre merci in Valle di Scalve, fino a metà del XIX° secolo. Solo con l'apertura dell'attuale Via Mala, che corre molto più in basso a fianco del fiume Dezzo, questa mulattiera è stata completamente abbandonata. Lungo il percorso, oltre a varie tipologie forestali, si possono osservare parecchie opere dell'uomo fra cui i basamenti della vecchia teleferica che, a cavallo delle due guerre mondiali, serviva per il trasposto del minerale.
L'itinerario, non raggiungendo vette ma collegando due località, può essere percorso sia salendo che scendendo; noi collochiamo la partenza nei pressi del ristorante Serenella, posto lungo la strada provinciale che collega i paesi della Valle di Scalve con Clusone, in Val Seriana, attraverso il Valico della Presolana.
A monte del ristorante una comoda mulattiera conduce ad un ampio piazzale, usato come deposito da parte di un'impresa locale, e, scavalcato un avvallamento, entra in un rado bosco in cui possiamo osservare una conifera piuttosto rara: il Tasso (Taxus baccata L.).
Una leggera salita, dove è ancora possibile osservare tratti dell'acciottolato originario, conduce alla dorsale denominata "Costa del Confine" perché segna il limite provinciale fra Bergamo e Brescia. Passati due tornanti ancora lastricati, la strada diviene un poco più stretta e sbuca in un'ampia radura a pascolo, denominata "Padone" dove ci sono belle baite ed una piccola edicola votiva. Scavalcata la Padone e lasciata sulla sinistra una bella baita, si giunge alla località "Vedestù" dove, poco sopra il sentiero sulla destra, si possono vedere altri pilastri della vecchia teleferica. Attraversata un'ampia valle si entra nuovamente nel bosco per sbucare, poco dopo, su una dorsale oltre la quale, scendendo dal suo culmine, si incontrano una piccola cappella e un bivio. Il nostro percorso si fonde, in questo punto, con il tracciato della mulattiera che collega Angolo Terme con Colle Vareno e, persa un poco di quota, nei pressi di un masso scuro si abbandona l'ampia strada acciottolata per proseguire lungo un sentiero immersi nel bosco di castagni. Risalito un breve pendio al cui margine estremo superiore possiamo ammirare un enorme esemplare di castagno secolare, si apre nuovamente una radura che ospita una baita ristrutturata. Si continua ora lungo un sentiero che perde gradualmente quota attraversando ancora radure che lasciano spazio a scorci panoramici e, dopo circa 25 minuti di cammino, si supera un'altra valle incrociando un sentiero che consente una discesa veloce all'abitato di Angolo. Il nostro percorso continua sempre pianeggiante per attraversare la località "Pardì" in cui si trovano delle belle costruzioni rurali ristrutturate e servite da una comoda mulattiera lungo la quale si prosegue raggiungendo le prime case della frazione di Anfurro in circa 40 minuti di cammino(3).
Attraversata la borgata è possibile raggiungere Angolo Terme scendendo fino alle sponde del suggestivo Lago Moro, seguendo una antica strada delimitata da muri a secco che sostengono terrazzamenti coltivati ad ulivi."
stradina selciata
-------
forse un sentiero in "quota" così lungo 15 km non l'ho fatto mai,molto bella la prima metà,sconnesso con tratti selciati e stradina sterrata,poi un pò meno.si spinge in su per 15 minuti poi diventa molto stretto.Farlo nel senso inverso non vale la pena.Bello il lago Moro,non l'avevo mai visto.
il lago MORO E sullo sfondo il monte Pora
http://www.youtube.com/watch?v=UQqhWZUKaeA
la via Mala
sotto la Presolana
sentiero selciato
sentiero 480(dal sito della Valdiscalve)
"Questo interessante percorso appartiene al comprensorio del comune di Angolo Terme ma viene segnalato per il notevole valore naturalistico e soprattutto storico che racchiude. Il sentiero si sviluppa in parte lungo l'antica strada che collegava la Valle di Scalve con l'alto Sebino consentendo il transito delle merci nei due sensi; per questo motivo è stata chiamata "Via del ferro" dal Consorzio che ha provveduto al recupero e sistemazione del tracciato. La strada in oggetto, già in essere nell'alto medioevo, è stata percorsa dai commercianti che, a dorso di mulo, trasportavano il ferro verso l'area bresciana e tornavano portando altre merci in Valle di Scalve, fino a metà del XIX° secolo. Solo con l'apertura dell'attuale Via Mala, che corre molto più in basso a fianco del fiume Dezzo, questa mulattiera è stata completamente abbandonata. Lungo il percorso, oltre a varie tipologie forestali, si possono osservare parecchie opere dell'uomo fra cui i basamenti della vecchia teleferica che, a cavallo delle due guerre mondiali, serviva per il trasposto del minerale.
L'itinerario, non raggiungendo vette ma collegando due località, può essere percorso sia salendo che scendendo; noi collochiamo la partenza nei pressi del ristorante Serenella, posto lungo la strada provinciale che collega i paesi della Valle di Scalve con Clusone, in Val Seriana, attraverso il Valico della Presolana.
A monte del ristorante una comoda mulattiera conduce ad un ampio piazzale, usato come deposito da parte di un'impresa locale, e, scavalcato un avvallamento, entra in un rado bosco in cui possiamo osservare una conifera piuttosto rara: il Tasso (Taxus baccata L.).
Una leggera salita, dove è ancora possibile osservare tratti dell'acciottolato originario, conduce alla dorsale denominata "Costa del Confine" perché segna il limite provinciale fra Bergamo e Brescia. Passati due tornanti ancora lastricati, la strada diviene un poco più stretta e sbuca in un'ampia radura a pascolo, denominata "Padone" dove ci sono belle baite ed una piccola edicola votiva. Scavalcata la Padone e lasciata sulla sinistra una bella baita, si giunge alla località "Vedestù" dove, poco sopra il sentiero sulla destra, si possono vedere altri pilastri della vecchia teleferica. Attraversata un'ampia valle si entra nuovamente nel bosco per sbucare, poco dopo, su una dorsale oltre la quale, scendendo dal suo culmine, si incontrano una piccola cappella e un bivio. Il nostro percorso si fonde, in questo punto, con il tracciato della mulattiera che collega Angolo Terme con Colle Vareno e, persa un poco di quota, nei pressi di un masso scuro si abbandona l'ampia strada acciottolata per proseguire lungo un sentiero immersi nel bosco di castagni. Risalito un breve pendio al cui margine estremo superiore possiamo ammirare un enorme esemplare di castagno secolare, si apre nuovamente una radura che ospita una baita ristrutturata. Si continua ora lungo un sentiero che perde gradualmente quota attraversando ancora radure che lasciano spazio a scorci panoramici e, dopo circa 25 minuti di cammino, si supera un'altra valle incrociando un sentiero che consente una discesa veloce all'abitato di Angolo. Il nostro percorso continua sempre pianeggiante per attraversare la località "Pardì" in cui si trovano delle belle costruzioni rurali ristrutturate e servite da una comoda mulattiera lungo la quale si prosegue raggiungendo le prime case della frazione di Anfurro in circa 40 minuti di cammino(3).
Attraversata la borgata è possibile raggiungere Angolo Terme scendendo fino alle sponde del suggestivo Lago Moro, seguendo una antica strada delimitata da muri a secco che sostengono terrazzamenti coltivati ad ulivi."
stradina selciata
-------
forse un sentiero in "quota" così lungo 15 km non l'ho fatto mai,molto bella la prima metà,sconnesso con tratti selciati e stradina sterrata,poi un pò meno.si spinge in su per 15 minuti poi diventa molto stretto.Farlo nel senso inverso non vale la pena.Bello il lago Moro,non l'avevo mai visto.
il lago MORO E sullo sfondo il monte Pora