Eccomi qua! Finalmente ho 10 minuti per rispondere a questa bellissima discussione, molto dibattuta. Cercherò di farlo punto per punto in maniera esaustiva.
- La democrazia: purtroppo è così ragazzi, non é perfetta. In democrazia vince la maggioranza, non chi ha ragione. Se il 90% delle persone vota a favore di una cosa moralmente aberrante (come ad esempio la pena di morte) questa cosa viene adottata nelle normative o nelle decisioni politiche (salvo poi truschi, errori, brogli e altre cose). E' duro da accettare ma è così. Non è detto che la decisione presa sia la più giusta moralmente ma è semplicemente quella che è stata presa.
- Lo sciopero: qua il discorso è un poco più lungo e articolato. Introdurrei il concetto di A, B e C.
Se io sono A e ho un contenzioso con B faccio sciopero, smetto di lavorare e fermo la produzione. In questo modo attuo una ritorsione su B per ottenere le mie rivendicazioni.
Altra tecnica è quella A, B, C e D, molto molto efficace ma anche molto pericolosa.
Io ho un contenzioso con B ma decido di rompere le scatole a D che non c'entra nulla. D è molto numeroso e farà pressione cu C che allora si adopererà presso B per farmi ottenere le mie rivendicazioni. Ha funzionato, ho ottenuto ciò che volevo, ma attenzione!
Questa è una estrema ratio per vari motivi.
* Potrebbe non essere efficace, ovvero C non si adopera.
* Potrebbe essere controproducente, ovvero D si incaxxa con me e le mie giuste rivendicazioni diventano ingiuste.
* Potrebbe essere pericoloso, ovvero D scarica su di me le sue giuste rivendicazioni (in questo caso il diritto di transitare lungo la carreggiata).
Quando si attua questa tecnica si corrono quindi dei grandi rischi. Per utilizzarla devono esserci alcune prerogative fondamentali:
- La rivendicazione deve essere condivisa anche da D. Devo avere la sua solidarierà perché spesso B e C sono in combutta.
- Il modo in cui viene attuata "la lotta" deve essere di un certo tipo, non deve sembrare prevaricatoria o/e arrogante verso D.
- La metodologia deve puntare a ottenere la complicità di D.
- C deve essere in qualche maniera organico a B e non deve essere un pinco pallino qualunque.
Critical Mass: in virtù dell'analisi fatta sopra si evincono i madornali errori compiuti da questo movimento che attua indiscriminatamente la tecnica A, B e C coinvolgendo pure D.
L'intento è quello di ottenere una diversa fruibilità della strada e un diverso sviluppo del mezzo di trasporto. In questo caso C.M. confonde B con C con D. Con una banale analisi si può facilmente capire che B sono i produttori di auto e di carburanti che influenzano le decisioni politiche ed economiche dei governi (detti anche C). C.M., invece di andare a rompere le scatole a B in uno scontro diretto, o a C (i politici) in uno scontro differito vanno a romperle a D (gli automobilisti) che non solo non ha potere a livello di azioni politiche ed economiche ma è egli stesso "vittima" di B e C.
Pertanto C.M. non solo sbaglia antagonista (B, gli industriali) ma sbaglia anche obbiettivo della ritorsione (C, i politici) rivolgendo la propria ritorsione verso D (gli automobilisti) che nulla ne può e quindi perdendone anche l'empatia e l'alleanza. A questo punto C.M. è politicamente isolata e la sua rivendicazione diventa autoreferenziale e di minoranza e pertanto ininfluente e non accettata dal sistema democratico che premia chi ha la maggioranza. A questo punto C.M. messa all'angolo e in minoranza non può fare altro che esercitare un'azione meramente ed esclusivamente coercitiva, in questo caso contro D anche perché è l'obbiettivo più semplice da raggiungere e colpire. Quindi oltre al merito sbaglia anche il metodo.
- La politica: ho fatto politica per alcuni anni e abbiamo più volte applicato la tecnica da me qui "teorizzata" del A, B, C e D.
Anche il modo in cui si fanno le cose è importante. Ricordo un giorno del 2003 che si bloccò l'accesso alla tangenziale di Torino perché Fiat minacciò la chiusura degli stabilimenti e il licenziamento di tutti i lavoratori (pre marchionne). Bloccammo appunto la strada ma il problema era sentito e condiviso dalla popolazione. Spiegammo loro il perché del disaggio, interaggimmo con loro, offrimmo acqua da bere e panettoni da mangiare. I mezzi di soccorso passavano. Ricordo di una ragazza poverina accompagnata dal padre al primo giorno di prova sul lavoro. Decisi che era un caso particolare e la facemmo passare. C'è modo e modo di fare le cose e l'empatia con D è necessaria per il conseguimento degli obiettivi perché D fornisce i numeri necessari alle decisioni democratiche. C.M. trasuda invece disprezzo per D e si rivale su di lui invece di farselo amico.
Certe battaglie, pur condividendole in linea di principio non le ho combattute perché erano di estrema minoranza, non prioritarie, non così importanti, non sentite dalla popolazione, non vitali. C.M. non è vitale, è un problema marginale di fronte ai problemi veri del vivere quotidiano, il lavoro, la salute, l'istruzione.
- La morale: Nessuno qui giustifica il pazzo criminale che li ha schiacciati. La mia è stata solo una fredda e amorale analisi (amorale non è immorale. E' solo una analisi scevra da giudizi morali, azione-reazione) che ha sottolineato che a fare certe cose possono succedertene altre. Il resto è solo vittimismo puerile. Una analisi causa/effetto, nulla di più, fredda, cinica ma corretta dal punto di vista della cronaca degli eventi. Hanno rischiato la sorte chissà quante volte e per probabilità matematiche questa volta gli è andata male. Non li piango se me lo chiedete, ogniuno deve essere responsabile delle proprie azioni.
- La legge: non ne so abbastanza per poterne dire molto. Io credo proprio che il tipo aveva una sacrosanta ragione ad essere incazzato (fare la parte di D non è mai bello) ma la sua scelta è inaccettabile senza se e senza ma. Quello che ha fatto non doveva farlo e deve essere punito secondo la legge, non quella del taglione, ma quella del diritto.
- L'amico: a chi mi dice che non mi importa perché fra gli investiti non c'era nessuno che conosco vorrei raccontare questa storia.
Un mio amico col suo CBR900 un giorno incontra uno con un R1. Un rapido sguardo e al verde scattano iniziando una gara in Corso Francia. Un terzo signore, violando anch'egli il codice della strada, fa inversione ad U con la doppia linea continua. Le due moto impattano sulla fiancata della macchina. Lo sconosciuto alla guida della R1 muore sul colpo lasciando moglie e figlia, il mio amico muore quattro ore dopo al CTO sotto le mani di una altro amico mio che lavora in DEA. Che posso dire? Sono incazzato perché uno ha violato il codice della strada e ha ucciso il mio amico ma non posso non dire che egli è stato proprio uno stronzo, il mio amico intendo, perché ha fatto una cazzata che non doveva fare lasciando poi noi a piangere. Per quanto ci sia del dolore, per quanto si possa essere coinvolti emotivamente bisogna sempre essere imparziali nei propri giudizi. Anche se era mio amico, anche se gli volevamo bene, anche se l'abbiamo perdonato lui ha sbagliato, ha fatto la cazzata che gli è costata la vita, se l'è cercata perché non si fanno le gare in moto a 200 km/h sulla strada. E' una cosa stupida, esattamente come quella di provocare gli automobilisti nevrotici e di fretta o un toro con il drappo rosso. Perché se incontri il tuo poi piangi, se sei fortunato.
Boda
PS: E' nella storia che i padroni delle fabbriche abbiano sparato o fatto sparare sui lavoratori che rivendicavano i diritti. Il 1° maggio si festeggia perchè a Chicago i lavoratori chiedevano otto ore di lavoro al posto delle quattordici. Ci furono nove morti uccisi dalla reazione repressiva degli industriali.