mi farò carico io di questo fardello....
Anche se pesno che tocchi a noi sappiamo chi.......(il tour operator!)
Bene bene...ritrovo alla funicolare di Como (un grazie a mio padre che mi ha dato uno strappo fino a Como)
Nell'attesa di radunare tutto il gruppo il clima era un po' moscio, vuoi che non ci conoscevamo, vuoi che erano le otto del mattino
. Questo clima è durato per poco. Il nostro Tour operator ha proposto una preghiera agli dei del ciclismo e della montanga per proteggerci ed unirci....
Gentilmente (con un contributo di circa 4 euros) abbiamo "occupato" (e io anche distrutto un pezzo) la funicolare, tanto che l'unica persona che era estranea al gruppo e doveva scendere a metà non ha potuto...Sicuramente ci ringrazierà :???: , ma chi cavolo lo sapeva, A)che doveva scendere, B) che le uniche porte che si sarebbero aperte erano quelle dove le bici erano incastrate come un tetris?
Stop della funicolare e prima sudata, i terribili gradini di uscita a bici in spalla! :shock:
Pronti via, inizia la salita, tutti su a tuono, io come sempre a scopare in fondo, vuoi per scelta, vuoi per obbligo fisico....
La salita rispetto al miniraduno di qualche tempo fa è fluida, forse perchè isamo partiti quasi dalla cima?????
Davanti non so cosa accade ma dopo la prima sosta alla fonta dove c'è il faro decido di abbandonare le retrove e lasciare il gruppo dei free-rider per raggiungere la metà del gruppo.
Lungo la salita ci si scambia una bici quella da DH come fosse un fardello da portare in pellegrinaggio in cima al S.Primo.....ma chi sapeva che una bici del genere ha solo un 44 davanti????? :?
La salita procede a scatti, si sale, ci si aspetta, si sale ci si aspetta in mezzo a milioni di persone e di altri biker, una sorta di centro Milano sterrata!
Ovviamente scatta lo spirito agonistico lanciato da Crock, il GP della montagna tra i Free-rider! in premio....nulla. Ma cosa serve allora?
MAgicamente la prima salita finisce, il sentiero dei faggi è vicino, questa volta senza la polenta in pancia!
In cima alla salita ci si rifocilla con noci dell'equo, cioccolato scvizzero prima che diventi nutella ed uva sultanina mentre si scambiano quattro palle con i biker di passaggio.
Qualcuno azzarda un abbassamento della sella, dopo tanta salita un po' di liberazione! :-?
Il gruppo si rimescola, chi era dietro passa davanti chi era davanti va in mezzo, dietro, davanti, sopra, sotto...qualcuno lungo i faggi cerca di scendere in exploration fino al lago.....
La giornata è abbastanza schifosa come meteo, un bene per la temperatura contenuta, uno schifo a livello di godimento del panorama.
Ricomincia la salita, si incrociano persone, sempre le stesse (quelle che superavamo quando pedalavamo e che ci superavano quando eravamo in pausa), ci si scambiano saluti e commentini vari, riprende la salita e dopo peripezie varie(?!?) raggiungiamo il rifugio del pallanzone (penso).
Sosta tecnica di ripresa si consulta la cartina insieme al tour operator ma, ahimè, non la si rolla
, e si cerca un posto dove mangiare, possibilmente a fine salita (per fortuna). Ripartiamo per questo sentierino, finalmente un tratto in salita ma non da sbattimento. Pedala pedala, aspetta aspetta, rimescola il gruppo giungiamo alla prima discesa. Da qui si vede tutto i monti di là (verso la sivvera) i monti di qua, Cornizzolo(che lasciava intravedere un pezzo del Barro...) e soci.
Discesa ripida a tratti in una sorta di toboga infestato da sassi, a tratti lungo un sentiero dritto che taglia a metà la montagna lungo un prato, chi a sella bassa chi a sella alta, chi forte chi piano arriviamo in fondo tutti ad imboccare il tratto pianeggiante- scendente che ci porterà a Sormano.
E' incredibile notare come la gente sia proprio antisbattimento e si raduni tutta in un posto del cavolo dove riesce ad arrivar in macchina.... :???:
Il gruppo si sgretola....CHi voglioso di derubare i gitanti delle salamelle, chi voglioso di andare a qualificarsi per le nozze, chi alla prima uscita, è un po' stanco... Gli undici rimanenti partono alla volta di TerraBiotta.....Salita estenutante a detta di qualcuno...In realtà la strada procedeva liscia e in leggera salita.
Il peso dell'ora e della scott da Dh iniziano a farsi sentire, la pancia chiama
. Il tour-operator resta sempre a metà gruppo. Magicamente, dopo un incredibile pezzo di relax inizia la salita, il gruppo è ormai sgranato. Davanti quelli che spingono tra cui Crock e la Fausta, con circa un quarto d'ora di ritardo io e il socio di cui non ricordo il nick, dietro il tour operator e Alex ed infine il gruppo free-ride (di cui ricordo solo qualche nome,scusate la mia memoria...) che arreso alla salita e alla scott si avventurano per un taglio inimmaginabile della TerraBiotta.
Siamo alla nostra cima. Salire ancora per arrivare al Rifugio Martina in discesa da un losco sentiero o scendere e risalire circa 100 m? Il tour operator propone la seconda e, per fortuna, scarta totalmente l'ipotesi di avventurarsi su asfalto alla ricerca di un rifugio.
Il vento spira freddo e ci ripariamo dietro la montagna quando....arriva la Mucca Martina (trovata pubblicitaria del rifugio?) a allietare la giornata slinguandosi (e cartavetrando) un po' i nostri eroi.
Giunto il gruppo con il suino da immolare al dio S.Primo
(leggi Scott)e, preso un po' di fiato ci avventuraimo per la discesa che parte subito in modo fortunato....Schiaccio un mega caccone di mucca (penso) che va a ricoprire per bene tutto il telaio della Kona, la sella, il manubrio, manopole, trombetta :???: ....non bastava la mia puzza... :???:
Dopo una discesa intensa dirtti per il sentiero, penso in mezzo alle imprecazioni di qualche gitante :sad: arriviamo all'imbocco dell'asfalto....qualcuno con problemi di freni, qualcuno voleva portare a casa la fettuccia elettrificata. Bene si cerca una baita, si pensa di intrufolarci quatti quatti senza dare nell'occhio a qualche tavolata in attesa della carne alla griglia.
Con altri due biker decidiamo di avventuarci, ovviamente in salita, al rifugio martina. Impresa non facile dati i 100 m di dislivello intenso.
Ordiniamo da mangiare polenta con carni varie o formaggi e salumi ed una buona dose di vino che rallegra non poco gli animi affamati. Finalmente il dolce......mousse al cioccolato, torta al cioccolato o crostata (senza le righine!)....La maggioranza sceglie la mousse che, inevitabilemente è finita. Va bè, si ripiega sulla torta al cioccolato di cui, però, ne rimangono solo tre fette, va bè mangiamoci la crostata senza righine che sembrava gozza.In realtà era un cm e mezzo di pasta con un millimetro di marmellata....e per giunta la mia aveva le righine!
PAghiamo il conto (alla fine il vero pranzo ci stava dentro, non il dolce) di circa 12 euro a testa e chiediamo un digestivo "della casa" ottenuto a stento. Grappino ai mirtilli molto pieno di mirtilli. La benzina per la discesa....Partiamo come dei disperati dopo grappa e vino :-P , forse troppo forte in mezzo a tutta quella gente...va bè, gli abbiamo regalato un po' di show (vediamola così), alla fine tutti quei droppettini sugli scoli dell'acqua erano inevitabili! :-?
Il primo tratto di sentiero è fantastico, rimettiamo in sagoma l'indicazione per Bellagio e ci avventuraimo su questo affascinante tratto di single track nella speranza di perdere i circa 1000 mt di quota in questo modo. Ben presto dobbiamo ricrederci ed affrontare un lungo tratto di asfalto :???: senza apparenti tagli sterrati. Riprende lo sterrato che alterna strade bianche a rampe in cemento a sentieri a passaggi tecnici. Si ricompatta il gruppo, si segna il territorio, si spera nella discesa partiamo in un accenno di dual io e the kid :-? ma ben presto dobbiamo arrenderci in quanto il sentiero diventa troppo stretto per due, inizia un tratto di quelli con ciottoli incastonati nel terreno e gradini, ma si scorre bene, ogni tanto qualche taglio bello impiedi. Il gruppo si ricompatta (dietro ad una curva...) Ripartiamo a stecca, improvvisamente il liscio sentiero crea un gradino di più di 40 cm con grossi sassi....il danno è in agguato e invece miracolosamente ci salviamo, the kid dalla caduta e io dal travolgerlo. Drop finale. Ultimo tratto di misto sterrato con staccatona impossibile sull'asfalto, anziche limare le gomme decido di tirare dritto nel prato. Siamo a Bellagio. Una ruota si inchioda, bici di traverso e quasi danno su una macchina
, per fortuna nulla di grave. La strada sale, noi furbi, cosa facciamo? scendiamo, tanto dobbiamo arrivare al lago.....ebbene quello che abbiamo perso in discesa l'abbiamo dovuto fare in salita per reimmmetterci sulla strada di prima che saliva! Gira e rigira arriviamo a Bellagio nel momento preciso in cui il traghetto per Como partiva. Risoluzione....il gruppone decide di avviarsi a Como in bici, alla fine 1 h di attesa e 2 h di navigazione erano troppe. Rapace e il socio di cui non ricordo il nome (...) decidono che riportare a casa il trattore pedalando è troppo %&$%§ , aspetteranno il traghetto. Il gruppo riempie le borracce riaffrona la salita e inizia a pedalare per 30 km direzione Como, io mi stacco e parto a pedalare per 20 km (infiniti) direzione Lecco.
Ancora una avventura finita, ancora delle emozioni fantastiche, ancora una condivisione di passioni con gente stramatta.
Uno sfizio che dovevo togliermi, era un anno e mezzo che dovevo fare questa pedalata, non la rifarò, penso. Forse l'aspettativa era troppa e ho trovato meno di quello che pensavo.
Alla prox ragazzi! :-? :8):