Rieccoci ora posto la mail che gentilmente Claudio Verza mi ha inviato e successivamente la mia risposta, spero che anche ciò possa contribuire alla discussione
scrive Claudio
...non si tratta che i sentieri siano miei....o meglio della S.A.T. e la S.A.T. perchè ne ha avuto l'onere della manutenzione dalla Provincia autonoma di Trento, incassando soldi pubblici per tale manutenzione, ne disponga a suo piacimento.....tali sentieri sono nati per l'escursionista ed hanno il compito di far arrivare l'escursionista, il camminatore, ecc. a piedi in montagna, ad un rifugio, ad una cima e questo vale per tutto il territorio montano.....
con il progresso sono nate altre forme di utilizzatori di questi sentieri....prima come anche ora le moto....ed ecco una legge ad hot per vietarne la circolazione....e fin qui siamo tutti d'accordo.....da qualche anno le bici-mtb e qui il problema si complica....hanno tutti ragione???? sia chi usa ed abusa e chi protegge fino all'integralismo più sfrenato????. Non ho mai detto che gli escursionisti e perfino i soci del Cai e della Sat siano dei santi....basta guardarsi intorno quante scorciatoie, quanti mezzi sentieri nascono perchè gli scarponi passano...dove non dovrebbero...alla faccia dei cartelli che invitano al rispetto....poi ci pensa l'acqua...
Adesso le mtb....apriti cielo....prima in 4, poi 8 ( per colpa di quei 4 che fanno propaganda ) poi...poi...poi...fino ai numeri attuali.....
C'è o non c'è un uso smodato dei sentieri, c'è o non c'è un gran rovinarsi degli stessi.....a tanti va bene...tutto sommato poi tornano al loro cemento quotidiano e fino al prossomo w.e. chi se ne frega....( per essere sincero non ho mai visto un bikers armato di forbice o di seghetto fermarsi in certi punti a far ....manutenzione o a pulire le canalette che tagliano la strada impedendo all'acqua di rovinarla....io lo faccio sempre sia che vada a piedi che in bici......e le canalette che ho pulito sono tante... potrei mandarti un sacco di immagini..ma rischierei di essere altezzoso come mi ha definito qualcuno )....se poi si rovina Arco me ne vado in altro posto .....
Non sarà il caso tuo e di tanti tuoi amici..ma è una realtà....il problema stà emergendo e soprattutto in posti dove il mtb si può fare tutto l'anno..vedi Arco. Non sono integralista anche perchè mi piace andare in mtb, sono però per una regolamentazione......mi ripeto...Guccini diceva...avanti al centro contro gli opposti estremismi....c'è da lavorare e da lavorare molto se vogliamo la pace ed il giusto andare......se ci saranno dei divieti e, ti ripeto da parte mia saranno pochi.....rispettiamoli.....non siamo noi bikers mal visti....saremo malvisti quando......e per ultimo....credo che albergatori, campeggi, negozi, si preoccupino poco per queste polemiche.... non mi spaventa affatto l'articolo che apparirà su bike magazin...i numeri, finchè durano le condizioni climatiche ed ambientali della nostra zona ci saranno sempre e non saranno 2 o 4 cartelli di divieto che devieranno il flusso dei bikers, dei climbers o dei surf......vivo ad Arco da prima dell'avvento dei surf, dei climber e dei bikers.....e il potere......lasciamolo a chi lo vuole.....
ancora saluti e ora vado a cena.......
rispondo IO
Ciao Claudio
rieccomi on-line
Non condivido i tuoi assiomi principali è su quello che voglio riflettere e discutere insieme. Se non ci chiariamo su questi, ogni altro ragionamento è vano, dobbiamo prima risolvere e sviscerare il problema concettuale e filosofico di fondo in meritio all'utilizzo ragionato del territorio (e ciò vale per qualsiasi iniziativa)
1 - tali sentieri sono nati per l'escursionista
Allora nemmeno le pareti sono nate per farci vie ferrate o vie d'arrampicata
o ancora più calzante seguendo il tuo assioma, sembrerebbe assurdo che d'inverno si risalgano canali con picca e ramponi, sci o snowbord sullo
zaino, per poi ridiscenderli. Ricordiamoci inoltre che i sentieri non sono nati per l'escursionista (visione riduttiva) ma sono il risultato di fenomeni socio-economici legati a ben definiti periodi storici così come tutto il crescere e lo svilupparsi del reticolo viario minore. Ad esempio le julattiere selciate sono nate per collegare i borghi tra loro sin dalla loro nascita ed avevano la medesima funzione che hanno ora le strade comunali e provinciali, ovverosia garantire il flusso di persone, merci, informazioni e ... qui mi fermo
2 - vietare il passaggio di alcuni sentieri ai bikers
Come già detto sono per una regolamentazione. Sui territori dove io lavoro così abbiamo fatto e stiamo facendo: regolamentare, ma il presupposto di partenza non è il medesimo. Lo scopo è di recuperare e valorizzare la rete viaria storica e secondaria evitando che ci sia un cattivo utilizzo della medesima e di tutte le infrastrutture annesse e d'altro canto abbiamo l'obbligo di valorizzarla in quanto bene polifunzionale in grado di soddisfare richieste molteplici e differenziate. Non è il pedone o il biker che danneggia, ma lo stupido, lo scriteriato, chi ha una concezione consumistica della natura utilizzandola come un cleenex ... questo è l'utente da bloccare.
La categoria degli imbecili è trasversale, questi devono essere perseguiti non le singole categorie d'utilizzo, ma non credo, per mia formazione culturale e professionale nei divieti e nella repressione dei fenomeni, ma piuttosto ad un lavoro alla radice del problema che tolga linfa a questo mdo di fare.
Quindi ... esempio pratico. Anch'io su alcuni sentieri del mio territorio non considero appropiato l'uso dela bike (ma il medesimo discorso vale anche per il cavallo o l'escursionista). he abbiamo fatto? Invece che mettere un divieto, facciamo in modo di evitare che la gente ci vada ... come? Predisponendo materiali informativi e segnaletica idonea con cui si consiglia di fare un itinerario piuttosto che un altro, ovviamente presentando una scelta varia soprattutto in relazione alle difficoltà tecniche, in modo tale d'accontentare tutti i bikers, da chi ama lo sterratone tranquillo a chi adora il sentiero ripido e supertecnico.
Risultato ... canalizzare i flussi dove si ritiene più opportuno (dove ho meno danni e disturbo), soddifacendo tutte le esigenze. In tal modo chi fruisce segue le tue indicazioni e trova comunque soddisfazione in relazione alle sue aspettative. Poi succede che qualcuno si avvia anche dove tu non vorresti, ma la percentuale è bassissima, il fruitore medio preferisce seguire il sentiero segnalato, indicato e ben mantenuto; il resto è terreno d'avventura dove pochi, i più curiosi e magari i più rispettosi andrano a ficcare il naso.
Senza divieti, sanzioni, guardie e litigi stiamo raggiungendo l'obiettivo di evitare grossi carichi in zone sensibili. Nel nostro piccolo non abbiamo inventato niente, ma abbiamo appicato schemi e modelli di sviluppo sostenibile ben conosciuti ed utilizzati in altre realtà.
questa risposta la mentto anche nel forum
speranado che un dibattito costruttivo e civile possa continuare
mi spiacerebbe prioprio non potere più venire ad Arco
a presto
Mau