Sono d'accordo con te.Il tuo discorso è riferito a chi produce per lucro e credo sia giusto anzi sacrosanto che debba rispettare rigorose regole sanitarie, procedure ecc. Che tu abbia la bottega o la grande industria. Però mi fa sorridere il fatto che tutti alla fine , soprattutto la grande industria, faccia passare il messaggio che fanno tutto buono e sano come fatto in casa.... Di conseguenza uno fa paragoni ma come metti adittivi, conservanti nel cibo ( come hai ben spiegato tu per mantenere ripetibilità nel gusto e nella forma) e poi mi dici buono come fatto in casa?? Una famosa ditta che produce crema spalmabile alle nocciole in USA ha dovuto togliere la parola sano e nutriente dalla pubblicità perché qualche anno fa è stata intenta una causa contro lo slogan che usavano. Credo che buona parte della diffidenza verso il cibo industriale sia dovuto al messaggio che vogliono far passare , che è buono, salutare e genuino. Chi vive in aree rurali è abituato ad altre realtà ....
Fare riferimento ai prodotti di una volta, ai bei tempi andati è una costante della produzione alimentare a tutti i livelli.
Si gioca sulla nostalgia per convincere i consumatori. A volte anche ingannandoli.
Quello che è certo è che oggi, con una popolazione di svariati miliardi, per garantire cibo a tutti, a prezzi ragionevoli, dell'industria non si può fare a meno.
Almeno fino a quando non si sarà capaci di cambiare radicalmente il modello di sviluppo economico.
Nello stesso modo l'agricoltura non potrebbe fare a meno dei fertilizzanti, per garantire le rese produttive. A meno di cambiamenti epocali.
Nella situazione attuale si rischierebbe la carestia globale.
E temo che il rischio oggi sia maggiore del passato recente.
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